Ero costretto a casa con due braccia in gesso fino a sopra il gomito a causa di una brutta caduta in moto. La mia vita in quel periodo era piuttosto disastrosa, non potevo fare nemmeno le cose più semplici ed elementari tipo lavarmi i denti, fare pipì, fare bidet, cose comunque di grande importanza per una persona. Quel giorno venne a casa mia mamma per tenermi compagnia ed aiutarmi se ne avessi avuto necessità e qua comincia questa particolare esperienza. Mia mamma ha 64 anni ma è sempre una donna molto bella; piccola con due belle gambe, due seni enormi e un po’ di pancia pronunciata che non stona per nulla all’insieme del suo corpo. Ad un certo punto della mattina ebbi necessità di andare in gabinetto perciò le chiesi se non avrebbe avuto problemi ad aiutarmi ma lei rispose ‘nemmeno per sogno’ così andammo in bagno, lei mi calò i calzoni del pigiama e io mi sedetti sul vaso a fare i bisogni; quando ebbi finito le chiesi nuovamente scusa e le dissi se non le seccava pulirmi e lei sempre con la stessa risposta si accinse a prendere la carta igienica e con molta delicatezza mi pulì il sedere come ad un bambino. A quel punto disse che non riuscendomi a pulire bene avremmo potuto approfittare per farmi il bagno in vasca così apri l’acqua e cominciò a prepararmi. Mi fece alzare in piedi e, chinata davanti a me, mi tolse i calzoni trovandosi con il mio membro, che stentavo a tenere di dimensioni normali, davanti al suo viso. Mi accorsi che il suo sguardo si soffermò per un certo tempo sul membro. Così, nudo completamente ed in sua balia, mi aiuto ad entrare in vasca ed a sedermi e comincio ad insaponarmi la schiena, il collo e le spalle. A quel punto, immaginandomi cosa avrebbe dovuto anche fare, le dissi nuovamente se non le seccava aiutarmi perché, vista la mia situazione avrebbe dovuto lavarmi completamente perché io non ero in grado di fare nulla: lei rispose che si sarebbe divertita a farlo come lo faceva quando ero piccolo, anche se il mio pisello non aveva più le dimensioni di allora. E così ci scherzammo sopra. Quando venne il momento di lavarmi il resto del corpo e le gambe mi aiutò ad alzarmi e immediatamente mi voltai, mostrandole la schiena perché il mio cazzo aveva cominciato ad ingrossarsi lievemente e stava quasi orizzontale; ero sicuro che non poteva non essersene accorta. Dopo che ebbe finito di lavarmi la schiena con la spugna mi chiese di allargare un po’ le gambe per pulirmi bene il buco del sedere; allagai le gambe chinandomi un po per poterla agevolare ma rimasi stupito perché non mi pulì con la spugna bensì con la mano nuda entrò fra le mie chiappe e si soffermò molti secondi a pulirmi bene il buco del culo; terminato mi fece girare e io mi presentai senza pudore al suo sguardo. Cominciò ad insaponarmi abbondantemente il petto e poi scese e si soffermo sul mio stomaco e sul pube e io, sempre più eccitato, vedevo il mio uccello che si muoveva ritmicamente a destra e sinistra accompagnando i movimenti della sua mano sul mio corpo; il mio uccello era ancora abbastanza rivolto verso il basso ma la sua dimensione era ormai notevole e la cappella si stava facendo strada attraverso la pelle del prepuzio. Ero ormai senza inibizioni e decisi di proseguire scherzandoci sopra e le dissi che il mio cazzo non era abituato a sapere che qualcuno lo stava per lavare, e non ero più in grado di tenerlo a freno e che speravo che non si scandalizzasse. A quel punto lei lo potè guardare bene e disse che non le dispiaceva vedere di nuovo da vicino, e toccare, un membro ingrossato così mi chiese come avrebbe dovuto lavarlo. Ormai ero senza freni inibitori e le dissi che avrebbe dovuto prenderlo fra le