Salve sono sempre Adolfo in cornutone minidotato e seguito a scrivere delle avventure mie e di quella grandissima ed adorabile troia di mia moglie Lauretta.La storia precedente si era conclusa mentre avevamo ordinato 2 pizze per la cena.Naturalmente quando il fattorino ci consegnò le pizze, a riceverlo ci andò la mia signora (ovviamente era completamente nuda).Il fattorino alla vista della mia signora a momenti svenne.Come mancia,la mia signora, gli regalò un gustosissimo pompino.La pratica fu espletata da mia moglie in un paio di minuti perché, il ragazzo le godette in bocca in pochissimo tempo.Con ancora tracce di sperma sulle labbra la mia signora arrivò al tavolo della sala riunioni recando con se le due pizze.Posò le pizze sul tavolo e disse:- vieni qui cornutone – si chinò (è alta 10 cm più di me e poi bisogna aggiungere i 13 cm di tacchi) e presami la testa tra le mani, mi bacio amorevolmente sulla bocca, passandomi lo sperma che aveva ancora tutto in bocca .- ti è piaciuto l’aperitivo tesorino ? – mi chiese, con tono di scherno, dopo avermi baciato- si amore l’ ho gradito veramente molto – gli risposi- sei proprio un frocetto – aggiunse lei.Quindi ci mettemmo a mangiare le pizze.Sulla mia pizza il pizzaiolo aveva scritto con la mozzarella cornuto mentre su quella di mia moglie c’era scritto troia.Naturalmente ci conosceva e aveva avuto il piacere di godere delle prestazioni di mia moglie.Dopo mangiato rimanemmo una mezz’oretta a discutere tra di noi e poi decidemmo di andare perché l’indomani avremmo avuto un’altra faticosa e favolosa giornata.Dormimmo profondamente e ci svegliammo la mattina dopo verso le 7.30.Dopo il caffè, facemmo una bella doccia e tutti i lavaggi del caso poi la mia signora si truccò il viso, si profumò accuratamente e si ritoccò anche lo smalto sulle unghie.Era veramente bellissima le scarpe con quei tacchi vertiginosi la slanciavano ulteriormente.Come vi ho già detto la mia signora è proprio una bella donna.I suoi seni,terza misura, sono molto tonici stanno tranquillamente su anche senza reggiseno.Le sue gambe,molto lunghe ed il suo culo, sono un vero spettacolo a cui si aggiunge l’abbronzatura integrale che la rendono veramente un gran bel pezzo di figa .Io la adoro e sono felicissimo di essere il suo cornuto.Mentre la contemplavo estasiato e con il cazzetto in erezione (6 cm) lei se ne accorse e mi disse:- frocetto ti piaccio proprio eh ? peccato che questo corpo è per tutti, ma non per te — si amore – risposi io- bene, fatti pure una sega, mentre mi ammiri -e mentre mi menavo il cazzettino, lei si avvicinò e toccandomi con due dita, il piccolo sacchetto dei coglioni, iniziò ad incitarmi.- bravo frocetto menati il cazzetto — guardami tutta, pensa a quando gli altri mi oltraggiano, mi toccano e riempiono di cazzi o a quando vedevi la tua mamma in mezzo a più maschioni mentre la trombavano in ogni maniera -a queste parole non resistetti e iniziai a godere li in piedi, davanti a mia moglie che mi fissava negli occhi con uno sguardo tra il disprezzo,la compassione e la derisione e mi invitava a sborrare.- dai frocetto sborra, si così bravo spruzza tutto il tuo semino con il tuo pistolino -Mentre mi diceva tutto questo rideva e naturalmente mi insultava, facendo così aumentare il mio godimento. Quando vide che dal mio pisellino uscirono addirittura 5 goccettine di sperma in tono canzonatorio iniziò a complimentarsi con me.- ma che bravo il mio ometto, addirittura cinque gocce di sperma ha prodotto con il suo ridicolo pisellino -e aggiunse :- dai andiamo, che adesso ho voglia di cazzi veri – Erano ormai le 9 e quindi ci recammo, con il nostro solito abbigliamento, in magazzino dove ci aspettavano il signor Carmelo e il signor Giuseppe.Giunti al loro cospetto iniziarono con i saluti – ciao Carmelo, ciao Giuseppe – disse mia moglie mentre gli buttava le braccia al collo e li baciava.