Questo letto non è il mio … è vero, ieri sera sono andata a casa di quel ragazzo che ho rimorchiato in discoteca, ma come si chiama … proprio non ricordo. Lui non è quì affianco a me, bella serata ma che schifo di scopata, tutto gentile, allegro e poi a letto mi è salito sopra, fatto i suoi comodi e via, non mi sono neanche scaldata. Mi è pure venuto dentro, meno male che si era messo il condom, poi si è addormentato senza toglierselo. Mi alzo, non sento rumori, anzi si, ci sono degli operai in qualche altro appartamento. La camera, il bagno, un saloncino con angolo cottura … è finita la casa; gli operai sono fuori, ci sono delle impalcature e stanno più a lamentarsi di essere stati costretti a venire a lavorare di sabato piuttosto che fare il loro mestiere, sono all’altezza del piano di sopra. Trovo un biglietto: “Ciao Maria, sono dovuto fuggire per un impegno improvviso di lavoro, lasciami il tuo numero, ti richiamo!” Neanche fossi matta, scopi da schifo, mi chiamo Marta e piuttosto che lasciarti l’illusione di essere chissà chi ed avere il mio numero per poi non chiamarmi, preferisco non lasciartelo e farti rodere l’anima. Mi faccio la doccia, penso ad organizzarmi la giornata, shopping, pranzo da mamma, per la sera sentirò Anna. Esco dalla doccia ed indosso l’accappatoio che è quì nel bagno, non male, è morbido, sembra una carezza, quella che ieri non ho avuto, mi andrebbe proprio di fare un po’ di sesso, una lavora tutta la settimana e poi non si diverte neanche il sabato e la domenica. Mi avvicino alla finestra mentre mi pettino i capelli, sento gli operai, sono in tre, stanno ancora discutendo, un’idea, un lampo, fammi fare un poco la troia. Allargo un poco l’accappatoio, butto la spazzola sull’impalcatura, lancio perfetto, un poco troppo in là per prenderla e poi il solito gridolino di errore irreparabile. Uno degli operai cammina al livello superiore ed arriva sopra la finestra, guarda giù, vede la spazzola, l’accappatoio sapientemente aperto a lasciare ben visibile l’attaccatura dei seni, tossisce, dice “Serve aiuto?”. Ha abboccato. “Mi è caduta la spazzola, potrebbe riprendermela?” In un attimo è al mio livello, prende la spazzola, me la porge “Serve altro?” Non è male, un bel ragazzo sui 30 anni, mi si farebbe, lo dice dallo sguardo, bene ora lo accontento. “eh … lei è muratore, forse potrebbe aiutarmi con una cosa, salti dentro” è gia dentro, allupato, mi lancio senza aver premeditato nulla, vediamo come viene, tanto questo mi si scopa anche se dico che sono un uomo. “Vorrei metter un gancio quì per appendere l’accappatoio” così dicendo me lo sfilo rimanendo nuda, con le spalle verso lui, e poggiandolo al muro. Uno, due, tre, quattro le sue mani sul mio sedere, pensavo ci avrebbe messo di meno. Inizia ad accarezzarmi ed a passarmi la lingua dappertutto, io intento cerco di spogliarlo. Mi lecca il seno mentre con una mano mi strofina la fica, mi prende per le chiappe, le stringe, mi accarezza le cosce. “Chiama anche i tuoi amici” Si ferma, mi guarda negli occhi, i suoi occhi dicono “Gran troia”, i miei “SI”. Apre la bocca “Hei ragazzi, correte, ho bisogno di voi” Mentre il primo uomo continua a divertirsi, arrivano un ragazzo biondino sui 25 anni e poi un ragazzetto sui diciotto. Mi ha detto davvero bene, non sono dei fotomodelli, ma si difendono. I tre mi accarezzano, mi toccano, mi leccano. Poi sento un tonfo, è entrato un altro uomo, è un ragazzo di colore, nordafricano. Mi ero sbagliata erano in quattro, speriamo finiscano quì. Le cose si mettono bene, con queste otto mani che mi accarezzano e per quello che ho potuto toccare, già mi sento molto meglio, pronta per il gran divertimento. “Andiamo in camera” e così dicendo guido il trenino fin lì. Prendo l’uomo più grande, lo finisco di spogliare e lo stendo sul letto, “Spogliatevi anche voi” intanto mi avvicino al suo cazzo e glielo prendo in bocca, all’inizio ha un leggero sapore di pipì, normale, ma poi tutto passa e mi diverto a leccarglielo sotto gli sguardi goduriosi degli altri. Qualcuno comincia a leccarmi la fica, sento un altro che mi lappa il sedere. Questo si che è fare sesso. Mi alzo, chiamo i due ragazzi, prendo la scatola dei condom dal comodino del mio amico e guardo i ragazzi con uno sguardo d’intesa “Questi si usano”, quindi ne prendo uno e lo metto all’uomo sdraiato, poi mi ci siedo sopra, tesa in avanti, voglio io due ragazzi al fianco della mia bocca; mentre l’uomo mi scopa, io mi godo questi due cazzi in bocca. Il ragazzo sui 25 ce l’ha piccolo, mentre il 18-enne normale, ma ha qualcosa che non mi quadra. Intanto il ragazzo di colore continua a leccarmi il sedere, ci ha anche infilato un dito. Mentre la giostra va avanti con mia completa goduria, il nero gira e viene a piazzarmelo in bocca, mando dietro quello col cazzetto e gli dico di entrare. Un attimo per coordinare tutti i movimenti e poi si ricomincia. Sono tra l’uomo che mi sta scopando la fica ed il biondino che mi fa il culo, mentre avanti ho il 18-enne e il nero che ha un cazzo poco più che normale. Già mi sono fatta più di un uomo di colore e non tutti sono superdotati. Sto godendo, non voglio fermarmi, devo andare avanti fino a farli godere tutti e quattro. L’uomo chiede uno stop, si alza e dice che vuole venirmi in bocca. Io prima faccio prendere al nero il posto sotto di me, poi riavviati i due motori, comando al ragazzetto “Prendiglielo tu in bocca” un attimo si sconcerto e poi il ragazzo si abbassa a quattro zampe e glielo prende in bocca, io lo muovo in modo da poter avere ancora il suo cazzo da leccare ed infilargli un dito nel culo, entra senza problemi, avevo capito bene, il ragazzo già ha avuto a che fare con dei cazzi. Tutti ci muoviamo a tempo, il nero mi pompa da sotto a ritmo con il biondino, io succhio il cazzo del ragazzo a tempo con le mie dita nel suo sedere e lui che ciuccia il cazzo dell’uomo. Quando questo viene, prendo il viso del ragazzo che ha già bevuto gran parte dello sperma e lo bacio per condividere il sapore. Poi chiamo il biondino e gli ordino di incularsi il ragazzetto mentre io continuo a ciucciarglielo, ma viene quasi subito. Il nero ed il biondo dicono che stanno per venire, io ed il ragazzetto ci giriamo e con la bocca sollecitiamo questi bei cazzi per farli venire, beviamo e ci baciamo. Sono finalmente appagata, magari fosse possibile farle più spesso queste cavalcate. Saluto i ragazzi dicendo che vado a farmi una doccia e che non voglio ritrovarli lì. Chissà se domani salteranno dentro l’appartamento pensando di trovarmi e troveranno il mio amico che mi chiama Maria!
Aggiungi ai Preferiti