Barbara e Alberto guardavano il loro primogenito con amore, dormiva nella culla beato, dopo aver fatto passare una notte d’inferno ai suoi genitori si era finalmente addormentato.Mancavano due ore all’alba, i due neogenitori, cercarono di riposare un pò, il giorno dopo sarebbe stata dura, c’era il battessimo del figlio da celebrare.Ad Alberto sembrò di aver appena chiuso gli occhi quando sentì il campanello squillare, assonnato guardò la sveglia, erano gia le otto, svegliò la moglie e gli disse che dovevano sbrigarsi.Barbara andò in bagno e Alberto ancora in pigiama ad aprire la porta, erano i genitori di Barbara; Cristina e Gerardo, vestiti elegantemente, freschi e profumati.- Siete ancora così? vi siete dimenticati che oggi c’è il battesimo di vostro figlio?- Disse Cristina con tono severo al genero vedendolo ancora in pigiama.- No, non l’abbiamo dimenticato, il bambino a pianto tutta la notte, abbiamo dormito sì e no due ore, siamo distrutti.- Rispose sconsolato Alberto che guardando la suocera, sentiva il cazzo che s’induriva.Alberto Aveva sempre avuto un debole per la madre di sua moglie, una splendida 45 enne, bionda, oggi più eccitante che mai; per l’occasione aveva indossato, un tailleur nero, la gonna corta e attillata con spacchetto laterale, e un top elasticizzato rosso con un profondo decoltè a “v” è una giacca che gli arrivava ai fianchi. Il cazzo imperterrito continuava a gonfiarsi.Cercò di pensare ad altro, non gli sembrava opportuno stare a cazzo dritto davanti ai suoi suoceri anche se lui sarebbe stato capace di fare le peggiori porcherie con la bella Cristina.La quale da parte sua trattava il genero… da genero e niente più, aveva notato più di una volta i suoi sguardi addosso, ma non era l’unico, Cristina c’era abituata era una bella fregna e lo sapeva, non aveva mai tradito il marito, e non la sfiorava nemmeno l’idea di farlo sopratutto con Alberto, il marito della figlia, sarebbe stato di fatto un doppio tradimento da parte sua, anche s’è il genero era un bel ragazzone.Ma le cose possono cambiare in fretta e all’improvviso, specialmente quando cè di mezzo il sesso.Barbara era ancora chiusa in bagno e ci sarebbe rimasta ancora per molto, Cristina e il marito, guardavano il nipote nella culla, gli facevano le linguacce gli parlavano, lui sorrideva divertito, dietro di loro, Alberto guardava il culo alla suocera piegata verso la culla.Un colpò di clacson dalla strada attirò la loro attenzione, Gerardo si affacciò poi disse: – E mio fratello Andrea, ceracate di fare in fretta noi vi aspettiamo giù.- e aggiunse.- Vieni anche tù cara? cì prendiamo un caffè al bar.- No rimango qui a guardare il bambino mentre i ragazzi si preparano.- Rispose la giovane nonnina.Il suocero era uscito di casa la moglie ancora in bagno, Alberto rimase solo nella stanza con la suocera, che sì era ripiegata in avanti e accarezzava il nipote nella culla, non s’ accorgeva di ondeggiare il culo facendo le coccole al piccolo, esasperando il povero Alberto che non riusciva a staccare gli occhi da quello splendido culo in movimento, il cazzo non ne voleva sapere di stare tranquillo, dietro la donna, Alberto s’infilò una mano nel pigiama e si accarezzò la mazza.In un lampo decise di rischiare il tutto per tutto, a cazzo diritto andò dietro la suocera, velocemente gli alzò la gonna gli scostò le mutandine sopra il culo, l’abbrancò per i fianchi, e gli infilò di botto il cazzo nella sorca da dietro.Cristina rimase immobile, colta di sorpresa si sentì la fica invasa dal cazzo duro del genero, non si tolse non urlò, ma si lasciava chiavare a pecora, la fica gli si era bagnata e il cazzo le scivolava dentro che era una meraviglia, gemeva piano, aveva anche