Era una splendida giornata di sole ed io e mio marito decidemmo di portare un po’ i nostri cavalli al pascolo, nel recinto vicino a casa. Mio marito era un appassionato e aveva uno stallone, che usandolo come riproduttore, ci forniva gli agi e le frivolezze che altrimenti i nostri stipendi non ci avrebbero garantito. Mentre i cavalli trottavano liberamente nel recinto, a mio marito venne in mente un giochetto che facevamo spesso e che anche a me piaceva… si trattava di lavare il cavallo, o meglio di “lavare” il cazzo del cavallo. Di solito Tony si metteva sopra la tettoia nel recinto, mentre io mi davo da fare con lo stallone… e, infatti, così fu. Incominciai a far fuoriuscire l’enorme uccello, che al tocco dell’acqua calda e della mia mano, diventò subito duro, mentre con l’altra mano mi toccavo la fichetta, già umida, da sopra i pantaloni. Mio marito a quella vista, com’era solito fare, si sparava una sega e m’insultava dalla sua postazione: – Troia, dai fagli una sega a quello stallone, brutta maiala… lo so che ti piace…!- e via di seguito. Io a quelle parole mi eccitavo ancora di più e vogliosa di cazzo, mi chinai e succhiai l’enorme membro della bestia pronta a sborrare… Fino a qui tutto normale finché ci fu la comparsa di tre personaggi: tre marocchini, il padre di circa 50 anni e i figli, uno di 25 e l’altro di 18 anni. Erano li per vendere, ma appena li vidi cercai di nascondermi con un senso di vergogna. I tre non si formalizzarono, anzi…. Il padre mi chiese se avevo bisogno anche di loro e la mia eccitazione a quel punto salì talmente tanto che venni. Mio marito intanto era sceso dalla tettoia e invitò i tre ad accomodarsi nel recinto e mi chiese se avevo voglia di farmeli, mentre lui guardava… io risposi di si, pietrificata dall’offerta. Sapevo che mio marito era un maialone ma non credevo fino a questo punto. I tre entrarono e il padre ordinò ai figli di spogliarsi, poi tirò fuori il cazzo e si mise a pisciare addosso a loro; il più piccolo era intento a maneggiare il bastone del fratello e questi mi invitò nel loro triangolo incestuoso. Mi tolsi i pantaloni e le mutandine e mi accomodai sopra il viso del piccolo che tirò fuori la sua lingua e mi asciugò la sborrata di poco prima facendomi provare un piacere incredibile. Tutta la situazione aveva dell’inverosimile, un quattordicenne che mi succhiava la fica e gli altri tre che guardavano. Ad un certo punto il fratello maggiore si levò i pantaloni e tirò fuori un cazzo simile a quello del cavallo, che nel frattempo mi aveva inondato la bocca di sborra, e me lo mise sulle labbra facendolo roteare. Il padre era vicino a mio marito che si stava tirando una sega e venne subito dopo per leccarmi il culo, che il piccolo stava trascurando, con la sua lingua ruvida. Mi sentivo come una puttana e mi piaceva… avevo la lingua di uno che mi strusciava le pareti della sorca, dell’altro che mi inculava avidamente e il cazzo del figlio grande in bocca e vedevo mio marito sempre più eccitato. I posti, dopo poco, cambiarono, mi ritrovai sul cazzo del figlio grande che mi stantuffava a dovere, mentre in bocca mi ritrovavo gli altri due: il padre con una bega di circa 25cm e il figlioletto che non era da meno. Mi scoparono la bocca per un bel po’ finché il padre decise di mettermelo in fica; l’altro figlio me lo piantò nel culo e facemmo una doppia penetrazione degna dei più bei film porno. In quella posizione venni almeno 5 volte di seguito, succhiando e muovendo il bacino come una serpe. Mi succhiavano la lingua, le orecchie e le tette dicendomi frasi sconce, con l’accento straniero, che incrementavano il mio godimento: – Brutta Troia ti piace il cazzo eh?. . Ora ti sborro in bocca e te la faccio ingoiare…-. Mio marito si stava sparando una sega che da li a poco sarebbe sfociata in una meravigliosa sborrata; il triangolo cambiò di nuovo: io con il cazzo in fica del figlio maggiore, la lingua del piccolo sul clitoride che andava su e giù e il cazzone del padre in bocca in un mega pompino. Erano pronti per sborrare, quando il padre parlando in straniero ordinò ai figli di mettersi alla pecorina e anche lui ci si mise… voleva che dopo avergli leccato bene il buco si inculassero anche con mio marito; subito pensai che mio marito non ci sarebbe stato, ma dovetti ricredermi quando scese dal tetto e mi aiutò a leccare quegli orifizi saporosi… Dopo poco il piccolo succhiò il cazzo al padre mentre questi si preparava a sfondare il culo dell’altro figlio con il cazzo di mio marito nello sfintere. Quel quartetto mi fece venire alla vista e vollero che pisciassi sopra loro…. Detto fatto! Subito dopo si ritrovarono bagnati del mio piscio caldo e pieno di umori. Alla fine si alzarono e quasi contemporaneamente mi sborrarono in bocca tutt’e quattro… Densa quella del padre, più liquida e a spruzzi quella dei figli e di Tony. La bevvi tutta anche quella del ragazzino che si dimostrò abbondante come il fratello e il padre… se l’avessi messa in un bicchiere non ci sarebbe stata, tanta come una lattina di coca. Alla fine si fecero una doccia con la canna dell’acqua, ma prima di andarsene vollero pisciarmi in bocca e io accettai… Dopo mio marito mi disse che quei tre non erano una casualità e che li aveva chiamati lui… quella famigliola porcella erano il passatempo di mio marito dopo i cavalli. Lui finalmente mi confessò di essere bisex e mi dichiarò che mi amava ancora di più dopo quella esperienza. Da allora siamo ancora più uniti e complici, e i nostri tre amici vengono spesso a trovarci soprattutto nella stalla; alle volte insieme ad altri. Mi piace proprio essere la puttana di mio marito e degli altri.
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