Storia di tradimento, sesso libero, incesto tra madre e figlio e zoofilia. Avere il coraggio di confessare, al proprio compagno, tutte le fantasie sessuale che ogn’uno di noi ha, è qualcosa che consiglio a tutti. Da quando io e mia moglie iniziammo a confessarci tutte le fantasie, anche quelle di cui solitamente ci si vergogna a dire, il nostro rapporto è diventato molto più solido ed eccitante. Di questa complicità il nostro amore ne ha tratto solo vantaggi, sia nella fedeltà di coppia e sia nelle scopate extra coniugali che ci siamo concessi senza tradirci mai. Si perché le persone si tradiscono quando nascondono, noi invece condividiamo i piaceri del sesso libero, anzi dirò di più godo incredibilmente a vedere mia moglie scopare con un altro uomo, e la prova ne è negli orgasmi abbondanti e ripetuti che ho in ogni occasione simile. Comunque, io sono Marco ho 47 anni e sono sposato con Simona, bellissima donna di 45 anni, abbiamo un figlio di 18 anni e reputo molto eccitante la storia che vi sto per raccontare, poiché i racconti di coppie scambisti che si spingono fino alle trasgressioni più audaci, come i rapporti incestuosi tra madre e figlio o con animali, mi eccitano particolarmente. All’età di 24 anni l’allora mia fidanzata e adesso mia moglie, vinse un concorso per impiegata di banca, e per ovvi motivi si è dovuta trasferire in un’altra città per svolgere l’incarico assegnatole. Ciò ci creò dei disaggi poiché eravamo costretti a stare lontano, ma forti del nostro amore sincero continuammo ad amarci e a cercarci puntualmente ogni sera tramite telefono, e tutte le sere sognavamo e progettavamo che non appena lei avesse avuto il riavvicinamento alla nostra città ci saremmo sposati. Dopo due lunghi anni tramite insistente richieste, graduatorie e qualche raccomandazione finalmente lei ottenne la possibilità di venir a lavorare nella filiale vicina al mio posto di lavoro, così felici e contenti del fortunoso avvenimento ci sposammo all’età di 28 anni io e di 26 lei. I primi tre giorni sposati, durante il viaggio di nozze, avevamo fatto l’amore almeno cinque volte al giorno, quasi a voler recuperare il tempo perso. Praticamente uscivamo dalla camera dell’albergo solo per mangiare e poi subito di nuovo dentro a scopare con il disappunto delle cameriere che dovevano rifare la camera. E proprio al quarto giorno di matrimonio, mentre stavamo scopando, accadde quello che ha sconvolto la nostra vita di coppia tradizionalista e ci ha fatto maturare in una coppia libera di tabù e sincera con noi stessi e con i piaceri del sesso. Quindi, come già detto, mentre per l’ennesima volta stavamo facendo l’amore, ormai forzatamente poiché esausti ma non ancora sazi, mi accorsi che lei evitava il mio sguardo e con gli occhi chiusi stava cercando di raggiungere l’orgasmo concentrandosi su qualcuno, su qualcosa d’inconfessabile che stava tenendo solo per lei, escludendomi dai suoi sogni erotici. Colto da imprevista gelosia, decisi che avrei indagato meglio la faccenda, mentre con rabbia affondavo colpi sempre più duri per farle male, quasi a punirla, fin quando non portai a malo modo al compimento quest’ennesimo rapporto. Finito l’amplesso mi distese pensieroso accanto a lei, che con voce adirata mi chiese “Ma cosa ti è preso?…. Mi hai fatto male…! Non ti capisco…..! …..Perché hai questi improvvisi cambi d’umore? Eh… rispondi?” Andando direttamente al dunque le chiese “A chi stavi pensando mentre facevi l’amore?” Imbarazzata e sorpresa rispose “Ma cosa stai dicendo, a nessuno…, ….a…a te.” “Non dire bugie…, di la verità…., ti si leggeva in viso che pensavi ad un altro” In tutta fretta s’infilò nel bagno dicendomi che non accettava le mie insinuazioni e che non potevo comportarmi così proprio in quei giorni della luna di miele che dovevano essere indimenticabili. Quando ritornò in camera con un sorrisino sereno e distensivo esordì con “Su dai, usciamo