Per Giulia ormai non era più una novità, ogni tanto il pensiero le andava a 5 anni prima, e per la prima volta aveva visto il cazzo di Alberto, lui pensando di essere solo se ne stava sdraiato sul divano, lei si era svegliata da cinque minuti, era Luglio, il caldo insopportabile, le persiane della casa socchiuse, alle 16 il sole ancora faceva sentire prepotentemente la sua presenza, e Alberto sdraiato sul divano nel salone di casa, come tutti i giorni si rilassava masturbandosi alla grande, aveva 16 anni Alberto, e si sà a quell’età gli ormoni non ti danno pace, quando aveva visto la sborrata del fratello, si era sentita una morsa nella micetta, lei era da un’anno che aveva messo i peli e da sei mesi che aveva le mestruazioni, quel giorno vedendo il cazzo del fratello, aveva senza pensarci messo la mano in mezzo alla sua fichetta, tante volte l’aveva troccata, ma quel pomeriggio si era messa d’impegno a sfregarsi il bottoncino, e quando aveva visto quello che usciva dal cazzo del fratello, aveva per la prima volta provato un’orgasmo, improvvisamente le gambe le cedettero e sentì che le usciva del liquido dalla fichetta, e così per anni i pomeriggi si fermava sulle scale di casa, e si gustava le pippe che Alberto si faceva pensando di essere solo, e per lei ormai era un rito, andare a tempo con il fratello e cercare di sborrare insieme a lui, erano appunto passati 5 anni e se non tutti i giorni, Alberto però si dedicava al piacere solitario sempre sullo stesso divano, spesso Giulia se era sola in casa, si sdraiava sul divano e si masturbava con grandissimo piacere, quel giorno, era un fine Agosto, il caldo non lasciava tregua, e Alberto come al solito si era sdraiato sul solito divano, Giulia che era di vedetta sulle scale, aspettava come al solito che il fratello lo tirasse fuori per menarselo, lei quel giorno era molto eccitata, aveva già iniziato a toccarsi la fica, non aveva messo le mutandine apposta per essere più comoda, ma Alberto sembrava che di menarselo non ne aveva voglia, lei sempre più eccitata aveva deciso di scendere quelle scale, si era messa alle spalle del fratello e senza parlare lo guardava estasiata, Alberto era un bel ragazzo, biondo, alto un fisico asciutto e palestrato, era a torso nudo, e aveva solo i calzoncini corti della tutta, non portava gli slip e gli si vedeva bene la forma del cazzo. Lei continuava a guardarlo rapita dal bellissimo fisico che aveva, lo vedeva chiaramente che non aveva il cazzo a riposo, ma lui non accennava a tirarlo fuori, e cominciare quello che a Giulia piaceva da morire, improvvisamente, come se la telepatia avesse raggiunto suo fratello, Alberto si sfila i calzoncini e comincia a massaggiarsi il bastone, con una lentezza incredibile se lo scappellava e poi lo ritirava su, Giulia sentiva che gli umori le cominciavano a colare sulle cosce, era eccitatissima, e poi vederlo da così vicino la intrigava molto di più, intanto Alberto aveva portato il suo manganello alla massima erezione, si era messo un po’ di saliva su due dita e ci aveva spalmato la cappella, poi lo aveva agguantato e cominciava a menarselo sempre più svelto, avevano iniziato insieme ad avere l’affanno, ma un movimento più forte del solito aveva fatto girare Alberto verso la sorella, lei era tutta presa con il suo ditalino che non si era accorta che il fratello la stava guardando, lui prima spaventato, poi sorpreso, le aveva allungato una mano e le aveva preso un seno, il sobbalzo di Giulia aveva spaventato entrambi, ma poi una risata complice li aveva rasserenati, Alberto aveva preso il braccio di Giulia e l’aveva tirata a se sul divano, lei era troppo eccitata per cercare almeno in apparenza di non volersi mettere sopra al fratello, si erano baciati appassionatamente, e nel frattempo le loro mani si erano appropriate del sesso dell’altro, e avevano ricominciato la masturbazione ma questa volta reciproca, Giulia ebbe un’orgasmo potentissimo, a lei mancava poco a sborrare quando il fratello l’aveva presa, lui invece