Salve sono sempre Adolfo il cornutone minidotato.Proseguo a raccontarvi dei tre giorni di vacanze trascorsi da me e la mia signora nella nostra azienda, in balia dei nostri dipendenti (vedi il cornuto e la mia signora II).Come dicevo, spossati dal trattamento riservatoci dalla squadra di operai senegalesi, ci recammo verso gli uffici.Naturalmente eravamo abbigliati nella solita maniera: io nudo con i pantaloni calati alle caviglie e con il manico di scopa nel culo (sembravo uno strano animale con la coda) e la mia signora nuda (ad esclusione delle scarpe) e sculettante.Inoltre era visibile sulle mie chiappe la scritta cornutone e sulle chiappe della mia signora la scritta sono una troia, le scritte erano tatuate quindi indelebili (vedi racconto precedente).Arrivati in ufficio trovammo ad aspettarci il direttore e tutti gli impiegati (8 ).Avevano messo delle sedie lungo il corridoio e lì seduti (ai lati del corridoio) ci intimarono di passeggiare per questo corridoio.Naturalmente io camminavo in maniera molto goffa visto i pantaloni alle caviglie e la strana coda che mi partiva dal buco del culo, mentre la mia signora sculettava in maniera spettacolare.I nostri dipendenti invece, comodamente seduti, palpeggiavano la mia signora, mi stantuffavano il manico nel culo, il tutto tra risate sguaiate e volgarissimi insulti sia nei confronti miei che della mia signora.Durante questi laidi maneggi si accorsero che perdevamo liquidi io dal culo e da culo e figa mia moglie (le sborrate dei senegalesi). Il tutto avvenne pressappoco così, mentre sculettavamo per il corridoio, il responsabile delle vendite, signor Franco, iniziò a gridare – guardate questi schifosi perdono sperma dal culo e la troiona anche dalla figa – e proseguì, stavolta rivolgendosi a noi – lurido frocetto minidotato e grandissima puttanona siete completamente farciti di sborra, i negroni vi hanno proprio riempito perbene, qui è necessario praticarvi un accurato lavaggio.A queste sue parole seguì un’acclamazione e quindi vennero fatte alcune proposte su come praticare la pulizia dei nostri buchi ed infine, vinse la proposta del signor direttore. Questa consisteva in un bel clistere a base di spumante.In realtà credo che avessero già deciso, ancor prima di discutere, che il lavaggio sarebbe avvenuto e pure in quella maniera, le altre proposte erano state fatte solo per divertirsi ulteriormente alle nostre spalle. Infatti, queste erano molto più “invadenti” del clistere di spumante proposto dal direttore, ad esempio: clistere di acqua bollente, manichette antincendio infilate nel culo – così gli facciamo uscire l’acqua dalla bocca a queste troie impestate -, clistere di alcool puro.Comunque, come per incanto, comparve tutto l’armamentario per praticare i clisteri .Esso consisteva in un bottiglione da 6 litri, in vetro e con due rubinetti. Ai due rubinetti c’erano collegate due tubi lunghi 2 m circa che terminavano con due cannule.Per prima cosa mi tolsero il manico dal culo e con loro diletto mi costrinsero a pulirlo, dalla patina liquida che vi si era formata (sborra senegalese), con la lingua.Mentre svolgevo tale operazione mi deridevano e mi insultavano – guarda il cornutone come si gusta la sborra che i negroni gli hanno spruzzato nel culo – intervenne anche la mia signora– si l ‘hanno sverginato il mio frocetto, adesso non è più una signorina, bisogna festeggiare – – ma certo che festeggiamo cara la mia scrofona – disse il direttore – stiamo appunto preparando lo spumante -A questa affermazione ci fu una fragorosa risata generale. Finito di pulire il manico della scopa mi dissero, visto che la sborra mi piaceva così tanto, di iniziare a leccare entrambi i buchi di quella vacca della mia signora ed iniziai a leccarla diligentemente.Mentre leccavo iniziarono a pormi alcune domande, il cui scopo era solo quello di canzonarmi .- frocetto, che sapore ha il buco del culo della troiona? – – di sborra – risposi io.