Mia madre Consuelo venne da me dicendomi che doveva andare dal dentista, uno molto bravo che le aveva consigliato un collega di lavoro(lei è dottoressa)e che voleva che la accompagnassi.Io mi divincolai da quell’impegno dicendole che a diciotto anni suonati non andavo certo con la mammina a fare le visite.Ma conoscevo la sua paura del dentista.Mi si strinse addosso sorridente ed io non potei fare a meno de avvertire un certo imbarazzo.Un discorso era trovarmela addosso anni addietro, ma adesso ogni volta che sentivo il suo profumo non potevo fare a meno di provare una grandissima invidia per mio padre.Lei oltre al carattere affabile era anche una bellissima donna.Bassina, viso bello e sottile, capelli rossi legati con delle strisce arricciate, occhi verdi, naso un po’ pronunciato in punta forse, bei seni una terza taglia abbondante, in contrasto con il vitino snello ed il culetto duro ma decisamente non di una donna giunonica. Aveva 39 anni e ne dimostrava di meno.Era bella, dolce e molto simpatica.Mi prefissai di non andare alla fine cedetti alle sue suppliche.L’appuntamento era già fissato, ed io non avevo impegni, tanto meglio non ne avrei presi.Il giorno stabilito ci recammo all’appuntamento, non senza difficoltà, ne io ne lei conoscevamo la strada ed il luogo era molto angusto, fortunatamente era brava alla guida e non ebbe difficoltà a parcheggiare.L’infermiera che ci accolse era una bella donna, 30-32 bassa, belle poppe sode, viso discreto capigliatura riccia. Era una mora sfiziosa.Mia madre entrò per prima ed io dietro, l’infermiera andò alla fine del corridoio ed entrò in una stanza illuminata.Io e mia madre ci accomodammo sui divanetti in sala d’aspetto.-Pensi che ci vorrà molto?–abbi pazienza marco, siamo appena arrivatiAspettammo dieci minuti circa, poi il paziente prima di noi se ne andò salutando il dottore e l’infermiera.Allora l’infermiera disse a mia madre che poteva accomodarsi, io la seguii come lei voleva.La stanza del dottore era ampia, c’era una bella finestra aperta che si affacciava sul cortile. Non c’erano palazzine davanti, quindi la teneva aperta per far rinfrescare l’ambiente.Il dottore era un uomo di 59 anni, molto alto e snello, capelli completamente bianchi pettinati di lato, facci allungata che lo faceva sembrare ancora più vecchio di quanto non avrei detto.Io mi accomodai su una seggiola. Lui si presentò ed insieme a mia madre subito cortese, parlarono del comune amico, il professor Di Vito.Erano in sintonia e ne fui felice, almeno avrebbe avuto meno paura.Si sdraiò sul lettino, il dottore eseguì tutte le operazioni normali assieme all’infermiera, come regolare l’altezza, il bicchiere, quell’affare intorno al collo per non sporcarsi.Subito si mise al lavoro con lo specchietto e toccando qua e la scoprì una carie che era motivo del fastidio che mia madre provava.Ci lavorò un po’ attorno mentre mia madre gemeva per il dolore.Io guardavo tutta la scena, l’infermiera si era allontanata dalla stanza, il dottore sovrastava mia madre con la sua figura, i loro corpi erano vicinissimi.Lui chino su di lei con la bocca spalancata e gli occhi pieni di paura.Il viso del dottore era inespressivo.Mi sentivo a disagio, provavo del fastidio per il potere che quell’uomo esercitava su mia madre costretta a subire.Era questione di salute, quindi non c’era altro verso che quello.Dopo cinque minuti lei si sciacquò e presero appuntamento per la prossima volta.Di carie ne aveva due, e tutte e due avrebbero richiesto qualche intervento.Ce ne andammo, mia madre aveva la mascella dolorante ma disse che avrebbe sopportato pur di mettere fine una volta e per tutte a quei problemi.L’appuntamento era per il mercoledì.Io quel mercoledì avevo un allenamento di pallamano che non potevo assolutamente saltare, quindi fui costretto a lasciarla andare da sola.Quando tornai a casa la sere, mi disse che si era fatta accompagnare da una sua amica, Gianna che le aveva dato un po’ di coraggio.L’intervento non le aveva fatto male però era necessario fare in fretta.Già venerdì difatti tornammo dal dottore e giù con la stessa trafila. Infermiera a cui sbirciai le tettine sode, sala d’aspetto.Quando entrammo per le