andiamo a divertirci in vece di rimanere sempre richiusi in questa camera” “No Simona, non farò niente fin quando tu non mi accetti come amico e non hai il coraggio di confidarti con me fino in fondo. Ed è inutile che continui a negare l’evidenza dei fatti, sarebbe un offesa alla mia intelligenza, quindi se ci tiene veramente alla mia amicizia devi dirmi la verità, quella verità che pochi istanti fa ti si leggeva in faccia.” “Marco va bene hai ragione tu, lo confesso pensavo ad un altro, però promettimi di non arrabbiarti” “Si lo prometto ma tu mi devi dimostrare che ti fidi e che mi dici tutto, anche le cose che potrebbero farmi male. Ti assicuro che saprò capirti e anche se soffrirò ti rimarrò fedele amico e non mi vendicherò mai e mai ti rinfaccerò le cose che tu avrai il coraggio di confessarmi.” “Sai non riuscivo a venire, dopo tutte le volte che l‘abbiamo fatto in questi giorni ho dovuto pesare a qualcosa di diverso, di trasgressivo, peccaminoso di più eccitante così ho pensato di scopare con un collega, che in quei due anni che ho lavorato a ……. Non ha mai smesso di farmi la corte e d’essere carino con me. Sai, non è la prima volta siii.. molte volte eccitata da certe situazioni mi sono masturbata pensando a lui” “Pensando a lui?” “Bhe… come diversivo…., non penserai mica che noi donne non abbiamo fantasie erotiche trasgressive? Magari non le metteremo mai in pratica ma comunque l’abbiamo e ci aiutano a raggiungere l’orgasmo in momenti di difficoltà. Del resto anche voi uomini, credo, quando vi masturbate avete bisogno periodicamente di cambiare il soggetto dei vostri desideri.” “Si certo hai ragione” Intanto lei si era vestita e visto che io non accennavo ad alzarmi dal letto si sedette accanto a me. Baciandomi inizia ad accarezzarmi, a stropicciarmi il cazzo e quindi a masturbarmi come lei solo sa. “Uuuu….. ti è venuto di nuovo duro, cosa è successo? Porcone…., ti piacciano le mie storie, eh? Non sei più arrabbiato con me? Uuu…… hai visto che ci si guadagna ad avere una moglie fantasiosa” Effettivamente aveva ragione lei, mi ero eccitato più di prima a conoscere i suoi sogni segreti, così infilandole una mano sotto la gonna le ricambiai le carezze e tra un bacio e l’altro sentii il calore che emanava la sua eccitazione. In fretta e furia la riversai sul letto e senza neanche toglierle la gonna glie l’ho rificcai dentro, facendole domande sempre più spinte alla ricerca di un piacere nuovo che all’epoca non avrei mai pensato di poter provare con la propria moglie. “Allora amore suuu…… raccontami tutto cosa pensavi, dai che mi piacciano le tue storie dimmi su dai dimmi.” “Pesavo un fatto molto eccitante che in parte mi è successo davvero però no non ho mai avuto il coraggio di confessarti.” Intanto io ero fuori di me smanioso eccitato e la incentivavo ad osare sempre più. “Sai, il primo carnevale che ho passato lì, tutta sola, organizzammo con i colleghi di andare in una sala da ballo. Così contenta di fare qualcosa di diverso andai con la voglia nascosta che mi succedesse qualcosa d’eccitante. Presa dell’euforia alzai un po’ il gomito e tra un ballo e l’altro mi lasciai andare all’avance di Piero, che essendo un bell’uomo maturo suscitava un certo fascino in me, così come un’altra giovane collega ebbe per Giorgio, medico quarantenne che quella sera uscì con noi poiché la moglie ere fuori sede. A metà serata senza avvertire gli altri amici, io, Piero e Annamaria andammo a casa del dottore che a luce diffusa ci offrì da bere con un delizioso sottofondo musicale di Sade. Piero, audace come sempre, mi strinse a se facendomi danzare, mentre l’altra coppia seduta sul divano chiacchieravano tenendosi per mano e guardandosi negli occhi come languidi innamorati. Nel frattempo Piero si strofinava a me facendomi avvampare di desiderio e adesso anche Giorgio e Annamaria si davano da fare, infatti, Giorgio mentre la baciava le