Aldo ha diciannove anni, è un bel ragazzo un po’ ombroso, figlio unico di un importante politico e vive in una splendida villa con servitù; suo padre Luigi invece ha quasi sessant’anni, è un uomo politico molto influente e si è separato dalla mamma da più di tre anni, all’inizio Aldo l’aveva presa male ma poi aveva capito che le colpe erano da ripartire a metà, l’aveva invece sconvolto il fatto che suo padre, da quasi sei mesi, si era portato in casa Valeria, una donna di 28 anni bionda e sensuale, con fisico da top model.Il rapporto tra Aldo e la nuova compagna del papà non era dei migliori, malgrado Luigi avesse cercato in tutti i modi di fargliela digerire, si guardavano in cagnesco, ma non solo, Aldo ormai si era convinto che Valeria avesse in qualche modo plagiato il genitore, sfruttando tutta la sua prorompente carica sessuale, al fine di appropriarsi di una buona parte del consistente patrimonio familiare; in questo senso la situazione peggiorava di giorno in giorno, ed il ragazzo si era ulteriormente preoccupato ascoltando di nascosto le lunghe telefonate che il padre le faceva, rimanendo egli fuori città anche per diversi giorni a causa dei suoi impegni politici.Valeria gli chiedeva in continuazione di portarla con lui, ma da questo punto di vista il senatore era irremovibile, temeva che farsi vedere in giro con quella donna potesse comprometterlo, la invitava perciò a pazientare, ricoprendola di regali di valore e portandola con sé solo a cene in casa di amici fidatissimi; Aldo si era convinto che non poteva esserci amore ma solo interesse da parte di Valeria, l’aveva anche pedinata diverse volte sperando di scoprire qualche sua scappatella, inutilmente, aveva perciò deciso di mettere in atto un piano che aveva studiato con cura da alcune settimane. Un giorno, di primo pomeriggio che non vi era la servitù alla villa, essendo di riposo sia la cameriera che la cuoca, e ben sapendo che solo quest’ultima sarebbe rientrata prima di cena, Aldo aveva fatto finta di uscire di casa, facendo entrare dal giardino attraverso il cucinino un ragazzo di colore con cui si era accordato; Valeria era seduta in salotto e stava leggendo un libro quando il negro fece irruzione con una pistola in mano, dicendo che si trattava di una rapina, intimandole di stare ferma che non sarebbe successo niente.Valeria era terrorizzata, con il canne della pistola puntato sulla guancia consegnò i soldi che aveva in borsetta ed altri che teneva in camera da letto; il ragazzo di colore non si accontentava e continuava a minacciarla spingendola da una stanza all’altra per frugare nei cassetti: Valeria era disperata e lo supplicava di stare calmo temendo qualche gesto inconsulto; quando venne spinta nella camera da letto di Aldo, che stava guardando la scena di nascosto, il negro stanco di sentire le sue suppliche, la buttò sul letto legandole i polsi alla testiera.Il rapinatore finse di cercare ancora denaro nei cassetti, poi spazientito posò la pistola sul comodino e guardò Valeria impaurita ed ansante, distesa a letto: se davvero non ci sono altri soldi in casa, vorrà dire che adesso mi darai qualcosa tu! Oh no, ti prego, no, balbettava Valeria sgomenta mentre il ragazzo di colore in pochi attimi le scopriva i seni, facendo saltare con un sol colpo i bottoni della camicetta e strattonando con forza il reggipetto; analoga sorte fecero la gonna e le mutandine che vennero strappate e scaraventate a terra mettendo a nudo lo splendido monte di Venere della donna. Mentre Valeria soffiava le ultime parole di supplica, il negro salì sul letto e artigliò i seni della donna, strizzando i capezzoli induriti, quindi calò la bocca su quella splendida fica coperta da rada peluria dorata, iniziando a lappare le grandi labbra rosate che in breve si impiastricciarono di umori.La lingua del ragazzo di colore si infilava spessa e dura a massaggiare le parti sensibili della passera ormai dischiusa, mentre Valeria adesso aveva smesso di lamentarsi lasciandosi trasportare dal piacere che le donava quell’azione che si era spostata sul clitoride, mordendolo e succhiandolo incessantemente, costringendola così a contorcersi e rimbalzare sul letto, spalancando oscenamente le cosce che già il negro teneva allargate con le mani: ti piace mia lingua vero bambolona, fra poco ti farò assaggiare anche mio grosso bastone nero!Aldo aveva installato una telecamera nella stanza che stava riprendendo la scena ed in particolare il volto stravolto