Ero salito in auto ed ora stavo recandomi in ufficio. Quel pomeriggio aver intravisto mia moglie amoreggiare col fisioterapista mi aveva stranamente eccitato. Ammisi con me stesso che mi sarebbe piaciuto in seguito poter rivedere nuovamente mia moglie mentre si dava da fare con Giusy. Fu così che pensai che nei prossimi giorni avrei cercato di assecondare mia moglie Virginia nei suoi incontri col fisioterapista. Sì avrei cercato d’incoraggiare Virginia ad incontrarsi col suo fisioterapista affinché mia moglie Virginia cedesse ai piaceri della carne e trasformasse i suoi incontri con Giusy in dolci e piacevoli incontri amorosi. Dei futuri incontri amorosi tra Giusy e mia moglie Virginia, tanto più questi incontri fossero stati trasgressivi e perversamente licenziosi, tanto più mi sarebbe piaciuto assistervi. Avere visto mia moglie accogliere nel suo ventre il nodoso randello di Giusy mi aveva esaltato, non vedevo l’ora di poter rivedere mia moglie mentre si sarebbe trastullata con il suo nuovo amante. Avrei cercato nei prossimi giorni di escogitare qualche cosa, solo che al momento non mi veniva in mente nulla. Decisi che mi sarei rivolto ad un’amica mia e di mia moglie, lei si chiamava Roberta, con una telefonata, invitai Roberta in ufficio, sapevo che da sempre Roberta era l’amica del cuore di mia moglie Virginia. Sapevo che Roberta era la confidente di Virginia. Roberta era a conoscenza anche dei segreti più intimi e più reconditi della mia dolce metà. Sapevo inoltre, che Roberta avrebbe voluto essere lei al posto di Virginia, vale a dire avermi sposato, non tanto per essere mia moglie ma per poter condurre una vita agiata. Roberta era stata una compagna di corso di Virginia, quindi anche lei mia allieva, mi ricordo perfettamente che durante il periodo universitario avevo aiutato pure lei, in quanto amica di mia moglie. Di questa circostanza Roberta ne era a conoscenza, ritengo che Roberta conoscesse i propri limiti. Anche se l’argomento non era mai stato affrontato da nessuno di noi, Roberta sapeva quanto l’avevo aiutata. Del mio aiuto, dato a suo tempo a Roberta mai ne avevo fatto menzione né con lei e neppure con nessun altro in special modo con mia moglie Virginia; sapendo quindi di quale debito morale Virginia mi fosse debitrice, l’invitai in ufficio. Per quel giorno avevo un piano ben preciso. Roberta arrivò in perfetto orario, come la mia graziosa interlocutrice si sedette sull’austera poltrona di fronte a me, chiamai la segretaria e comunicai di non essere disturbato per alcun motivo. Poi misi a proprio agio Roberta, parlammo amenamente per una ventina di minuti, da quando Roberta si era laureata; noi due mai avevamo avuto l’occasione di poter scambiare delle chiacchiere a quattro occhi. Ad un certo punto ricordai a Roberta del periodo universitario, abilmente ma senza dirlo in modo diretto iniziai a parlare del mio interessamento, dal punto di vista scolastico, nei confronti di Roberta. Roberta era sempre stata una ragazza sveglia, fortunatamente non mi mise nella condizione di terminare il mio ragionamento in cui le volevo ricordare, quanto l’avessi aiutata. Roberta, prima che potessi terminare si alzò dalla poltrona, mi venne vicino e mi stampò un bacio su una guancia, poi tornando a sedere sulla poltrona in cuoio, mi dichiarò questo bacio amicale vale per tutti i baci sulle guance che non ti ho dato prima, questo è un segno d’affetto nei tuoi confronti, per riconoscere quanto ti sei prodigato con me. Poi Roberta proseguì il mio bacio è niente rispetto a quello che hai fatto per me, poi aggiunse, mi piacerebbe potermi un giorno sdebitare con te. Avendo a questo punto il vantaggio psicologico in cui