La settimana passa veloce fitta di avvenimenti e Caterina apre la porta del centro di assistenza sorridente entrando immediatamente nello studio di Clelia.La psicologa la guarda intensamente in silenzio per qualche secondo prima di indicarle la sedia e sorriderle.“Ciao Caterina, vedo che hai passato una settimana piacevole”Caterina prova a risponderle ma Clelia alza una mano facendole segno di stare zitta mentre sfoglia un taccuino.“Prima di cominciare volevo dirti che se vuoi puoi non essere così esplicita così… dettagliata. Non è necessario” dice Clelia alzando gli occhi dal taccuino.Una brevissima esitazione precede la risposta di Caterina.“No… preferisco così”Clelia la fissa così intensamente che Caterina si sente in dovere di dare una ulteriore spiegazione.“È che mi viene meglio a raccontare liberamente quello che ho vissuto piuttosto che ricordarlo e riportarlo in una forma meno cruda”Clelia sorride amaramente dentro di se. C’è caduta nuovamente, ma come può pensare che lei non si accorge quando mente così sfacciatamente e così male?Sul viso di Clelia compare un veloce sorriso che serve a tranquillizzare Caterina.“Come preferisci, che ne dici di riprendere il discorso? Eravamo alle uscite in compagnia della tua amica”Il sorriso funziona e Caterina tira un grosso sospiro di sollievo credendo che la balla ha retto, non poteva certo dirle che le era stato ordinato di esporre ogni cosa il più esplicitamente possibile.“Ci sono state altre serate per locali con Federica, a volte veniva con il ragazzo a volte andavamo da sole. Non sempre finiva come la prima volta anzi in realtà mi sono fatta portare nel retro solo un’altra volta e le restanti sere li fermavo ad una pomiciata e niente più”“Come mai?”“Lo trovavo divertente farli arrivare a sbavare, vederli con un bozzo smisurato tra le gambe e strizzarglielo mentre avevano i pantaloni ancora allacciati e poi toglirmi le loro mani di dosso e lasciarli lì come dei cretini”“Riacquisivi sicurezza maneggiando il potere?”“Non lo so che cosa facevo ma mi piaceva”“E la volta che invece ti sei spinta nuovamente oltre?”“In realtà non lo volevo neanche fare, eravamo uscite io e Federica da sole…” * * * “Lo sai che Vincenzo mi rompe le palle ogni volta che usciamo da sole?”“E perché mai? Non sarà il solito geloso del cazzo che ti vuole tenere sotto naftalina!”“No, è geloso solo quando esco con te. Dopo l’ultima volta… sai quale…” glissa Federica con evidente imbarazzo“No quale?” domanda Caterina divertendosi a metterla ancora più in difficoltà“Quella dai! Lo sai benissimo quale intendo”“Ah! Quella lì… quella in cui mi sono infilata in uno stanzino con due sconosciuti come una… come una?”“Come una che?” chiede Federica confusa“Dimmelo tu come una cosa” ribatte Caterina che si sta divertendo un mondo a sfottere l’amica“Uffa che stronza che sei stasera! Coma una troia va bene così?”Caterina ride di gusto abbracciando l’amica mentre entrano in un disco pub sudamericano“E così Vincenzo a paura che ti porti sulla cattiva strada” le dice Caterina all’orecchio per farsi sentire, nel locale c’è un casino pazzesco.“Chissà cosa direbbe se gli raccontassi come ti sei fatta paccare l’ultima volta e che se non era per me che ti portavo via forse saresti andata pure oltre!”Federica se la guarda con uno sguardo fintamente scandalizzato per poi scoppiare a ridere quando l’amica le molla una pacca sul sedere.“Ma ti ha vista stasera quando sei uscita oppure non c’era a casa?” le chiede Caterina mentre si fanno largo tra la gente per raggiungere un tavolino libero.“Certo che no altrimenti col cazzo che mi faceva uscire!” risponde ridendo lei.Federica sembra la sorella minore di Caterina, stesso fisico longilineo, stesse tette piccole e sode, stesso sedere rotondo, stesse gambe lunghe. L’unica differenza sono i capelli, Federica li ha castani, lucenti e lisci e li porta molto lunghi rispetto all’amica che li ha biondi e tagliati a caschetto. Stasera indossa un leggerissimo vestito verde scuro con delle spalline sottili che le fascia il busto e che non lascia niente all’immaginazione. Si vede chiaramente che non porta niente altro oltre al perizoma ed alle scarpe anni 70 dello stesso colore.Del resto neanche Caterina è vestita molto di più, un paio di pantaloncini neri attillatissimi, un top elasticizzato con disegni etnici sui toni del marrone e nero e dei sandali leggeri con stringhe di cuoio intrecciato è tutto quello che porta.Nel locale la musica si alterna tra ritmi sudamericani e musica commerciale, ogni volta che iniziano salsa o merengue Caterina e Federica approdano al lato più tranquillo del bar per una caipirinha e due chiacchiere.Caterina sorseggia lentamente la bevanda mentre sbircia l’amica da sopra l’orlo del bicchiere.