- E come mai sa di sborra, frocetto? — Perché i quattro maschioni senegalesi se la sono trombata per bene farcendola appunto di sborra — E tu pisellino cosa facevi, mentre se la spassavano con quella vacca della tua signora? — Li guardavo menandomi il pisellino o venivo inculato pure io — Insomma, mentre quattro negroni si sfottevano la tua signora e la trattavano come la peggiore delle vacche, tu ti smanettavi l’uccelletto o ti facevi limare il buco del culo, sei proprio uno schifo d’uomo, una merda, una checca schifosa caro il mio frocetto – – Si sono un frocetto schifoso, un abominevole ammasso di lardo e la mia adorata signora fa bene a cornificarmi con tutti perché con il mio ridicolo pisellino, che mi tira pure poco, non sono in grado di farla godere come una bella signora come lei, meriterebbe – Nel frattempo avevano iniziato a riempire di spumante il bottiglione (per riempirlo ci vollero 7 bottiglie).Finito di pulire con la lingua i buchi della mia signora ci fecero mettere a quattro zampe e con il culo rivolto verso l’alto (la mia signora era veramente stupenda in quella posizione), il bottiglione era su una mensola a 2 m circa d’altezza, quindi ci infilarono le cannule profondamente nel culo.Il signor direttore iniziò un discorso come si fa prima di brindare :- siamo qui per festeggiare la nuova condizione dei titolari della nostra azienda, che hanno accettato di essere trattati, apertamente senza falsi pudori, nella maniera più oltraggiosa ed in maniera da procurare a noi, agli altri dipendenti dell’azienda e chiunque da noi ritenuto opportuno, il massimo paciere ed inoltre brindiamo anche l’avvenuto sverginamento del frocetto -Detto questo levò in alto il calice e lui e gli altri brindarono tradizionalmente mentre aprirono i rubinetti del bottiglione, facendo così brindare anche me e la mia dolce signora .Il liquido scendeva rapidamente riempiendoci l’intestino, questa intrusione ci procurava sensazioni contrastanti. Infatti inizialmente sentimmo un senso di frescura nel nostro “intimo” poi questa sensazione di frescura si trasformò in un lieve bruciore (l’alcool, anche se poco, cominciava a farsi sentire) a cui si aggiunse un senso di “riempimento” .Mi sentivo scoppiare e credo così anche la mia consorte, iniziammo a lamentarci dicendo che non ce la facevamo più, di smetterla con quel gioco.Ma le nostre suppliche furono veramente vane.Infatti i nostri aguzzini iniziarono a dire di stare zitti e di non rompere i coglioni, che eravamo solo a metà del liquido contenuto nel bottiglione e che avremmo dovuto riceverlo tutto e comunque di abituarci ad essere così farciti perché, una volta riempiti, non ci avrebbero permesso di scaricarci tanto presto.La mia signora iniziò a supplicarli di smettere – non ce la faccio più, per pietà finite la, sono disposta ad esaudire ogni prestazione sessuale mi sarà richiesta, ma per carità finite la con questo supplizio. Per tutta risposta iniziarono a deriderla, si divertivano molto a vederla contorcersi tutta – guarda che espressione ha la troia, sembra una tarantolata, disse uno -si sembra proprio che abbia il fuoco al culo, aggiunse un altro – e mentre così amabilmente discutevano, iniziarono anche a percuoterci sulle chiappe, il tutto tra le risate generali.Appena svuotato interamente il contenuto del bottiglione nei nostri intestini ci sfilarono le cannule e ci inserirono dei tappi in gomma (tipo da laboratorio) nel culo, in modo da trattenere tutto il liquido.-Adesso cara la mia vaccona e caro il mio frocetto, inizierete a sgambettare a quattro zampe per il corridoio e non svuoterete l’intestino fino a nuovo ordine – disse il direttore, che poi aggiunse – e per quanto riguarda la tua richiesta di esaudire ogni nostro desiderio sessuale, cara baldracca, mi sembra perfettamente inutile, in quanto non puoi promettere ciò che è già un nostro diritto e tuo dovere.Anzi dovrai essere tu a meritarti cotanto premio e come sai, il tuo premio, è essere la nostra troia – Così, nonostante il bruciore e la sensazione di “riempimento” che ci sfinivano non poco, iniziammo a sgambettare lungo il corridoio.Nel mentre, i nostri aguzzini si divertivano a percuoterci sulle chiappe sia con le mani che con cinghie e frustini. Inoltre commentavano ignobilmente i nostri sforzi.