Camminai a lungo per le strade di Milano con lo sguardo perso nel vuoto e una sensazione di sporco che persistette ben oltre la doccia che feci rientrato a casa… la lotta interiore che mi ritrovavo a combattere era difficile ma dall’esito scontato… la troia che era in me stava prendendo il sopravvento e solo un brandello di lucida razionalità mi legava ancora a ciò che ero, e non sarei più riuscito ad essere.Nei giorni seguenti condussi una vita normale, ma i miei pensieri dominati da un desiderio persistente di andare oltre, di finalizzare un’esperienza che avevo vissuto mediata dall’imbarazzo e con i sensi anestetizzati dalla ragione.Chiamai Jasmine venerdì pomeriggio dal cellulare mentre attraverso la parete a vetri del mio ufficio notavo con invidia le forme morbide delle impiegate che lasciavano le loro postazioni di lavoro lasciandomi solo con i miei conflitti interiori.Mi disse che sarebbe uscita con un po’ di amici per una serata particolare, che se avessi voluto avrei potuto unirmi alla compagnia, che in tal caso avrebbe lasciato al custode del suo residence una borsa con l’occorrente per la serata e che sarebbe passata a prendermi entro mezzanotte a casa mia.Risposi meccanicamente di si e di colpo si materializzarono le mie più recondite paure… passai lo stesso in portineria… Jasmine aveva lasciato come promesso una sacca di pelle che io ritirai senza prestare attenzione alle occhiate maliziose del vecchio custode… rientrai a casa senza aprirla e m’infilai sotto la doccia.Mentre indossavo gli indumenti contenuti nella sacca, provai una forma di sottile compiacimento che mi fece dimenticare tutte le mie remore; mi sentivo davvero una gran troia, con le calze questa volta autoreggenti con la balza in pizzo, un top con reggiseno push-up che esaltava le mie piccole ma evidenti tettine naturali e fasciava bene la vita evidenziando i fianchi; mi fu fornito poi un paio di scarpe decolté in vernice con tacco a spillo da 14 cm, con la punta metallica e una stringa alla caviglia, tailleur in pelle molto stretto con minigonna cortissima; il tutto rigorosamente nero, come la parrucca stile Valentina che indossai dopo non poche difficoltà incontrate nelle delicate operazioni di trucco, che però dopo i consigli di Jasmine riuscirono in maniera più che dignitosa…d’altra parte dovevo iniziare a far da solo… anzi da sola… mi scoprii per la prima volta a pensare a me al femminile e la cosa mi eccitò moltissimo.Il campanello della villa squillò alle 23.42, e un tuffo al cuore lo seguì improvviso; mi alzai, presi la borsetta in vernice dalla sacca di Jasmine, spensi la luce e uscii da casa.Nel vialetto in pietra del giardino camminando in maniera scoordinata a causa dei tacchi e della penombra sentii gridolini e risa provenienti dalla grossa automobile tedesca che sostava davanti al cancello; mi avvicinai con imbarazzo crescente e vidi all’interno quattro persone… la mia amica trans era seduta a fianco del conducente mentre uno degli uomini seduti dietro scese per farmi accomodare al centro del sedile posteriore; era iniziato il gioco, e non potevo più tirarmi indietro.Aprii la borsetta dove avevo riposto le sigarette e ne presi una, ma non feci in tempo a trovare l’accendino all’interno prima che il maschio alla mia destra illuminasse l’interno della vettura con la fiamma del suo; accesi e ringraziai cercando di manifestare indifferenza verso quelle figure tornate nel buio assoluto della strada provinciale.Continuai a fumare e sentii prima una, poi più mani toccarmi le gambe e i fianchi.Accettai docile e disponibile ogni tocco, mi scostai leggermente da un lato per permettere ad una mano di arrivare al capezzolo e quando una mano s’insinuò fra il sedile e il mio culo mi sollevai per facilitarle il compito. Anche l’autista eccitato dalla situazione lasciò la mano destra dal volante per insinuarla fra le mie cosce, mentre Jasmine seduta al suo fianco accese la luce di cortesia, tirò fuori il cazzo già in erezione e ancora con la sigaretta in mano mi tirò a se costringendomi ad alzarmi sulle gambe e ad infilare il busto girato sul fianco sinistro fra i sedili anteriori in una posizione resa ancora più scomoda dalla strada dissestata.Mi trovai così a pochi centimetri dal suo profumatissimo cazzo e lo presi in bocca senza indugi, mentre dietro di me il culo, ormai privato con uno strappo deciso del perizoma, era alla mercé dei due passeggeri posteriori; sentii uno dei due che sollevava la gonna fino all’altezza dei fianchi e quello che percepii come un dito iniziare a giocare col buchetto infilandoci a turno le dita insalivate; qualcuno iniziò anche a picchiarmi con sonori ceffoni sulle chiappe innescando una stupida gara a chi menava più forte, mentre io non riuscivo ad emettere nulla