Ho 42 anni e, come tutti gli esseri umani, mi preoccupo molto della mia salute. Da qualche giorno leggevo sul giornale che esperti medici oncologi avevano organizzato un check-up gratuito per tutti coloro che volevano controllarsi, ed io, di buon mattino, andai in ospedale per il controllo generale, dopo aver superato il grosso scoglio delle prenotazioni. Mi accolse un giovane infermiere per il prelievo del sangue, poi l’elettrocardiogramma ed altri esami di rito, alla fine della giornata ero sfinito! Ero stato in quell’ospedale per ben 6 ore, un medico mi chiamò in sala d’aspetto e mi indicò un gabinetto medico per il controllo prostatico che era, a detta sua, il più importante per un uomo. Attesi ben 20 minuti fuori dello studio del dott. Rossi. Molti uomini mi precedettero ed ogni visita durava almeno 5 minuti. In realtà non riuscii a sapere in cosa consistesse tale esame anche perché coloro che erano andati prima di me uscivano da un’altra porta per recarsi nell’accettazione e pagare il ticket. Una infermiera uscì dall’ufficio e mi chiamò (tra l’altro ero rimasto solo in sala d’aspetto) “Sig. Bianchi” disse con voce forte ed io scattai in piedi. Entrammo entrambi nello studio in questione e lei mi disse: “Si spogli completamente dietro quel paravento e poi si stenda a pancia su sul lettino”, io immediatamente chiesi “Il dottore…?” “Viene subito” ribadì lei freddamente e senza neanche guardarmi. In effetti la freddezza degli operatori mi aveva colpito molto dalla mattina. Sembravano automi, nessuna confidenza e solo qualche sorrisetto, in qualche caso, per sdrammatizzare. Mi spogliai in fretta e mi distesi sul lettino che aveva tutta l’aria di un letto ginecologico, chiusi gli occhi quasi per riposarmi e rimasi in attesa, per fortuna l’ambiente era caldo per cui mi sentivo a mio agio . Ad un certo punto sentii la porta aprirsi e delle voci in lontananza, sembravano voci di donna, ma non ci feci caso più di tanto, forse erano infermiere intente a prendere qualche attrezzo o medicazioni. Mentre mi stavo quasi appisolando sentii una voce di donna “Si sente a suo agio?” aprii gli occhi e rimasi quasi stecchito: 2 infermiere e 2 dottoresse, intente a d indossare guanti di lattice, che mi scrutavano . “Ma il dott. Rossi?” chiesi io, “la dottoressa Rossi sono io…” rispose una delle due donne in camice bianco “e lei è la mia assistente dottoressa Verdi, io sono androloga e lei è urologa”. “Porca miseria” pensai io, “nessuno mi aveva detto che sarei stato in una stanza nudo con tante donne che mi analizzavano”. “Signor Bianchi ha qualche problema?” chiese la dottoressa Verdi, “No…. hem… veramente…mi vergogno un po’“ risposi io mentre cercavo di nascondere la mia nudità con le mani. “Ma caro signore, questo è il nostro mestiere e noi analizziamo solo uomini, non si deve preoccupare, è in buone mani, si metta disteso e calmo e lasci fare a noi” ribadì la Rossi. Mi distesi e cercai di stare tranquillo, le infermiere mi aiutarono a porre le mie gambe sui due bracci in basso e rimasi totalmente alla loro mercè. Una di loro mi prese il pene in mano e mi reggeva i testicoli mentre l’altra mi invitò ad allargare le gambe e mi infilò un dito nel culo per toccarmi la prostata. Mi sentii svenire, ma il tocco, piano piano, mi faceva sentire bene. Le manipolazioni durarono qualche minuto e capitò l’impensabile: ebbi un’erezione. “Non è possibile fare l’esame in tali condizioni, sig. Bianchi deve assolutamente tornare in condizioni normali”. Provai, riprovai ma non ci riuscii. “Se non ci riesce si masturbi, dobbiamo anche fare il prelievo del liquido seminale…”. “M..m..m..a, qui? Davanti a voi?” dissi io rosso in viso, “Certo” ribadì la Rossi, al limite la faccio aiutare. Una delle infermiere, molto carina tra l’altro, subito mi afferrò il pene e con un’estrema dolcezza, ma con altrettanta freddezza, iniziò il lavoro di masturbazione mentre le altre si godevano la scena con faccia quasi divertita. “Quando sta per eiaculare ci faccia un gesto poiché dobbiamo raccogliere il seme”. In effetti la mia erezione non era stata causale, erano circa 5 giorni che non avevo rapporti per cui ero bello pieno. Chiusi gli occhi e dissi “Ora!”, l’infermiera rallentò il ritmo mentre l’altra pose una provetta subito sul foro del prepuzio. Venni copiosamente mentre la cattivella di infermiera si divertiva a stringermi anche i testicoli dicendo “Così ne esce di più”. Le due dottoresse salutarono ed uscirono, le infermiere mi ripulirono ben bene ed una di loro disse “Ora si può rivestire, arrivederci, torni tra 2 settimane per i risultati”. Quando fui solo mi rivestii ed uscii dal gabinetto medico. Mi sentivo bene anche se un po’ provato dall’esperienza. Dopo 2 settimane ritornai a prendere i risultati, (tutto ok, meno male) ma avrei sperato di ritrovare una di loro per rivivere la situazione, magari, invece trovai solo impiegati di sesso maschile….
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