aveva tirato fuori della camicia una tetta, mentre la gonna l’era risalita così in alto da scoprirle le cosce fino a mettere in mostra le bianche e ricamate mutande. A quel punto anch’io accettai i baci del mio collega, che mi ha infilato la lingua in bocca e mi aiutò a sbottonare la camicia per mostrare pure io le mie bellissime tette.” “davvero Simona? Uuu… che bello, siiii…. Muuuu mi piace siiii.. racconta, racconta non sono geloso, o meglio si, lo sono, sto morendo di gelosia ma tutto ciò mi piace e sono eccitatissimo. Suuu.. dimmi cos’altro avete combinato, te l’ha infilato? Avete scopato?” “Che dici stupido, ci siamo arrivati molto vicini però non l’abbiamo fatto, ho saputo controllarmi e sottrarmi a lui anche se lo volevo e lo desideravo come non avevo mai desiderato nessuno” “Che peccato mi dispiace, ma allora cosa avete fatto? Su dai dimmi, non ti vergognare, a me, a quanto pare, fa piacere. Vedi come ce l’ho duro ascoltando le tue avventure erotiche.” “Muuu… si Marco amore mio lo sento, sii… è enorme lo sento tutto. Non mi avevi scopato mai cosiiii…….. ti è cresciuto come un cavallo a sentire che mi piace fare sesso libero” “Siii.. Simona, mi vergogno come un ladro a confessarlo ma saperti nelle braccia di un altro mi fa impazzire di desiderio, d’eccitazione. Ohhh.… Simona chi sa come sarebbe stato bello poterti vedere col cazzo del tuo collega tra le cosce. Uuuu…. Siiii…. Che bello che è……..avere una moglie puttana. Suuu…dai giura che mi accontenterai, che mi farai le corna e mi farai assistere mentre scopi con i tuoi amanti. Siii…. È bellissimo essere cornuto. Godo sssiii…. Godo. Ora capisco perché nel mondo ci sono tante donne che tradiscono e i mariti fanno i cornuti contenti, è bellissimo sapere di essere il marito di una donna calda, sensuale, di una puttanona.” “Sono contenta Marco che anche tu hai le mie stesse fantasie erotiche. Amore siii.. dimmelo ancora che sono una puttana sai è la verità e detto da te mi fa eccitare ancor di più.” “Sii.. puttana, troia, scopi benissimo meglio delle professioniste.” “Ohhh…. Sai, sono così puttana che quando vidi Annamaria seduta che succhiava il cazzo del dottore, che era messo di fronte a lei, in piede, a petto nudo, con i pantaloni appena aperti, ho voluto farlo pure io con Piero.” “Glie l’hai succhiato?” “Che potevo fare? Ero fuori di me! Vedere quella troia così bella con quel cazzone infilato in bocca e il suo superbo seno al vento, mi ha eccitato così tanto che quando Piero me l’ha appoggiato alle labbra non ho resistito più e gli ho fatto un pompino che sicuramente si ricorda ancora. Poi fu tutto un susseguirsi di eventi, lui si è sdraiato su di me, con il cazzo ben bagnato e vibrante, io istintivamente, con la voglia che avevo, ho allargato le gambe e l’ho lasciato scivolare tutto dentro la fica.” “Ohhh… che troia che sei. Come mi avevi detto che non ti eri fatta scopare ed ora?” “Ah, ah se fai così non ti dico più niente, e comunque non possiamo chiamarla scopata quella perché subito dopo l’ho convinse di tirarlo fuori poiché non volevo e non avevo nessuna copertura anticoncezionale, naturalmente promettendogli che l’avremmo fatto in seguito.” “Quindi poi l’avete fatto?” “Bhe se è per questo l’abbiamo fatto anche subito.” “Come subito?” “Siii, poiché quella puttana di Annamaria, sentendo i nostri discorsi, prese uno spray anticoncezionale dalla borsetta che gli aveva regalato il suo fidanzato, e dopo avermi baciato in bocca, succhiato amorevolmente le tette e avermi sussurrato di non preoccuparmi che con quello spermicida potevo andare tranquilla. spruzzo dentro di me la schiuma dell’amore. Intanto il dottore si era posto dietro di lei sbattendola alla pecorina mentre lei afferrato il cazzo di Piero lo succhiava e lo bagnava per bene per poi accompagnarlo tutto dentro di me. Ormai sconvolta, scossa da incessanti brividi di piacere, poiché ero venuta chi sa quante