mi trovavo con Roberta. Cioè che lei aveva riconosciuto quanto mi fossi prodigato con lei in modo disinteressato, ciò mi stava predisponendo di buon umore per l’esposizione dei fatti, di quanto avrei proferito in seguito. A questo punto sapendo poi quanto era venale Roberta, dal! cassetto della scrivania trassi fuori un astuccio, dove dentro di questo si trovava un braccialetto in oro bianco, era un bel pezzo relativamente costoso, pur essendo firmato da un noto orafo, il braccialetto costava comunque meno di un anello con una pietra preziosa. Sapendo quanto era venale Roberta le diedi il braccialetto e le comunicai: Questo braccialetto e molto di più potrai avere Roberta se mi potrai fornire … diciamo qualche notizia utile. In seguito vedrò di essere ancor più generoso. Roberta prese il braccialetto vide la firma dell’orafo che l’aveva siglato e mi comunicò: Federico avrai speso un bel po’ di soldi. Accetto il tuo dono ma sappi che mi puoi chiedere qualsiasi cosa, anche senza il regalo costoso che mi hai or ora regalato. Poi Roberta continuò: sai Federico che ti devo già molto per quanto hai fatto in passato per me. A questo punto Roberta con aria interrogativa mi chiese: allora si può sapere in che cosa potrei esserti utile? Con un certo imbarazzo, ma anche in modo risoluto a Roberta le comunicai: vedi Roberta tu dovrai darmi se puoi e se lo sai alcune notizie su mia moglie. Poi continuai: prima di darmi queste notizie, vorrei comunicarti prima io qualcosa. Poi aggiunsi qui in ufficio non mi sembra una buona idea restare, se ti va potremmo fare un giro in auto, magari andare in una cittadina con un ottimo ristorante e questa sera potremmo andare a cena noi due al ristorante, allora Roberta ti alletta l’idea? Sì! Mi rispose con un certo entusiasmo Roberta. Uscimmo dall’ufficio con Roberta, una volta che lei si sedette sull’auto iniziai a guidare pigramente, la cittadina distava una settantina di chilometri, il ristorante era famoso per le sue preparazioni culinarie. Andando in auto non presi l’autostrada, ma presi la strada provinciale, il tragitto sarebbe stato più lungo; ed avrei avuto modo di esporre a Roberta con calma i miei problemi e i miei turbamenti. Dopo che misi in moto l’auto; attesi qualche minuto, poi esortato da Roberta di esporle i miei dubbi, iniziai a riferire a Roberta di quanto avessi visto tra mia moglie Virginia e Giusy, una ventina di giorni prima, cioè dell’amplesso tra Giusy e mia moglie Virginia. Stavo esponendo i fatti con calma, inizialmente Roberta era attonita non tanto per ciò che le stavo descrivendo. Roberta non riusciva a capire quale era il mio stato d’animo nei confronti di mia moglie Virginia, Roberta non aveva capito che l’avere visto mia moglie amoreggiare con Giusy invece di irritarmi mi aveva entusiasmato, sì mi aveva infiammato. Una volta che capii il dubbio di Roberta le fugai ogni incertezza comunicandole, che mi ero eccitato nell’aver visto ciò che vidi. Dopo che terminai di esporre il fatto a Roberta; conclusi chiedendo l’aiuto di Roberta, in pratica le chiese se avesse potuto organizzare un evento in cui mia moglie e Giusy avrebbero potuto amoreggiare di fronte a me, per la loro e per la mia gioia. Poi chiesi a Roberta di riferirmi di mia moglie Virginia, di quello che poteva sapere della relazione extraconiugale tra Giusy e mia moglie Virginia. Roberta iniziò brevemente dicendomi che sapeva della tresca amorosa tra mia moglie Virginia e Giusy. Roberta poi continuò comunicandomi che mia moglie Virginia si concedeva a qualche amante, che nel periodo universitario, tutti i compagni di corso di Virginia, sapevano che lei veniva a letto con me per il tornaconto