- Ciao Lauretta, che figona che sei stamattina -Risposero loro mentre la palpeggiavano tutta.Poi la fecero girare e notarono la scritta tatuata sulle chiappe (sono una troia) e commentarono che mai cosa era stata tanto corrispondente a verità e gli diedero un sonoro sculaccione.Il signor Carmelo ed il signor Giuseppe, come ho già detto nel mio primo racconto,erano due veri maschioni, alti più di 1.85 cm, molto muscolosi e soprattutto erano dotati di due cazzoni veramente enormi più di 25 cm grossi e nodosi.Io al loro cospetto ero una proprio un nanetto grassoccio e questo mi poneva molto in soggezione .Infatti mi notarono mentre me ne stavo in un angolo, a capo chino e con il cazzettino in mano.Appena accortisi di me mi rivolsero la parola in tono canzonatorio :- ma bravo frocetto, stai lì in un angolo a goderti lo spettacolo dei nostri palpeggiamenti a quella grandissima troia di tua moglie e non ti degni neppure di salutare — scusate ma non volevo disturbarvi, comunque buon giorno signor Carmelo e buongiorno anche a lei signor Giuseppe – risposi tenendo gli occhi bassi A questo punto mi fecero avvicinare e dissero di girarmi.Appena videro tatuata sulle mie chiappe la scritta cornutone,si misero a ridere e dissero alla mia signora che mi aveva sottomesso proprio bene, visto quello che mi ero lasciato fare.Aggiunsero che mancava ancora qualcosa ed estrassero da un cassetto una candela ,lunga almeno 50 cm e con un diametro di almeno 3 cm.Mi fecero chinare e mela infilarono per buoni 10 cm in culo dicendo :- così potremo dire che regge il moccolo, sto cornutone -Poi ci comunicarono che stavano per arrivare due amici loro, due camionisti.Ci spiegarono che erano i due trasportatori abituali di cui ci servivamo per le consegne.E tu troia non ti preoccupare che anche loro hanno dei cazzoni da spaccarti tutta.Detto questo si spogliarono completamente esibendo il loro muscoli e soprattutto i loro cazzoni da paura.- Dai troiona vieni qui che giochiamo alla maialina messa allo spiedo — Tu fai la maialina e noi gli spiedi – Così uno le infilò il cazzone nel culo e l’altro le infilo la nerchia in bocca, mentre lei stava accovacciata alla pecorina e tutti e due stantuffavano vigorosamente — guarda che maiala è tua moglie, non c’è proprio niente che questa troia non si faccia fare, caro il mio cornutone — dai menati il cazzettino e guarda come la facciamo godere la maialona -Mentre tutto questo stava accadendo sentimmo suonare il campanello .- devono essere i nostri amici -disse il Signor Carmelo, mentre continuava ad inculare la mia signora e aggiunse :- pisellino vai tu a riceverli che noi siamo impegnati- Così nudo con i pantaloni alle caviglie il cazzettino in mano e una candela nel culo mi recai ad accogliere i due camionisti.- buon giorno signori, vi prego di seguirmi -appena mi girai i due maschioni videro il tatuaggio e la candela che avevo infilato nel culo — ma guarda sto frocione se le fatto scrivere sul culo che è un cornutone -poi mi chiesero- cosa rappresenta quella candela che ti sei ficcato nel culo– il signor Giuseppe ed il signor Carmelo hanno voluto che mi infilassi questa candela nel culo perché io possa reggere il moccolo mentre loro e voi vi divertite con la mia adorata signora- sentite queste parole i due si misero a ridere e ad insultarmi :- brutto pervertito, grasso maiale pederasta per reggere il moccolo manca ancora una cosa : è necessario che la candela sia accesa -e tirato fuori un accendino, mi fecero fermare posizionandomi con il culo in fuori ed accesero la candela .