volte e comunque ancora eccitata a vedere la mia collega alle prese con due uomini contemporaneamente, mi sono lasciata penetrare senza nessuna resistenza anzi avvinghiandomi con le gambe al corpo di Piero per non farlo sfuggire perché adesso avevo voglia di godere per bene e di farmi la scopata più bella della mi vita.” “AAAmore Siiii.. vengo siiii.. grazie di essere la mia puttana”. Innamorati più che mai uscimmo finalmente dalla nostra camera d’albergo, girando per Parigi ci sentivamo felici, liberi, complici come tutte le coppie dovrebbero essere. Io non mancai di provocarla, cercai di convincerla di fare un po’ la civettuola per attirare l’attenzione di altri maschi, tanto per divertirci, e lei prontamente mi ha accontento ma per quel giorno non successe nient’altro e io non le chiese più niente. L’indomani mattina andammo con un’escursione organizzata a visitare Versailles, non abbiamo avuto modo di ritornare nuovamente sull’argomento ma quando la sera ci ritrovammo abbracciati a letto ho ricominciato le mie domande, per andare fino infondo alla verità, per poterla conoscere così come desideravo conoscerla e per godere come mai prima d’ora avevo goduto. “Allora amore che storia mi racconti per farmi eccitare eh?” “Uuummm…… mi sa che ti stai viziando. Ma davvero ti eccita così tanto sapere che ti ho fatto le corna?” “Si Simona, vedi come tremo, come sono emozionato e nello stesso tempo eccitato. Provo un piacere indescrivibile a immaginarti nelle braccia di un altro. Anzi sai non mi arrabbierei se tu mi dicessi che sei stata innamorata di Piero.” “Ma che dici stupido io ho sempre amato te, lui era solo un capriccio sessuale. Lui o un altro per me era indifferente, io cercavo solamente emozioni nuovi e no uomini d’amare, per quello c’eri tu. L’unico compagno di sempre, amico fedele, sincero con cui ho scelto di vivere.” “Ooohhh ….. Simona, grazie per la tua sincerità ma dimmi Piero l’aveva più grosso di me per questo ti piaceva di più farlo con lui?” “Ma no! Scioccone! Era la trasgressione che mi eccitava, e comunque l’aveva normale più o meno come te invece il dottore era veramente super dotato. Si l’aveva proprio enorme, dopo quella volta che l’ho visto alle prese con Annamaria non riuscivo più a non pensarci. Ma quando ebbi l’occasione di rimanere sola, perché Piero era andato a trovare i suoi, decisi di andarlo a trovare in ambulatorio per una fantomatica visita preventiva ma soprattutto per farmi portare a cena e andare a letto con lui provando finalmente che cosa si prova a scopare con un cazzo di quelle dimensioni.” “Che troia che sei ti sei fatta pure il dottore. Uuummmm come sono eccitato a sapere che hai messo le corna pure a Piero. Suu.. dai continua che mi piace.” E iniziando un lento andare e venire dentro la fica di Simona mi sono gustato il suo racconto. “Bhe è ora che tu sappia che non ci furono solo Piero e Giorgio a scoparmi ma anche altri però per il momento ti racconto come è andata con il dottore. Appena arrivai in ambulatorio l’infermiera mi fece entrare, senza aspettare il turno come tutti gli altri, lui preso coscienza che avrebbe dovuto visitarmi e che non c’era urgenza di eseguirla subito mi invitò a cena, così come io speravo, e rimandammo la visita a dopo. il dialogo fu pieno di doppi sensi e già si intuiva dove volevamo andare a parare, la cena fu elegante ma svolta in fretta, poiché non ci sembrava l’ora di andare ad eseguire la visita. Durante il tragitto in macchina mi fece molti complimenti e ad un semaforo mi poggio la mano in un ginocchio e mi baciò. Lo vidi avviarsi verso casa sua invece che al suo studio, e appena entrati mi sembro di rivivere la scena della prima volta poiché anche questa volta a luce bassa mi offri da bere e rimise le splendide melodie di Sade che io avevo ascoltato per la prima volta a casa sua. Mi strinse tra le sue braccia e mi baciò con passione. Mi tirò per mano