Al risveglio Stacy si sentiva come se fosse andata a dormire cinque minuti prima… si alzò e si infilò sotto la doccia, questa volta non per lavarsi ma per rinfrescarsi e svegliarsi. Il getto fresco ottenne il risultato sperato, e cinque minuti dopo la ragazza scendeva verso la sala da pranzo per la colazione.Michael e Sytri la aspettavano nei loro abiti professionali.”Meno male che viaggeremo su di un aereo privato…” le disse suo padre, comportandosi come se la sera prima non fosse successo niente. “Fosse un aereo di linea lo perderemmo sicuramente.””Non è certo colpa mia se oggi sono così stanca…” bofonchiò Stacy, rivangando il passato.Dopo la colazione, Stacy andò in camera sua a vestirsi. Quel giorno avrebbero dormito in albergo a Torino, prima di dirigersi a Milano dove si trovavano gli uffici dell’azienda e dove sarebbe stata presentata agli altri dirigenti. Non capiva perchè suo padre avesse deciso di atterrare a Torino e non al più servito aeroporto di Milano. Comunque, visto che non avrebbe avuto incontri di lavoro quel giorno, optò per un abbigliamento comodo per il viaggio: una gonna lunga ed una maglietta con sopra un golf un po’ pesante.Sapeva che partendo per le dieci sarebbero arrivati in albergo intorno alla mezzanotte, a causa delle sei ore di differenza di fuso orario.Anche Michael e Sytri dovevano essere stanchi: infatti, poco dopo il decollo, anche loro due reclinarono le rispettive poltrone e si addormentarono rapidamente.Il sonno di Stacy non durò a lungo… dopo un paio d’ore si svegliò e, guardando fuori, si accorse che erano in pieno oceano Atlantico. Sentendosi la gola secca, si alzò dalla poltrona e si diresse fuori dal salottino, verso il frigorifero che sapeva essere sempre ben fornito di bevande.Avrebbe potuto chiamare lo steward, ma aveva preferito non svegliare i due uomini che viaggiavano con lei.Aprì il frigorifero e ne tirò fuori una bottiglia di succo di frutta, quindi si mise a sorseggiarlo lentamente, guardando il muro. Le mani che si posavano sui suoi fianchi la fecero sobbalzare, facendole quasi cadere il bicchiere. “Non riuscivi a dormire?” le chiese la voce vellutata di Sytri “Forse hai voglia di fare altro…” Mentre diceva quelle parole, l’uomo spinse il pube contro le natiche della ragazza, facendole sentire il membro eretto. Stacy appoggiò il bicchiere e mise le mani su quelle dell’uomo, accompagnandole mentre dai fianchi si spostavano sotto la maglietta, accarezzandole il ventre piatto e risalendo verso i seni.Sytri cominciò a mordicchiarle il collo ed i lobi delle orecchie, facendola rabbrividire. Stacy sentiva ormai il solito calore prenderla tra le cosce. “Sei già eccitata…” le disse lui, quando le dita raggiunsero i capezzoli eretti. “Vorresti che ti scopassi qui, vero?”La ragazza gemette un “sì” sottovoce…Sytri spinse ancora una volta il membro contro le natiche della ragazza, muovendolo nel solco tra i glutei attraverso i tessuti dei pantaloni e della gonna.”E dove lo vuoi? Dimmelo…” le chiese, alzando lentamente la gonna e mettendo a nudo le natiche coperte solo da un piccolo perizoma. “Lo vuoi nella figa o devo fottermi ancora il tuo magnifico culo?”Stacy non riusciva a capire come mai il linguaggio crudo e volgare di Sytri riuscisse sempre ad eccitarla… rimase per qualche secondo senza rispondere, mentre l’uomo le abbassava il perizoma e cominciava a muovere il membro, ormai libero da ogni indumento, tra le sue natiche.”Nel culo…” le sfuggì dalle labbra, mentre una lacrima, che rappresentava le sue ultime resistenze alla propria trasformazione, cadeva dai suoi occhi.Sytri sorrise soddisfatto alla nuova vittoria sulla ragazza… il giorno prima aveva pianto e urlato quando l’aveva inculata, e solo poche ore dopo era lei a chiedergli di farlo. Infilò il membro nella vagina, muovendosi per qualche secondo per lubrificare il membro, quindi lo puntò all’ingresso dell’ano.Stacy doveva essere eccitata al massimo, poichè non oppose quasi nessuna resistenza alla nuova intrusione nel suo canale più stretto. L’uomo cominciò a muoversi, assaporando i