piegato leggermente le ginocchia e allargato di più le gambe in modo che il genero da dietro potesse sbattergli il cazzo in fica più a fondo e più agevolmente. Alberto dal canto suo pensava solo a spingere dentro e fuori il suo cazzo, a immergerlo nella fregna della donna che da anni aveva sognato di chiavare così a pecoroni. Cristina godette sbavando più del bambino che stava nella culla a cui lei si reggeva, come un naufrago si regge a una tavola di legno e il liquido che sentì allagarle la fregna non era un onda ma una possente sborrata che il marito di sua figlia gli stava sparando dentro.Incredula per aver goduto senza ritegno, rimase piegata e ansimante per qualche minuto, Alberto le stava accarezzando le natiche, ma dovette smettere, la moglie era uscita dal bagno, anche Cristina si ricoprì, si tirò sù le mutandine, con un brivido sentì la sborra vischiosa che colava impregnare il tessuto delle mutandine e spiaccicarsi sopra le grandi labbra della fica.Barbara entrò nella stanza in accappatoio, vide la madre e corse ad abbracciarla. Alberto sgattaiolo via chiudendosi in bagno, dire che era felice per quello che era successo era poco.Cristina ricambiò l’abbraccio amorevole della figlia, si sentiva una troia, stava abbracciando sua figlia e nella fregna aveva ancora la sborra calda del marito, nel corpo il ricordo dell’orgasmo che il genero scopandola da dietro gli aveva procurato.Imbarazzata non riusciva a sostenere lo sguardo affettuoso della figlia, così disse che anche lei li avrebbe aspettati giù insieme al marito e al cognato.- Fate in fretta, mi raccomando, e gia tardi.- Disse alla figlia cercando di tenere un comportamento normale.- Facciamo in un lampo. – Rispose Barbara, poi aggiunse.- Sei bellissima Mamma.Cristina ringraziò la figlia e andò via, mentre raggiungeva il marito, non si sentiva più solo una troia, ma una troia di merda.Trovò il marito e il fratello di lui al bar.Andrea quando vide la cognata, emise un fischio di ammirazione, non era certo una novità per lei, sapeva bene che il cognato l’avrebbe scopata anche subito, è c’ aveva provato più di una volta, fregandosene del fratello, ma lei aveva sempre rifiutato facendo finta che l’interessamento da parte del cognato fosse uno scherzo una specie di teatrino.Ma stavolta qualcosa era cambiato, gli sguardi di andrea avevano provocato nella fica di Cristina ancora piena di sborra, uno spasmo, i capezzoli si erano induriti, e lei si sentiva di nuovo eccitata.Anche Andrea notò qualcosa di diverso nell’attegiamento della cognata oltre ai capezzoli duri bene in vista grazie al top elasticizzato che indossava, il sorriso che gli stava rivolgendo non era il solito che stava a significare “aspetta e spera” ma di una che aveva apprezzato il complimento, e sopratutto aveva visto il suo sguardo posarsi tra le sue gambe, sopra la patta dei pantaloni, che andava ingrandendosi.Ma a convincerlo sopra ogni altra cosa che la cognata, quest’oggi aveva qualcosa di diversò fu l’abbraccio, non freddo e formale come sempre, ma caldo e sensuale fino a struciare il monte di venere sopra la sua patta e appoggiare il seno sul suo petto.Cristina si staccò dall’abbraccio di Andrea.-” devo calmarmi” pensò tra sè “.