nella sua stanza da letto per fare l’amore comodamente. Entrando lì, su una sedia vidi una minigonna di sua moglie, ciò mi eccitò ancor di più e senza nessuna inibizione e senza chiedergli dove fosse sua moglie gli tolsi la camicia e gli tirai fuori quel cazzo maestoso. Iniziai a menarlo, a ciucciarlo, a strofinarmelo nel mio generoso seno, mi piaceva tantissimo sporcarmi il petto, il collo, con i suoi umori che gocciolavano da quella fantastica asta. Continuai a stringerlo, a passarmelo per tutto il corpo e timidamente lo avvicinai alle labbra della mia vagina. Non mi sembra possibile che una donna potesse ricevere dentro di se un cazzo di quelle proporzioni. Lui con perizia dei movimenti lo strofinò nella fica inzuppandolo per bene dei miei succhi vaginali, che ormai producevo a quantità. Poi appoggio la sua grossa cappella in me e piano, piano lo infilò tutto, è stata una sensazione bellissima sentirsi squartare da quel mulo, che all’inizio si muoveva a stento ma poi preso di coraggio dai miei incitamenti di andarci dentro e di farmi male, mi cavalcò come il toro cavalca le vacche e sborrai come una matta all’idea che quella vacca sfondata ero io.” “Simona grazie. Stoooo…. Venendo anch’io.” “Siiii… dai bravo, vieni, vieni dentro la tua bella mogliettina reggina delle troie che poi ti racconterò tante altre storie che ti farò sborrare anche l’anima.” Continuammo a scopare e a raccontarci storie di sesso per tutto il tempo che fummo in viaggio di nozze, con me che stavo sempre ad indagare e a chiederle qualcosa e lei che arricchiva di particolari sempre più piccanti le sue storie. Poi con l’aereo rientrammo in Italia, facendo scalo a Milano e da lì, per raggiungere la nostra città, prendemmo il vagone letto. Non appena fummo soli nella nostra cabina le fece notare come fosse carino il conduttore, e la incitai a provocarlo, lei con il sorriso malizioso mi disse “Va bene, pero che sia ben chiaro niente di serio, ormai sono sposata e non ho voglia di arrivare fino infondo anche se sei tu a chiedermelo.” Così con la scusa di farsi preparare un caffè andò a trovarlo alla sua postazione e mettendosi bene in mostra riuscì a fare amicizia a tal punto che lui subito dopo il suo ritorno nel nostro scompartimento venne a trovarci, con la scusa di riconsegnarci i documenti di viaggio. Era molto simpatico e io fremevo, ero emozionato e speravo tanto che lei si lasciasse andare e si facesse scopare da quell’uomo, magari con me vicino o meglio ancora con tutti e due contemporaneamente. Lei fu bravissima al gioco della seduzione ci ha fatto rizzare il cazzo in modo spaventoso da vera troia, ma poi ordino al povero conduttore di sistemare i letti per la notte poiché aveva sonno ed era stanca. Appena soli le saltai a dosso e iniziai a pomiciarla malgrado i suoi consigli di calmarmi e d’aspettare che si fosse spogliata, promettendomi se mi comportavo bene di raccontami altre belle storie che sicuramente mi sarebbero piaciuti. Assetato di storie nuove mi bloccai immediatamente, aspettando che si sistemasse per la notte come mi aveva chiesto. Era bellissima ed ero tentato di suonare al conduttore per chiedergli una sciocchezza qualsiasi solo per il piacere di esibirla in quel modo, ormai ero un cornuto vizioso inguaribile. Ma impaurito che lei si arrabbiasse delle mie decisioni avventati lasciai perdere e appena ci distendemmo nello stesso lettino in basso le chiesi “Allora quale è il racconto di questa sera? Lo conosco?” “No, non credo che lo conosci, l’ho incontrato in treno quando tornai a casa per le vacanze di natale. Ti ricordi che il primo anno non prenotai in tempo il vagone letto e fui costretta a viaggiare in 2° classe. Lì incontrai un ragazzo bellissimo che sarebbe sceso poco prima di me, veniva da………. dove lavorava come ufficiale giudiziario. Anche lui non aveva trovato posto nel vagone l’etto e aveva deciso di partire lo stesso. Comunque