Sono le due di notte, e sono sdraiato nel bagno, mani e piedi legati, completamente nudo eccetto per la stretta gabbia che contiene il mio cazzo e che sono obbligato ad indossare. Il mio viso e’ ricoperto di saliva femminile, il risultato dei “baci della buonanotte” datimi da mia moglie, sua sorella e le mie due figliastre adolescenti. Sono nauseato dall’aver dovuto ingoiare lo sperma di quattro diversi uomini direttamente dalla fica delle quattro donne, insieme con un buon tre litri abbondanti di piscia che le troie mi hanno costretto a bere nel corso del pomeriggio.Le mie povere palle sono ancora doloranti per la collisione col ginocchio della mia sadica cognata, per non avere seguito le sue istruzioni velocemente abbastanza. Il mio corpo e’ coperto con la piscia, ora gelata e prossima ad asciugare, riversatami addosso dai quattro “fidanzati” delle sopramenzionate “signore”.I soli suoni che posso sentire, nella notte altrimenti tranquilla, sono i gemiti e i lamenti di piacere ed estasi di mia moglie nella camera da letto adiacente al bagno, mentre viene scopata con entusiasmo dal suo amante, il mio principale. Tutto cio’ che posso fare e’ ripensare a come sono arrivato in questa posizione, per cominciare.Tutto e’ iniziato un anno fa, quando mi sono trasferito in un’altra citta’ per iniziare una nuova vita, dopo aver divorziato da una moglie che mi aveva tradito costantemente. Incontrai Emma in un pub, e capii immediatamente che lei era la donna che volevo. Un’attraente rossa con un corpo magnifico, aveva la mia stessa eta’ e sembrava avessimo un sacco in comune. Mentre facevamo conoscenza, ero piacevolmente colpito dal fatto che a lei non importava del mio fisico gracile e minuto e dalla mia apparenza un po’ effeminata. Si accorse presto del mio feticismo per i piedi, e mi consenti’ di abbandonarmi ad esso in diverse occasioni. Si accorse anche della mia gelosia ogni volta che guardava, o parlava con altri uomini in maniera troppo accattivante.Le sue figlie erano un problema. Entrambe mi ricordavano due delle Spice Girls. Gianna, coi suoi capelli neri e corti, un corpo sottile e l’espressione snob assomigliava a Victoria, la Posh Spice, mentre Marta si legava sempre i capelli lunghi e biondi alla maniera della sua Spice preferita, Baby Spice. Sin dall’inizio non hanno mai fatto segreto di disprezzarmi, e colto ogni occasione per mancarmi di rispetto.Questo non mi feriva particolarmente, comunque, e durante il nostro breve corteggiamento incontrai altri membri della famiglia di Emma, la piu’ notevole dei quali era sua sorella Carla. E’ una donna alta coi capelli scuri, con un estremamente attraente viso dall’espressione severa e autoritaria, e una figura che oserei descrivere come massiccia. Non grassa, ma con un seno grande, fianchi larghi e grosse ma ben modellate coscie e polpacci. Sono stato intimidito da lei dall’inizio, e a essere onesti anche un po’ impaurito. Da parte sua, mi ha fatto subito capire che non era positivamente impressionata da me, dandomi spesso del “finocchio” o chiamandomi “femminuccia”, anche in mia presenza.A dispetto di tutto io ed Emma ci siamo sposati, e tutto andava bene durante le prime settimane. Poi Emma comincio’ a lamentarsi del mio piccolo cazzo e della mia limitata capacita’ amatoria. Mi informo’ senza mezzi termini del suo stato d’animo, chiamandomi “pisellino” o “cazzo moscio” di fronte alle ragazze, che subito la imitavano. A causa della mia inadeguatezza, lei si rifiutava di fare le cose che piacevano a me, come giocare con il mio uccello o succhiarlo. Non passo’ molto