- guarda la troia, gli è cresciuta una pancia che sembra in cinta di 7 mesi — già e chi sa chi sarà il padre visto la gran varietà di cazzi che è abituata a prendere — e guarda pure lui ha la pancia più grossa del solito, non è che il senegalese che lo ha sverginato lo ha pure “messo in cinto” .- allora gran puttanona ti brucia il culo, ti piacerebbe avere un cazzo in culo al posto di quella roba eh vaccona, dicci qualcosa — si per carità, farò tutto quello che volete, ma fatemi svuotare l’intestino per pietà – disse mia moglie.Il tutto avveniva tra le risate continue di tutti i presenti.A questo punto intervenne il direttore dicendo : cara troiona, ti potrai svuotare, ma dovrai andare fuori in mezzo alla strada in modo che tutti potranno vedere che troia merdona sei .Cosi la mia signora si alzo e camminando stavolta in maniera molto goffa, sembrava una papera, si recò verso l’uscita della ditta. Quindi si portò al centro della strada si accovacciò, estrasse il tappo dal culo e si liberò, mentre gli aguzzini la osservavano dalle finestre e si rivolgevano a lei dandogli della vaccona, della pisciona, cagona e altre cose del genere.Appena finì di liberarsi, cambiò completamente espressione, sparì improvvisamente lo sguardo di sofferenza e ricomparve uno sguardo languido e da grandissima troia, sguardo che solitamente adorna il viso della mia signora.Infatti torno all’interno dell’azienda e al cospetto di tutti noi e con voce molto melliflua cinguettò, rivolgendosi ai nostri aguzzini : – sono tornata e sono pronta ad essere la vostra troia, troia come nessuna mai è stata finora.Troia come la peggiore delle puttane, più troia della più puttanona delle pornostar.Poi rivolgendosi a me, questa volta con voce molto acida : – brutto frocetto impotente e cornuto guarda cosa sono stata costretta a sopportare, solo perché tu sei un lurido impotente minidotato, e non sei in grado di soddisfarmi neanche minimamente, per cui devo soddisfarmi altrimenti -Riprese a parlare il direttore che ordino anche a me di svuotarmi e me fu concesso di farlo, privatamente nel cesso.Tornato dal cesso vidi che l’orgia era iniziata e naturalmente al centro dell’orgia c’era la mia amata signora.Era penetrata in entrambi i buchi e un altro cazzo le riempiva la bocca, tutti i nostri aguzzini, erano ormai completamente nudi ed esibivano delle verghe di notevoli dimensioni (non meno di 23 cm), che confrontate con il mio pisellino mi facevano fare una figura veramente meschina, la solita figura da pisellino impotente.Questo, mi fu fatto notare sia dai maschioni che dalla mia amata signora : – guarda pisellino come soddisfiamo quella puttanona della tua signora- mi dicevano loro e la mia signora aggiungeva – guarda frocetto che cazzoni hanno questi omaccioni, loro si che sanno farmi godere, tu gli devi essere grato per il piacere che mi sanno donare mentre mi scopano e anche per il piacere che procurano a te mentre guardi come ti rendono cornuto, perché tu oltre a un pisellino cornuto e frocetto sei anche un guardone schifoso e questo, da quando spiavi quella grandissima troia di tua madre, che si faceva scopare ed inculare come e peggio di quanto stia facendo ora -.A sentire queste parole tutti trasalirono e il signor direttore esclamo : – Allora frocetto non è quella zoccolona della tua signora che ti ha abituato ad essere un segaiolo minidotato e frocetto, ma è stata quella puttanona di tua madre a renderti quella larva di ometto che sei? – quanti anni ha la troiona? – cinquantasette – risposi io e lui – quindi potresti farcela vedere, così potremmo, in caso fosse di nostro gradimento, trombarci pure lei in modo da renderti oltre che un gran cornuto che sei, anche un gran figlio di puttana.Io risposi, che sarei stato felicissimo di presentargliela e che sarei stato ancora più onorato se l’avessero trattata come la