- “sembro una cagna in calore “, si avvicinò al marito che gli aveva ordinato il caffè e mentre Cristina lo gustava si rese conto che stava guardando la patta del barista.Finalmente Barbara e Alberto scesero, corsero in chiesa, dove ad attenderli c’era un nutrito gruppo di parenti, lì per sua fortuna Cristina riuscì a distrarsi e a togliersi il cazzo dalla mente, lei e Alberto si evitarono per quanto possibile.Ma sè durante la cerimonia in chiesa la voglia di cazzo di Cristina per il momento si era un pochino attenuata, così non era per la voglia che aveva suo cognato Andrea della sua fregna : In vigile attesa come un falco, Andrea aspettava l’occasione buona per constatare s’è il cambiamento della cognata nei suoi confronti era solo una sua impressione.In realtà il cambimento di Cristina non riguardava solo Andrea, ma in generale sentiva la voglia oscena del cazzo, di un qualunque cazzo duro, che si agitasse nella sua fica vogliosa facendola godere ancora.L’occasione che Andrea stava aspettando si materializzò, sotto forma di una richiesta che Barbara fece alla madre.- Mamma, per favore mi vai in macchina a prendere i pannolini, prima di andare al ristorante vorrei cambiare il bambino.- Disse Barbara che aveva adagiato il figlio sù una panca della chiesa per poterlo cambiare.- Ma certo tesoro vado subito. – Disse Cristina che si sentiva ancora in colpa nei confronti della figlia per essersi fatta chiavare dal marito.Andò nel parcheggio, entrò nella macchina della figlia che stava parcheggiata di fianco a quella del marito e prese la borsa che conteneva i pannolini, scesa dalla macchina si trovò davanti Andrea, Cristina presa di sorpresa sussultò.-Accidenti a tè Andrea m’ hai fatto prendere un colpo.- Disse Cristina al cognato.- Fammi sentire come ti batte il cuore, allora.- Rispose Andrea mettendo una mano sul seno sinistro della cognata.Cristina alla tastata inaspettata sul suo seno da parte del cognato ebbe un fremito, ma come gli era successo la mattina con il genero non fece nulla per impedire che un altro uomo e non suo marito la toccasse in posti delicati. Andrea, adesso stringeva forte il seno schiacciando il capezzolo eccitato, vedendo la reazione eccitata della cognata prese coraggio e le misè una mano sotto la gonna tastandole profondamente la fregna. Il gemito di piacere di lei convinse l’uomo che aveva finalmente fatto centro, la moglie di suo fratello ci stava a farsi scopare da lui; si tirò fuori il cazzo, Cristina che aveva la fica allagata dalle abili tastate che Andrea gli infliggeva, alla vista del cazzo si leccò le labbra. Allungò una mano, il cognato cè l’aveva grosso, lo toccò lo strinse, si beò della consistenza, era caldo e con un enorme cappella.- Non immagini neanche da quanto tempo ti desidero Cristina.- Disse Andrea, poi aggiunse : – Ti va di farmi un bocchino.- Si.- Rispose lei con un filo di voce.Inginocchiata in un parcheggio, tra due macchine, vestita elegantemente Cristina prendeva in bocca il cazzo duro del cognato, raramente aveva accettato di farlo al marito, ma a vederla adesso come succhiava e leccava, sembrava una fanatica del pompino.Andrea stava per scoppiare, la cognata gli stava letteralmente mangiando l’uccello, la testa della donna danzava attorno al cazzo che gli squazzava in bocca, l’uomo la prese per le ascelle, l’alzò di forza e l’appoggiò con la schiena contro l’auto, gli tirò sù la gonna e come un indemoniato gli strappò le mutandine bagnate di umori, sì slacciò i pantaloni che cadderò alle caviglie, massaggiò la fica vogliosa con il cazzo e la penetrò in piedi.- Ahhh, sììì, fottimi, fottimi anche tù, Andrea.- Disse la troia ansimando,e ondeggiando lo splendido corpo eccitato.- Che vuol dire anche tù, da chi altri ti sei fatta chiavare? – Domando l’uomo un pò geloso.