si vedeva che era una persona molto distinta e così facemmo amicizia facendoci compagnia. Durante la tarda serata uscimmo nel corridoio a fumarci una sigaretta, giunti alla stazione di Firenze, lui che era dietro le mie spalle appoggio il suo corpo al mio, facendomi sentire il gonfiore del suo cazzo nel mio sedere. Io, con il sangue che mi ribolliva in testa, non ho saputo sottrarmi e lasciai che lui avvicinasse le sue labbra al mio collo, per poi girarmi e baciarlo come la più appassionata degli amanti. Con la sua lingua forzo le mie labbra, che ormai si schiusero a questa nuova avventura con una persona conosciuta da pochissime ore. Ero fuori di me e senza ritegno continuai a pomiciare con lui nel corridoio davanti ai passeggeri che avevano assistito alla nostra precedente conoscenza. La signora con il marito e il figlio che aveva assistito all’evolversi dei fatti rideva e sottovoce parlottava con il marito. Tutto questo mi eccitava ancora di più mi piaceva essere considerata una poco di buono, una ragazza facile in somma la dea dell’amore. I suoni ormai non li sentivo più, tutto mi arrivava distorto e ovattato, l’eccitazione mi stava bagnando anche le caviglie e quando lui per mano mi tirò lungo il corridoio l’ho seguì. Le persone, le cose mi apparivano sfogate e il tragitto mi sembrava infinito. Entrammo in bagno avvinghiati in un frenetico bacio e poi con le spalle appoggiate alla porta mi scostò le mutande e me l’ho infilò tutto, fino alle palle, e furiosamente iniziò ad andare avanti e indietro scopandomi al ritmo incessante del treno. Arrivai a casa esausta e tutti eravate convinti che fosse la stanchezza del viaggio, invece, caro amore, era si stanchezza ma delle scopate fatte all’impiedi nel cesso di un treno.” “Simona amore mio che troia che sei. Ma allora perché non mi accontenti? Dai chiamiamo il conduttore e te lo scopi davanti a me, su dai.” “No, assolutamente no. Se vuoi, al massimo, lo provocherò un po’ solo per farti piacere.” “Va bene, meglio che niente.” “Dai sali sul lettino di sopra e fai finta di dormire che adesso suono il campanello e mi faccio portare un calmante.” Accucciato in alto aspettai l’arrivo del fortunato prescelto. “Salve signora posso esserle utile?” “Magari! Sa … mio marito ha preso un sonnifero e sta dormendo profondamente, mentre io che sono contraria alle medicine non riesco a prendere sonno. La prego mi aiuti, se continuo così impazzisco, non ci sono abituata a stare sola” “Non si preoccupi, le preparerò una camomilla e le farò un po’ di compagnia fin quando non si sarà calmata. Mi aspetti che sto arrivando” “Grazie, grazie faccia presto” Appena il conduttore uscì dallo scompartimento, saltai giù dal lettino e baciandola la ringraziai per le incessanti emozioni che in quei giorni lei era riuscita a regalarmi. La strinse ancora a me e alzandole la corta camicia da notte le infilai la mano dentro il piccolo perizoma. Il suo profumo di donna in calore riempi l’angusto ambiente, e con un sottile filo di voce mi ricordava di stare buono, di non pretendere troppo e di smetterla di toccarla poiché si vergognava a farsi trovare in disordine e già tutta bagnata. “Amore va bene farò il bravo però tu dai, regalami uno spettacolo interessante. Suuu dai, accontentami” “Ma che dici Marco, non puoi chiedermi questo, invece apri lo specchio della toletta così da lì puoi vederci meglio” “Allora mi accontenterai?” “Non lo so, vediamo. Se mi andrà e ne varrà la pena cercherò di accontentarti, ma tu non ti aspettare niente di preciso, va bene?.” “In ogni modo grazie anticipatamente, ma non ti nascondo che io spero che questa notte posso coronare il mio sogno di vederti con un bel cazzo sconosciuto piantato tra le cosce.” “Allora salta su, guarda nello specchio e dimmi quale parte di letto vedi meglio, così cercherò di intrattenerlo dalla parte giusta.” Subito dopo si udì bussare, non appena entrato il