Era passato un anno lontano dal mondo che avevo vissuto fino ai miei 19 anni; certo mi mancava ma ero costretto dallo studio a starne lontano.Tornai a casa un sabato mattina, il tempo di lasciare le valige, salutare i miei ed ero già fuori con la mia macchina a cazzeggiare per il mio paese, il mio mondo. Naturalmente mi bastò un semplice giro della piazza per ritrovare gli sguardi di tutti gli amici che avevo lasciato un anno fa. In me c’era qualcosa, quella sera dovevo organizzare qualcosa di speciale per il mio ritorno, una serata da non dimenticare. Il pomeriggio lo dedicai alla famiglia, raccontando tutto ciò che poteva essere successo in un anno ma nella mia mente un pensiero fisso mi tormentava: la serata. Non riuscii a trovare un diversivo così mi trovai ad uscire la sera senza una meta, senza un programma… quando in giro trovai una mia vecchia amica, non la vedevo dall’inizio dell’università, camminava sola per raggiungere la piazza… la chiamo dal finestrino e nel riconoscermi corre verso di me a salutarmi, la invito a salire proponendole di accompagnarla…lei mi chiede un po’ della mia vita lontano da casa… Era vestita in modo troppo normale, indossava dei jeans e una felpa, così le chiesi il perché visto che un tempo era solita vestire in modo divino almeno il sabato sera. Lei mi dice che quella per lei sarebbe stata una serata senza lode e senza infamia: uno di quei sabato passati a cazzeggiare in macchina di qualcuno o peggio in piazza a sparare una cazzata dietro l’altra. Allora scatta la mia proposta: “ora ti porto a casa, ti lascio per una mezz’oretta e ti voglio trovare pronta per una serata particolare… stasera ci divertiamo, voglio vederti vestita come solo tu sai fare!”. La accompagno, ne approfitto per comprare le sigarette e una bottiglia di Moet e per prendere da casa la macchina di papà. Torno da lei e le faccio uno squillo… dieci minuti dopo la vedo uscire… in quel momento non so cosa mi venne in mente ma accesi subito una sigaretta per calmare gli spiriti! Entrò in macchina e fu sorpresa di trovare al posto della Opel corsa un mercedes slk! Era fantastica: un paio di scarpe con dei tacchi vertiginosi, aperte, come piacciono a me, delle calze nere probabilmente autoreggenti coperte da una gonna dal ginocchio con uno spacco laterale unico, indossava una camicia di seta bianca che lasciava scoperto il petto e mette va in mostra il suo fantastico seno coperto da un reggiseni di pizzo nero, truccata a dovere con i capelli sciolti che le coprivano le spalle. Andammo sul mare, e stappammo la bottiglia di Moet per smollare un po’ i freni, tra una parola e l’altra la finimmo tutta, lei non reggeva molto e si vedeva che era ubriaca, solo allora le dissi che saremmo andati in discoteca: “ma sei pazzo” disse “io non mi reggo in piedi e tu vuoi portarmi a ballare!” , detto questo cercò di farmi cambiare idea portando una mia mano sul suo seno, “non vuoi provare di che pasta sono fatta?”. Irremovibile la riportai in macchina e come promesso la portai a ballare: già sapevo che quella serata sarebbe stata unica! Entrammo che erano le 2, era già pieno di gente e la portai subito al bar: prendemmo due prosecchi e brindammo alla serata, la nostra prima serata da soli! Camminammo insieme fino alla pista, lei si girò verso di me e iniziò a ballare, ogni tanto si girava e spingeva il suo sedere sul mio pisello meravigliandosi del fatto che lo sentiva ancora giù! Allora decise di provocarmi e cominciò a strisciarsi contro, leccandomi il collo, lo sentiva crescere e mi sussurrava all’orecchio: “finalmente lo sento, non mi puoi resistere”. Durammo molto poco, infatti dopo una mezz’ora eravamo sulle balconate e guardavamo la gente ballare dall’alto. Io ero dietro di lei a lei muoveva il suo culo sfregandolo contro i miei pantaloni, le mie mani la cingevano in vita e il mio volto era appoggiato sulla sua spalla destra, da lì vedevo perfettamente il suo seno, prorompente, riempiva tutto il reggiseno. Il suo profumo mi portava verso pensieri sempre più erotici, ci sedemmo sui divanetti, di fronte a noi una coppia si baciava, ma lui guardava Antonella, la mia compagna. Io facevo finta di non vedere ma mi piaceva da matti, anche perché Antonella lo stuzzicava: si toccava le gambe, con un lieve colpo di testa scostava i capelli portandoli indietro e scoprendo la sua vertiginosa scollatura. La sua mano afferrava il mio pisello dai pantaloni ma il suo piede si lanciava verso il pisello di quell’altro: la ragazza non vedeva tutta questa manifestazione erotica e allora Antonella tirò fuori dal reggiseno un tetta, e io corsi a cospargerla di saliva, il ragazzo di fronte a noi continuava a baciare la ragazza ma il suo sguardi no si staccava dalla tetta che mi ciucciavo. Antonella si ricompose, lo salutò e andammo via… ritornammo in macchina e lei mi chiese di guidare, attento al suo stato di ebbrezza le permisi di farlo e mi portò in un posto molto strano, mi invitò a scendere e si sedette sul cofano anteriore, si alzò la gonna scoprendo un tanga rosso con pizzo anteriore, lo scostò e mi invitò ad avvicinarmi, l’odore che emanava il suo sesso