- Da, mè ! – Disse Alberto che aveva avuto la stessa idea di Andrea, seguire la suocera e dargli di nuovo il cazzo, ma Andrea era stato più rapido e adesso a stantuffare nella sorca vogliosa di Cristina c’era il suo di cazzo. Andrea impaurito sfilò il cazzo dalla fregna della cognata, ma vedendo che si trattava di Alberto e non di suo fratello, affondò di nuovo nella fica bollente e vogliosa di Cristina, la gelosia gli era passata del resto la troia non era sua moglie ma solo sua cognata, che dopo l’ennesimo spavento riprese a gemere oscenamente mentre il cazzo del cognato faceva dentro e fuori nella sua sorca senza tregua.Mentre il cognato la chiavava schiacciandola addosso all’auto Cristina senti il genero prendergli il polso e mettergli in mano il suo cazzo, adesso Cristina maneggiava due cazzi uno con la fregna l’altro con la mano.Il cognato gli spingeva follemente bene il cazzo nella sorca, dietro di lei sopra il suo culo sentiva il freddo sportello dell’auto, nella fica andava crescendo il calore dell’orgasmo, che l’aggredì squassandola, mentre godeva non sì era accorta di aver stretto con troppa forza il cazzo di Alberto, che gli stava dicendo di mollalarlo e che gli stava facendo male, anche Andrea godette svuotandosi i coglioni nella fica bollente della cognata mentre gli passava la lingua lungo tutto il collo. Albertò cercò di prendere il posto di Andrea nella fregna di Cristina, ma lei strinse le gambe allontanandolo, gli dispiaceva avrebbe continuato a farsi scopare in quel parcheggio ancora per molto, ma la figlia stava aspettando i pannolini. Ansimando, una sudata e scapigliata Cristina, cercò di darsi un contegno, la sborra mischiata alle secrezioni vaginali scivolavano fuori dalla sua fregna, imbrattandole l’interno delle coscie, le mutandine strappate erano inservibili, le diede un calcio mandandole sotto la macchina del marito, tornò in chiesa così, con la fica nuda sotto la gonna; diede i pannolini alla figlia, ma sarebbero serviti anche a lei, che ancora non riusciva a capire cosa le stava succedendo, dopo una vita in cui era stata la più fedele delle mogli, in una mattinata aveva tradito due volte il marito, per di più, con il fratello del marito e con il marito della figlia.La cerimonia in chiesa era finita, tutti insieme si diressero alle auto, Gerardo prima di salire in macchina, vicino a una ruota, notò le mutandine strappate in terra, le prese, Cristina ebbe l’ennesimo colpo al cuore della giornata, il marito si rivolse a tutti i parenti mostrando le sue mutandine a brandelli.- Ehi sembra che la zoccola che indossava queste mutande, non vedeva l’ora di farsi chiavare.- Disse l’ignaro cornuto, la zoccola in questione era la moglie, e lui stava mostrando le sue mutande strappate e imbrattate di umori e sborra a tutti i suoi parenti.Andrea e Alberto treattennero a stento una risata, Cristina tirò un sospiro di sollievo, il marito non le aveva riconosciute nonostante fosse stato propio lui a regalargli quel paio di mutandine.Seduta in macchina di fianco al marito che guidava e scambiva due chiacchiere con suo fratello seduto dietro.Andrea parlava tranquillamente con il fratello come sè non fosse successo niente come s’è non gli avesse appena chiavato la moglie.Al ristorante Cristina si chiuse in bagno, era stata in mezzo ai parenti, aveva parlato con loro che non sospetteavano che sotto l’elegante gonna aveva la fica nuda e piena di sborra, prese un pezzo di carta igenica per pulirsi, ma esitò e fece un altra cosa che qualche ora prima non gli sarebbe neppure passata per la mente, appoggiò un piede sopra la tazza del cesso, s’infilò due dita nella fica spalancata e raccolse il liquido vischioso, odorò le dita e poi sè le mise in bocca lappandole di gusto, le riportò nella fica e di nuovo in bocca, finchè dopo l’ennesimo passaggio le dita rimasero piantate nella fregna, si masturbò come una troia infoiata finchè godette, nello stesso istante sentì il marito bussargli alla porta e chiedergli sè andava tutto bene, lei con le dita ancora nella fica dopo un profondo respiro gli rispose con un filo di voce di sì, che stava bene.Durante il pranzo, Cristina vide i suoi due scopatori che parlavano sottovoce tra loro, ogni tanto la guardavano e sorridevano, dal loro labbiale le sembrava di leggere parole come troia, bocchinara, puttana. Cristina si bagnò di nuovo la sua fica nuda era di nuovo pronta e accogliente, Alla fine del pranzo, tutti gli ospiti si erano alzati e chiacchieravano in piccoli gruppi, Cristina s’avvicinò ai due uomini a cui aveva svuotato i coglioni, ormai Cristina oltre a comportarsi sconciamente pensava anche sconciamente.