ancora durava, lei presa da una voglia incontenibile, si era girata e lo aveva preso in bocca, (non aveva mai fatto un bocchino) ma il piacere di sentire quel cazzone duro frà le labbra la portò a leccarlo, succhiarlo e spingerlo in gola, non la sorprese neanche il primo schizzo caldo di sborra che le andò direttamente in gola, ma quando senti la lingua del fratello sulla clitoride non resse più, continuò ad ingoiare tutti gli umori di Alberto, e si scaricò con una sborrata colossale nella bocca del fratello, si ritrovarono abbracciati, felici, senza parlare, si scambiavano soltanto dei baci piccoli ma con la lingua, cominciarono a succhiarsela a vicenda, le loro mani erano fisse ognuna sul sesso dell’altro, lo avvertivano che l’eccitazione ritornava più forte di prima.E proprio in quel momento che Alberto le disse, ma tu sei vergine? Giulia le confessò di si e aggiunse, pensa che ho resistito fino a questo momento solo per te, ma Alberto era pensieroso e non assolutamente contento, lei aveva assunto un’espressione di cruccio, non si aspettava quella reazione, e poi voleva fare il suo regalo più bello proprio a lui, ma cosa c’è che non ti và? chiese lei al fratello? il fatto che tu sei vergine sorellina complica molto le cose, allora tu non prendi la pillola? e lei candidamente le disse di no, ma allora ti rendi conto del pericolo che corriamo se scopiamo così senza una sicurezza, le rispose Alberto, neanche con il preservativo lo sai, dimentichi che sei vergine, il preservativo non reggerebbe una spinta così forte, ma Giulia era eccitatissima, (questa volta ragionava veramente con l’utero) allora le rispose, senti fratellone, io ho una voglia pazza di sentirmelo dentro questo bastone stupendo, (che nel frattempo era ritornato ad essere dritto imperiosamente) se vuoi ti do il culo, ma tu questa mazza da campionato me la devi far sentire dentro di me, non perse tempo, Giulia andò in cucina, e riapparve poco dopo con dell’olio e del burro, e porgendoli al fratello le disse, adesso fai tu, mettici quello che vuoi, fai piano ma dammelo che non ne posso più, Alberto la fece mettere con le mani poggiate sul divano, i piedi a terra, vederla così prona l’eccitava da morire, vedere quella fica nera lucida, che continuava ad emettere umori come una fontana, non resse a quella visione, si tuffò con il viso in mezzo a quelle chiappe favolose, cominciò a leccarle il buco del culo, Giulia cominciava a lamentarsi, smaniava, sentirsi leccare il culo per lei era una cosa fantastica, ed il godimento le cresceva al pensiero che se leccandoglielo godeva in quel modo, cosa avrebbe fatto quando il cazzo del fratello l’avrebbe infilzata, Alberto continuava nella sua opera nel culo di Giulia, infatti alla ennesima infilata della lingua nel culo lei fece una sborrata che pensò non l’ho mai fatta così abbondante, cadde in ginocchio a terra, con le braccia e la testa poggiate sul divano, quell’orgasmo l’aveva squassata, non pensava che si potesse godere in quel modo anche con il culo, Alberto la prese per i fianchi e la rialzò, da dietro l’aveva abbracciata stringendola a se.Lei ricominciò a riprendersi, sentiva le sue mani sopra i seni, li teneva stretti, con le dita le torturava i caporelli, sentiva il cazzo in mezzo alle coscie che le strusciava la fica, lo sentiva battere, con la mano le carezzo la cappella dal davanti, si eccitò di nuovo, Alberto le baciava il collo, le spalle, le leccava le orecchie, si girò quel tanto per dargli un bacio appassionato sulla bocca, e le loro lingue ricominciarono ad attorcigliarsi come forsennate, a quel punto la fece piegare di nuovo con le mani sul divano, con due dita le allargò le chiappe, e mise a nudo la rosellina del culo, l’avrebbe leccata di nuovo, ne aveva una voglia pazza, si accontento di una leccata fugace che fece tremare Giulia, le mise tre pezzetti di burro dentro al culo, uno per volta, ed ogni volta spingeva due dita sempre più in fondo, da dietro vedeva che la fica della sorella continuava a colare come