tempo prima che lei cominciasse a negarsi, perche’ lei non provava un bel niente. Questo mi condusse al fatale errore.Otto mesi circa dopo il matrimonio, e con la sottile frustrazione che potete immaginare, ho cominciato a far visita alla signora Bianchi, una donna che viveva un paio di strade da noi. Lei era ben conosciuta nella zona per elargire favori sessuali in cambio di contante, per cosi’ dire. Era durante una delle mie visite che tutto ebbe inizio. Mentre lei mi apriva la porta, che dava sulla strada, indossando una sottoveste, individuai Gianna, la maggiore delle mie figliastre, dall’altra parte della via. Sfortunatamente anche lei si accorse di me, e attraverso’ la strada per venire a parlarmi.”Oh, patrigno caro” inizio’ ” Hai fatto il bambino cattivo, vero? Aspetta che lo sappia la mamma e vedrai!””No, Gianna ti prego” ho implorato “Non dire a tua madre di questo, faro’ tutto quello che vuoi in cambio””Oh si’ che lo farai…” replico’ minacciosamente, e ci incamminammo silenziosamente insieme verso casa.Per tutta la serata, mentre sedevamo in salotto insieme, Gianna tenne un sorriso perfido sul viso, ed io avevo il terrore che stesse per spifferare tutto a suo madre da un momento all’altro. Per fortuna non lo fece, e andai a letto in uno stato d’animo piu’ tranquillo.Quando ci alzammo, la mattina appresso, Emma e Marta si recarono ai rispettivi posti di lavoro. Io ero in ferie per una settimana, e Gianna era disoccupata. Era mattina inoltrata e ancora dormiva, mentre io mettevo in ordine la casa, quando piu’ o meno alle dieci sentii che mi chiamava dal piano di sopra. Andai in camera sua e la trovai nuda, colle mani sui fianchi mentre mi aspettava. Non l’avevo mai vista nuda, naturalmente, ed ero sconvolto. Guardai velocemente il suo seno, che appariva anche piu’ grosso di quello che era sul suo corpo sottile, la curva gentile della pancia e il suo cespuglietto scuro, che contrastava con la pelle bianchissima.”Goditi il mio corpo finche’ puoi, patrigno” borbotto’ “Perche’ non ti piacera’ quello che il mio corpo ti fara’ in futuro”.Si sdraio’ sul letto, a gambe spalancate. “Penso che inizieremo con un po’ di leccamento di fica. Mettimi il tuo muso da femminuccia tra le cosce, e leccami finche’ non sono venuta per tre volte”.Mi inginocchiai servizievolmente tra le gambe di Gianna, cominciando a lappare la sua giovane passera. Per tutto il tempo continuo’ ad incoraggiarmi e a darmi istruzioni. Mi tenne li’ per oltre un’ora, finche’ non era venuta tre volte. Mentre mi spingeva via, pensai per un attimo che se quello era tutto quello che dovevo fare, non sarebbe stato cosi’ brutto. Tutto cambio’ quando mi ordino’ di andare in cucina a prendere un bicchiere, uno di quelli grandi per la birra.Quando le porsi il boccale, lei se lo piazzo’ tra le gambe e lascio’ schizzare fuori un forte getto di piscia gialla, che non si fermo’ finche’ il bicchiere non risulto’ pieno per tre quarti. Rendendomi il recipiente con un sorriso colmo di disprezzo mi ordino’ di bere. Storsi la bocca mentre l’aroma pungente raggiungeva il mio naso, mentre lei mi diceva di andare avanti continuando a sorridere.Mi prese un po’ di tempo per finirlo, mentre sorseggiavo il maleodorante liquido, ma alla fine il bicchiere era vuoto.”Quello era solo per farti conoscere il sapore” spiego’ “In futuro ti piscero’ direttamente in bocca, e sara’ molto piu’ umiliante per te. Puoi andare ora, ti chiamo se ho bisogno di qualcos’altro”. Lasciai la stanza a testa bassa, totalmente umiliato da una ragazza adolescente. Non mi chiamo’ effettivamente