- adesso va bene -Così li precedetti con la candela accesa ficcata nel culo verso l’ufficio dei magazzinieri.Entrammo nell’ufficio e ci trovammo davanti la scena in cui la mia signora prendeva il cazzo del signor Carmelo in culo e in figa quello del signor Giuseppe.- Siamo arrivati – disse uno dei dueProprio in quel momento il signor Carmelo e il signor Giuseppe fecero il pieno di sborra alla mia signora.- ti riempiamo di sborra troiona — si bei cazzoni fatemi affogare con la sborra, mettetemi in cinta ,riempitemi tutta-Ripresesi dall’orgasmo, mia moglie e suoi due amanti si accorsero della nostra presenza nel locale.I due magazzinieri accortisi che la candela era stata accesa mi ordinarono di fargli accendere le sigarette.Loro erano comodamente seduti su delle poltroncine io dovetti sdraiarmi sulla schiena e sollevare gambe e culo verso l’alto, in modo che l’estremità accesa della candela, arrivasse vicino ai loro viso e quindi gli consentisse di accendere le sigarette.Mentre loro fumavano gli altri due, che nel frattempo si erano già spogliati, si avventarono sulla mia signora e gli ficcarono insieme tutti e due i cazzi in bocca– dai troiona è da tanto tempo che volevamo farti questo servizietto, sei meno altezzosa adesso che tutta nuda ed in ginocchio a ciucciarci i cazzoni — ti piacciono le nostre minchie eh? — si che mi piacciono e vedrete come sono brava a prendere le vostre belle minchie in tutti i buchi – Anche questi due, che naturalmente erano forniti di enormi cazzi, presero a pistonarla in entrambi i buchi e dopo neanche 15 minuti, pure loro la riempirono quasi all’unisono, di sborra.Io dovevo tenere il culo sempre all’infuori, altrimenti sentivo la fiamma che mi scaldava il culo.Dopo essersi riposati un poco i quattro maschioni, mentre io reggevo il moccolo con lo sfintere,loro iniziarono a scopare inculare e ficcare cazzi in bocca alla mia signora, senza soluzione di quantità.Le sborrarono dovunque e più volte, mentre la coprivano da ogni genere di insulti, questo trattamento portò la mia amata signora ad avere numerosi orgasmi.Durante tale orgia furono fatte numerose fotografie sia alla mia signora, mentre veniva sbattuta in ogni modo o da sola mentre si esibiva in audaci pose, sia al sottoscritto facendo particolare attenzione a riprendere la candela accesa ficcata nel mio culo.Dopo innumerevoli sborrate i maschioni sentendosi appagati decisero, anche loro di pisciarci in bocca.Vollero farci bere tutto il loro piscio e l’ultima parte delle loro pisciate la riversano in un bicchiere .Con il contenuto di questo bicchiere fummo costretti a fare dei gargarismi, passando il liquido più volte dalla bocca al bicchiere, per permettere all’altro di fare nuovamente le proprie abluzioni.Alla fine bevemmo anche quest’ultimo bicchiere.Completamente soddisfatti i quattro maschioni ci salutarono ,naturalmente per mezzo dei soliti insulti, e se ne andarono.Erano ormai l’una del pomeriggio e alla mia signora venne in mente che aveva appuntamento nella trattoria di fronte all’azienda con la signora Rosanna (vedi racconto precedente).Così in fretta e furia ci facemmo la doccia, la mia signora si rifece il trucco e immediatamente ci recammo presso la trattoria.Arrivammo alla trattoria nel nostro solito abbigliamento che erano le 2 passate.Appena entrammo fummo aggrediti dalla signora Rosanna :- lurida baldracca lo sapevi che avevi dei clienti che ti aspettavano, ti sembra questa l’ora di presentarti – disse la signora Rosanna.- Si scusami ma solo ora sono riuscita a liberarmi, farò qualunque cosa per farmi perdonare – rispose mia moglie.