“Insomma stasera cosa hai deciso, vai sull’etnico o rimani sul nostrano?” le chiede all’improvviso staccando gli occhi di Federica dalle evoluzioni di una coppia di ballerini.“Vado dove?”Caterina le bussa leggermente sulla testa dicendo “Pronto? C’è nessuno in casa?”“Ma che fai!” scherza lei mentre si scansa barcollando leggermente. Sono alla quarta caipirinha e l’alcool comincia a farsi sentire.“Allora cosa vuoi fare?” insiste Caterina.“Uffa ma perchè vuoi saperlo?”“Per una volta voglio essere io a guardarti mentre tu dai il via ai giochi” le risponde l’amica con un sorrisetto d’intesa, è sempre Caterina quella che si lascia “agganciare” ma stasera vuole vedere lei in azione.“Certo che il nostrano non è un gran che” risponde con una mezza smorfia Federica indicando con un gesto della testa un gruppetto di ragazzotti che le stressa da quando sono entrate.“Mentre invece l’etnico…” la stimola a continuare Caterina“… è un gran bel figone” conclude Federica mangiandosi con gli occhi un sudamericano, che Caterina senza un morivo particolare decide che è peruviano, che le sorride dall’altro lato del bar.Il dj torna alla musica commerciale e loro tornano in pista. Un altro paio di intermezzi sudamericani dopo, ed un altro paio di caipirinhe, Federica è su un divanetto d’angolo a pomiciare con il peruviano mentre Caterina se ne sta sola soletta al bar a guardarsela. Le mani dell’uomo le frugano sotto il vestito mentre la bacia e lei non ci mette molto a poggiare una mano sul pacco di lui palpandolo e stringendolo.Sorride vedendo l’amica così presa e si volta verso il barman per farsi dare una tequila. Quando si gira nuovamente verso l’angolo Federica è scomparsa, un beve giro d’occhi nel locale le basta per vederla mente entra ridendo nel bagno degli uomini subito seguita dall’uomo che la spinge con le mani sul sedere.Un brivido d’eccitazione le attraversa rapidamente la schiena, si stacca dal bancone e si dirige barcollando verso la porta dove è entrata Federica. L’odore pungente dell’urina le arriva al naso non appena apre la porta ed un paio di ragazzi che stanno uscendo la guardano con curiosità. Un piccolo corridoio le consente di vedere solo un paio di porte socchiuse con dietro dei water, non appena si chiude la porta alle spalle le giunge incomprensibile la voce impastata di Federica.Caterina avanza di un paio di passi e vede che a fianco dei due cessi c’è un piccolo locale rientrato con degli orinatoi, gira l’angolo e si sporge leggermente dal muro che separa i due locali ed una serie di immagini la colpiscono come dei flash fotografici.Federica accosciata davanti l’uomo.Flash!Le mani di lei afferrate saldamente ai glutei nudi dell’uomo.Flash!L’orlo del vestito che tocca per terra inzuppandosi del misto di acqua e piscio che ricopre il pavimento.Flash!Le mani di lui che assecondano il movimento della testa di Federica.Flash!L’immagine del viso di Federica riflessa da uno specchio, la bocca aperta riempita dal cazzo scuro dell’uomo, la lingua rosea che fuoriesce dalle labbra e cerca di leccare il cazzo che entra in bocca.Flash! Flash! Flash!Caterina rimane poggiata al muro ipnotizzata dallo spettacolo che ha davanti gli occhi. Si accorge delle mani che le corrono sul corpo solo quando l’hanno abbracciata passando sotto le braccia e si sono fermate sulle tette imprigionandole in una forte presa.A fatica riesce a staccare lo sguardo dalle mani di Federica che stringono convulsamente le natiche dell’uomo per girarsi a guardare lo sconosciuto che le palpa le tette. Due occhi gialli immersi in un largo viso africano nero come la notte la fissano mentre una voce roca le sussurra all’orecchio “Sei come la tua amica o sei una razzista di merda?”Le mani dell’uomo le stringono le tette pizzicandole leggermente i capezzoli facendole aprire leggermente la bocca e Caterina risponde con un filo di voce “No… nessun problema…” mentre si gira a guardare nuovamente Federica.La bocca scende sul collo a baciarlo e leccarlo mentre le mani dell’uomo scendono sui fianchi per poi risalire spostando il top e liberando le tette, Caterina avverte sul sedere la pressione del cazzo ancora chiuso nei pantaloni ed automaticamente lo sporge indietro per sentirlo di più mentre ad occhi chiusi inarca la schiena ed offre meglio il collo all’uomo.Sente dai rumori che Federica ha smesso di spompinare l’uomo e nel riaprire gli occhi vede se stessa riflessa nello specchio, le mani nere che le stringono le tette spiccano sulla sua pelle candida. L’uomo è molto corpulento, quasi un grassone, e le spinte che le da con il bacino la scuotono visibilmente.Un gemito di Federica riporta la sua attenzione sull’amica.