muscoli stretti ma elastici che fasciavano perfettamente la sua asta. Portò una mano sotto la maglietta della ragazza, accarezzandole i seni, mentre con l’altra le tappava la bocca, infilandole un dito dentro e facendoselo succhiare in modo che non potesse urlare per il piacere.Stacy sentiva il piacere montare, mentre la testa cominciava a girarle… quello che la stupiva era che questa volta l’uomo non la stava masturbando, quindi il piacere che provava derivava esclusivamente dalla penetrazione anale. Si concentrò su quella sensazione, questa volta non con orrore, ma con la curiosità di scoprire quali altre sorprese le avrebbe rivelato il proprio corpo. Era ormai arrivata alla conclusione che non poteva combattere la sua natura, ma solo accettarla…Quando sentì che stava per godere, sporse all’indietro le proprie natiche incitando sottovoce Sytri a muoversi più rapidamente. L’uomo non se lo fece ripetere, e dopo pochi secondi sentì i muscoli dell’ano contrarsi spasmodicamente sul suo membro mentre Stacy sperimentava il primo orgasmo anale. Rimase per diversi secondi a guardare i lineamenti dolci di Stacy resi ancora più eccitanti per il piacere provato, quindi cominciò a muoversi furiosamente nel suo ano arrivando in breve tempo a scaricare il suo seme nell’intestino della ragazza.Due minuti dopo erano entrambi addormentati sulle loro poltrone, come se niente fosse accaduto.Quando arrivarono a Torino Caselle erano ormai le undici di sera. Stacy si sentiva perfettamente sveglia, e si disse che era colpa del fuso orario e delle ore in cui aveva dormito in aereo.Si diressero verso l’uscita dell’aeroporto, dove videro che li aspettava un’Alfa 156 grigia.Stacy si sedette con Sytri nei sedili posteriori, mentre Michael si sedeva accanto all’autista.La ragazza vide che il conducente dell’auto era un bel giovane di circa trenta anni,che la colpì molto… il volto e l’espressione erano quelle del bravo ragazzo, ma lo sguardo era stranamente vuoto.”La Signora vi aspetta con ansia, signor Milani… è molto contenta dei suoi progressi.” Disse a Michael, non appena furono partiti.”Sono io che devo ringraziare lei, don Luigi…”Stacy pensò di avere sentito male… quell’uomo era dunque un prete? E perchè avrebbe dovuto esserci un prete come loro autista?”Dove stiamo andando?” chiese con aria preoccupata.”Stiamo andando a trovare un’amica…” Le rispose suo padre, girandosi verso di lei “La persona a cui devo la mia guarigione: per questo non siamo andati direttamente a Milano”Le parole del padre ebbero l’effetto di tranquillizzarla… evidentemente stavano andando in una qualche clinica gestita da religiosi, e questo avrebbe spiegato la presenza del pretino come autista.Quando la macchina si fermò davanti ad una chiesa, Stacy si ritrovò più confusa di prima… cosa ci facevano dentro ad una chiesa a quell’ora? E chi mai poteva essere questa amica? Guardò il padre, che sorrideva serenamente, quindi Sytri che fece spallucce. L’autista scese dall’auto ed aprì la portiera, invitandola a scendere. La curiosità cominciava a tormentarla, quindi la ragazza seguì l’uomo verso una porta laterale della chiesa, seguita a sua volta da suo padre e da Sytri.L’interno della chiesa era buio, ma nella semi oscurità si vedeva una fioca luce filtrare da un’apertura su di un muro… a Stacy sembrò un passaggio segreto, ma scacciò l’idea dicendosi che leggeva troppi libri gialli.Quando la piccola processione si diresse proprio verso quel passaggio, si accorse che doveva essere stato veramente un passaggio segreto, anche se ora era completamente aperto.Stacy e i suoi accompagnatori seguirono don Luigi lungo la stretta scala a chiocciola che sembrava scendere nei meandri della terra. La ragazza, man mano che scendeva, cominciava a sentire una strana inquietudine prenderla, come la consapevolezza di qualcosa di malvagio che le si avvicinava. Ciò nonostante, continuò il suo cammino, osservando che si avvicinava sempre di più alla fine della scalinata, dove doveva esserci la persona che l’aspettava.Quando si trovò nella cripta, sentì il cuore