cose mi apparvero del tutto diverse.Il dottore era estremamente in confidenza con mia madre, si parlavano con tranquillità di fatti personali, e notai che lei non aveva paura.Si era rilassata e forse fatta un nuovo amico.Era un bene.Quel giorno però come già anticipato, ci sarebbe stato da provare dolore, un grande dolore che mia madre pareva sopportare a stento.Il dottore si interrompeva spesso e prendendosi sempre maggiori confidenze le carezzava testa e viso incitandola a calmarsi.Vedevo le sue dita lunghissime che con i guanti esploravano la bocca di mia madre, l’indice che le entrava in bocca, il pollice che teneva la lingua ferma.Si avvicinò per guardare tenendole la bocca aperta con le mani.Era a pochi centimetri dalla sua bocca aperta mentre lei gemeva un pochino.-Su su, stai buona-liberò la bocca e mise a bagno i ferri del mestiere.Mia madre era ancora in stato di estrema agitazione.Allora il dottore senza dirle nulla si chinò su di lei e lesto le sbottonò il primo bottone della camicetta mettendo in evidenza il suo bel decolté.Lei non si oppose, era stravolta.Io mi avvicinai.-tua madre soffre di attacchi di panico?- mi domandò il dottore senza neanche guardarmi.-no non che io sappia–bene, premi il pulsante che fa scendere il lettino-feci come mi aveva detto, il dottore ancora chino su di lei prese a massaggiarle lo sterno con tutte e due le mani, ma vista l’ampiezza dei seni di mia madre, le ultime due dita erano praticamente poggiare fino a toccare i capezzoli con la punta dei mignoli che sporgevano.Ebbi il sospetto che forse ci marciava ma non dissi nulla, era pur sempre un dottore e mia madre si sentiva poco bene.Dopo qualche minuto sembrava stare meglio, si era ripresa e ringraziava il dottore che con le sue vecchie mani rugose le toglieva i capelli dalla faccia.Lei addirittura gliene strinse una e lo ringraziò scusandosi.-Ma via non è nulla-purtroppo però dovevano rivedersi ancora un paio di volte e se lei avesse voluto, potevano ulteriormente allungare le visite in modo da trattare i denti per meno tempo consecutivo, così non si sarebbero verificati incidenti.Quando uscimmo le chiesi come si sentiva.-Bene-le dissi che il dottore sembrava essersi preso troppa confidenza ma mi disse che era tutto ok, che era un dentista stimatissimo e che trattava tutti i pazienti con molta confidenza.Ovviamente non sapevo che fare, certo è che chiunque avrebbe approfittato di quelle tettone certo, però insomma sotto i miei occhi era un discorso diverso.Non potevo pretendere che le persone non la guardassero o ci provassero con lei, però quelli che lo facevano in genere venivano scacciati in malo modo e soprattutto non si sognavano di farlo in mia presenza.Ebbi degli incubi che coinvolgevano me ed in dentista la sera stessa. Mi svegliai di soprassalto e già che c’ero pensai di andare in bagno.Lungo il corridoio, all’altezza della stanza da letto dei miei genitori sentii dei gemiti inconfondibili.Spiai dall’occhiolino ma non si vedeva molto, capivo solo che mia madre stava sopra e si cavalcava mio padre.Era normale che si godesse una moglie del genere, che oltre che bella e dottoressa era anche fedele.Di quello ero certo, poiché l’avevo seguita più volte spinto dalla curiosità di capire quale fosse realmente il suo carattere.Non aveva mai avuto tresche, di questo ero davvero sicuro.Andai a dormire contento che le cose andassero bene.Le giornate trascorsero serene, però quando si trattò di andare al prossimo appuntamento, mia madre mi pregò di accompagnarla, visto che l’ultima volta era rimasta davvero impaurita.Io acconsentii a malincuore dicendole che era l’ultima volta per davvero.Lei fece di si e ci recammo all’appuntamento.Prima di mettersi al lavoro il dottore e lei parlarono diversi minuti, mia madre pendeva dalle sue labbra e volli sperare che era solo un metodo come un altro per ritardare il trattamento.Il dottore fissando l’orologio disse che era ora di mettersi al lavoro, lei procrastinava così le cinse affettuosamente la spalla e la invitò ad accomodarsi. Lei si muoveva piano, allora il dottore fece scendere la mano sino alla vita e la spinse con il solito mignolo che le sfiorava il culo.Lei si faceva guidare ma prima di arrivare al lettino accadde qualcosa che mi fece incazzare davvero.Lui le fece scivolare la mano praticamente sul culo e con delicatezza la accompagnò nel sollevare la gamba per sedersi sulla poltroncina.Lei prese posizione senza battere ciglio, sul suo volto c’era sicuramente paura, magari non se n’era nemmeno accorta.Dissi che andavo in bagno e me ne andai in corridoio infuriato con quello stronzo.L’infermiera mi vide e mi sorrise.