era a dir poco fantastico, sembrava un raffinatissimo profumo irresistibile, allungai la mia lingua e iniziai a leccarla, era bagnatissima e inizio a gemere dopo pochissimo. Lei mi teneva i capelli e stringeva nei momenti più intensi, le ciucciavo le grandi labbra, erano saporite, le leccavo il clitoride, le infilavo la lingua dentro e la muovevo. Si alzò di scatto e mi portò lungo un viale… portava al mare, una spiaggia fantastica, semi illuminata da un faro lontano…. La luce era unica e lei si mise di fronte a me, si sfilò la gonna sculettando come solo lei sa fare, si tolse le scarpe sfilandole con l’indice in modo estremamente erotico, sfilò lentamente le calze, nel frattempo mi fissava e muoveva le labbra, le dischiudeva e leccava il labbro inferiore… si sbottonò la camicia… rimase con la sua biancheria e solo dopo seguitò a spogliarmi in un baleno! Ero nudo senza neanche i boxer quando mi sdraiò sulla sabbia, lei era in piedi su di me e iniziò a toccarmi il pisello già durissimo con i piedi, il solo pensiero mi faceva esplodere, poi sentivo i granelli di sabbia che tra il suo piede e la pelle del mio duro pisello provocavano un attrito unico… godevo… come godevo… Si tolse le mutandine e me le lanciò in faccia… iniziò a correre verso il mare, aveva ancora il reggiseno e gridava: “prendimi se ci riesci!” . Mi alzai di scatto e la raggiunsi quando era già in acqua… mi abbracciò e mi infilò la lingua in bocca… interrompeva il suo inquieto slinguazzare per sussurrare frasi del tipo: “stasera devi farmi male, ti voglio scopare” oppure “la mia micetta urla, vuole il tuo pisello!”. L’acqua era bassissima, mi fece alzare in piedi mentre lei si inginocchiò, afferrò il mio pisello e iniziò a leccarlo, lo appoggiava sulla lingua e lanciava il suo sguardo verso me, lo infilava in bocca e gemeva. Il reggiseno bagnato metteva il luce il suo seno che in quella condizione era ancora più bello… la sua lingua non si fermava più, sentivo la capocchia toccare sul suo palato, prendeva il mio pisello e se lo sbatteva in faccia, contro gli occhi, lo sfregava sulle labbra chiuse per poi afferrarlo in una morsa mozzafiato… vedevo le sue guance ritirarsi mentre il mio pisello era in bocca provocandomi quelle depressioni da paura! La presi dai capelli e la portai al mio livello, le liberai le tette e iniziai a mordicchiarle i capezzoli, un le mie mani le palpavano i culo… le sfioravo il suo buchino… e le infilavo tre dita nella fica bagnata… mi fa inginocchiare e si siede su di me, le sue gambe avvolgono il mio corpo, entro in lei….. Un gemito le scappa, butta la testa indietro mostrandomi il collo e il seno, la afferro per i fianchi e inizia il movimento, il mio pisello entra tutto, lei è eccitatissima, esce la lingua e la rientra… Me la sbatto come non mai sul mio pisello, sento la sua fica contrarsi per cercare maggior godimento, infilo la mia testa tra le sue tette… le lecco, le ciuccio, le mordo… Il ciaccheccio dell’acqua tra le nostre gambe è eccitantissimo, lei si alza, si gira e si inginocchia mostrandomi il culo, inizio a leccarlo, con il labbro inferiore le tiro su la fica, le lecco il magico buchino, la sua mano arriva tempestiva, si accarezza un po’ poi si infila un dito in culo… solo allora realizzo…”sei una maialona” le dico “ora ti sistemo io!” . “Sfondami!” grida lei. Allora appoggio il mio pisello e lo spingo, con estrema facilità entra e scompare tra le sue chiappe, me la scopo da dietro, è lei a venire verso di me, si muove da vera troia, il suo culo sbatte contro me, geme, gode… a tratti grida… “sfondami, voglio godere dai, voglio sentire tutta la tua forza dai!” La luna illumina le sue tette appese allora le afferro e la tiro verso di me dal seno! Lei grida ma è contenta …Mi chiede di uscire, “voglio godere a modo mio, ora ci divertiamo!” sussurra. Mi chiede di infilare la mia mano nella sua fica… piano ci riesco e lei geme… la spingo avanti e indietro e lei mi ordina di leccarla nei punti più strani, la lecco tra le tette, le lecco le ascelle, lisce e profumatissime, nel frattempo i sui piedi si impossessano del mio pisello, sto per venire, lei da brava troia se ne accorge. Nell’arco di pochi secondi mi ritrovo col mio pisello tra le sue labbra, lei viene e me lo stringe in bocca… sentendo i suoi gemiti e la sua lingua che si muove sempre più lentamente le sborro in bocca… “aaahhh”… un grido di liberazione… la mia sborra calda le riempie la bocca, ne lascia uscire qualche goccia, il resto la ingoia! “Buonissima…” si lecca le labbra e se le sciacqua. Continuiamo ad accarezzarci per qualche minuto in acqua, sotto le stelle. Usciamo, lei avanti a me mentre sculetta mettendo in evidenza le sue natiche uniche! Ci asciughiamo, ci rivestiamo lentamente e torniamo in macchina. Lei mi sembra più sexy di prima, accende lo stereo, accende una sigaretta, lo faccio anch’io. Fermi in macchina ci godiamo quel fantastico momento nel quale hai solo voglia di stare in silenzio contemplare l’altro e fumare una sigaretta! Lei mi passa una mano tra i capelli… “andiamo, la serata non è ancora finita!”
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