fermarsi di colpo. L’altare di marmo nel centro della stanza, le statue che rappresentavano scene di cruda violenza e sessualità, la colpirono facendole desiderare di fuggire… ma un attimo dopo si ritrovò ad osservare con crescente eccitazione i falli eretti delle quattro statue disposte attorno all’altare, come a segnare i punti cardinali.”Michael… mio buon amico…” La voce, al contempo gelida come una lama di ghiaccio e calda come la promessa di un piacere eterno, la fece girare, spaventata.La donna che le stava davanti, uscendo dall’oscurità di un’edicola laterale, era di una bellezza e di una sensualità sconvolgenti. Era alta, con i lunghi capelli corvini che le scivolavano sui seni prorompenti. Un leggero velo le copriva per metà il corpo, lasciando intuire le lunghe gambe affusolate ed il vello che le copriva il pube.Quello che colpì Stacy fu il sorriso, gelido e malvagio, e gli occhi rossi, che sembravano appartenere ad un altro mondo.”Vedo che hai mantenuto la promessa…” disse la donna, rivolgendosi al padre “E devo dire che dal vivo è veramente stupenda…” Fierna le si avvicinò, facendo scorrere leggermente le dita sul suo volto e sui suoi seni. Stacy fu scossa da un brivido di terrore e di piacere.”Chi… chi sei?” chiese Stacy, con voce roca.”Tuo padre non te l’ha detto, vero?” le disse il demone, avvicinando il proprio volto al suo “Sono colei a cui deve la sua guarigione… ma se vuoi darmi un nome, quello è Fierna…””Fierna…” disse tra sè e sè la ragazza, chiedendosi dove avesse sentito quel nome.”Dicono che io sia un demone…” le disse la donna, con un ghigno malvagio “ma, come sai… ciò che è bene e ciò che è male sono cose relative, non credi? Ad esempio qualcuno dice che è male quello che hai fatto con tuo padre…”La mano del demone continuava a sfiorarla, facendole provare dei giramenti di testa.”Cosa vuoi da me?” Le chiese.”Niente…” le disse la donna ridendo “Voglio concederti l’onore di essere mia sacerdotessa…”Stacy non capiva più niente… le sembrava di essere finita in un incubo, ma sapeva benissimo che quella era la realtà. Non credeva possibile di essere al cospetto di un demone, e che questa la volesse rendere sua sacerdotessa… cosa voleva dire poi?Nonostante queste domande, sentiva un profondo desiderio di unirsi a quella donna, così forte da riuscire a trattenersi a stento dall’abbracciarla. Non si era mai sentita prima di quel momento attratta da una donna, ma questa volta la pulsione era fortissima, inequivocabile.Quando il demone avvicinò le labbra alle sue, non potè fare a meno di dischiuderle e rispondere al bacio. Le lingue cominciarono a muoversi nelle due bocche, danzando una sull’altra in una danza sfrenata mentre Stacy si abbandonava all’abbraccio del demone.I seni delle due donne si sfiorarono, eccitati, mentre le bocche continuavano a rimanere unite in quel bacio proibito.”Allora? Sei pronta ad essere iniziata?” Le chiese la donna, spostandosi per un attimo.”No… cosa… cosa vuol dire…” chiese Stacy, spaventata… la sua mente si rifiutava di essere posseduta da un demone, ma il suo corpo voleva quell’unione.”Non ti preoccupare… dovrai solo lasciarti andare… resterai te stessa, ma io sarò sempre con te, consigliandoti ed aiutandoti in cambio di piccoli favori… non dovrai uccidere nessuno, non ti preoccupare: io godo della lussuria, non del dolore fisico degli uomini… e tu sei lussuriosa, lo hai scoperto in questi giorni… dovrai solo lasciarti guidare da me…”Stacy sentì le lacrime che scendevano dagli occhi, mentre si abbandonava ad un nuovo bacio con la donna.”Fammi tua…” sussurrò la ragazza. Mentre parlava, sentiva che quelle parole le laceravano il cuore.Vide la donna che le sorrideva e sentì la mano appoggiarsi sul suo volto, accarezzandola dolcemente. Le mani del demone la spogliarono delicatamente, sfilandole uno alla volta tutti gli indumenti. Come in un sogno, si ritrovò nuda vicino all’altare.Fierna fece un passo indietro, lasciando cadere il velo e mostrandosi completamente nuda in tutta la sua bellezza e sensualità.Michael, Sytri e il pretino guardavano