personale. Il fatto poi che Virginia, mi aveva sposato questa circostanza era nota a tutti, poiché Virginia l’aveva fatto per assicurarsi una solida posizione economica. Nel frattempo eravamo giunti nella nota cittadina, Roberta stava ancora parlando, con l’auto andai fino sul lungo lago, Roberta parlò ancora per una ventina di minuti. In quel pomeriggio, da Roberta ebbi delle certezze ad atteggiamenti di mia moglie Virginia che avevo già intuito, ma che non ne avevo mai avuto la certezza. Successivamente Roberta mi espose un suo piano, lei conosceva Giusy, avrebbe parlato a lui direttamente, gli avrebbe esposto che sapevo della tresca amorosa tra lui e mia moglie. Roberta avrebbe riferito a Giusy che non ero contrariato… anzi tutt’altro. Poi Roberta avrebbe organizzato una seratina … speciale a casa mia. Dopo che Roberta terminò di parlare, mi prese il volto lo attirò verso se, Roberta mi stampò un sonoro bacio su una guancia, poi mi comunicò a tavola parleremo dei dettagli. Con Roberta andammo al ristorante, la cena fu deliziosa, ne valeva la pena di fare quasi settanta chilometri da casa mia, il pesce Persico era a dir poco divino, era stato preparato in modo eccellente. Con Roberta al ristorante cenammo e tra un boccone e l’altro; Roberta mi esponeva il suo piano, commentandolo con me, per vedere entrambi di avere una sinergia coesa verso il mio obiettivo, che era quello di poter assistere ad un incontro galante tra Virginia ed il suo ganzo Giusy in mia presenza. L’idea che Roberta; come donna ed amica di Virginia, avesse comunicato a Giusy di quanto io ! sapessi e fossi contento della relazione tra Giusy e mia moglie, ritenevo che questa circostanza fosse stata una scorciatoia ed in un certo qual modo questo avesse in seguito facilitato gli eventi. Durante la via del ritorno, Roberta fece le ultime considerazioni, mi accomiatai da Roberta sotto casa sua, ricordandole che sarei rimasto nell’attesa di una sua telefonata, che io non avrei fatto nulla. Da quella sera trascorsero una decina di giorni, durante quel periodo mi gettai a capofitto nel lavoro, almeno se mi fossi impegnato in qualche cosa il tempo sarebbe trascorso più velocemente per me e così fu. Era un pomeriggio intorno alle cinque quando mi raggiunse una telefonata di Roberta. Roberta mi chiese se l’avessi potuta vedere quella sera stessa, a Roberta diedi la mia disponibilità seduta stante, e dopo una mezz’oretta stavo conversando amabilmente con la mia interlocutrice. Roberta, mi espose il fatto che aveva parlato con Giusy, il quale inizialmente non poteva credere che! l’avessi scoperto mentre si sollazzava con mia moglie Virginia, Roberta continuò descrivendomi di quanto aveva parlato con Giusy e di quanto si fosse accordata con lui. Con Roberta ci lasciammo con l’intesa che il prossimo Sabato sera, lei e Giusy sarebbero stati ospiti a cena casa mia. Finalmente venne il Sabato sera e vennero pure gli ospiti di quella sera, giunse Roberta in compagnia di Giusy. Per quella sera a cena mia moglie Virginia aveva fatto preparare una cena che esaltava alcuni piatti tipici della stagione del momento, si trattava di primizie cucinate nel migliore dei modi, inoltre da un CD venivano le note di dolci canzoni soffuse. Dopo che Roberta e Giusy entrarono in casa, Roberta mi prese sottobraccio e strizzandomi l’occhio mi comunicò in modo che potesse essere udita sia da Virginia che da Giusy: questa sera Federico mi farai da cavaliere, Virginia è a conoscenza che da sempre ho avuto un debole per te. Roberta, mi prese sottobraccio, poi mi passò la mano dietro alla schiena tenendomi stretto a lei. Per quella sera notai che mia moglie Virginia, era più spigliata del