È a gambe larghe con le mani poggiate all’orinatoio come per una perquisizione, il vestito arrotolato in vita, le bretelline sfilate dalle spalle lasciano libere le tette ed il perizoma spostato di lato espone le sue parti intime.“Sta per scoparsela, guarda come le struscia il cazzo sulla fica” le sussurra l’uomo all’orecchio.Il peruviano tiene Federica con una mano per i capelli facendole piegare la testa indietro mentre con l’altra appoggia la cappella tra le grandi labbra e lo spinge dentro. Federica si lascia sfuggire un gemito di piacere e quando l’uomo le lascia i capelli afferrandola sui fianchi piega le testa in avanti per assecondare meglio le sue spinte, i suoi lunghi capelli scendono dalle spalle in una cascata lucente.Il nero ha spostato una mano sul viso di Caterina e si sta facendo succhiare un dito, improvvisamente le scende con la mano tra le cosce e la infila in mezzo afferrandole a piena mano il monte di venere mente la sua voce roca torna a farsi sentire.“Che ne dici se ci facciamo una bella scopata anche noi?”Le orecchie di Caterina sentono la porta del bagno aprirsi ma il suo cervello non lo registra, il suo universo sono solo loro quattro in quel locale puzzolente di piscia e risponde alla domanda del nero annuendo mentre continua a fargli un bocchino al dito.Viene spinta vicino all’amica e piegata in avanti fine ad assumere la stessa posizione di Federica, le mani frettolose dell’uomo cercano di abbassarle i pantaloncini senza sbottonarli ma senza riuscirvi mentre lei agita il sedere nel tentativo di facilitarlo.La voglia di godere è quasi una sensazione fisica e Caterina si alza per slacciare i pantaloncini che scivolano velocemente alle caviglie. Sta per piegarsi nuovamente in avanti quando vede due persone che si masturbano osservandoli, l’attimo di esitazione arriva… e passa, lei si rimette come prima offrendosi al nero che già tenta di metterlo dentro.Il cazzo scivola con facilità dentro la fica umida e le mani di lui la stringono con forza ai fianchi mentre con la pancia le sbatte sul culo cominciando una lenta scopata, al suo fianco il peruviano si scopa violentemente Federica che spesso piega le braccia sotto le spinte che riceve.Caterina apre la bocca in un silenzioso, grande O e gode piegando le braccia fino a poggiare la guancia sull’orinatoio mentre il nero continua a fottersela con forti spinte lente, la posizione deve far scattare qualcosa nella mente dell’altro uomo che afferra Federica per i capelli e la spinge verso il viso dell’amica.“Baciala!” gracchia con voce contorta mentre Federica cerca di svicolare.“Baciala troia! Voglio vedervi baciare!” insiste l’uomo spingendo sempre più forte la testa di FedericaCaterina ha lo sguardo appannato dal piacere e quando la bocca di Federica è ormai a pochi centimetri dalla sua si sporge e la bacia mettendole la lingua in bocca, Federica smette immediatamente di opporsi alla mano che la spinge e risponde al bacio passandole il braccio sulle spalle ed afferrandola dietro la nuca.Continuano a baciarsi quasi dimenticandosi dei due uomini che se le stanno scopando fino a quando il peruviano non gode grugnendo come un maiale e scaricandosi nella fica di Federica con delle lunghe spinte potenti. Federica ora è libera di muoversi e si sistema leggermente meglio per continuare a baciare Caterina mentre la sborra le cola goccia a goccia tra i piedi, si gira un istante a guardarla come se non capisse cosa è e poi se ne frega e torna a baciare l’amica.Improvvisamente Caterina stringe i denti irrigidendosi, Federica allarmata alza gli occhi e si accorge che il nero ha deciso di cambiare ed ora sta cercando di farsi strada nel culo.“Fai piano animale” ringhia Federica all’uomo che lo spinge dentro con fatica un centimetro per volta mentre Caterina continua gemere dal dolore.