Questa avventura mi è capitata qualche anno fa, mi ero da poco specializzata e andai per il mio studio ad un convegno a Milano. Partii insieme ad un mio collega, e ci trovammo in un albergo della periferia del capoluogo lombardo. Arrivammo di mattina presto e l’incontro sarebbe durato fino a sera per poi continuare al mattino seguente. Io sarei dovuta partire con Sara, un’altra collega, ma non potette venire, e il principale la sostituì con Andrea.Eravamo appena giunti, e ci accorgemmo che avevano prenotato per noi solo una camera doppia e non due singole. Chiedemmo alla reception, ma tutto l’albergo era pieno. Decidemmo di pensarci dopo, e scendemmo nella sala congressi per partecipare ai lavori. Era una di quelle riunioni pallose, con moltissimi partecipanti, e si andò avanti sino alle 13,00 quando ci fu un break per la colazione.Ne approfittammo per conoscere gli altri colleghi, e per scambiarci due chiacchiere dopo ore di silenzio ad ascoltare. Dopo solo trenta minuti, però la pausa terminò e ritornammo ai nostri posti, non prima di aver fissato un appuntamento per la sera.Verso le 20.00 gli interventi terminarono e potemmo finalmente alzarci.Ci riunimmo in un piccolo gruppetto di una decina di persone, e cercammo di definire cosa fare nella serata. Si stabilì di andarsi a cambiare e di incontrarsi dopo un’oretta nella Hall per andare a cenare fuori dall’Hotel.Io e Andrea salimmo in camera, e cominciarono a nascere i primi problemi di convivenza forzata.Essendo stanca, avrei voluto spogliarmi e buttarmi sul letto, per poi andarmi a fare una doccia ristoratrice, ma la presenza di Andrea non mi permetteva ciò, anzi mi metteva in imbarazzo e non sapevo che fare.Lui fu molto carino e disse, che avrei potuto fare prima io e lui se voleva usciva fuori dalla stanza. Dissi che non ce n’era bisogno e che mi sarei cambiata in bagno, e che quindi poteva tranquillamente restare sul letto.La camera era piccolina con due letti distanti l’uno dall’altro una ventina di centimetri, con un piccolo armadio e una scrivania. Il bagno era anch’esso piccolo, con un lavandino e una doccia.Preparai quindi l’occorrente ed entrai in bagno. Mi lavai e mi gettai sotto la doccia per riprendermi. I tempi di una ragazza in bagno sono però lunghi e Andrea cominciava ad invitarmi ad affrettare i tempi. Mi asciugai e indossai l’intimo che avevo preparato. Non sapendo di finire in camera con un ragazzo avevo portato con me i capi più carini, ma tutti sexy e molto minimalisti. Avevo un perizoma nero e un reggiseno a balconcino che mettevano in mostra tutto il mio seno. Indossai l’accappatoio e uscii dal bagno.Andrea mi aspettava sul letto, era in boxer e aveva un fisico niente male.Aspettai che lui entrasse in bagno e mi tolsi l’accappatoio per cominciare a prepararmi. Non avevo ancora finito di pettinarmi i miei capelli, che sono abbastanza lunghi, che Andrea aveva già finito la doccia e usci sempre in boxer dal bagno.Mi trovò in intimo e non potette fare a meno di guardarmi e timidamente fece qualche complimento.Mi chiese cosa avrei indossato, e risposi che avevo portato un pantalone e una gonna e 2 camicie, non avevo molto in effetti. Mi consigliò di indossare la mini nera e una camicia sempre nera molto scollata.Mi lasciai guidare e anche lui si vestì.Ormai l’imbarazzo per la forzata convivenza stava scomparendo e cominciammo ad essere complici.Anche io gli consigliai cosa mettere, dicendo che a cena con noi venivano belle ragazze e che quindi chissà come poteva finire…Dopodichè prendemmo l’ascensore e giungemmo