- Di cosa parlate?- Domandò, stupidamente la donna.- Stavamo parlando di tè, di che altro vuoi che parliamo oggi !- Rispose Andrea.- E, cosa stavate dicendo di mè?- Domandò curiosa.- Che dietro la facciata di brava moglie e madre, sotto sotto sei una gran troia.- Disse neanche tanto piano Alberto.Per fortuna nessuno aveva sentito, ma Cristina sì, l’insulto del genero invece di offenderla aumentò la sua eccitazione in modo esponenziale.Andrea il cognato, aumentò la dose : – Si per tanti anni ti sei data delle arie, ma e bastato che qualcuno, ti desse il cazzo come si deve per farti gettare la maschera e mostrare la bagascia che sei in realta.- Smettetela. – Disse Cristina falsamente arrabiata, c’era il rischio che s’avessero continuato lei avrebbe goduto lì in piedi senza che nessuno la sfiorasse.Ma i due non erano stupidi e la vedevano che era in condizioni disperate, che era in calore, continuavano senza pietà, che del resto lei non chiedeva.- Domani quando quel cornutone di mio fratello e al lavoro io e il tuo caro genero, passiamo a casa tua a farti una visitina, così ti scopiamo come meriti troia.- Disse minaccioso Andrea.- Fatti anche un bel clistere, perchè domani ti rompiamo anche quel bel culo da troia che ti porti dietro.- Continuò Alberto.- E ti faremo bere tanta di quella sborra da ubriacarti.- Insistette Andrea.Cristina scoppio a ridere e disse.- Spero che bastiate solo voi due per tutto questo.Anche gli uomini si unirono alla risata, Barbara vedendoli ridere si avvicinò e domandò cosa avessero da ridere, rispose la madre :- Niente cara, tuo zio e tuo marito stanno dicendo un sacco di cavolate. – Ma intimamente sperava che gli l’indomani gli avrebbero fatto quello che avevano promesso.La sera a letto Cristina non riusciva a prendere sonno, non perchè si sentiva in colpa per aver tradito il marito e di fatto anche la figlia, ma perchè ripensava continuamente a quello che gli avevano promesso i due che l’avevano scopata, ” fatti un clistere, ti romperemo il culo, troia, troia”.Eccitata scoprì il marito, e gli ciucciò il cazzo, Gerardo sentendo la bocca umida avvolgergli l’uccello si svegliò ci mise un pò a realizzare che non stava sognando e che era sveglio e la moglie di sua iniziativa gli stava facendo una pompa.- Ohhh, amore, che bell’idea che ai avuto sììì.- Disse con il cazzo durissimo.Cristina stupì ancora di più il marito, dopo avergli drizzato il cazzo con un pompino delizioso gli s’ impalò sopra a smorzacandela, mentre saltava sopra il marito, pensava senza tregua, ” ti romperemo il culo, il culo culo ” godette con quelle parole in testa non vedeva l’ora che arrivasse domani, voleva il cazzo nel culo e non quello di suo marito.Dopo aver goduto caddè di fianco al marito sfinita, per lei quello era il quarto orgasmo in un giorno non c’era abituata, il marito la ringraziò per la magnifica scopata e cadde addormentato come un sasso. La mattina, dopo che il marito fu uscito, Cristina era in bagno si stava preparando ad uscire per fare la spesa, quando il telefono squillò, rispose; la voce che sentì dall’altra parte era quella del cognato Andrea :- Sei sola in casa puttana?- Si sono sola.- Rispose con la fica che cominciava a fremere.