“Fermati stronzo ma che la vuoi sfondare? Ci hai messo almeno un po di saliva?” dice brusca Federica spingendo indietro il negro.Con un movimento fluido e pieno di grazia si accuccia tra le gambe di Caterina e le insaliva per bene l’ano arrossato, poi si gira verso il negro, si infila il cazzo in bocca e lo sbocchina velocemente un paio di volte per poi rialzarsi e riavvicinarsi al viso dell’amica.Con sguardo carico di attesa fissa l’uomo che aggiunge altra saliva al culo, posiziona la cappella sul buco e spinge con decisione. Il buco abbondantemente lubrificato, e già in parte aperto dal precedente tentativo, ora si lascia violare con facilità e il cazzo entra fino in fondo alla prima spinta.Nello stesso momento Federica afferra il viso di Caterina girandolo verso di se mettendole due dita nella bocca aperta che lei prontamente inizia a succhiare come fossero un cazzo.Il cazzo del negro continua a muoversi dentro e fuori con un ritmo furioso, il tempo sparisce per loro due e potrebbero passare delle ore senza che se ne accorgano, sono completamente isolate nel loro mondo di bocche e lingue che si intrecciano. Il nero stringe forte le chiappe lasciando dei vistosi segni rossi e viene silenziosamente scaricandosi nel culo di Caterina per togliersi un istante dopo e strusciarlo sulle chiappe. * * * Il viso di Caterina è arrossato mentre conclude il racconto, Clelia non ha detto una sola sillaba durante tutto il tempo continuando a fissare il taccuino senza scriverci nulla.“Federica mi rimise lentamente eretta quasi senza staccare le labbra dalle mie, ci siamo rivestite incuranti degli altri uomini presenti nel cesso che volevano avere la loro parte. Li abbiamo scansati bruscamente con spinte e calci e siamo uscite dai bagni mezz’ora dopo che ci siamo entrate. Un veloce passaggio nel bagno delle donne per una rinfrescata e ce ne siamo andate a casa mia dove abbiamo fatto l’amore per poi addormentarci una nelle braccia dell’altra”.“Hai iniziato una storia saffica con Federica?”La voce di Clelia è fredda e distaccata e riporta immediatamente Caterina nello studio staccandola dai ricordi.“No, è stata solo quella volta anche io avrei voluto farlo ancora” dice sbrigativamente Caterina“Spiegati meglio” chiede Clelia sempre con un tono distaccato“Questo periodo termina qui. Federica ho continuato a vederla ed ad uscirci, ho cercato di rimanere sola col lei un paio di volte ma non ha mai voluto. Siamo rimaste sole una volta soltanto e quando le ho chiesto perché non voleva più uscire da sola con me lei mi ha detto di essere rimasta sconvolta da quella sera, si era sentita dentro una libidine ed una ferocia mai provata ma la mattina dopo, a mente fredda, ne ha avuto una paura folle. Paura di non riuscire a controllarle, di farsi prendere la mano e di diventare una depravata”Clelia cominciò a scrivere sul taccuino e continuò in silenzio per alcuni minuti mentre Caterina ritornava con la mente a quanto appena raccontato.“E tu? Tu non hai avuto paura che questo comportamento così diverso dai tuoi schemi precedenti?”“Sì… no… ecco un po’ di paura l’ho avuta quando Federica non ha voluto continuare… avevo paura che mi sputtanasse in ufficio”“Solo questo? E di quello che ti stava uscendo fuori, questa nuova Caterina non ti faceva un po’ di paura?”“No, non ci pensavo proprio. Mi piaceva quello che succedeva… soprattutto quando mi mettevo nelle mani di qualcuno che faceva di me quello che voleva… mi piaceva annullarmi nella volontà di un’altra persona”“Vedo che stavolta non hai scaricato le tue azioni sul tuo ex…” prende a parlare Clelia ma viene subito interrotta da un vero e proprio ruggito di Caterina.“Certo che è colpa sua! Se quel maledetto bastardo non mi rifiutava non sarei mai andata a farmi scopare nel cesso di un locale!”“Guarda che le tue azioni dipendono da te…” ribatte in tono mite Clelia “Non lo avrei fatto se lui avesse voluto tornare con me!” singhiozza Caterina“Non lo avresti fatto… forse… se ti fossi trovata nella stessa situazione con tuo marito a casa che badava a vostra figlia non so fino a che punto non lo avresti fatto. Stasera ho un appuntamento, ti spiace se finiamo prima?” disse Clelia chiudendo di scatto il taccuino“Va bene, ci vediamo tra una settimana allora?” rispose Caterina annuendo vigorosamente con la testa ben felice di sottrarsi a quella discussione che si stava facendo così difficile da sostenere.“Ok chiudi la porta ora che esci. Ciao”
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