- Lo credo bene lurida zoccolona, adesso inizia a sculettare per il locale -E mentre la mia amata sculettava per il locale la signora Rosanna si rivolse così ai signori presenti : – Questa zoccolona è la signora LAURETTA Z. AMMINISTRATRICE DELEGATA DELLA DITTA…. sita qui di fronte, la signora è disponibile per succhiarvi il cazzo e ingoiare la vostra sborra, prestazione che già mi avete pagato.Essendo però anche arrivata in ritardo la signora dovrà essere punita e lo spettacolo della punizione è completamente gratuito. E servirà a titolo di indennizzo per il tempo che vi ha fatto perdere.Il signore che l’accompagna, quel pisellino con i calzoni calati alle caviglie, altri non è che il suo legittimo cornuto,come si può constatare osservando quanto scritto sulle sue chiappe-Invitò il marito a prendere la scopa con manico particolare che mi avevano introdotto nel culo il 2 giorni prima (vedi racconto precedente) e me la introdussero nuovamente e la signora Rosanna ricominciò a parlare o per meglio dire ricominciò a canzonarmi : – bravo pisellino adesso cammina per il locale e intrattieni gli ospiti mentre prepariamo la punizione per quella vacca di tua moglie- – e tu grande vacca guarda cosa c’è in serbo per te – e gli fece vedere il bottiglione con i rubinetti e le cannule che avevano usato il giorno prima in azienda per farci i clisteri.Poi continuò:- lo hai visto troia ? Lo riconosci? Bene, l’altro giorno vi siete divisi 6 litri in due persone oggi farò una dose ridotta di solo 4 litri ma solo per te – ed aggiunse- vedi cara la mia troiona rispetto a quanto successo ieri, ho pensato anche di modificare la miscela di quanto ti infileremo nell’intestino, non sarà tutta spumante ma 1/2 spumante e 1/2 vodka, sei contenta? – A sentire queste parole mia moglie iniziò a protestare e tentò pure di scappare, ma fu subito ripresa dal marito della signora Rosanna, il signor Antonio.Fu riportata al centro del locale in prossimità del bottiglione la misero a quattro zampe e poi le incatenarono polsi e caviglie a 4 anelli, immobilizzandola. – bene cara la mia troia purtroppo ti sei comportata male nei miei confronti e ora sono costretta a punirti, capisci che se per te è un gioco venire a succhiare i cazzi nel mio locale, per me invece rappresenta un buon affare e quindi devo essere certa della tua affidabilità – E mentre diceva questo il marito aveva versato 2 litri di spumante e 2 litri di vodka nel bottiglione .Gli infilò la cannula ben profondamente nel culo e si fermò.In questo preciso istante la signora Rosanna riprese la parola:- allora troiona sei pronta ? – No ti prego, farò quello che vuoi ma non farmi questo – e disse ciò con le lacrime agli occhi- Basta con questa lagna troiona, apri il rubinetto Antonio.Il signor Antonio aprì il rubinetto e la miscela iniziò a fluire nel culo della mia signora.Dopo pochi secondi mia moglie inizio ad urlare, siccome le sue urla erano veramente troppo fastidiose chiusero momentaneamente il rubinetto e gli misero in bocca uno di quei particolari bavagli, composti da una palla di gomma (la parte che andava in bocca)e da due lacci legati alla nuca (come una maschera), poi riaprirono il rubinetto e i suoi urli ora erano più discreti. Poi la signora riprese a parlare : – visto troia cosa succede ad arrivare in ritardo sul posto di lavoro ? Si perché fare bocchini nel mio locale è il tuo lavoro non un divertimento per signore annoiate e questo voglio che ti sia ben chiaro e per questo ti punisco.- Brucia eh ? vorresti un asta di ghiaccio nel culo al posto di quella cannula. Su resisti Manca solo l’ultimo quarto e poi il bottiglione è vuoto.Nel mentre a mia moglie si contorceva nel tentativo di sopportare sial il bruciore che il senso di riempimento, strabuzzava gli occhi e emetteva grida che venivano soffocate dal particolare bavaglio.Finito il liquido le estrassero la cannula dal culo e al suo posto misero un tappo di gomma.Le slegarono polsi e le caviglie, le tolsero il bavaglio e la fecero alzare in piedi. Aveva la pancia gonfia, sembrava in cinta, ed una espressione sofferente.