più laida delle troie.Nel frattempo la mia signora continuava ad essere riempita in ogni buco, le infilavano con cattiveria i cazzi in bocca fino ad arrivarle in gola, fino a farle strabuzzare e lacrimare gli occhi.Mi fu chiesto di tenere il conto delle sborrate che la mia adorata mogliettina riceveva, perché alla fine dell’orgia, avrei dovuto fare un riassunto di quante eiaculazioni avesse procurato la mia consorte ed in che buchi le avesse ricevute.Naturalmente dopo ogni sborrata, il maschione di turno, mi metteva il cazzo in bocca, in modo che io potessi pulirglielo con la lingua, facendolo nuovamente indurire, in modo che potesse, poi, continuare a spassarsela con mia moglie ed a rendermi ancora più cornuto di quanto non fossi già.Quando i maschioni furono tutti soddisfatti, risposi al quesito che mi era stato prima proposto:- La mia amata signora ha ricevuto 7 sborrate nel culo, 8 nella figa e 6 in bocca + 1 in faccia-.Dopo questa affermazione, tutti applaudirono e si congratularono con me, dicendomi che ero un bravo ed attento cornuto.Ormai era giunta la sera ed il direttore iniziò a dire che l’indomani avremmo dovuto accontentare la squadra dei quattro operai arabi.Gli otto impiegati ed il direttore ci salutarono, con calorose pacche sul culo, naturalmente, su quello mia signora.Quindi io e mia moglie rimanemmo in azienda, per trascorrere sia per la sera che la notte, pronti a ricevere il giorno dopo, i quattro operai arabi e naturalmente il signor direttore.E proprio il signor direttore mi ordinò, prima di andare via, di recarmi alla trattoria di fronte, a restituire la scopa che la mattina mi avevano infilato nel culo. Naturalmente sarei dovuto presentarmi nel locale, nudo con i pantaloni calati alle caviglie e con il manico infilato nel culo, come si conviene ad un bravo frocetto come il sottoscritto.Rimasti soli in azienda io e la mia cara moglie iniziammo a discutere di quanto ci era accaduto durante quella giornata.Concludemmo che eravamo entrambi molto soddisfatti di quanto accaduto, discutemmo anche del fatto di coinvolgere mia madre nelle nostre storie ed anche per questo fatto ci trovammo perfettamente d’accordo, in fondo, a modo nostro eravamo proprio una bella coppia, cornuto io e molto troia lei.Quindi, decidemmo che avremmo cenato nella trattoria di fronte, così io avrei anche avuto l’opportunità di restituire la scopa ai loro proprietari.Convenimmo che avremmo mantenuto l’abbigliamento impostoci dai nostri dipendenti e che io come ordinatomi dal direttore, mi sarei recato nel locale con il manico della scopa infilato nel culo.Avvisammo telefonicamente i gestori della trattoria (la signora Rosanna ed il signor Antonio, vedi racconto precedente) e quindi ci recammo al locale, mia moglie completamente nuda, sculettando sui suoi altissimi tacchi ed io nudo con i pantaloni calati alle caviglie e con il manico nel culo.Giunti al locale, che era rimasto aperto appositamente per noi, in quanto la sera di solito rimane chiuso.Fummo accolti dalla signora Rosanna e dal signor Antonio, con molto entusiasmo.La signora Rosanna fece i soliti apprezzamenti sul mio insignificante pisellino mentre il signor Antonio si lustro gli occhi ammirando quella grandissima ficona della mia consorte .Che tutta nuda e sculettante sui suoi altissimi tacchi offriva uno spettacolo veramente superbo. E mentre ammirava tutto questo, assesto alla mia consorte qualche sonoro sculaccione, che la fece uggiolare come una cagnetta in calore.La signora Rosanna ci comunicò di averla ammirata, mentre nel pomeriggio, aveva scaricato il contenuto del suo intestino in mezzo alla strada come la peggiore delle vacche.Poi, ci chiese come mai fossimo andati nel suo locale quella sera. La mia signora rispose, che eravamo li per restituire la scopa che io avevo ancora infilato su per il culo e che poi, visto che c’eravamo, ci saremmo messi a loro disposizione per tutta la serata.Mi estrassero il manico dal culo e poi, ci ordinarono di metterci a quattro zampe, ed in tale posizione ci fecero camminare per tutto il locale, mentre ci colpivano con delle cinghiate sulle chiappe.Dopo essersi divertiti in quella maniera per circa un’oretta obbligarono me a leccare la fica ed il culo della signora Rosanna e la mia signora a fare un bocchino con l’ingoio al signor Antonio.Mentre ci davamo da fare con le nostre lingue i due coniugi si divertivano ad insultarci nelle maniere più umilianti o discorrevano tra di loro. Infatti la signora Rosanna diceva al marito quanto, quella zoccolona che gli stava succhiando il cazzo, gli stava facendo guadagnare.