solito l’atteggiamento di Virginia era disinibito. Anzi direi che era provocatorio. Virginia beveva e si scambiava delle occhiate con Giusy che non mi passavano certamente inosservate. Per quella sera mia moglie Virginia aveva indossato un abito lungo di colore nero, con due spacchi laterali che le arrivavano fino alla vita. Le scarpe di Virginia erano nere con i tacchi alti ma non a spillo, due magnifiche calze di colore nero le inguainavano le gambe. Per quella sera, Virginia aveva un trucco non eccessivamente pesante. Il trucco di Virginia era sobrio ed elegante, come gioiello, Virginia per quella sera oltre alla fede nunziale, indossò un girocollo in oro e perle, il gioiello era fatto a giro collo, era molto alto, e a Virginia dava l’impressione che aveva il collare di un guinzaglio. Durante la cena, furono parecchie le circostanze in cui furono scambiate delle simpatiche battute, furono esternate delle frasi che si sarebbero potute interpretare con un doppio senso, insomma la serata si stava profilando come una serata trasgressiva. Alla fine della serata si era instaurato tra noi quattro un piacevole clima cameratesco, ora le battute erano rivolte alle corna, al fatto che a volte certi mariti nel privato, in forma cioè strettamente intima e confidenziale erano lusingati che la propria consorte si concedesse ad altri uomini, rendendoli partecipi delle proprie grazie e delle proprie attenzioni. Si era poi detto che invece nella vita pubblica, questo tipo d’uomini avrebbero certamente sconfessato questa loro viziosità, anzi nell’ipocrisia e nella fiera delle vanità della vita esteriore avrebbero pubblicamente condannato i mariti che si crogiolavano all’idea che la legittima consorte, magari nel talamo coniugale potesse dispensare le proprie grazie ad altri. Dopo che terminammo di pranzare su invito di Roberta presi posto da solo su un divano, mentre sul divano dirimpetto a me presero posto: Roberta Giusy e mia moglie Virginia, Giusy fu messo al centro delle due donne. L’atmosfera era perfetta, la carica elettrica era densa di sensualità che sprigionavano i nostri corpi. Questa sensualità, si sarebbe potuta affettare con un coltello tanto era tangibile. Ci eravamo da poco seduti sul divano, avevamo iniziato a degustare un digestivo amaro, Roberta aveva iniziato a sbaciucchiare Giusy. Il tema dell’uomo che si beava nell’osservare la propria moglie, nel momento del tradimento non era stato concluso, non si era ancora passati ad altro argomento. Quando gli eventi sembrarono maturi a Roberta. Roberta, lei languidamente si rivolse a mia moglie Virginia, proferendo: sai Virginia che Federico qualche giorno or sono mi ha confessato che lui non è geloso, anzi sarebbe lusingato nel sapere che tu saresti disposta a somministrare i tuoi favori anche ad altri uomini. Poi Roberta languidamente continuò: vedi Virginia, Federico è bravo e comprensivo e non sarebbe contrario a tutto ciò anzi, ne sarebbe orgoglioso e lusingato. Roberta si rivolse facendomi un segno d’assenso, al che io risposi annuendo. Roberta allora si alzò dal suo posto e venne a sedersi sulle mie ginocchia, mi prese il volto e mi attirò verso di lei, con Roberta ci scambiammo un bacio caldo e passionale, a questo punto Roberta rivolgendosi all’amica Virginia le comunicò: come vedi Virginia, anche Federico ci sa fare, vedo che anche tu Virginia sei proprio un’amica, sei comprensiva per il bacio che or ora ho scambiato con Federico, intanto tu Virginia puoi farci vedere come vi baciate con Giusy. Roberta non fece in tempo a terminare la frase che già Giusy e mia moglie si stavano baciando in modo lubrico. Giusy intanto non aveva perso tempo, mentre si baciava