-tutto bene?–si, prendevo un po’ d’aria–non essere in ansia per tua madre, il dottore è bravo–immagino–poi ha una predilezione per le belle donne-lo disse sorridendo ed io capii che stava sfottendo quella puttana, però il suo fare mi eccitava parecchio, la fantasia di scoparmi una bella infermiera l’avevo sempre avuta.Sfortunatamente sapevo che non l’avrei realizzata quel giorno, così ammiccando me ne tornai nella stanza e mi misi a sedere senza dire nulla.Il dottore e mia madre facevano come se non ci fossi.Lui le carezzava il volto, le infilava le dita in bocca e lavorava con il trapano.Ad un certo punto lui si spostò coprendo il volto di mia madre.Lo vedevo chino su di lei e sentivo il trapano che andava e veniva.Non potevo vedere quello che le stava facendo ma la cosa andò avanti parecchio, lei continuava a gemere e dopo un po’ la fece sciacquare.Il dottore si voltò di lato, quel tanto che bastava per darmi tempo di vedere un momento la sua patta che mi sembrava gonfia, come se avesse una erezione e non portasse le mutande.Ovviamente risi tra me, reputandola suggestione e me ne restai con le braccia conserte.Mia madre era rossa in viso, dolorante ma mi sorrise.Il dottore riprese a lavorare ma era troppo vicino a lei e la cosa non mi piaceva.Approfittare così di lei, vergogna pensavo.Ad un certo punto quando sentivo i gemiti alternarsi al trapano, notai che mia madre agitava appena il bacino facendolo roteare.A quel punto non pensai più si trattasse di uno sfogo ma che forse lei poteva essere eccitava da quella situazione.Mi alzai per andare alla finestra e mi voltai per guardare.Subito notai che il movimento pelvico era terminato, ma nessuno dei due dava traccia di imbarazzo, quindi forse mi eri sbagliato per davvero, colpa delle parole dell’infermiera e del mio arrapamento.Non volevo voltarmi, forse per non ammettere a me stesso che mia madre stava incoraggiando quell’uomo e perché provavo vergogna.Sbirciai e mi parve che la patta del dottore fosse effettivamente gonfissima.Pensai che non era maleducazione in fondo guardare un dentista al lavoro.Mia madre si agitava un pochino, allora il dottore le disse-scusa Consuelo sposta la mano, ho paura che tu colpisca la mia-E detto tirò a se la mano di mia madre poggiandosi il dorso praticamente sulla patta.Mia madre doveva essersene accorta, così come doveva essersi accorta che il dentista aveva il pisello durissimo.Per non disse nulla, anzi tenne la mano esattamente dove lui l’aveva messa.Il suo volto era arrossato.La fece sciacquare e poi si rimise al lavoro.Non potevo osservare con troppa attenzione però mi sembrava che di tanto in tanti lei gli massaggiasse il pacco con il dorso della mano.Alla fine sembrava tranquilla, non aveva provato molto dolore, il dottore le carezzò il collo e le diede il penultimo appuntamento per giovedì.Uscendo salutai l’infermiera e tornammo a casa.Ero troppo imbarazzato per parlare con lei di quello strano gioco, però ormai ero convinto che mia madre non fosse così ingenua e che forse quella situazione la divertiva, magari in realtà era solo molto spaventata dal dentista e suggestionata dalla sua grande fama ed esperienza, quello e la mia gelosia avevano creato il malinteso.A consolidare la teoria, c’era il fatto che bella com’era, avrebbe potuto avere chiunque per amante, quindi non avrebbe certo ripiegato su quel vecchio.Mi abbandonai a svariate fantasie sull’infermiera quella notte, i miei non fecero l’amore.Il giorno della nuova visita mi consolai pensando che era la penultima.Mia madre si era vestita davvero bene, aveva indossato un bel completino che le metteva in risalto le tette, il viso era truccato, la bocca sembrava dire baciami.Ero nel panico, però c’ero