piu’, quel giorno, e la serata trascorse normalmente, se si eccettua l’irritante sorrisetto che Gianna mi riservava ogni volta che mi guardava. Andai a letto dopo degli altri, e mentre passavo davanti alla camera di Gianna la porta si apri’.”Vieni qui’ patrigno” disse.Mi mossi versi di lei, e mi disse di aprire la bocca. Essendo qualche centimetro piu’ alta di me si chino’ leggermente e sputo’ un enorme quantita’ di saliva nella mia bocca.”Ci divertiremo domani” rise, mentre chiudeva la porta.Il giorno dopo, io e Gianna restammo ancora soli. Stavolta ho avuto la chiamata alle undici. Lei era in bagno, di nuovo nuda, e mentre si girava verso di me vidi che il solco del suo fondoschiena era coperto di merda. Aveva senza dubbio stretto le chiappe mentre faceva i suoi bisogni, per lasciare un cosi’ largo residuo di cacca.”Ho avuto un piccolo incidente, patrigno” disse con la voce di una bambina ” Sii carino e leccami finche’ sono pulita, vuoi?””No” obiettai “Non puoi farmi fare questo, e troppo disgustoso!””Non vuoi che mia madre sappia delle tue passeggiate, vero?” domando’.Sapevo di essere stato sconfitto, cosi’ mi inginocchiai dietro di lei, esitando a leccare la puzzolente sporcizia intorno al suo culo. Se avevo stentato per la piscia, stavolta ebbi conati di vomito al sapore e all’odore dei suoi escrementi. Ci vollero venti minuti per ripulirla completamente con la lingua, e non so nemmeno io come ho fatto ad andare avanti senza vomitare.”Grazie, patrigno” disse con dolcezza ” Ho preso dei lassativi, cosi’ probabilmente mangerai tutta la mia merda questo pomeriggio!”. Appresi la notizia con la nausea. Leccarla e ripulirla era stato brutto abbastanza, ma addirittura mangiare della merda? Non potevo neanche sopportare il pensiero.Fu all’incirca alle cinque che ebbi la chiamata che tanto temevo. Di nuovo in bagno, Gianna mi ordino di mettermi in ginocchio. Ricevetti istruzioni di allargarle le chiappe e mettere la bocca spalancata piu’ vicino possibile al suo bocciolo di rosa. Feci come mi era stato detto, e mentre lei si sforzava vidi cominciare ad apparire un grosso stronzo. Mi entro’ in bocca ed era mezzo fuori e mezzo dentro mentre lei si spostava. Ero di faccia alla porta, mortificato di vedere Emma e Marta che mi fissavano in piedi davanti a me. Appresi solo dopo che tutto era stato orchestrato. Emma si avvicino’, spingendo il resto dello stronzo di Gianna dentro la mia bocca.”Non vogliamo interromperti mentre mangi” disse sarcasticamente “Quando hai finito pulisciti e vieni giu’. Abbiamo un sacco di cose da discutere”. Mi misi a posto e mi ripulii, e scesi le scale con un brutto senso di presagio.In salotto, le tre donne sedevano vicine sul divano. Sedetti umilmente su una poltrona ed attesi il giudizio di Emma.”Gianna mi ha riferito tutto” inizio’ “Io penso che dovremmo divorziare, non credi?””No, ti prego” implorai “Non mi abbandonare, non voglio vivere senza di te””Be’, se rimani sara’ alle mie condizioni. Tanto per cominciare, visto che sei diventato la latrina di Gianna lo sarai anche per me e per Marta. Secondo, visto che non posso contare sulla tua fedelta’ dovro’ metterti il cazzo chiuso a chiave. Non sara’ una perdita’ per me, perche’ sappi che mi faccio scopare dal tuo capo da otto mesi, dalla tua festa di Natale col tuo staff di lavoro, ricordi?”Quest’ultima informazione mi scosse nel profondo, e un malato sentimento di gelosia mi annodo’ lo stomaco.”Ora che sai” Emma continuo’ ” e supponendo che tu abbia accettato le mie condizioni, penso che Marta dovrebbe portarti di sopra ed usarti. Una specie