con mia moglie Virginia, aveva insinuato una mano sotto all’abito lungo di Virginia. Dopo poco udii i primi languidi sospiri di Virginia, quando Virginia iniziava ad andare su di giri ogni ! problema era sempre risolto. Roberta conosceva bene le debolezze di mia moglie Virginia, mentre la mia dolce metà iniziava ad emettere i primi sospiri di piacere, Roberta si avviò alla tavola e la sparecchiò. Non mi sfuggì ad un’strizzatina d’occhio che Roberta si scambiò ammiccando con Giusy. Giusy delicatamente sollevò mia moglie dal divano, la prese per mano e la condusse verso al tavolo. Virginia si fece guidare docilmente da Giusy. Poi Virginia si sedette sul massiccio tavolo in noce, si accomodò per bene, Virginia poi quando fu comoda, si distese rimanendo quasi supina, Virginia si poggiava al tavolo con le braccia dalle mani fino ai gomiti rimanendo non perfettamente sdraiata, bensì leggermente reclinata in alto. Mentre Virginia faceva tutto questo, Giusy si era sistemato tra le gambe di Virginia, Giusy passò entrambe le mani energiche sotto al sedere di Virginia. Giusy sollevò un poco Virginia ed intanto l’attirò verso di se, in modo che il sedere di Virginia venisse a trovarsi quasi sul bordo del tavolo. Languidamente Virginia assecondò mitemente i movimenti di Giusy. Con una delicatezza energica, Giusy aiutò mia moglie ad allargare oscenamente le gambe, poi Giusy fece in modo che la gamba che restava dalla parte opposta a me si distendesse verso l’alto, mentre l’altra gamba che era in basso, restasse leggermente reclinata di lato. Facendo in questo modo Giusy fece sì che Virginia ruotasse un poco il busto verso Roberta e me, facendo quest’operazione anche la gamba reclinata in basso di mia moglie seguì questa lieve torsione. Il risultato fu che Virginia ora aveva le gambe larghe rivolte verso Roberta e me. Mi resi conto che Virginia per quella sera non aveva indossato della biancheria intima, infatti, Virginia restò con il sesso oscenamente posto in bella vista. Roberta ed io potemmo contemplare il sesso appena dischiuso di Virginia. Giusy intanto si era accomodato davanti a Virginia ad una distanza decisamente ravvicinata. Giusy con pochi movimenti aprì la patta dei calzoni, ne estrasse un membro grosso e con la testa leggermente congestionata. Giusy avvicinò la punta di quell’ariete contro la micina di mia moglie, scorsi un leggero tremito sia nelle mani che nel busto di Virginia, le tette di mia moglie sotto quel dolce tremore era come se “ballassero” leggermente, da dove ero seduto mi parve che mia moglie Virginia stesse tremando tutta dal piacere. Giusy aveva il suo piolo duro e lucido con la pelle che gli tirava, proprio contro la fica di mia moglie, Giusy appoggiò delicatamente il suo cazzo contro la natura di mia moglie, Giusy spinse e non mi meravigliai che il cazzo di Giusy entrasse con una facilità estrema tutto dentro la fica di mia moglie Virginia. Giusy mentre dava l’affondo, Virginia gettò il capo all’indietro lasciandosi scappare un gridolino di piacere. Giusy quando fu entrato tutto dentro a Virginia, prese mia moglie per la vita, notai che Giusy si accomodò per bene poi quando fu sicuro di essere salda! mente unito a Virginia, Giusy iniziò a cavalcare lentamente mia moglie. Virginia sempre col capo reclinato all’indietro emetteva dei sospiri profondi, intervallati da gridolini di piacere che ne esternavano il piacere che stava provando. Io a guardare i due amanti teneramente abbracciati in quell’amplesso dolce e depravato allo stesso tempo, ero teso come una corda di violino; mi sentivo la salivazione azzerata le gambe molli ed una dolce e strana sensazione mi lambiva tutto. Mi sentivo blandito. Roberta