nella Hall, dove gli altri ci stavano aspettando.Senza chiedere consiglio al portiere usciamo dall’albergo e iniziamo la ricerca di un ristorante. Nelle vicinanze non c’era molto e dopo dieci minuti di cammino ci trovammo dinanzi una pizzeria. Eravamo affamati, e ci accomodammo immediatamente.Avevamo tutti molta fame e ordinammo di tutto. Si parlava del più e del meno, ci si confrontava con le abitudini delle altre città e si beveva birra e vino.Ci trattenemmo circa un’oretta e verso le 22.30 uscimmo dal locale.Avendo tutti bevuto, decidemmo di non rientrare subito, ma di farci un giro, nei dintorni attratti anche da un’insegna luminosa che si trovava all’apparenza qualche centinaia di metri più avanti.Eravamo dieci persone 4 ragazzi e 6 ragazze.Eravamo di posti tutti diversi tranne io e Andrea che eravamo entrambi di Roma.I ragazzi presenti non erano affatto male e noi ragazze restate qualche passo dietro facevamo apprezzamenti, come probabilmente loro facevano con noi.La passeggiata fu davvero lunga e al termine giungemmo dinanzi a questa insegna luminosissima, che cosa era? Un sexy shop.Scoppiammo tutti a ridere, ma era l’unica cosa aperta a quell’ora in quella zona fuori mano di Milano.Catia, una ragazza di Modena, che aveva bevuto tanto, fu la prima a dire che conveniva entrare, fare un giretto e poi tornare in Hotel per dormire.Tutti ci accodammo ed entrammo nel negozio. Era molto grande e diverso da come me l’aspettavo. Non essendoci mai stata, pensavo fosse un posto buio e per tipi strani, invece era tipo market,e con commessi che erano ragazzi di non più di trenta anni.Iniziammo a girare tra gli scaffali, vedendo cose incredibili. Era difficile a trattenersi dal ridere dinanzi a cose esagerate, come vibratori di dimensioni gigantesche che si muovevano sul bancone.Decidemmo di farci un giro ognuno per fatti suoi e comprare qualcosa che poteva incuriosirci e poi successivamente farlo vedere agli altri.Non sapevo proprio cosa prendere, poi lo sguardo cadde su alcuni cazzi doppi, ma era troppo esagerato, cosi decisi di acquistare dei preservativi al gusto di colaUsciti tutti ognuno con la nostra busta chiusa, decidemmo di rientrare in hotel prendendo un taxi.Ci fermammo prima al bar a prendere qualche altra birra e liquore, e poi rientrammo in hotelDato che molti avevano compagni in camera che gia dormivano, decidemmo di salire nella nostra camera.Io e Andrea facevamo da padroni di casa. Molti erano a pezzi e non ci seguirono, e in camera ci ritrovammo in cinque.Due ragazzi e tre ragazze.Cominciammo a bere e a raccontare della strana serata al sexy shop. Alcuni di noi avevano un fidanzato a casa, chissà cosa avrebbero pensato vedendoci in quel posto.Dopo aver bevuto ancora, Andrea mostrò quello che aveva acquistato.Era una lingua automatica , difficile da descrivere. Andrea cominciò ad avvicinarla alla bocca di tutti, e poi sempre più in basso. Catia si abbasso il suo top, mettendo in mostra due tette enormi,e cominciò a slinguazzarsi i capezzoli con l’apparecchietto.L’altra ragazza presente era Monia, una ragazza alta ma più minuta rispetto a me e a Catia. I ragazzi decisero di spogliarci a tutte e tre e ben presto rimanemmo solo in intimo.La serata ormai era caldissima.Catia era solo in mutandine mentre, io con tutto l’intimo. Anche Monia si spogliò, aveva delle tettine piccole ma molto carine, e non usava nemmeno lei come Catia il reggiseno.Anche Andrea e Antonio cominciarono a spogliarsi.Tolsi il reggiseno anche io e rimanemmo tutti e 5 solo con il pezzo di sotto. Ma tutti