mani, scappellarlo, strofinare lui e le palle con un certo vigore con la mano insaponata e poi, una volta scappellato, pulire bene le pieghe alla base della cappella. Quando lei lo alzò e lo prese con dolcezza nella mano il cazzo cominciò a crescerle a dismisura fra le mani, al massimo della sua dimensione; ero eccitato come non mai a vedere mia madre con quale attenzione e perizia mi stava quasi masturbando con le sue mani per lavarlo. Quando vide che ero così eccitato mi disse che non aveva mai visto un cazzo così grosso; le sue esperienze non erano numerose ma non aveva dubbi che fosse un cazzo di dimensioni notevoli, di quelli che sanno far felici le donne. Lei si stava soffermando molto sul membro e la mia eccitazione continuava a dismisura così mi scusai con lei e le dissi che in quel periodo ero molto eccitabile, senza possibilità di far l’amore ed in quelle condizioni non ero nemmeno in grado di farmi una sega. La vidi un attimo assorta e, mentre continuava a massaggiarmelo con un movimento molto sexy e con lo sguardo fisso sulla cappella rossa e ingrossata mi disse che se ne avevo proprio bisogno, e non mi seccava che lo facesse lei, avrebbe potuto continuare a toccarmelo e farmi sfogare anche perché, si domandava come avrebbe potuto sistemarmelo nuovamente nelle mutande in quelle condizioni. A quel punto non ci vidi più e la pregai di asciugarmi e portarmi sul letto che non vedevo l’ora di scoppiare. Andammo nella camera da letto, io camminavo vicino a lei con il cazzo duro e svettante, mi fece distendere sul letto e con molta dolcezza e maestria me lo prese in mano e cominciò a masturbarmi. Era bellissimo, non facevo altro che sospirare e ringraziarla per questo sacrificio ma mi rendevo conto che anche la sua eccitazione era al massimo e non sembrava un grande sacrificio farlo. Era affascinata e non riusciva a distogliere lo sguardo dal cazzo che entrava ed usciva dalla sua mano. Ad un certo punto, quando vide che la mia eccitazione era al massimo si chinò e lo bacio con dolcezza sulla cappella; a quel punto emisi un gemito fortissimo e le dissi di continuare a baciarmelo per aiutarmi a venire e lei continuò a baciarmi e leccare con la punta della lingua il filetto ed il buchino. Non ce la facevo più! Una parte di me desiderava sborrarle fra le mani e l’altra voleva rallentare questo eccitantissimo gioco per farlo durare il più possibile. Quando si accorse, e io anche glielo dissi, che ero molto vicino a godere aprì leggermente le labbra, si infilò la cappella in bocca e cominciò a succhiare con una certa forza. Non ce la feci più, sentii che stavo per esplodere e le dissi di togliersi se non voleva che le godessi in bocca ma lei non si mosse e continuò a torturarmi con la bocca, succhiandomi con forza finchè mi inarcai e sborrai, con una violenza che non ricordavo di aver mai avuto, per un lunghissimo tempo, nella sua bocca. Lei comincio a mugolare di piacere e vidi la sborra che lei non riusciva a contenere, uscirle dalla bocca e colarle lungo il mento. Continuò così fintanto che il mio cazzo esausto non cominciò a rimpicciolirsi nella sua bocca. A quel punto, mentre si stava pulendo con il dorso della mano, mi disse che non dovevo farmi problemi di alcun tipo, anche a lei era piaciuto molto ed aveva la sensazione di aver avuto una specie di orgasmo mentre le esplodevo in bocca. E’ stata anche per lei una notevole esperienza, di cui non si era pentita affatto. Mi disse che ero venuto con almeno tre o quattro fiotti potentissimi. Da quella volta la nostra confidenza era aumentata a dismisura e molto spesso scherzammo su quello che era successo.
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