la scena con una crescente eccitazione. Sapevano che stavano per assistere a un qualcosa di unico… Fierna era una donna di una bellezza prorompente ma Stacy, con il suo viso ingenuo in quel corpo mozzafiato, le era almeno pari.Lo sguardo di Stacy si posò sul pube, dove spuntava impertinente il grilletto del clitoride.La ragazza strabuzzò gli occhi, credendo di stare sognando: quando li riaprì, si accorse che quello che vedeva non era uno scherzo della vista ma la realtà. Il clitoride stava aumentando di dimensioni, raggiungendo la forma e la lunghezza di un pene eretto di notevole larghezza.Stacy deglutì a fatica, non riuscendo a staccare gli occhi da quell’asta che si era materializzata in mezzo alle gambe di Fierna.”Sento che lo desideri…” disse la donna, avvicinandosi e alzando il volto di Stacy con una mano sotto il suo mento “Ma devi guadagnartelo… fa parte della tua iniziazione…””Cosa devo fare?” Chiese Stacy, mentre sentiva la vagina inumidirsi sempre di più. Non le importava più chi fosse quella che aveva davanti, o che cosa fosse… sentiva che solo unendosi a lei poteva raggiungere la pace dopo le ultime scoperte sul suo corpo.”Le vedi queste quattro statue? Devi unirti con loro, bagnando i loro membri dei tuoi orgasmi… solo allora potrò entrare in te…”Stacy la guardò con aria sorpresa, quindi girò gli occhi verso le quattro statue che circondavano l’altare… Erano tutte statue di uomini nudi con membri possenti, ma prima non si era accorta che fossero nella posizione giusta per consumare amplessi in differenti posizioni.Partendo da nord per concludere ad ovest, le scrutò attentamente: la prima era sdraiata con la schiena a terra, come ad aspettare di essere cavalcata. La seconda sembrava intenta a prendere qualcuno a pecorina, mentre la terza era in piedi, con le braccia in avanti come a reggere una donna impalata. La quarta le fece aumentare il battito del cuore… era ancora una volta sdraiata, ma dall’inclinazione e dalle dimensioni più ridotte del membro era chiaro che fosse adatta ad una penetrazione anale.Con le gambe che le tremavano, si avvicinò alla prima statua, inginocchiandosi e sfiorandole il membro.I tre uomini sentirono i loro membri sobbalzare eccitati quando videro la bocca della ragazza schiudersi sull’asta della prima statua, regalandole un delizioso pompino.Fierna sorrise, quindi si appoggiò all’altare, osservando eccitata la ragazza che si preparava a diventare sua… fortunatamente per lei, la ragazza non aveva opposto troppa resistenza, risparmiandosi il dolore di essere posseduta contro la sua volontà. “Ci hai guadagnato, piccola…” disse alla ragazza, tra sè e sè “Almeno così resterai te stessa, sentendo solo ogni tanto la mia intrusione, che troverai piacevole…”Stacy alzò la bocca dal membro della statua, preparandosi a penetrarsi. Era sorpresa dall’eccitazione che quel pompino le aveva regalato… per un momento aveva avuto l’impressione che, se solo avesse portato la mano a sfiorarsi il clitoride, sarebbe venuta subito. Con una leggera fatica riuscì a posizionarsi in modo da sentire l’asta di pietra contro l’imboccatura della vagina: le braccia della statua, distese in avanti verso l’alto, le avevano impedito i movimenti.Lentamente, si calò sul membro, assaporando centimetro dopo centimetro la fredda pietra che penetrava in lei, regalandole fitte di piacere.Quando sentì la pietra sulle natiche, segno che il membro era completamente dentro di lei, inarcò la schiena. Con quel movimento capì la strana posizione delle braccia della statua: come se fosse stata modellata apposta sul suo corpo, le mani aperte arrivavano perfettamente a schiacciarle delicatamente i seni. Chiuse per un attimo gli occhi, godendosi la sensazione del membro freddo che la riempiva e delle mani, ruvide e fredde, che le premevano i seni, facendola eccitare al massimo.Lasciando andare un sospiro, cominciò a muoversi sul membro. Si accorse subito che il movimento faceva in modo che i seni si muovessero sulle mani della statua come se questa la stesse palpando, presa dall’amplesso.Il piacere