conduttore si chiuse la porta alle spalle, chiese quanto zucchero, mescolo la camomilla e la porse a lei, che seduta sul letto metteva in bella mostra le sue bellissime cosce. Lei iniziò a bere a piccoli sorsi la camomilla che il conduttore amorevolmente le aveva preparato. Lo fece accomodare affianco a lei sul piccolo lettino che in parte era già occupato dalla scaletta. Appena lei finì di bere chiese “Ed ora?” “Bhe.. se lei si distendesse ……. le potrei fare un massaggio rilassante. Per intanto è meglio che smorziamo la luce, si è proprio meglio mettere la luce per la notte, così l’ambiente diventa più sereno” A quel punto Ho avuto un po’ di panico poiché pensavo di non vederli più nettamente come speravo. Fortunatamente poi gli occhi si abituarono e quella luce fioca venne d’aiuto ai miei propositi, poiché nascose i miei sguardi e ho potuto spiarli meglio, senza nessun imbarazzo. “Si giri Signora si metta a pancia in giù” “Così?” “Si così, però sarebbe utile se abbassasse la camicia da notte, o meglio ancora se…, se la togliesse del tutto” “Toglierla?” “Si sarebbe molto meglio Toglierla, non avrà mica vergogna di me? E poi oggi giorno vedere una donna in topless non penso che sia uno scandalo. Lei in spiaggia non lo porta?” “Certo ma qui è diverso, se qualcuno ci vedesse? Comunque va bene se lei dice che è meglio toglierla” seduta in mezzo a letto con lui dietro si sfila la camicia, rimanendo con il solo perizoma addosso, il suo corpo nudo con il gonfio seno libero alla vista dei nostri sguardi vogliosi mi ha emozionato ed eccitato come mai prima dall’ora mi era capitato. Era bellissima, un vero spettacolo, sentivo il sangue che mi andava alla testa e capivo che il momento che da tanto avevo aspettato finalmente mia moglie me lo stava regalando. Lui si sfila la giacca e la cravatta, lei porta le mani ai seni quasi a nasconderli e con finta ingenuità gli chiede se così va bene. Il conduttore finalmente le poggia le mani sulle spalle, inizia a frizionarla proprio vicino al collo mentre con un mugolio lei si abbassa distendendosi sul lettino. Dopo poco lui si toglie la camicia e le scarpe, senza che lei se ne rendesse conto. Si mette a cavallo su di lei e malgrado che continua il massaggio alle sue spalle, con una mano, riesce slacciarsi i pantaloni, lei si accorge e chiede cosa sta succedendo “No, niente signora volevo solo farle provare un altro tipo di massaggio, un massaggio della cultura cinese che si fa con tutto il corpo e non ci vogliono indumenti, i corpi si devono frizionare e strofinare liberi da qualsiasi indumento. E’ veramente molto rilassante glie lo consiglio, vedrà come starà bene dopo” “Allora devo togliere anche il perizoma?” “ Si, sarebbe giusto farlo, se per lei non è un problema” “ Va bene se lei dice così, speriamo che poi starò meglio e riuscirò a prendere sonno.” A quel punto lui stesso le sfila le mutandine e poi continua a spogliarsi fin quando tutto nudo non gli sfoggia il cazzo bello dritto davanti al viso. Lei ritorna a rilassarsi con il volto sul cuscino, lui continua il suo massaggio con il cazzo poggiato duramente sulla schiena. Dimenandosi lentamente fa si che il suo attrezzo scivoli tra le chiappe di lei che in silenzio si gusta i piaceri che quel massaggio le sta regalando. Ma dopo un po’ glie lo sbatte nuovamente sulla schiena, sulle natiche ed ecco che poi lo lascia scivolare tra le cosce cercando di trovare la strada per infilarglielo. “Ma che fa con quel coso? mi sta bagnando tutta la schiena, cosi mi sporca tutta!