- sai, nei giorni in cui viene a sbocchinare i clienti fa almeno 7-8 pompini, che a 30 euro l’uno, sono 210-240 euro e per 2 giorni fanno 420-480 euro a settimana. – ed aggiunse- a momenti guadagniamo più soldi con la troiona che con il locale.Dopo averli fatti godere, la signora Rosanna ci fece uscire dal locale ricordando a mia moglie che l’aspettava per mercoledì in quanto c’erano da 10 clienti che l’avevano prenotata per un bocchino con l’ingoio.Così, ce ne tornammo in azienda e ci mettemmo dormire perché l’indomani sarebbe stata un’altra giornata molto dura.La mattina ci svegliammo abbastanza presto e dopo una bella doccia, la mia dolce signora, inizio a prepararsi per ricevere degnamente i nostri aguzzini. Si truccò in maniera molto accurata, si profumò in modo da essere veramente pronta ed impeccabile per ricevere i la squadra di operai arabi ed anche il signor direttore naturalmente.Era così bella che non resistetti ed iniziai a menarmi il cazzettino mentre la ammiravo, lei accortasi dei miei maneggi inizio ad insultarmi, mi fece mettere a quattro zampe (anche se io stavo a tre, perché con la quarta continuavo a menarmi il pisellino) ed inizio a darmi delle cinghiate sulle chiappe.- brutto frocetto solo questo sei capace di fare, sei un schifoso pipparolo – mentre mi diceva queste ed altre frasi simili, continuava a percuotermi con la cinghia sulle chiappe, il tutto mentre mi fissava negli occhi con quello sguardo sprezzante, che valeva più di mille parole. Come al solito non resistetti molto a tutto questo e godetti spruzzando 2-3 gocce di sborra dal mio insignificante pisellino, tra le risate di scherno della mia adorata signora.- bravo pisellino godi, che fra un po’ arriveranno dei veri maschioni con dei veri cazzi, mi limeranno tutti i buchi e mi faranno godere proprio come si deve e aggiungeranno un altro ramo alle tue già enormi corna -Proprio in quel momento sentimmo il citofono suonare.Era il signor direttore.Appena entrato, la mia signora gli sculettò incontro :- ciao Diego – cinguetto mia moglie- ciao Lauretta – rispose lui, mentre lei lo abbracciava e lui la palpeggiava tutta. Il signor direttore si sedette sul divanetto nell’atrio degli uffici e la mia signora si accomodo sulle sue ginocchia ed iniziarono ad amoreggiare.Le lingue si intrecciavano in un bacio molto appassionato, mentre le mani dell’uomo palpavano vigorosamente il corpo di mia moglie.Si vedeva che tra i due c’era molta complicità infatti, durante tutto quest’intreccio, bisbigliavano frasi che io non sempre riuscivo a capire, ridacchiavano ecc.Poi la mia signora iniziò a spogliare il direttore, che una volta nudo si mostrò in tutta la sua potenza.Era un uomo molto alto (circa 1.85 m) con un fisico veramente muscoloso, bruno di capelli ed anche di carnagione ed un petto villoso che gli conferiva un aspetto così maschio.- che bel maschio che sei Diego – uggiolò la mia signora e continuò, questa volta rivolta a me, che me ne stavo li di fronte a loro con i pantaloni alle caviglie e l’uccelletto moscio in mano:- guardati verme schifoso che nullità che omettino sei al confronto di Diego, lui con il suo fisico sembra un BRONZO DI RIACE, tu invece sembri un nanetto da giardino, l’ottavo nano : “PISELLINO”.- e qui si fece una risata.