cominciò a montare impetuose, e Stacy iniziò a muoversi convulsamente sulla statua, sfilando e infilandosi fino in fondo il membro alla ricerca del piacere.Fierna osservava la scena masturbandosi lentamente. Girandosi verso i tre uomini, vide che anche loro osservavano estasiati l’amplesso della ragazza con la statua, e che tutti e tre avevano estratto i membri visibilmente eretti.Stacy aveva perso il controllo, e le sue urla di piacere echeggiavano in tutta la cripta.Quando raggiunse l’orgasmo, abbandonandosi sulla statua con il respiro affannato, il demone le si avvicinò.”Brava… ora fai la stessa cosa con le altre statue…”Stacy rialzò la testa e, con le gambe molli per il piacere appena raggiunto, si alzò in piedi, avvicinandosi alla seconda statua. Anche questa volta, prima di farsi penetrare, si dedicò ad un sapiente lavoro di bocca. Con la lingua scorse tutta l’asta, per poi imboccare il membro di pietra e cominciare un rapido su e giù, muovendo la mano come a masturbare quel fallo.Quindi si mise carponi, indietreggiando lentamente finchè non sentì il glande puntarle contro la vagina. Sospirando, continuò ad indietreggiare, facendo entrare a poco a poco tutta l’asta. Quando fu arrivata in fondo, cominciò a muoversi avanti ed indietro.La posizione era più scomoda: ovviamente la statua non si muoveva, quindi era lei a dovere decidere il ritmo della scopata e a sostenerlo… dopo un paio di minuti cominciò a provare un forte dolore sulle ginocchia, ma non si fermò. Il membro infatti la penetrava meglio del precedente, spingendosi più a fondo e stimolandola più piacevolmente. Con un urlo segnalò l’arrivo del secondo orgasmo, che la scosse tutta mentre si penetrava fino in fondo e appoggiava la fronte a terra.Avrebbe voluto provare la sensazione piacevole dello sperma che le riempiva la vagina, ma sapeva che con quel tipo di amanti non era possibile.Lentamente si alzò, avvicinandosi alla terza statua. Quando incrociò lo sguardo di Fierna, vide la soddisfazione e la cupidigia negli occhi del demone: evidentemente anche Fierna la desiderava come Stacy desiderava lei.Non osò invece guardare Michael o Sytri, guardando solo per un attimo di sfuggita don Luigi, che la osservava con il membro eretto, sfiorandolo ogni tanto con la mano…La terza statua aveva la schiena leggermente inclinata all’indietro, ed il membro svettava dritto e rigido. Si mise in ginocchio, e vide che la posizione era perfetta per succhiarlo.Si affondò rapidamente il membro in bocca, succhiandolo con voracità come se volesse consumarlo. Presa dall’eccitazione se lo sfilò dalle labbra e gli succhiò i testicoli, fino a scendere vicino all’ano. Con stupore notò che ogni singolo particolare anatomico della statua era reso perfettamente.Si affondò nuovamente il membro in bocca, tentando invano un gola profonda, quindi si alzò in piedi, pronta a farsi penetrare. La posizione presentava qualche difficoltà, quindi Stacy dovette ingegnarsi per riuscire nel suo intento.Mise un piede sul ginocchio piegato della statua, issandosi, quindi con movimenti che agli osservatori sembrarono estremamente sensuali, riuscì a ritrovarsi con le mani sulle spalle e le gambe attorno ai fianchi, con il glande all’interno della vagina. Le braccia della statua, disposte come a formare un canestro, impedivano che si inclinasse troppo all’indietro.Cominciò a calarsi lentamente, intenzionata a non penetrarsi di colpo, ma all’improvviso perse la presa e cadde di peso, con l’asta che la penetrò completamente fino all’utero.Il dolore per la penetrazione improvvisa le mozzò il fiato, ma subito dopo si trasformò in un’ondata di piacere. Abbandonò la testa all’indietro, con gli occhi chiusi, e cominciò a muoversi alzandosi e calandosi con la forza delle braccia. Il membro che entrava per intero nella vagina la faceva sentire completamente aperta. I quattro spettatori guardavano con crescente eccitazione i movimenti sensuali della ragazza, e ascoltavano deliziati le sue urla che testimoniavano il piacere che le donava la statua. Quando sentì le prime vampate di