di regalo di compleanno in ritardo per i suoi sedici anni.”Marta rise eccitata e i prese la mano ” Andiamo, patrigno” disse ” Vieni a prendere la mia pancia piena di piscia nella tua bocca da femminuccia. La prima di molte!”Seguii Marta nella toilet, lei si alzo’ la gonna e si tolse le mutande.”Hai visto la fichetta di mamma e di Gianna” disse con falsa timidezza “Ma questa e’ la prima volta che vedi la mia”.Alzo’ la gonna per mostrarmi la sua giovane fica coperta di sottili peli biondi. Mi chiese se mi piaceva, poi mi disse di darle dei baci. Lo feci con piacere, metre il mio cazzetto si induriva nei pantaloni. Marta poi si giro’, dandomi da baciare il suo fondoschiena. Si compiaceva della mia umiliazione, come sua sorella aveva fatto prima di lei.All’ultimo mi ordino’ di sedermi sul pavimento con le mani dietro a sorreggermi, e la testa inclinata all’indietro. Si accomodo’ su di me, cosi’ che la sua passera fosse giusto sopra la mia bocca. Poi fece uscire un lungo e copioso flusso di pipi’, squittendo deliziata per tutto il tempo.”E’ tutto per ora” mi disse “ma mi divertiro’ molto con te d’ora in poi. Sarai solo l’ombra di un uomo quando le donne di questa famiglia avranno finito con te!” Detto questo, mi rise in faccia lasciandomi seduto li’ con un saporaccio in bocca.Il mattino seguente, dopo che Emma e le ragazze avevano vuotato nella mia bocca le loro pisciate accumulate nottetempo, fui condotto a casa della signora Stewart. Questa era una giamaicana di 40 anni, amica di mia moglie gia’ da qualche anno. Aveva messo su un business di articoli erotici e cose del genere direttamente da casa sua, che vendeva anche per posta. Saluto’ Emma e le ragazze con calore quando arrivammo.”Allora, da quanto ho capito vuoi una gabbia per questa femminuccia di tuo marito. Credo che la taglia piu’ piccola andra’ alla perfezione!”Emma rise forte allo scherzo, mentre le ragazze ridevano sotto i baffi.La signora Stewart tiro’ fuori una gabbia da cazzi, ordinandomi di calarmi i pantaloni cosi’ che lei potesse installarla. Mentre lo facevo sbotto’ a ridere e disse a mia moglie di non essere affatto sorpresa che lei mi volesse sotto chiave, visto che il mio cosino neanche si meritava di avvicinarsi a una donna. Questo causo’ un’altra crisi incontrollata di risate da parte di tutte le donne.Finalmente mise a posto la gabbia, dopo avermi schiaffeggiato le palle con cattiveria molte volte quando si accorgeva che il suo tocco mi rendeva duro. Consegnando le chiavi a mia moglie, le chiese se ero anche usato come toilet da loro. Quando Emma confermo’ questo, lei tiro’ fuori due imbuti.”Questi sono molto utili” disse “Lo so che e’ piu’ divertente pisciare e cagare direttamente in bocca, ma questi possono essere utilizzati in salotto senza schizzi, se non avete voglia di recarvi di sopra in bagno. Il secondo imbuto ha uno scarico piu’ largo, che tiene la bocca forzatamente aperta a ricevere qualsiasi solido potete desiderare fargli ingoiare.” Ancora risatine sotto i baffi dalle adolescenti a queste parole.Emma si trovo subito d’accordo quando la signora Stewart si offri’ di dare una dimostrazione pratica dell’utilizzo dell’imbuto per la piscia, ben sapendo che sarebbe stato ancora piu’ umiliante per me farmi pisciare in bocca da un’estranea. Mi fecero sdraiare sul pavimento, e mi misero l’imbuto in bocca. Sono certo che si fosse preparata per la nostra visita, perche’ fece uscire un potente getto di piscia calda che mi sembro’ durare per un minuto intero, mentre la mia famiglia la incoraggiava con urla e strepiti.Concluso l’acquisto