io e niente sarebbe potuto accadere, non avevo idea di cosa le prendesse, ma fino a che fossi stato presente io non sarebbe accaduto nulla.Infatti le cose andarono benone, a parte il solito spettacolo della patta gonfia del dottore.Ormai le scavava il palato con il dito e le sbirciava nella scollatura, però non era nulla più di quanto avesse fatto in precedenza.Stavolta tenne le mani giù lungo i fianchi ed io ero contento, pur preoccupato perché con quell’abbigliamento forse gli avrebbe dato un’idea sbagliata.Annoiato mi allontanai ormai certo che non c’erano problemi, ancora una seduta e quello schifoso sarebbe scomparso dalla vita di mia madre che gemeva e sputava.Il petto che faceva su e giù era tremendamente eccitante, e sebbene ipnotizzato mi allontanai dunque.L’infermiera non c’era, forse stava in bagno.Attesi leggendo una rivista.L’infermiera apparve dopo poco e mi sorrise, entrò nella stanza del dottore e ne uscì poco dopo.-Hanno già fatto da parecchio-disse con una faccia da troia maliziosa che mi infastidì.Attesi cinque minuti, parlavano delle solite cazzate sicuramente, però quando non la vidi arrivare mi preoccupai seriamente.Stavo per andare quando entrambi uscirono parlando e ridendo.Si salutarono e l’infermiera fece accomodare il prossimo paziente tutto solo in sala d’aspetto.Mia madre sembrava ancora risentire del trattamento.Ero in preda alla paranoia e le squadrai il vestito, non sembrava che il porco le avesse fatto qualcosa a parte un segno evidente della mano sul didietro, che noti poiché la peluria del vestito in quel punto non seguiva la direzione solita.Le aveva certo toccato di nuovo il culo ma pazienza.Anche il rossetto sembrava tolto, ma certamente era dovuto al trattamento.Non ce la facevo più. A volte mi dicevo che stavo ignorando i segni palesemente, altre volte che era tutta una montatura che mi ero fatto in testa.Mi preparai spiritualmente per l’ultimo appuntamento, mia madre si era vestita benissimo con un vestito corto rosso ed era bellissima, tutta truccata con gli occhi in risalto.Arrivammo, solita trafila ma stavolta niente patta gonfia ma parecchie sbirciate al decolté.Era al settimo cielo, guardavo l’orologio, ancora poco e poi addio dentista.Ad un certo punto, verso la fine(credo ora che avesse già finito in realtà)il dottore disse qualcosa e mia madre cacciò un urletto.Niente di che disse, perdeva un bel po’ di sangue dalla gengiva ma non era successo niente. Le mise qualcosa in bocca e poi le disse di alzarsi per seguirlo nel bagnetto dello studio, non quello riservato alle persone in sala d’aspetto.Lo stronzo le aveva lasciato il regalino finale, per almeno aveva lavorato senza farsi tastare il pacco.Aspettai un paio di minuti, ma poi ripensando alla paura che lei aveva dell’ambiente dentistico, anche se li aveva fatto la civetta, pensai di andare a vedere, mi accostai alla porta, forse il dottore non voleva che troppa gente entrasse nel bagnetto provato.Quello che vidi mi sconvolse.Il dentista si stava facendo mia madre, se la fotteva senza ritegno e lei lo lasciava fare.Lei era a novanta gradi con il vestito tirato su e le mutande alle caviglie, aveva entrambe le mani poggiate sul bidet e con gli occhi chiusi gemeva sommessamente cercando di contenersi.Il dottore non si era nemmeno sfilato il camice, lo aveva solo aperto, e come sospettavo non portava mutande.Se l’era tirato fuori dai larghi pantaloni ed era una cosa indecente.Il suo pisellone sembrava in grado di sfottersi mia madre anche se era mezzo moscio.Lo notavo bene perché i colpi erano lenti. Le mani le cingevano le anche, le tette erano ancora nel vestito e nel reggiseno.Il cazzo del dottore cresceva dentro di lei, lui lo tirò fuori ed allora lo vidi ormai in completa erezione.Era spaventoso, storto, pieno di vene bluastre e veramente enorme, sembrava il cazzo di un cavallo e mi chiedevo come potesse starci nella vagina di mia madre ora che era tutto duro.Ci stava eccome, lo vidi un secondo dopo quando il dottore affondò sino a metà, diede qualche colpo e poi scomparve dentro di lei.Doveva essere bagnatissima ed aveva il volto deformato dal piacere.Ero furibondo.Brutta puttana pensai, ma non