una fontana, la sentiva ansimare, Giulia a quel punto le dice, sbrigati non ce la faccio più, se continui cosi ti sborrò adesso, allora presa la bottiglia dell’olio Alberto se ne versò un po’ sulla cappella, posata la bottiglia quello che colava lo riprese con la mano e se lo spalmò tutto sull’asta, finalmente le poggiò la cappella sull’orifizio e comincio a spingere, Giulia non reggeva, si prese le chiappe con le mani e le allargò al massimo, poi cominciò a spingere lei indietro per favorire l’introduzione, improvvisamente con un sordo flop lo senti entrare oltre la cappella, la prima sensazione fu di dolore, ma disse al fratello, non ti muovere lo debbo sentire bene e mi ci devo abituare, ma lo sai che è molto grosso? e poi aggiunse, fermo per carità non ti muovere lo faccio io, sto godendo, oddio quanto è bello senti che sborrata che sto facendo, e prese a sditalinarsi come una pazza, e li Alberto approfittò dell’orgasmo e le mandò nelle viscere quello che le era rimasto di fuori, Giulia emise un grido di dolore subito soffocato dal piacere che il cazzo le stava donando, infatti Alberto aveva iniziato a pomparla alla grande, si stava inculando la sorella con un grandissimo piacere, e avvertì improvvisamente il primo fiotto di sborra che le stava donando nel retto, avvertito il calore degli innumerevoli schizzi che le stava donando il fratello, Giulia allargandosi a dismisura aveva iniziato a godere ininterrottamente, sborrava senza fermarsi, continuava ad incitare Alberto, dai sfondami il culo, fratellone inculami all’infinito, oddio che bel cazzone che hai non ti fermare. La reazione di Giulia lo fece eccitare al punto che non perse l’erezione, ma dopo averle sborrato copiosamente nel culo continuò a pomparla con maggior vigore, Giulia si agitava senza capire più niente, si torturava i capezzoli, continuava a masturbarsi sempre più forte, gridava al fratello il suo piacere, lo scongiurava di non fermarsi, le diceva si fammi morire così, oddio quanto è bello, che mi sono persa in tutti questi anni, continua ti prego così madonna come lo sento bene, me lo sento nello stomaco, continuava ad allargare le cosce, con la mano sotto la sentivo che colava in un modo che non avrei mai creduto, le ho messo il dito medio nella fica, ho iniziato a muoverlo e la mano mi colava, in fondo sentivo l’imene, come lo toccavo lei si scostava le faceva male, a quel punto l’avvertivo che stavo per sborrare di nuovo, e lei con un singhiozzo mi dice quando lo fai dimmelo e fermati, io stavo per sborrare e l’avvertii, allora lei con un grido soffocato dalla goduria mi dice, fermati adesso, io mi sono fermato, e dopo tre secondi ho iniziato a sborrare, come ne ha avvertito le contrazioni del cazzo che la sava riempiendo, mi ha gridato adesso, inculami adesso, non ti fermare oddio quanto è bello, dai continua spingilo tutto dentro, mettici pure i coglioni, ancora spingi ancora dai, e sotto ho sentito un fiotto di umori che le uscivano dalla fica in fiamme, aveva schizzato tutto il suo piacere, poi come un fantoccio si era afflosciata giù, se non la reggevo sarebbe andata in terra, l’ho accompagnata sul divano, ed è rimasta incosciente a tremare e dire parole senza senso, le vedevo quel culo da sogno che colava sperma senza sosta, in terra aveva fatto un lago con i suoi umori, poco dopo che si era ripresa mi riempiva di baci, e guardandomi negli occhi mi diceva, ti è piaciuto fratellone mio? me la prendevo e le davo un bacio sulla bocca, l’avrei leccata di nuovo tutta, e ho aggiunto, ti debbo rispondere? ma lei mettendomi un dito sulle labbra aggiungeva, caso mai questa sera lo ripetiamo? e poi, adesso voglio prendere la pillola, ma tu che dici, se me lo metti nella fica mi può piacere così tanto? ma fino ad allora me lo continuerai a mettere nel culo, adesso che l’ho sentito non ci voglio più rinunciare, le ho messo un dito dentro la fica ed ho aggiunto, stai tranquilla che.ma questa è un’altra storia.
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