calore, Stacy si appoggiò al petto della statua e lanciò un grido strozzato… il piacere si espanse in tutto il corpo, facendole muovere convulsamente il bacino e mormorare parole senza senso quindi, a poco a poco, scemò, lasciandola abbracciata alla statua con le lacrime agli occhi per il piacere.Lentamente, Stacy si sfilò il membro dal ventre e si diresse verso l’ultima statua. Mentre si avvicinava, fissò spavaldamente lo sguardo sugli uomini che la guardavano masturbandosi, come a sottolineare la sua superiorità.Fierna era compiaciuta… a poco a poco la ragazzina si stava accorgendo dell’ascendente che aveva con gli uomini, ed era solo questione di tempo perchè imparasse a sfruttarlo a proprio piacere e vantaggio.Accostò la bocca al membro dell’ultima statua, leccandolo e succhiandolo con passione. Mentre lo succhiava il cuore le batteva all’impazzata: questa volta avrebbe dovuto riceverlo nell’ano… temeva che le avrebbe fatto male, ma qualcosa le diceva che non avrebbe fatto fatica a trarre piacere anche da quest’ultima statua… e poi la prospettiva di essere scopata da Fierna l’avrebbe spinta ad accettare tutto.Impaziente per quest’ultimo pensiero, si alzò e si mise sulla statua, con le ginocchia larghe attorno ai fianchi ed il membro appoggiato allo sfintere. Fortunatamente era più piccolo degli altri, ed altrettanto liscio e levigato, così non avrebbe rischiato danni alle pareti interne.Un centimetro dopo l’altro, i quattro spettatori lo videro affondare nell’ano della ragazza, mentre sul suo volto passavano espressioni prima di dolore e poi di piacere. Cominciò a danzare su quel membro, muovendosi in modo da strusciare il clitoride contro il pube della statua. Anche questa, come la prima, era fatta in modo che le mani le stimolassero i seni, e Stacy piombò presto nell’oblio del piacere.Mentre si muoveva sulla statua, con l’asta di pietra nell’ano, non pensava che al raggiungimento del proprio piacere. Non le importava più niente delle sue vecchie remore, delle sue vecchie idee in materia di sesso, voleva solo seguire le necessità del suo corpo che le chiedeva sesso, sesso e ancora sesso… si chiese come avrebbe reagito se qualcuno, anche solo tre mesi prima, le avrebbe detto che si sarebbe trovata in una cripta, a farsi scopare da quattro statue nell’attesa di ricevere il membro di un demone androgino…Certamente gli avrebbe riso in faccia, scambiandolo per un matto.Alla fine l’orgasmo arrivò, travolgendola come nei casi precedenti. Gli uomini ed il demone la videro inarcare la schiena, spingendo i seni ancora di più contro le mani della statua, e lanciare un unico urlo con la testa abbandonata all’indietro… Lentamente il respiro le tornò normale, e Stacy si alzò, guardando Fierna con aria interrogativa.”Inginocchiati davanti a me e succhiamelo un po’…” le disse la donna, appoggiandosi all’altare.Stacy si avvicinò e si inginocchiò: il corpo le doleva dappertutto, ma era ancora eccitata… si infilò il membro del demone in bocca e cominciò a succhiarlo, massaggiando il glande con la lingua ogni volta che si affondava l’asta in bocca.”Ora alzati e stenditi sull’altare…” le disse il demone, dopo pochi secondi. Stacy avrebbe voluto continuare a succhiare quella magnifica asta, ma anche l’idea di ricevere dentro di sè un nuovo membro, per una volta caldo, era altrettanto piacevole. Salì sull’altare e si distese a pancia in su, aspettando che Fierna la raggiungesse.Con il cuore che le batteva a mille, vide il demone che saliva sull’altare e si metteva su di lei… i seni della donna sfiorarono i suoi, facendole venire la pelle d’oca. Quando Fierna accostò la lingua alle labbra di Stacy, la ragazza le chiuse accogliendola e roteando la propria su quella del demone… si godeva le mani di Fierna che le esploravano il corpo, toccandola ed eccitandola come se lo conoscesse da sempre. Quando sentì il membro che entrava di colpo, attirò il volto della donna ancora più contro di sè, come se volesse affondare la lingua nella gola di Fierna…L’orgasmo arrivò subito, e le sue grida si persero nella bocca di