- guarda che bel cazzo che ha, lui si che può far godere una femmina – Mentre diceva ciò inizio a brandire l’asta potente del direttore, la toccava con tutte e due le mani, se la sbatteva sul viso la annusava voluttuosamente, sembrava in estasi o come sotto l’effetto di un allucinogeno.Questo cazzo era davvero imponente 23 cm di lunghezza, diritto come un fuso ed inoltre le enormi vene che lo percorrevano lo facevano apparire come ceppo di legno.L’uomo la fece inginocchiare ai suoi piedi, la prese per i capelli e la guidò sulla propria mazza spingendola per la testa fino a conficcarle tutto il cazzo fino in gola .- dai troiona massaggiami la cappella con l’ugola, fammi sentire le labbra sui peli del cazzo, che ti voglio sborrare direttamente in gola -La mia signora strabuzzava gli occhi, respirava dal naso allargando a dismisura le narici, ma resisteva stoicamente al trattamento che l’amante le riservava fino a quando lui, dandole della troia per una serie infinita di volte, le scaricò in gola una quantità enorme di sborra .Sborra che lei inghiottì avidamente senza perderne neanche una goccia.Rimasero per qualche istante spossati lui seduto sul divano e lei inginocchiata a terra poi lui, la sollevò come un fuscello e brandendola dalle cosce se la conficcò direttamente sull’enorme bastone, che nel frattempo non aveva perso nulla del suo turgore, ed inizio a limarla in fica con uno smorzacandela da togliere il fiato.La mia signora iniziò letteralmente ad uggiolare di gioia per le paradisiache sensazioni che l’amante le stava facendo provare.- godi troia che tanto te lo sbatto dentro tutto fini a sfondarti l’utero — si amore, dammelo tutto il tuo cazzone, fammi godere come una troia e fai vedere al quel cornutaccio di mio marito come sei capace di soddisfarmi – Andarono avanti così per almeno 3/4 d’ora lei godette almeno quattro volte ed infine tra gli insulti di lui a lei, gli insulti di lei a me anche io ebbi il mio piccolo orgasmo, proprio mentre lui le farciva l’utero, con un altra sborrata.Si sbaciucchiarono amorevolmente e si ricomposero.Il direttore si rivestì., la mia signora andò in bagno a darsi una rinfrescata ed al suo ritorno, splendida più che mai, fummo informati che i quattro operai Arabi erano già negli spogliatoi e che li ci stavano aspettando.Così, salutammo il direttore, la mia signora con un bacetto, io con un ossequioso arrivederci signor direttore e ci dirigemmo con il nostro consueto abbigliamento verso lo spogliatoio. Qui trovammo i quattro arabi ad attenderci.Era già un po’ che ci aspettavano e per questo erano piuttosto arrabbiati.Si erano già spogliati, esibivano dei fisici non possenti come quelli dei senegalesi, ma comunque di tutto rispetto. Infatti erano alti tutti intorno al metro e ottanta e avevano una corporatura molto asciutta.Il pezzo forte del loro repertorio erano comunque i cazzi. Questi erano dei nodosi bastoni lunghi più di 25 cm, veramente uno spettacolo.Alla nostra entrata nello spogliatoio non erano ancora in erezione, ma basto che la mia signora si avvicinasse per ottenere una reazione immediata.Infatti non appena la videro sculettare verso di loro successe, come se i cazzi avessero avvertito un immaginario ordine di mettersi sull’attenti e come dei bravi soldatini, lo eseguirono rizzandosi all’istante.Io rimasi un po’ in disparte mentre i quattro con mia moglie, si abbracciavano e baciavano, lei era in mezzo e loro quattro intorno gli mettevano le mani dovunque: chi gli mungeva le tette, chi gli toccava il culo, chi gli infilava le dita in ogni buco, lei invece aveva iniziato a brandirgli le mazze.A questo punto i quattro si accorsero di me e mi fecero cenno di avvicinarmi, mi fecero girare e vedendo che non avevo niente infilato nel culo, dissero che bisognava rimediare immediatamente.Infatti aprirono un frigorifero e da qui estrassero un grosso cetriolo (24 cm) e mi invitarono a ficcarmelo nel culo .