avevo il coraggio di intervenire. La potenza di quell’uomo mi affascinava, avevo sempre sognato di vedere mia madre in quelle condizioni, e poi pensa l’imbarazzo.Restai dov’ero.Il dottore si chinò per tirarle fuori le tette e godersele.Le strizzava e le palpava, intanto lei aveva aumentato il ritmo facendo avanti ed indietro con il culo che sbatteva sullo scroto del dentista che pendeva fuori dai pantaloni e che era proporzionato al pene.Grosso e rugoso, pieno di peli bianchi.Lei lo incitava a fare di più, poi si fermarono.Pensai che fosse venuto ma non era così.Mia madre si sfilò, si voltò e si sedette sul bidet appena in tempo per ritrovasi quel pisellone nella bocca che si stava facendo curare.Teneva gli occhi aperti mentre lo spompinava e vedevo il riflesso della luce nei suoi occhi verdi, sul suo viso c’era lo sforzo che faceva per ingoiarne il più possibile.Non era costretta a farlo, le piaceva, voleva succhiare il grosso cazzo di quel vecchio dottore.Le prese la testa e la incitò.Non le parlava male anzi la incitava con frasi tipo sei stupenda, sei fantastica, nessuna lo succhia come te, sei bellissima,mia madre galvanizzata gli leccò anche le palle facendogli una sega e strisciandosi il cazzone sul volto.Ci sputava sopra e lo ingoiava per metà, poi lo leccava ed alzando gli occhi sorrideva al dottore che le carezzava il viso estasiato.Il dottore si chinò per baciarla.Vidi mia madre tirarsi su avida, le loro lingue incrociarsi, la saliva che le scorreva nella bocca.Era un bacio osceno, affamato.Si slinguarono qualche attimo poi le tornò in piedi e riassunse la posizione iniziale quella 90 gradi.Il dottore la penetrò di nuovo, e prese a stantuffarla con forza, ne aveva di vigore.Mia madre agitava il culo impazzita e gemeva.Il ritmo lo dettava lei, piccola e minuta di fronte a quell’uomo vestito di bianco che la scopava stando piegati sulle ginocchia tanta era la differenza d’altezza.Il dottore si mise un dito in bocca, poi lo allungò a mia madre che lo fece sparire nella bocca.Quelle bellissime labbra modellate che succhiavano quel dito osceno intriso della sua saliva.Lei venne, me ne accorsi, perché si rizzò sulla schiena e si adagiò lasciando che fosse lui a dare il ritmo.Con l‘altra mano il dottore le strinse la tettona e dopo qualche minuto capii che lui stava vedendo perché smise di muoversi velocemente. Anche lei rallentò ma accompagnava ogni fiotto di sperma con un gemito.Sette gemiti.Incredibile, le aveva sborrato dentro a lungo, sapevo che mia madre non usava precauzioni, ma quella era l’ultima delle mie preoccupazioni. Durante l’eiaculazione lei venne di nuovo.Rimasero in quella posizione un minuto, poi si baciarono ancora oscenamente. Lei sedette sul bidet mentre il dottore andò al lavandino.Io scappai pensando che il loro ritorno era prossimo.Dopo due minuti infatti tornarono come se nulla fosse accaduto.-tutto a posto, la ferita ha smesso di sanguinare-mi disse il dentista.Ce ne andammo salutando come al solito, ed una volta i macchina chiesi a mia madre come si sentisse.-bene, solo ancora un po’ stordita–almeno ora non hai più bisogno del dentista-lei sorrise e di diede un bacio.Tornammo a casa.Quella sera i miei fecero l’amore.Mi chiedevo se mi avevano visto, se avevano capito che li avevo spiati in bagno, se mia madre ed il dentista si sentivano e magari ne avevano parlato, se addirittura la cosa li aveva eccitati, ma forse correvo troppo con la fantasia.Ero sconvolto ma anche sorpreso dal fatto che dopo anni di monogamia, mia madre si fosse fatta quella scopatona extraconiugale.Non lo dissi a mio padre, perché amavo mi madre, perché in fondo anche se è dura da ammettere, mi masturbai più volte pensando all’accaduto e perché comunque non avrei saputo da che parte cominciare.Mica potevo dirgli papà la mamma si è scopata il dentista, un vecchio con un cazzo enorme.Per un po’ osservai il comportamento di mia madre e non mi sembrava cambiata, però la seguivo di nuovo come in passato ed un giorno mi accorsi guada caso che andava dal dentista. Per la prima volta dopo il loro rapporto.Stavolta però non mi aveva chiesto di accompagnarla.
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