- Ai fatto il clistere tra un pò arriviamo, e non vogliamo che cì sporchi il cazzo di merda quando te lo metteremo nel culo.- Sto uscendo a comprarlo, bastardo.- Disse Cristina che era gia un lago e non gli tirava solo la fregna ma sentiva anche uno strano pizzicore nel buco del culo.Anche Alberto volle salutare la suocera maiala : – Ciao mammina, sapessi che cazzo duro che ho, e te lo voglio sbattere tutto nel culo puttana. Cristina riattaccò e s’ infilò tre dita nella sorca bagnatissima, si masturbò come un indemoniata a gambe spalancate sù una poltrona , poi un pò più calma si vestì e andò a fare spese, quest’oggi nella lista della spesa c’era qualche articolo in più da acquistare, un kit per il clistere e un vasetto di vasellina, aveva quasi tutto per il suo primo rapporto anale, il buco del culo sè lo portava dietro tra le chiappe, mancavano solo i cazzi ma quelli stavano arrivando.Tornata a casa sì fece il clistere, gli piaquè anche quello era veramente una puttana, indossò solo un paio di calze autoreggenti nere per il resto era nuda, si specchiò. e guardandosi si disse ad alta voce sei una troia e tra un pò sarai anche una rotta nel culo.Girò per casa così, stava provando senzazioni nuove, camminava e sentiva le secrezioni viscide scolargli dalla fica e scivolargli nell’interno delle coscie, gli piaceva quella senzazione fin dal giorno prima, quando era stata quasi tutti il giorno così con la fregna nuda, in mezzo ai parenti che avevano partecipato al battesimo del suo nipotino.Finalmente arrivarono i due parenti che Cristina aspettava eccitata come una cagna in calore, gli apri la porta, i due uomini che avevano saputo trasformare in un giorno una donna irreprensibile in una gran puttana, s’è la ritrovarono davanti nuda con adosso solo un paio di calze auto reggenti, il triangolo di peli tra le gambe bene in vista le tette belle sode e i capezzoli dritti come chiodi : Entrarono sbattendo la porta si gettarono sopra la donna che uggiolava senza ritegno, la spinsero sopra una poltrona, gli allargaronò le gambe le alzarono, la fregna e il buco del culo risaltavano in tutta la loro oscena bellezza, i due uomini cominciaronò a leccarla dapertutto eccitati , nella fica sul seno, gli infilarono le dita nel culo vergine.Sentendo le lingue e le mani infilarsi dapertutto dentro e sopra il propio corpo. Cristina ebbe un primo orgasmo, ma invece di calmarla, la rese più vogliosa più oscena, aiutò gli uomini a spogliarsi, quasi gli strappò i vestiti di dosso, poi seduti sul divano di fianco l’un l’altro, con Cristina piegata davanti a loro, con le mani prese entrambi i cazzi e li masturbò, li ciucciò uno alla volta; con il cazzo durissimo gli uomini la presero e la miserò a pecora sul divano, il culo sontuoso era davanti a loro disponibile e in attesa, Alberto gli teneva le chiappe aperte e Andrea gli infilava la lingua nel buco del culo e le dita in fica.Dopo una bella leccata, Andrea disse : – Stò per incularti troia, spero ti sia fatta il clistere.- Si l’ho fatto, ma prima di mettermelo nel culo spalmami la vasillina, l’ho comprata, così potete incularmi più facilmente.- Disse Cristina che non vedeva l’ora di essere sodomizzata.Andrea prese la crema e la spalmò abbondante sul culo cresposo, Cristina gemeva senza sosta con le natiche tremanti, Alberto le teneva le chiappe spalancate per permettere al compagno di sodomizzare la cognata troia più facilmente.- Preparati cognatina, preparati a essere inculata.- Disse Andrea poggiando la cappella all’ imboccatura del foro anale.- Che aspetti bastardo, vuoi inculare la moglie di tuo fratello? e allora cosa aspetti fallo! – Disse la troia esasperata, lò voleva nel culo immediatamente.