Non dimenticherò mai quel pomeriggio in un giorno di Luglio del 2001. Può esserci un bellissimo sole qui a Monza nel mese di Luglio, per questo mi trovo sul balcone sulla mia sedia a sdraio con una Coca Cola fresca a prendere il sole quando noto gli sguardi della donna della palazzina di fianco alla mia, sono i due occhi verdi accesi ed intensi che già da tempo conosco, lasciano gustare il sapore dell’amplesso più intenso anche solo quando ti guarda distratta. Mi studiava da chissà da quanto tempo. Di lei so molto: si chiama Silvia, ha 46 anni ed è rimasta vedova da tre anni. Da quando suo marito è mancato l’ha lasciata con un figlio di 19 anni, Paolo, magro e longilineo, ed una figlia, Lara, di 18 anni, formosetta molto carina ma forse troppo timida. Mi fa cenno di raggiungerla a casa sua. Penso voglia farmi qualche domanda in tema di Economia, sa del mio lavoro in Borsa Titoli a Milano e temo voglia farmi le solite domande, perché il Mercato sale, perché il Mercato scende. La raggiungo tutto sommato contento, ha un fascino irresistibile per me, l’età non l’ha neanche scalfitta e riesce ad eccitarmi con ogni sua mossa. Mi preparo a rispondere a quelle banali domande sapendo che mai si riesce a rispondere a simili argomentazioni nel tempo di un caffè, ma già pregusto il calore di quegli occhi e di quel suo splendido corpo, tante volte ammirato. Arrivo davanti alla sua porta e suono il campanello, lei subito mi apre. Quando entro la saluto e noto subito che in casa ci sono anche i due figli. Mi fà accomodare in cucina e comincia a preparare il caffè, osservo meglio il suo abbigliamento provocante: camicia di seta bianca con minigonna nera, cintura rossa e calze a rete, nere. I due figli nella stanza di fianco sembrano agitatissimi, nervosi, anzi, frenetici. Li sento parlare e ridacchiare, non capisco cosa dicano. Lei mi dice: “Vedi Ric, mio marito ci ha lasciati troppo presto, fatico molto ad educare questi due ed ultimamente fanno domande molto particolari… ehm… sul sesso”. Ho un fremito, cosa sta succedendo, è vero quello che mi dice il mio istinto? “Io mi sento sola da tanto… ed i desideri cominciano ad essere incontenibili, le domande di questi due me li richiamano spesso ed io non so nè che rispondere nè come controllare gli appetiti che mi richiamano alla mente”. Si blocca: “Mi fido di te, ti conosco, in molti mi hanno parlato bene di te, ma giurami comunque che nulla di quanto ti dirò uscirà da questa casa, se prometti di essere discreto ti voglio assolutamente fare un regalino. Vedi… io voglio un incontro… particolare…” (comincia a toccarsi il collo, scivolando con la mano sul torace e fermandola lì), “Lara, mia figlia, è vergine. Vorrei che Lara assistesse con mio figlio Paolo al nostro primo incontro, con loro sono sempre stata molto aperta… non so se capisci… Loro assisterebbero ad una specie di… lezione”. La sua mano scivola ancora ad accarezzare il torace, ridendo composta del mio sguardo, credo sia un misto d’incredulo e di eccitato… Preso dalla curiosità le giuro il mio silenzio assoluto, sono una persona molto riservata e tenere un segreto non mi costa nulla. “Va bene” dico, “ma loro?”. “Loro guarderanno soltanto, si divertiranno tra loro se ne avranno voglia, o meglio, se gli faremo venire voglia!”. Detto questo chiude il gas del caffè, si avvicina a me e comincia a sbottonarmi la camicia, baciandomi dal collo al petto, scendendo irresistibilmente. Sento un tremito su tutta la schiena, una violenta erezione scoppiare sotto i jeans mentre le mie mani si muovono autonome sul suo petto. Ha una terza misura soda, i capezzoli turgidi sembrano esplodere e quando mi sbottona i pantaloni il mio pene esce come da una gabbia, lei lecca l’asta e prende il glande tra le labbra, intanto si tocca morbosamente. Mi toglie la splendida sensazione di quelle sue calde labbra sul pene e mi chiede “Scopami davanti ai miei figli!”