….. Tenga un fazzolettino cerchi di asciugarlo” “ Oh! scusi signora, non l’ho fatto apposta a bagnarla, ma se vogliamo risolvere il problema dell’umido nelle schiena bisognerebbe infilarlo dentro è più gradevole e rilassa meglio ed è sicuro che non sporca”. “Cosa? Ma, dentro dove?” “In mezzo le gambe! Su dai mi aiuti a infilarlo così non darà più fastidio” “ Ma no, così no! E no..!!!! La prego, c’è mio marito, potrebbe svegliarsi”. “Be, gli diremo la verità! Che lei non poteva dormire e che io sto cercando di rilassarla, e chi sa magari sarà contento pure lui” “Ma dai, faccia il bravo, lo tiri fuori, oh siiiiii…… lo tiri fuorii…… la prego…. Mmuuu non è giusto però, lei ne sta approfittando, siii.. mmmuuu prima mi ha eccitata ed ora me lo ha infilato, insomma mi sta scopando, uuumm e anche bene. “Vuole davvero che lo tiro fuori?” “Be ormai che posso dirle? Mi sta facendo sentire così rilassata… Uummmm. però poteva almeno chiedermelo? Mmmmuuuuu… siiiii… che bellllllloooo siiii…. Ancora. Bravo siiiii…. Sento che sono già molto più calma, la sua terapia funziona davvero“ “ Ha ragione signora avrei dovuto chiederglielo prima, comunque glie lo domando adesso, le va di fare l’amore con me?” “Siiii…. Mi va, e per questo che l’ho chiamata! Si mi faccia felice, su dai mi faccia, mi faccia, mi faccia tutto. Ma come le è potuto venire in mente che io ci stessiiiii…? Siiii…… Muuuu ancora dai non si fermi. Sa che sono in viaggio di nozze? E le sposine vanno trattate bene. Dai vada infondo. Mmmmmuuuu…. Che bello che è. Queste sono le prime corna che faccio a mio marito, sono come un regalo di nozze che gli sto facendo.” “Beato suo marito ad avere una mogliettina così premurosa a fargli i regali” Era proprio vero ero fortunato ad avere sposato una troia. Ero fuori di me stavo realizzando il sogno nascosto della mia vita poter vedere Simona alle prese con un suo amante. Mi rigirai nel lettino in alto e mi posizionai in modo che dallo specchio della toletta potessi vedere meglio. Impugnai il cazzo e lo smanettai con tutta la mia forza ero super eccitato e quando cambiarono posizione toccai l’apice del piacere. Adesso lei era salita sopra di lui e con una mano si è puntata il cazzo in mezzo le cosce, lentamente si è lasciata scivolare in quell’asta che maestosa l’attendeva. Ero stravolto, seguì come le scene di un film la sua impalazione. Lei era la mia star preferita ed ora, finalmente, ho potuto assistere ad un suo rapporto amoroso. Prima lo cavalcò lentamente, quasi a gustarselo a piccoli pezzi, poi finalmente iniziò a galoppare come le peggiori delle ninfomani, sbattendole i senni sul petto, in faccia e sovrastandolo come una matrona romana, come una regina, come Giunone con Giove nel quadro di Giulio Romano nel “L’amore degli Dei” In quel momento capì veramente di come fosse bello vedere due persone fare l’amore. I corpi che si esaltano, i visi che si trasformano e diventano molto più attraenti e belli, persino l’area ha qualcosa di diverso come il profumo, che stimola pure chi assiste a distanza. Intanto lei ansimando urlò che stava raggiungendo l’orgasmo e altrettanto lui, intanto anch’io mi unì a loro spruzzando a pioggia il mio primo orgasmo spiando Simona, in unica e completa apoteosi di sesso, amore e trasgressione. Quando lui fu fuori ed io mi accucciai affianco lei nel suo lettino, mi accarezzò e con un bacio mi disse “Scusa ma sono proprio una puttana e quando sono con uomo vicino perdo la testa, non riesco più a controllarmi, mi dispiace. Ma…., spero che almeno ti sei divertito almeno un poco, io ho goduto proprio tanto. E dimmi ti sono piaciuta?” “Si amore, e ti ringrazio di essere così come sei e vorrei che tu non cambiassi mai. Voglio che tu non abbia sensi di colpa e che noi due diventassimo amici veri, complici sempre di più, amanti e no semplici marito e moglie ma una coppia moderna che sa gustarsi tutti i piaceri della vita” “Allora grazie a te amore che mi dai la possibilità di vivere senza imposizioni, libera di godere come e quando mi pare, però adesso buona notte sono stanchissima” Con il solito bacio ci lasciammo, per ritrovarci all’indomani mattina più amici e più innamorati di prima, con la consapevolezza di poterci fidare l’uno dell’altro.
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