Fierna.Il demone continuava a scoparla, muovendosi freneticamente dentro di lei. Stacy aveva visto che si era masturbata per tutta la durata dei suoi amplessi con le quattro statue, quindi non si aspettava che il tutto durasse a lungo. Come aveva previsto, dopo poco Fierna cominciò ad affondare colpi più radi e potenti, facendole sentire il membro fino all’utero quindi, dopo un ultimo affondo, le scaricò nel ventre il suo sperma, provocandole un ultimo orgasmo.Stacy era sfinita dai ripetuti amplessi. Quando Fierna si staccò da lei, dopo averla baciata un’ultima volta, rimase immobile sull’altare, senza riuscire a muoversi…”L’iniziazione è ora completata… non ti muovere per un po’, riprenditi dalla fatica. Il mio sperma a poco a poco ti farà sentire la mia presenza in te. Sono fiera del tuo comportamento, mia sacerdotessa…” Le disse il demone.Michael era stupito dalla trasformazione di Stacy negli ultimi mesi… stentava a credere che la ragazza che giaceva sull’altare fosse sua figlia.Guardò con desiderio Fierna che si avvicinava: lui e gli altri due uomini erano già venuti una volta masturbandosi, ma ora avevano nuovamente il membro in erezione.Mentre il demone si avvicinava, vide che l’asta lentamente scompariva fino a lasciare posto al solito grilletto del clitoride, che si intravedeva appena tra i peli del pube.La donna arrivò davanti a loro, sfiorando i petti e i membri dei tre uomini.”Ho soddisfatto una parte delle mie voglie, ma mi rimangono ancora quelle da donna…” disse, affondando la lingua nella bocca di Michael.Incuriosita dalle voci che sentiva, Stacy si girò su un fianco per potere osservare quanto stava succedendo: i tre uomini erano in piedi a formare un cerchio mentre Fierna, accovacciata in mezzo, succhiava ora uno ora l’altro membro.Dopo un paio di minuti, vide che i quattro cambiavano posizione: Michael si stese a terra e Fierna gli salì sopra, infilandosi il membro nella vagina. Sytri le andò alle spalle, inculandola, mentre don Luigi le poneva l’asta davanti al volto facendoselo succhiare.L’immagine dei quattro corpi avvinghiati in un unico amplesso lasciò Stacy senza fiato… vedeva le espressioni di piacere sul volto del demone, mentre i tre membri scorrevano dentro di lei, e si accorse di desiderare di essere al suo posto. Rimase a guardare la scena, dicendosi che avrebbe avuto tutto il tempo che voleva per soddisfare questa fantasia e tutte le altre che il suo corpo avrebbe desiderato…Gli uomini cambiarono diverse volte posizioni, alternandosi nella bocca, nella vagina e nell’ano di Fierna regalandole diversi orgasmi. Dopo l’ennesimo orgasmo del demone, Stacy vide i tre cominciare a muoversi convulsamente e, uno dopo l’altro, scaricarsi nel suo corpo.Stanca, si accasciò sull’altare chiudendo gli occhi… ora che era finito lo spettacolo poteva riposarsi.Dopo diversi minuti, sentì le mani forti del padre che la sollevavano.La voce di Fierna la salutò “Dormi, mia sacerdotessa… io sarò con te e mi farò presto viva…”Non aprì gli occhi e lasciò che suo padre la portasse in braccio su per le scale, come quando da bambina si addormentava sul divano e lui la portava nel letto senza svegliarla. Sentì una fitta di dolore al pensiero della sua innocenza di allora, ma fu solo questione di un attimo.Quando il padre la depositò sul sedile della macchina, era già addormentata.Il fastidioso squillo del telefono la strappò dal sonno. Stacy mosse meccanicamente la mano alla ricerca della cornetta, senza aprire gli occhi… lo trovò dove era solitamente, cioè sul comodino accanto alla sua testa.”Pronto?” rispose con aria assonnata.”Ehi, dormigliona… alzati! Sono già le nove, e dobbiamo andare a Milano.” La voce del padre, fresca e riposata, la riportò alla realtà: non si trovava in camera sua, a New York, ma a Torino…Ricordò in un attimo tutti gli avvenimenti della sera precedente, e si chiese dove fosse e come avessero fatto a farla entrare nell’albergo nuda e con lo sperma che le usciva dalla vagina.”Sei ancora viva?” Le chiese la voce allegra del padre”Sì, scusa… ero un po’ stordita…” rispose, aprendo gli occhi. Si trovava in una stanza arredata con sobrietà, ma lussuosa. “Mi faccio una doccia, mi vesto e arrivo.””Il tuo vestito è sulla poltrona… ricordati che oggi verrai presentata in azienda.””Già… è vero… ci vediamo dopo, ciao.”Stacy si alzò e si diresse verso il bagno. La lunga doccia, calda e poi ghiacciata, le servì a ripulirsi dal sudore e dallo sperma della serata precedente ed a svegliarsi completamente. Quando uscì dalla doccia rimase per un attimo a guardarsi nel grande specchio che si trovava nella stanza. Meccanicamente, lasciò scivolare l’accappatoio a terra e accarezzò con lo sguardo il proprio corpo nudo. Non aveva mai badato particolarmente al proprio aspetto esteriore: sapeva di essere bella e ciò le bastava, ma ora guardava ammirata i seni sodi ed abbondanti, i fianchi ben formati, le gambe snelle e le natiche perfette… soddisfatta si avvicinò alla poltrona e prese il vestito che avrebbe indossato alla prima riunione importante della sua nuova vita.Quando vide quello che il padre le aveva preparato sorrise maliziosamente: indossò per prime le calze autoreggenti, quindi il minuscolo perizoma nero e la camicetta bianca. Per ultimo indossò il professionale tailleur firmato Armani, formato da una giacca che metteva in evidenza la forma del suo seno e da una gonna lunga fino al ginocchio che faceva risaltare le natiche. Dopo avere indossato le scarpe con un tacco medio si ammirò allo specchio: con i capelli raccolti dietro la testa come ora aveva l’aria della perfetta dirigente d’azienda, seria e professionale… ma al contempo era estremamente bella e provocante.Dopo la colazione i tre partirono verso Milano. Michael aveva affittato una macchina che ora guidava con Stacy al fianco, mentre Sytri sedeva nel sedile di dietro.Stacy si rilassò sul sedile, guardando le immagini della città e dell’autostrada che scorrevano davanti ai suoi occhi. Quando erano a circa metà viaggio, sentì la mano di suo padre che le si posava sulla coscia. “Mi stropicci il vestito nuovo…” Disse quando si accorse che non era stata una toccatina casuale e che la mano cominciava ad alzarle la gonna.”Hai ragione…” le rispose l’uomo con aria divertita “Ma volevo dare un ultimo saluto alla mia bambina…”A quelle parole Stacy arrossì. Le parole affettuose del padre contrastavano con il rapporto incestuoso che si era creato tra di loro negli ultimi giorni.”Allora lascia fare a me…” gli sussurrò, appoggiandogli la mano sui pantaloni. Con le dita piccole a affusolate cominciò ad accarezzargli il membro, sentendolo a poco a poco crescere. Intanto un’idea prendeva posto nella sua testa… un’idea che la eccitava e che non aveva mai avuto occasione di mettere in pratica.Rapidamente, aprì la cerniera dei pantaloni di Michael e ne sfilò il membro, cominciando a masturbarlo. Con un’occhiata dietro di sè aveva notato che Sytri si era addormentato, quindi poteva fare quello che voleva senza spettatori.”Fai attenzione mentre guidi…” disse a Michael, slacciandosi la cintura di sicurezza.”Non ti preoccupare” rispose Michael, mentre la ragazza abbassava la testa sul suo glande.La bocca di Stacy cominciò a giocare con l’asta dell’uomo, leccandola, risalendo al glande, prendendolo per un attimo in bocca e scendendo nuovamente a leccarla per poi prenderlo in bocca.Stacy continuò per un paio di minuti questo giochetto, stimolando ed eccitando Michael senza mai farlo avvicinare all’orgasmo, quindi aprì la bocca e si affondò l’asta, cominciando un movimento di su e giù mentre con la mano destra lo masturbava.Il movimento coordinato della bocca e della mano portò rapidamente all’orgasmo Michael, e Stacy accolse uno dopo l’altro i getti del suo sperma assaporandoli ed ingoiandoli.Dopo aver ripulito completamente il membro, ed averlo rimesso nei pantaloni, Stacy si alzò sul sedile soddisfatta. Al primo autogrill si fermarono e lei ne approfittò per lavarsi i denti, quindi passò il resto del viaggio a sonnecchiare, pensando alle prossime fantasie da realizzare…
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