- Allora Troiona non fare tante smorfie e cammina verso quei signori, è a loro che devi chiedere scusa per il tuo ritardo – disse la signora Mia moglie iniziò lentamente ad avvicinarsi agli uomini seduti in fondo al locale, camminava molto lentamente sopra i suoi altissimi tacchi, aveva la pancia in fuori mentre il busto era arretrato rispetto al culo. Avanzava camminando a gambe larghe, con un andatura che la facevano assomigliare ad una papera.I signori in fondo al locale guardavano quasi senza parole la scena che si svolgeva davanti ai loro occhi erano letteralmente attoniti ed ammutoliti da quanto stava accadendo.Quando arrivò in fondo al locale iniziò a scusarsi con i presenti.- Signori scusatemi se vi ho fatto perdere tempo ma sono trattenuta in azienda da impegni improvvisi e improrogabili — Impegni ? vorrai dire cazzi gran puttanone che non sei altro – intervenne il signor Antonio.- Si erano cazzi, ma per carità fate terminare questo supplizio, non resisto proprio più — Per carità, per pietà, vi prego bastaaa-Il suo viso era segnato dal dolore si trascinava a fatica e gli uomini iniziarono anche a percuoterla con dei frustini da fantino sul culo.STACK una nerbata STACK un’altra e poi ancora STACK STACK STACK altre e altre ancora il suo bellissimo culo veniva segnato da decine di striature rosse.A questo punto la signora Rosanna gli disse di tornare verso il bancone e mentre raggiungeva la sua meta veniva accompagnata da una serie irripetibile di insulti, da parte degli uomini.Giunta al bancone fu fatta accovacciare su un catino, le fecero togliere il tappo dal culo e sotto lo sguardo depravato di tutti, poté finalmente liberare l’intestino.Quando ebbe finito di svuotarsi le fecero un altro clistere sempre di 4 litri, ma questa volta d’acqua molto fresca, quasi gelata.Questo sia, per lenirle il bruciore e sia per torturarla ancora un po’ .Infatti anche in questo caso, finito il clistere, le fu messo il tappo al culo ed ancora fu fatta camminare fino in fondo al locale, dove venne presa un’altra volta a nerbate.Poi tornata al bancone le fu permesso finalmente di scaricarsi nuovamente, dopo esseri tolta il tappo dal culo, nel solito catino.Bene, disse la signora Rosanna, – ora che la troia è stata punita può iniziare a succhiare il cazzo ai signori- Poi rivolgendosi a me – tu avvicinati a quella puttana di tua moglie e baciala in bocca alla fine di ogni pompino e non ti toccare il pisellino, che non voglio che mi sporchi il pavimento con le tue goccettine di sborra- La mia signora eseguì con maestria dieci i pompini e alla fine di ognuno mi baciava amorevolmente sulla bocca, dividendo con me il frutto delle sue leccate.Finito anche l’ultimo pompino, era ormai sera, mi tolsi la scopa dal culo e insieme alla mia amata signora tornammo in azienda, io sgambettando goffamente e lei, sculettando maestosamente.Qui la mia adorata signora si accorse che avevo il pisellino in erezione, tutte quelle scene nella trattoria mi avevano enormemente eccitato. Si inginocchiò e mi prese il cazzettino in bocca, bastarono poche sapienti leccate, che le venni in bocca (che gioia, che libidine).Alzò lo sguardo e fissandomi negli occhi disse – non ti ci abituare frocetto – si alzò e mi baciò sulla bocca .Stavolta il sapore non era molto intenso come quando dividevamo le sborrate di uomini veri comunque, io ero felice lo stesso.Così dopo esserci rivestiti, finalmente tornammo a casa. Dove ci aspettavano altre sorprese ma questa, è un’altra storia.
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