anche lei era eccitata quanto me, per quanto stavamo assistendo, Roberta mi prese amorevolmente il capo e mi diede un bacio innocente su una guancia, poi Roberta con movimenti lenti ma sicuri, mi tirò fuori il mio sesso dai calzoni. Roberta lo guardò teneramente e mi sussurrò: povero piccolo adesso ci penserà Roberta a lui, con una mano Roberta mi prese il cazzo e dolcemente, molto dolcemente iniziò a muovere la sua mano sul mio cazzo. Roberta impugnava la mia asta con estrema si! curezza come se fosse usuale per lei fare questa sorta di giuoco. All’orecchio Roberta mi sussurrava: vedi ora come Giusy sta facendo godere la tua bella mogliettina, lo vedi come si sta dando da fare tra le sue cosce…. Federico guarda, quanto tutto, questo piace a Virginia. Roberta laidamente continuava: senti i gridolini del piacere di Virginia … la senti ora come sta ansimando sotto ai colpi di Giusy… Guarda come Giusy sta scopando tua moglie!Ero molto eccitato per quanto stavo assistendo. Inoltre sentirmi sussurrare da Roberta quelle parole così audaci sul comportamento di mia moglie; mentre si stava donando ad una altro, tutto questo fece sì che mi eccitai ancor più. Ora vedevo che Giusy aveva aumentato il ritmo, Giusy teneva sempre saldamente mia moglie per la vita, mentre il suo ritmo era diventato un galoppo. I colpi di Giusy erano all’unisono con quelli di Virginia, entrambi si stavano muovendo con una sincronia perfetta. Senti perfetta. Sentii aumentare gli ansimi del piacere di mia moglie. Sentivo Giusy ansimare come mai avevo sentito ansimare nessun uomo, fino ad allora. Ora avevo la consapevolezza, che mia moglie stesse venendo. Il mio dubbio venne quasi subito fugato da Virginia stessa, la quale all’apice del piacere stava ora esclamando: vengo … vengo sì ora vengo… che bello… che bello. Io a vedere tutto questo, grazie anche ai dolci movimenti di avanti e indietro che Roberta somministrava al mio cazzo, fece sì che venni nella mano di Roberta. Anzi potevo affermare che venni insieme a mia moglie, mentre la mia Virginia esternava che stava venendo, io pure venivo nella mano di Roberta, la quale all’orecchio continuava a sussurrarmi le oscenità che faceva Giusy tra le gambe della mia adorata sposina. Quanto a me quella sera Roberta mi dispensò una sega fatta in modo sublime, ma forse quello che mi eccitò ancor di più era la piena visione di mia moglie che a gambe larghe ed in sollucchero accoglieva laidamente e senza ritegno il cazzo di Giusy che la stantuffava alla grande. Quello che aveva aumentato il mio stato d’eccitazione era il fatto che ogni tanto Roberta mentre vedevo mia moglie e Giusy amoreggiare senza ritegno sul tavolo in mia presenza. Roberta mi sussurrava: Federico, sei un porco a guardare tua moglie mentre si fa fare da Giusy, oppure Roberta in modo affettuoso mi bisbigliava … ecco ora tu Federico, sei un cornuto, sì ora sei il cornuto di Giusy. Infine un urlo più alto del solito annunciò che Giusy stava venendo nella figa di mia moglie. Tutto quanto vidi quella sera mi entrò nel sangue, da allora istigai mia moglie Virginia a scopare sempre in mia presenza con Giusy, questo per soddisfare il suo ed il mio piacere. Con Virginia ci accordammo e di comune accordo decidemmo che qualora in futuro Virginia avesse scopato in mia presenza con una altro uomo, di questa circostanza non si sarebbe potuto parlare di corna. Le corna invece Virginia, me le avrebbe fatte, solo se avesse scopato con un altro non in mia presenza. Da quel! la sera non ho più la sensazione d’essere cornuto ed onestamente non vedo l’ora che arrivi la sera in cui è gradito ospite Giusy.
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