di Valeria, segnato da solchi di libidine, a cui non poteva sottrarsi malgrado i negri ed il loro afrore epidermico non le fossero mai piaciuti, quasi non si accorse di mormorare: sì, sì, porco, porco negro, continua, mi stai facendo godere con questa tua sporca linguaccia! Il ragazzo di colore si rialzò e si tirò fuori dai pantaloni l’enorme biscione nero mostrandolo a Valeria, che lo guardò con occhi vogliosi gorgogliando alcune frasi smozzicate ed incomprensibili.L’accordo prevedeva che quando il negro glielo avesse puntato sulla fica vi fosse l’intervento di Aldo, che infatti si precipitò gridando in camera, afferrando subito la pistola e puntandola verso il ragazzo di colore, che con un balzo saltò giù dal letto, dette una spinta ad Aldo e fuggì di corsa, inseguito da Aldo stesso che continuava a gridare mentre Valeria, terrorizzata, gridava anche lei invitandolo a fermarsi ed a non esporsi a rischi inutili.E’ scappato disse Aldo ritornando affannato in camera, tenendo ancora tra le mani la pistola, restò diversi istanti con gli occhi fissi sul corpo nudo e fremente di Valeria, che dopo un po’ sussurrò con un filo di voce: slegami Aldo, ti prego liberami! Il ragazzo fece finta di non sentirla e si sedette sul bordo del letto: troia, ho visto tutto, erano alcuni minuti che ero rientrato, ti piaceva farti leccare la fica da quel negro! Valeria deglutì senza riuscire a proferire parola alcuna, mentre Aldo insisteva: dimmi che quello che ho visto corrisponde a verità, puttana! Una mano di Aldo si era infilata in mezzo alle gambe ed ora le stava massaggiando il clitoride con azione ruvida, che ne stava risvegliando l’eccitazione appena sopita: oh, no, non farlo ti prego Aldo, soffiò con voce quasi impercettibile Valeria, ma quando il ragazzo le posò il canne freddo della pistola sulle labbra ella, temendo il peggio, fu costretta ad ammettere, quasi urlandolo, che sì era vero, l’azione di lingua del negro l’aveva fatta godere tantissimo.Aldo posò la pistola sul letto e si spogliò in un baleno, mentre Valeria guardava per la prima volta con occhi diversi il fisico del ragazzo, fissando soprattutto la sua asta svettante, di proporzioni tutt’altro che modeste: cosa vuoi fare Aldo, ti prego non farlo, mormorò Valeria con voce incrinata e tutt’altro che perentoria! Sta zitta troia, so bene che hai una gran voglia di cazzo!Le sollevò le natiche con entrambe le mani e glielo ficcò dentro fino alla radice, con un colpo secco, brutalmente, facendola sobbalzare e gemere sommessamente, continuò quindi ad usare lo stesso metodo, affondando in lei con bordate veementi, come se volesse solo farla soffrire senza farle trovare il piacere dell’atto sessuale: oh, no, non così, ti prego, mi stai violentando vigliacco, stai abusando del mio corpo contro la mia volontà! E’ quello che farò finchè non mi supplicherai di farti godere come una troia quale tu sei! Valeria resistette qualche attimo con il volto stravolto dalla libidine, poi sbottò gridando come una forsennata: chiavami, fottimi, fottimi, fammi godere, porco, oh sì così, mio Dio come ce l’hai grosso, è gonfio, sei pieno di sborra, mi stai facendo impazzire, sei un bastardo, lo sento era tanto che volevi possedermi, oh, sì, sì, riempimi la fica di sperma porco!Aldo restò affondato dentro di lei mentre l’uccello emetteva gli ultimi spasmi, erano rimasti tutti e due in silenzio e nella stanza si sentivano solo i loro respiri ancora ansanti per il piacere appena raggiunto, il ragazzo si distese al suo fianco tenendole il cazzo ancora duro a contatto di una coscia, allungò una mano rialzandosi leggermente di schiena per slegarla, riuscendoci qualche attimo dopo, lei si massaggiò i polsi rattrappiti e si girò a guardare in faccia il ragazzo: sei riuscito nel tuo intento vero, volevi scoparmi e lo hai fatto senza chiedere permesso, riconosco che mi hai anche fatto godere come da tempo ormai non mi succedeva, ma da questo momento devi ritornare al tuo posto, non sono un oggetto da usare, tuo padre non deve saper nulla, resterà un segreto tra noi due e basta.Ti sei dimenticata che per fare certi accordi bisogna essere in due, rispose con calma serafica Aldo mettendo in apprensione Valeria che chiese di rimando: cosa vorresti dire? Che potrei anche raccontare al papà quello che ti ho sentito dire al ragazzo di colore mentre ti leccava la fica! Sei un vigliacco ricattatore, sappi però che potrei anch’io dirgli che dopo tu mi hai stuprato, tenendomi legata