tornammo tutti a casa. Notai che dal momento in cui la gabbia era stata fissata, e la mia vita sessuale effettivamente conclusa, tutte e tre le donne nella casa iniziarono a girellare intorno con ben pochi vestiti addosso, mettendo in mostra la loro carne in quantita’, per aumentare la frustrazione a cui ero gia’ sottoposto. Oltre a questo ero costretto a dormire ogni notte accanto al corpo sexy e nudo di mia moglie, sapendo che non potevo fare niente per alleviare la tensione che la sua presenza provocava in me. Occasionalmente, per cambiare, dormivo con una nuda Gianna, o Marta, dando loro qualsiasi servizio orale richiedessero. In un tempo davvero brevissimo la frustrazione divenne insopportabile.Per le seguenti due settimane non successe niente di speciale. Ingoiavo gli escrementi di tutte e tre le donne quando erano a casa, ed ero costantemente provocato dal loro ridotto abbigliamento o i loro corpi nudi. Poi, un venerdi’, Emma annuncio che sua sorella stava arrivando per trascorrere il fine settimana con noi. Questo mi preoccupo’, perche’ Emma confidava tutto a Carla, e lei sarebbe sta al corrente della mia attuale situazione di frustrata toilet per mia moglie e le ragazze.Carla arrivo’ nel tardo pomeriggio, indossando un maglione stretto che enfatizzava il suo largo seno, e una gonna corta che metteva in mostra le sue grosse coscie. Non potevo evitare di pensare che si era vestita cosi’ per me.Si sedette e disse ad Emma:”I miei piedi mi stanno uccidendo” affermo’ “Sarebbe frustrante abbastanza per il tuo povero marito leccarmeli e succhiarmi gli alluci?””Senza dubbio” confermo’ Emma con un sorriso.”Bene” rise Carla, scalciando via le scarpe ed ordinandomi di inginocchiarmi di fronte a lei.Appena presi il suo bel piede tra le mani, con le unghie laccate di rosse, il mio cazzo ebbe un sussulto contro la parete della gabbia, nel vano tentativo di ereggersi. Non fece cenno di volersi abbassare per tutta l’ora in cui lei mi tenne li’ ad adorare entrambi i suoi piedi.Poco tempo dopo la cena Carla si alzo’ in piedi.”Cosi’ non va” disse ” Non posso resistere piu’, ho un gran bisogno di cagare. Vieni femminuccia, andiamo di sopra cosi’ puoi mangiarmi tutta!”.Quando arrivammo al bagno, lei decise di provocarmi un po’. Alzando lentamente la gonna, si tolse le mutandine azzurre.”Ti avevo gia’ sorpreso a guardarmi e a desiderare il mio corpo prima d’ora” comincio’ “Ora stai per dare uno sguardo molto piu’ intimo e ravvicinato alla mia sorca e al mio didietro. Non sei fortunato?”Detto questo alzo’ la gonna e mi spinse il suo cespuglio scuro sul viso. Non era la prima volta che baciavo una fica che non avrei mai potuto scopare. Poi si giro’ e mi disse di spingere la lingua nel buco del culo per indurre la merda ad uscire fuori. Non passo’ molto che il primo carico inizio’ a scivolare fuori verso la mia bocca. Non stava scherzando quando aveva detto di avere un gran bisogno di cagare! Mollo’ cinque stronzi in tutto e mi guardo’ da vicino mentre masticavo e li ingoiavo faticosamente uno dopo l’altro. Quando terminai non riuscii a tenermeli dentro, e vomitai violentemente dentro la tazza del cesso. Carla rise forte con la testa rovesciata all’indietro.”Mangerai la mia merda per tutto l’intero week-end” disse con un gran sorriso ” e mi vedrai molto piu’ spesso in futuro. Saro’ il tuo peggiore incubo. Usero’ il mio corpo per farti singhiozzare con frustrazione, e farti vomitare continuamente con tutta la piscia e la merda che depositero’ nella tua bocca da frocetto!”
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