più che dei rantoli soffocati dal pezzo di carne viva che mi invadeva la gola; anche il conducente si unì al gioco colpendo dove poteva e rischiando di uscire di strada facendoci ammazzare tutti.Jasmine sborrò… poca roba… dovevano averla già fatta divertire…ingoiai tutto e cercai invano di tornare a sedere; sentii qualcosa di duro che mi spaccava lo sfintere provocandomi una fitta di dolore violentissima e urlai scatenando le loro risa. Ci fermammo in una piazzola di un distributore di benzina self service a poca distanza dall’imbocco della tangenziale nord e uscirono tutti dall’auto lasciandomi con il culo dolente sul sedile posteriore; riuscii finalmente a distinguere i loro volti; il conducente Luca era il più vecchio, sulla cinquantina e quasi calvo, di quello alla mia sinistra, sulla quarantina, brizzolato non seppi mai il nome, e quello alla mia destra solo dopo riuscii a collegarlo a Gregor, il protettore slavo di Jasmine… mi resi conto di essere nei guai.Fu Luca il primo ad entrare nell’auto, si sedette al mio fianco mi sfilò la giacca del tailleur e senza dire nulla mi costrinse a piegarmi sul suo cazzo che aveva prontamente estratto dalla patta; tentai di ritrarmi ma mi beccai un pugno al ventre che mi lasciò senza fiato e mentre ancora tossivo mi trovai nuovamente a pochi centimetri dal glande dell’uomo, che questa volta accolsi fra le labbra.Iniziai a lavorare di lingua il grosso cazzo come ormai sapevo fare bene e mi resi conto che per la forte eccitazione data dalla situazione l’orgasmo era vicino; mi disse che avrei dovuto ingoiare tutto e che avrei preso un sacco di botte se solo una goccia fosse andata sprecata.Anche senza poter vedere mi accorsi dai suoni che arrivavano attraverso i finestrini aperti che gli altri due si stavano dando da fare con Jasmine, ma non feci in tempo a realizzare bene la cosa perché con un grugnito animale Luca mi sborrò in bocca, e trattenendomi con le mani mi impedì di liberarmi dell’ingombrante presenza che mi impediva di deglutire lo sperma, che inevitabilmente colò copiosamente dappertutto. Ripresosi dal forte orgasmo l’uomo manifestò il suo disappunto con una serie di schiaffi a mano aperta che mi stordirono quasi al punto di farmi svenire e uscì dalla vettura; riuscii a vedere Jasmine in piedi appoggiata sul fianco dell’auto con la schiena inarcata dietro di lei il brizzolato senza nome che tenendola per i lunghi capelli, con poderosi colpi di reni affondava ritmicamente il suo cazzo nell’accogliente culo della bella transessuale. Non mi accorsi nemmeno di Gregor che entrato dall’altro lato della vettura mi spinse a girarmi verso il lunotto, e mi costrinse ad inginocchiarmi sul sedile posteriore appoggiandomi con le braccia al bordo dello schienale; si posizionò quindi dietro di me e puntò il cazzo sul mio buchetto dopo averlo inumidito bene a colpi di lingua; spinse lentamente dentro il glande e finì con una spinta più violenta che mi fece emettere un urlo soffocato; Mi distesi sul pianale posteriore per quanto lo spazio limitato mi consentiva, mentre l’animale iniziò a sbattermi con forza dicendomi nella sua lingua frasi per me incomprensibili, mentre fuori della vettura il brizzolato aveva già finito di scaricare nel culo di Jasmine il suo carico di sperma e tutti e tre si godevano lo spettacolo del quale ero protagonista; mi accorsi anche che Luca stava riprendendo la scena con una telecamera digitale e chiese a Gregor di portarmi fuori di farmi chinare sulla vettura, quindi lo slavo riprese la posizione e con un colpo secco mi impalò nuovamente, mentre il brizzolato ripresosi dalla sborrata precedente mi invitò a lavorarlo di bocca sedendosi a gambe larghe sul bagagliaio; né frattempo Jasmine si posizionò sotto di me e iniziò a leccare le palle di Gregor e l’asta che entrava e usciva ritmicamente dal mio culo ormai slabbrato; rise anche del mio cazzo moscio che dondolava passivamente al ritmo imposto dai poderosi colpi dello slavo, il quale le ordinò di prendermelo in bocca, e iniziammo una bella danza a tre nella quale io ero al centro dell’attenzione. Sborrai quasi subito e mi accasciai stremato dai colpi ricevuti ma fui trattenuto per i fianchi dallo slavo che per primo mi riempì l’intestino assestando gli ultimi colpi e lasciandomi vistosi lividi sulla pelle, seguito subito dal brizzolato che mi schizzò violentemente più riprese sul palato una gran quantità di sperma che questa volta riuscii ad ingoiare tutto.Sull’auto ormai diretta verso casa mi occupai con la lingua della pulizia del cazzo di Gregor e di quello del brizzolato, mentre tutti fra commenti volgari e risa rivedevano le scene girate da Luca e si compiacevano per le qualità della loro nuova puttana.
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