a letto! Non credo ti convenga perché quello che è successo e che hai detto fin dall’inizio è stato registrato, e lo viene tutt’ora, da quella telecamera lassù, guarda, che ho l’abitudine di attivare ogni qual volta esco di casa, non so se il papà sarà contento di vedere le immagini registrate.Valeria rimase di sasso con gli occhi fissi sulla telecamera, era come se avesse preso un violento pugno nello stomaco, solo dopo un lungo minuto di silenzio riuscì a sussurrare: sei un piccolo bastardo, vuoi tenermi sotto ricatto vero, e cosa diventerò io per te, un giocattolo da usare fintanto che ti farà comodo ma che alla fine deciderai comunque di buttare! Si sentì sconfitta e perduta, la rabbia che le era montata dentro la fece scoppiare in un pianto dirotto, mentre biascicava: sei riuscito a rovinarmi la reputazione, vuoi che tuo padre si liberi di me, ma io non sono come tu credi una puttana di alto bordo, ho una mia dignità e sono molto più seria di quello che immagini, certo mi sono fatta affascinare dallo charme e dalla posizione sociale del senatore, ed anche dalle sue disponibilità economiche, ma ti posso giurare che in questi sei mesi l’ho sempre rispettato e ci siamo amati intensamente, pur senza quella focosità che è tipica dei ragazzi giovani come te.Aldo guardò quello splendido esemplare di femmina che singhiozzava angosciata al suo fianco, il suo corpo era scosso da mille fremiti, ed ella ormai pendeva dalle sue labbra, essendosi rivolta con un’ultima frase smorzata dalle lacrime: cosa intendi fare di me? Il ragazzo sollevò di qualche centimetro la schiena sul cuscino, aveva raggiunto il suo scopo ma il suo cuore non era di pietra e si era anche impietosito, nel contempo però le parole di Valeria rimarcavano un senso di acquisito potere che gli aveva fatto rizzare di nuovo l’uccello, gli sfiorò il volto rigato dalle lacrime sentendola rabbrividire, le passò la lingua sulle gote e sulle labbra finendo con il baciarla, mentre lei si incollava frastornata.Ti dirò cosa farò di te intanto che me lo prendi in mano, guarda come mi è diventato grosso di nuovo, le soffiò in bocca staccandosi; gli occhi di Valeria mandarono un lampo di libidine mentre allungava una mano per impugnarlo e scappellarlo dolcemente, il tono della voce era ritornato arrochito: porco, porco, non ti credevo così spudorato, adesso mi chiederai di succhiartelo non è vero? Sì, sì, troiona, succhiamelo, ma mettiti in mezzo alle mie gambe che voglio vederti bene, rispose Aldo alzandosi ancora un po’ di schiena; Valeria si dispose come le era stato chiesto borbottando qualche altra parola scurrile nei confronti del ragazzo, fece aderire le labbra carnose sul glande tenendo gli occhi aperti e rivolti verso quelli di Aldo, per capire se quella lenta discesa verso la radice fosse di suo gradimento, il volto del ragazzo venne solcato dalla libidine mentre un lungo sospiro eccitato uscì dalla sua bocca, il cazzo si era gonfiato dentro la calda gola di Valeria, che chiuse gli occhi e si dedicò alla suzione del membro mentre la voce di Aldo riempiva la stanza.In assenza del papà sarai la mia troia e la mia amante, ti voglio porca e depravata, è vero voglio usarti a piacimento, come e quando vorrò, resterà tutto in famiglia, soddisferai le esigenze di padre e figlio, sarà ancora più eccitante possederti mentre mi racconti cosa fai a letto con papà, anzi installerò una telecamera nascosta anche nella sua camera da letto, così ti prenderò mentre guardiamo assieme i filmati; quelle parole ebbero un effetto devastante su Valeria, che sentì la vulva pregna di umori contrarsi spasmodicamente, sollevò un attimo la bocca soffiando affannata il suo estremo tentativo di difesa, senza molta convinzione: sei un pazzo, quello che chiedi è irrealizzabile, non potremo mai farla franca!Smettila e finisci di succhiarmelo che ho una gran voglia di sborrarti in bocca, togli le mani dalle mie gambe ed usale per masturbarti! Sono certo che troia come sei riuscirai a far bene la tua parte, ciò ti consentirà di mantenere tutti i privilegi fin qui acquisiti e magari aumentarli, dipenderà da quanto brava sarai ad esaudire ogni mio desiderio, anche il più provocatorio: Valeria sentiva che il cazzo stava per esplodere e continuava a sfregarsi la fica sbrodolata, sconvolta dall’eccitazione per quelle parole così spudorate in bocca ad un ragazzo appena diciannovenne, che qualche attimo dopo le inondò la gola con un fiume di sborra.
Aggiungi ai Preferiti