- su da bravo frocetto, infilare cetriolone nel culo, che poi noi infilare i nostri cetrioloni nei buchi di quella vacca della tua signora – – adesso tu mettere li nell’angolo con cetriolo in culo e pisellino in mano e guardare vaccona di tua moglie mentre prendere tanti cazzi – Rimasero ad osservare attentamente mentre mi infilavo l’ortaggio nel culo e accolsero con un applauso la fine dell’operazione.Inseritomi l’ortaggio nel culo mi posizionai come ordinatomi e mi apprestai a godermi lo spettacolo. La fecero sdraiare lungo il bordo del tavolo facendole girare la testa di novanta gradi in modo che la bocca fosse rivolta verso l’esterno del tavolo.Quindi uno alla volta le infilarono i cazzi in bocca e con decisione iniziarono a stantuffare.Si alternavano per periodi di circa un minuto ciascuno.Mentre svolgevano tale operazione iniziarono a rivolgermi la parola:- guarda cornutone noi scopare tua signora in bocca, noi poi godere sopra sua faccia tutti e quattro epoi fotografare la troiona così conciata — poi distribuire foto a tutti così anche nostri amici sapere che troia nostra padrona e che cornuto suo marito — a te fare foto con cetriolone in culo -poi ripresero a rivolgersi verso mia moglie : – dai puttanona fare sborrare che noi riempire tua faccia da troia con crema nutriente — che bello trattare signora padrona come puttanona — dai puttanona Italiana fare godere questi cazzoni Arabi su tua faccia, che poi cazzoni Arabi limare tua fica e tuo buco di culo e fare te godere un casino -Dopo 15 minuti di questa manfrina uno ad uno smanettandosi i cazzoni le vennero tutti e quattro su quell’ adorabile visino .Le sborrate furono così copiose che ogni centimetro della pelle della faccia e del collo era coperto da uno spesso strato di liquido seminale, i capelli erano appiccicati alla fronte .Come avevano promesso si fotografarono uno alla volta accanto alla mia signora, tenendola per i capelli, come se stessero sollevando uno scalpo.Finito le fotografie ordinarono a mia moglie di andarsi a lavare e poi di truccarsi il viso nuovamente.A me dissero che dovevo pulirgli i cazzoni con la lingua e mentre facevo questo mi fotografarono con i loro cazzi in bocca.Poi mi fecero anche delle foto dove si vedeva il cetriolone che avevo nel culo ed altre dove si vedeva il mio piccolo pisellino.Le ultime, mi spiegarono, le avrebbero fatte vedere alle loro donne per fargli capire che pisellini erano gli uomini occidentali in loro confronto.Quindi rientrò la mia amata signora nuovamente tutta pulita, truccata e profumata e sculettando sui suoi altissimi tacchi inizio a “cinguettare”:- Sono tornata e sono pronta a fare tutto quello che vorrete cari i mie cazzoni, la vostra troiona è pronta — brava signora troiona noi adesso volere divertire con calma — su grande troia mettere a quattro zampe -Estrassero da una borsa un oggetto che era una specie di coda di cavalla che finiva con un bastoncino 20 cm lungo e 3cm di diametro. Inoltre, la coda era sorretta da un telaio che la faceva svettare verso l’alto prima di ricadere verso terra.Le infilarono il bastoncino interamente nel culo.Sembrava veramente una cavalla con tanto di coda. – visto marito cornuto che cavalla tua signora — dai cavalla trottare — se fai buona corsa poi noi dare premio — e premio è nostri bei cazzoni -A questo punto iniziarono anche a percuoterla con un frustino da fantino e la mia signora inizio a sgambettare per lo spogliatoio.Ogni tanto la facevano fermare, doveva alzarsi sulle ginocchia sollevare le mani e nitrire, poi riprendevano loro a percuoterla con il frustino sulle chiappe e lei a sgambettare a quattro zampe per il locale.Anche durante questa situazione gli fecero delle fotografie e la ripresero anche con una telecamera Si fecero fotografare anche loro 4 mentre la cavalcavano seduti sulla sua schiena.Tutti questi maneggi avevano avuto l’effetto di ringalluzzire i 4 maschioni che presentavano nuovamente 4 verghe svettanti.Nuovamente eccitati i 4 maschioni decisero di passare nuovamente all’azione :- basta signora ora smettere di fare cavalla– oro tornare a fare grande troia -e mente dicevano ciò uno le sfilò la “coda dal culo” e la sostituì con il suo cazzone.Glielo spinse di botto senza un minimo di preparazione facendola urlare.Naturalmente la mia signora iniziò immediatamente a gradire il trattamento – si bello bello come sfondi bene il culo alla tua padrona, come mi fai godere.