Sono Rocco, voglio raccontarvi quello che alcuni mesi fa ho organizzato per festeggiare il 40° compleanno della mia dolce mogliettina Federica. Lei dice di essermi stata sempre fedele a discapito del suo splendido fisico e della sua faccia da gran troia: capelli neri tagliati a caschetto, occhi verdi labbra carnose, doti che non passano inosservate quando passeggia per la città.Conoscevo 2 ragazzi, frequentatori della mia stessa palestra, che avevano la fama di essere dei grossi “sciupafemmine”. Li contattai mettendoli al corrente che volevo organizzare un particolare regalo di compleanno a mia moglie. Naturalmente accettarono subito di buon grado così ci accordammo sul da farsi: avrebbero dovuto fingersi idraulici contattati da me per una revisione della caldaia, in realtà avevano da me il benestare per provocare mia moglie e vedere fino a che punto mi era fedele.La vigilia del suo compleanno la avvisai che il giorno seguente due tecnici sarebbero venuti a controllare la caldaia. Lei acconsentì a patto che i due si sarebbero sbrigati perché per le undici aveva un impegno di lavoro.La mattina seguente feci finta di recarmi come di consueto al lavoro ma approfittando del fatto che Federica era sotto la doccia, mi nascosi in soffitta. Da una fessura, da me preparata, riuscii a vedere mentre si preparava per l’incontro con i suoi clienti: indosso delle autoreggenti nere una mini gonna nera che le fasciava il suo prorompente culo, la sua quarta di seno venne avvolta da un reggiseno a balconcino che aumentò ancor di più il suo volume. Fece appena in tempo a infilarsi una maglietta bianca attillata e scollata che ecco suonare il campanello. Andò ad aprire dandomi modo di scendere e di nascondermi nello studio, non volevo perdermi un solo istante del mio regalo. I due si presentarono, indossavano la classica salopette da lavoro senza niente sotto mettendo così in bella vista i possenti muscoli scolpiti da anni di palestra, cosa che credo abbia fatto molto piacere a Federica. Mostrò loro dove era la caldaia e i falsi idraulici cominciarono a smontare il pannello che copriva la caldaia, Federica vista la polvere che si era depositata chiese di poter pulire. Prese così una sedia vi salì sopra e cominciò a spolverare e così facendo mostrò il profilo delle autoreggenti ai ragazzi che cominciarono ad eccitarsi. Ad un certo momento non so se casualmente o meno, perse l’equilibrio e i due per sorreggerla le palparono il culo e l’aiutarono a scendere senza però toglierle le mani da dosso e cominciarono a farle i complimenti per la sua bellezza. Lei non sembrava affatto imbarazzata in mezzo ai due stalloni, anzi si fece audace posò le mani sui pettorali di quello di fronte e sporgendo il culo verso quello dietro ricambiando i complimenti ricevuti. Il ghiaccio era ormai rotto così uno le infilò la lingua in bocca mentre l’altro si inginocchiò infilando la faccia in mezzo alle natiche dopo aver tirato su la gonna. Assistevo alla scena infoiato e col fiato in gola vedendo mia moglie alle prese con due sconosciuti. Federica fece accomodare Pietro su una seggiola e dopo avergli tirato fuori la verga ormai turgida e grossa la accolse fra le sue tette sliguando ritmicamente la cappella. L’altro intanto si dava da fare, visto la posizione a pecora di mia moglie, a leccare culo e fica. Ormai l’avevano portata a un’eccitazione incredibile e cominciarono così a sentirsi le prime porcherie: “ora voglio che qualcuno mi impali a dovere, voglio sentirmi riempita” e così dicendo si accomodò sul cazzo di Pietro, mentre l’altro gli offrì un membro di circa 20 cm da succhiare. I pompini erano sempre stati il suo forte e anche quella volta non si smentì. Intanto continuava a fare su e giù sul grosso cazzo ansimando e godendo come un’ossessa. La sistemarono poi sul tavolo dandosi il cambio, stavolta era Stefano che le faceva sentire il calore del suo arnese in mezzo alle gambe mentre l’altro le offriva l’asta da leccare. “Mi state facendo sentire una vera vacca”, ansimava “come vorrei che mio vedesse quel gran cornuto di mio marito”. “ora voglio assaggiare due cazzi contemporaneamente” e così dicendo fece accomodare Stefano sul pavimento, si fece impalare e offrì, allargandoselo con le mani il suo buchetto più prezioso a Pietro, che dopo averlo ben insalivato vi ci sprofondò dentro. I due tenevano un ritmo forsennato da veri stalloni e lei impazziva dal godimento. “Dopo tanta fatica ci vuole qualcosa da bere” disse e dopo essersi accovacciata prese in mano i due enormi uccelli cominciando a succhiarli: prima uno poi l’altro e poi contemporaneamente finchè i due non le riempirono la faccia e la bocca con i loro gettiti caldi.La sera quando la rividi mi fece i complimenti per aver trovato due tecnici veramente bravi e che la caldaia andrebbe revisionata più spesso.
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