- E allora prendilo in culooohhh, puttanaah. – Andrea spinse il cazzo in fondo al culo una volta vergine della cognata.Che s’ inarcò urlando. – Ahhhhh, dioooohh mioohh, m’ haì sfondato il culo.Mentre il cognato l’inculava il genero gli infilava le dita nella fica, Cristina non aveva mai provato un simile piacere perverso, misto a un pizzico di dolore.Andrea pompava il cazzo nello stretto canale posteriore, finche sborrò grugnendo come un animale.- Ti riempo il culo, sto riempendo il culo di sborra a quella baldracca della moglie di mio fratello, ahhhhh.- Ancorahhh, lo voglio ancoraahh, nel culo.- Cristina pregò il marito di sua figlia, che prese il posto di Andrea dietro di lei, aveva il cazzo più piccolo dell’altro e quindi non ebbe difficolta ad affondare nel culo appena sfondato della suocera, aiutato anche dalla sborra scivolosa e dall’ambondante dose di vasillina, l’osceno miscuglio ristagnava nel culo di Cristina lordando il cazzo del genero che gli stantuffava dentro.- Ahhh, che culo, che bel buco di culooohhh. – Gridava Alberto dando violenti colpi di cazzo tra le chiappe della suocera.Cristina aveva perso ogni ritegno, disse ad Alberto di fargli succhiare il cazzo che gli aveva appena sborrato in culo, fu subito accontentata.- Ahhh, e tù ohhh, non ti vergogni, inculare mè, tua suoceraahhhh, brutto maiale, solo perchè sono una troia, sìììì, non ti da il diritto di incularmììì.- Delirava Cristina mentre lo prendeva in culo dal genero, e contemporaneamente ciucciava il cazzo del cognato.Alberto, cercava di resistere voleva slabbrare il culo alla suocera e continuava a sbattergli il cazzo tra le chiappe sempre più forte, stava per venire, con uno sforzo si tolse riuscendo a bloccare la sborrata, voleva godersi il culo della suocera il più a lungo possibile, Cristina si lamentò.- Cosa fai bastardo? rimettimelo nel culo adesso !- Ordinò perentoria al genero.Alberto rivolgendosi ad Andrea che grazie alla bocca di Cristina aveva il cazzo di nuovo duro gli disse.- Questa troia vuole essere farcita.- Ho capito.- Rispose Andrea, fece impalare Cristina sopra il suo cazzo e quando fu ben piantato nella fica, gli abbrancò le natiche e le allargò, Alberto riaffondò il cazzo fino alle palle nel culo oscenamente aperto della suocera, non sentì nessuna resistenza, Cristina grazie alla sborra e alla vasillina aveva il buco del culo più scivoloso di una pozzanghera d’olio.Stretta tra i corpi sudati del cognato e del genero, con i loro cazzi che gli riempivano la fica e il culo, Cristina ebbe una serie di orgasmi incontrollabili, quando gli uomini sborrarono in lei per un attimo perse i sensi, quando si riprese, volle ciucciare ancora i cazzi sporchi e puzzolenti ma non per lei, l’odore che emanavano Cristina l’avvrtiva come il più chic dei profumi , Andrea era fuori gioco aveva gia sborrato due volte, ma Alberto riuscì a sborrare in gola alla suocera che ingoiò tutto. Rimasero tutti e tre abbracciati, Cristina a gambe aperte tra i due uomini.- Salutami mio fratello.- Disse cattivo Alberto mentre smucinava nella fica inondata di umori e sborra della cognata.La quale rispose.- Lo farò. – Poi Cristina aggiunse rivolgendosi al genero :- E tù salutami mia figlia, spero di non averti svuotato completamente i coglioni e che sia avanzato qualcosa per lei.-Non stasera, tutto quello che avevo nelle palle te l’ho lasciato nel culo e in gola.- Rispose Alberto.-Quando possiamo passare a trovarti di nuovo?- Domandò Andrea. -Quando volete, la porta di casa e sempre aperta per voi; come la mia fica e da oggi, anche il mio buco del culo.- Disse quella che una volta era una brava mamma e una moglie fedele.
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