- E tu cornuto guarda come mi fanno godere i tuoi operai — Ti piace signora troiona eh? Ora Mustafa pompare te in tuo culo per tanto tempo — Poi anche amici di Mustafa fare te stesso trattamento e tu godere tanto tanto Se la incularono tutti e 4 dopo che ognuno le aveva sborrato nel culo, le facevano una peretta di acqua fredda, quasi ghiacciata, il cui scopo era quello di pulirgli il retto dalla sborra e stringere il muscolo sfintereo.In modo che quello che seguiva poteva godersi un buco del culo stretto e non lubrificato dalla sborra.Mentre uno alla volta se la inculavano io sbocchinavo chi aveva già goduto sia per pulirgli il cazzo sia per prepararlo ad un nuovo assalto.Poi la legarono per i polsi ad una trave e cosi a penzoloni iniziarono a percuoterla sulle chiappe o sulla fica con il frustino da fantino.- su bella signora ora noi scaldare tuo culo e tua fica con questo e poi ti scopare tutti assieme– si fatemi tutto quello che volete baste che mi fate godere, sono la vostra troia — si troiona italiana fra un poco tu avere tanto cazzo arabo da fare indigestione -la tirano giù e la slegarono e a questo punto si buttarono su di lei penetrandola contemporaneamente sia in culo che in figa. Lei iniziò a godere immediatamente, aveva orgasmi senza soluzione di continuità, loro si succedevano rapidamente nei suoi buchi farcendola completamente di sborra- – si puttanona italiana godi e fare godere anche noi — ti piace la sborra eh??– si riempitemi tutta, mettetemi in cinta, voglio uscire gravida da qui, solo così quel frocetto potrà avere un figlio veramente maschio e non un altro frocetto e pisellino come lui — si signora troiona noi riempire te con sborra di maschioni arabi e mettere te in cinta, come fare tori con vacche. Dopo tre ore di tale ginnastica tre ore in cui i quattro maschioni avevano veramente riempito la mia dolce signora di una quantità industriale di sborra ed esausti si congedarono da noi.Prima di andarsene però, si fecero pulire da me e dalla mia signora, i cazzi ormai mosci, a colpi di lingua.Appena terminato il lavoro ci ordinarono di aprire le bocche e iniziarono a pisciarci dentro. – bravi signori padroni, bere pure che i vostri operai offrire loro squisita bevanda– bere grande troia e bere anche tu frocetto-Quindi si rivestirono e se ne andarono salutando con delle sonore pacche sul culo la mia signora e dicendo che io potevo levarmi il cetriolone dal culo.Un’altra faticosa giornata era terminata e usciti gli operai ci recammo negli uffici ormai vuoti.Qui la mia signora mi aiuto ad estrarre il cetriolone dal culo(era completamente penetrato) e per farlo, introdusse due dita nel buco di culo stesso.Il contatto con le sue delicate mani mi provocò un incredibile eccitazione, cosa che fu notata dalla mia dolce signora che in un impeto di generosità con l’altra manina mi menò l’uccelletto, provocandomi un grandissimo orgasmo, addirittura 4 gocce, che caddero tutte nella sua adorabile mano, e lei , fissandomi negli occhi, se la leccò.Dopo questo eccezionale evento leggemmo una missiva che ci aveva lasciato il direttore:carissimi troiona e cornutone quando leggerete questa mia avrete trascorso il secondo dei tre giorni in cui dovevate essere a nostra disposizione.A questo punto avete quasi esaurito il vostro compito, infatti vi rimane solamente di soddisfare i due magazzinieri il signor Carmelo ed il signor Giuseppe.Non so cosa hanno in programma per voi, ma so che domattina alle nove, saranno in azienda.Mi aspetto che li soddisfiate per ogni loro richiesta, vi saluto e ci ri vedremo dopo le vacanze.Dopo avere letto tale programma ordinammo 2 pizze e ci preparammo all’ultima giornata in azienda.Domani sarebbe stato un altra bellissima ed eccitantissima giornata dove io e la mia amata signora saremmo stati un’altra volta rispettivamente un gran cornuto ed una grandissima troia.
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