. Mi sembra d’impazzire, la prendo per terra e lei si lascia andare, la penetro mentre geme e mi morde il collo con passione, presto si scioglie in un orgasmo fortissimo. Guardo con imbarazzo cosa stiano facendo i suoi figli e vedo che si toccano eccitati tra loro, Lara geme mentre Paolo le lecca il seno. “Lo voglio anch’io” dice Lara, “non ce la faccio più!”. “Sei sicura?” le chiede la madre. “Sì” urla lei. Silvia annuisce e mi lascia a sua figlia Lara. Così la giovane ragazza si avvicina a noi mentre sua madre si alza e si allontana. Quando Lara è davanti a me la prendo, l’abbraccio e la bacio con passione, sembra sfoghi con quel bacio meraviglioso i suoi 18 anni d’attesa. Le tocco il seno, una splendida seconda misura durissima, da morire… Le lecco i capezzoli che sono duri come quelli di sua madre (“buon sangue…”), lei si toglie la maglietta da teen ager, non porta il reggiseno, e mi offre il petto. Leccarle quei suoi due fiorellini è a dir poco estasiante, lei non capisce più niente, mi dice “Aspetta…”. Quando mi fermo lei si spoglia completamente, si distende sul tavolo della cucina e mi dice “Prendimi qui, ma ti supplico, fai piano, non farmi male, è la mia prima volta!”. Lecco goloso il dolce nettare sgorgatole copioso da una passerina bagnatissima e profumata di fiori. Trovo facilmente il clitoride, lo sollecito a lungo con la punta della lingua e Lara viene tra mille gemiti dopo pochi istanti. “Prendimi, prendimi!” urla ora. Le salgo sopra con calma ed appoggio il mio rovente petto al suo, penetrarla è facile, dopo un breve lamento Lara comincia a gemere. Sempre più forte. Viene ancora urlando “Sìììììììì”. Un’esperienza unica. Paolo è nudo seduto sulla sedia dove l’abbiamo lasciato, assiste alla scena e si tocca, si masturba, è già venuto una volta, ad un tratto chiede “Anch’io!”. Vuole che io faccia sesso anche con lui, e l’idea non mi dispiace. Anzi, da sempre l’idea mi eccita. E’un giovane sul metro e sessanta, pulito, longilineo, direi magro. Anche per lui è la prima volta con un uomo, me lo dice, ma mi dice anche “Voglio quel tuo splendido cazzo dentro di me!”, tanto, a suo dire, io sono già diventato una sorta di “educatore”! Vado da lui eccitatissimo, gli prendo il pene in mano e lo muovo su e giù per qualche istante, lui mi dice “Prendimi subito!”. Gli giro intorno, bagno il mio pene ancora durissimo sulla punta con la saliva, lo punto il suo buchino e dopo poche pressioni entro in lui. Mi chiede “Di più, entra di più”. Comincio a fotterlo e la mia mano d’istinto prende il suo pene, così mentre lo inculo comincio a masturbarlo, lui sta letteralmente impazzendo. Ad un tratto Paolo viene e schizza, uno schizzo violento, un’esplosione di sperma che mi eccita moltissimo. Vengo anch’io, dentro di lui, e lui geme anche per il mio seme caldo dentro di lui. Siamo tutti stremati, “vai già via?” mi chiedono, “sei stato bravo, vogliamo assolutamente darti qualcosa, un regalino”. Non parlerò di questo “regalino”, non è importante, certo è stato un pomeriggio memorabile, ho fatto sesso con tre persone caldissime ed esigenti, mi sono divertito come non mai. Dopo quel giorno ci riamo incontrati nuovmnete, ma di comune accordo abbiamo deciso di non avere piu’ simili incontri. Ogni tanto ci incontriamo sotto casa, ci salutiamo e lei mi guarda serena, ha capito che terrò il nostro segreto, non e’ mio stile raccontare questo genere di avventure a nessuno. Ora spero solo che qualcosa di simile possa accadermi ancora, con una donna matura, con una giovane anche vergine o con un ragazzino snello e carino come quelli..
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