notarono che il mio era piccolissimo e molto sexy, perché metteva in evidenza il mio bel culetto.L’effetto era chiaro, e i boxer evidenziavano l’eccitazione dei 2 ragazzi.Fu l’apertura del mio pacchetto che accelerò ancora di più i tempi.Mostrai i preservativi al gusto di cola. E le ragazze erano curiosissime.Andrea e Antonio non se lo fecero ripetere 2 volte, e abbassato il boxer misero fuori i loro cazzi. Non erano grandi ma ormai l’eccitazione era al massimo.Indossarono il preservativo e si avvicinarono a me.Non sapevo che fare ma ormai il limite era varcato, mi inginocchiai dinanzi a i due e presi i loro cazzi in mano. Ne avevo uno nella mano destra e uno in quella sinistra, e tra gli applausi di Catia e Monia, cominciai a prendere in bocca quello di Andrea. Il sapore non era eccezionale, ma fare le pompe mi era sempre piaciuto. Mentre pompavo un cazzo l’altro l’accarezzavo con la mano. Non essendo molto grossi, li misi entrambi in bocca. Cominciai una pompa doppia. Andrea durò pochissimo, e sentì dentro la bocca che il profilattico si riempiva, e il calore aumentava. Li tolsi dalla bocca e li affidai alle altre 2 ragazze.Catia tolse lentamente il preservativo ad Andrea, con la bocca, aiutandosi con la lingua. Fu una scena molto porno. Contemporaneamente succhiava, e ben presto tutta la sborra che scendeva dal preservativo, era nella sua bocca, e nemmeno una goccia andò persa.Monia era più timida, ma anche lei non perse l’occasione, e tolto il preservativo ad Antonio, cominciò a spompinarlo ben bene.I ragazzi gradivano molto, ma anche noi volevamo godere e ci inginocchiammo tutte e tre abbracciate. Eravamo tutte e tre a pecora, e mentre Andrea si riprendeva dalla venuta, Antonio, con un cazzo molto resistente ce lo metteva da dietro un poco per ciascuna. Ognuno di noi aveva la sua dose di cazzo, ma non bastava. Ne occorreva di più e finalmente anche Andrea fu di nuovo in tiro e cominciò anche lui a trombarci da dietro.Antonio era molto bravo e senza venire alternava i buchi di tutti noi, e cominciò a sollecitare il mio buchetto del culo. Lo sentivo alle soglie ma non spingeva molto, fece entrare solo la “capocchia” poi senti esplodere tutta la sua sborra sulle mie spalle e su quelle delle mie nuove amiche. Andrea intanto prese Catia, la fece sedere sulla scrivania, le aprii le gambe e cominciò a penetrarla. Gli divaricò al massimo le cosce e andava avanti e dietro. Ma dopo alcuni colpi stava per venire, Monia si avvicinò in ginocchio prese il cazzo di Andrea se lo infilò in bocca e lo spompinò fino a quando il getto di sborra non gli inondò la bocca. Eravamo tutti e cinque contenti e sorridentiOrmai sfiniti, ma Catia, mostrò il suo acquisto. Era un vibratore elettrico.In effetti nessuna di noi anche se ci eravamo divertite era venuta. Fu Catia a mettermelo sulla figa e cominciò a sollecitarla. Lentamente cominciava ad entrare. Era la mia prima scopata con un vibratore, i ragazzi eccitatissimi alla vista si rialzarono.Io ero stesa sul letto, con Catia che inseriva il cazzo di plastica.Andrea e Antonio vennero alla destra e alla sinistra del letto mettendo i loro cazzi moscetti nella mia bocca. Chiusi gli occhi e iniziò un qualcosa di travolgente. I cazzi in bocca si inturgidirono di nuovo ma intanto pensavo solo a me e la scopata andò avanti fino a quando non sentii la figa scoppiare. Ero venuta, e senza fatica avevo fatto una nuova pompa ai due ragazzi,. Poi fu il turno di Monia e di Catia. La mattina il congresso continuò….
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