Il gelato

La sera scese presto, era quasi autunno e uscii di casa e andai al bar, il bar dove mi recavo di solito .Il bar era affollato, ma i miei due amici con cui mi ero dato appuntamento non c’erano : presi un caffè e aspettai.Dieci minuti dopo decisi di uscire per ritornare a casa, quando nel bar entrò una ragazza, anzi una donna, sola, che attirò la mia attenzione, i nostri sguardi si incrociarono per un istante, la riconobbi, la salutai con un sorriso, lei contraccambiò e mi resi conto che lei era veramente sexy.Lei era Daniela, mia vicina di casa trentaseienne, sposata e madre di una ragazza sedicenne.Ero già fuori dal locale, mi stavo accendendo una sigaretta quando lei uscì con un cono gelato in mano.Era veramente eccitante guardarla mentre lo leccava e forse lei sapeva delle reazioni che mi stava causando, forse mi stava provocando, nonostante questo la guardai e ancora una volta le sorrisi, ma lei passò oltre e io la seguii deluso con lo sguardo.Mi stavo muovendo, deciso a seguirla, quando lei si voltò, cogliendomi di sorpresa e causandomi una sensazione di imbarazzo come fossi stato scoperto.Ma ormai ero partito e mi stavo avvicinando a lei che mi guardava sorridente dietro il gelato che continuava a leccare.-Visto che facciamo la stessa strada mi accompagneresti a casa ?- mi chiese .-Sì … certo – le risposi quasi balbettando e senza qurdarla negli occhi, convinto che lei mi leggesse nel pensiero.Ci incamminammo troppo velocemente verso casa, senza parlare, così eravamo già entrati nel portone di casa sua che le ancora doveva finire il gelato che io guardavo mentre lei stava finendo di leccare.-Mi vuoi dare una mano ?- chiese maliziosamente.-A finire il gelato – continuò visto che io non le avevo risposto e me lo porse.Lo presi e lo finii senza fiatare in un attimo.-Eh, ma come sei goloso – disse – scommetto che non sai neanche che gusti c’erano in quel gelato.-Beh, no il cioccolato c’era, me lo ricordo – risposi e attesi in silenzio.-Beh, io vado, buonanotte allora, grazie di avermi accompagnata, visto che non ricordi gli altri gusti, niente bacio della buonanotte – disse sorridendo un pò imbarazzata.-Aspetta un attimo – le risposi colto dal panico -Non era rimasto molto gelato da assaggiare, come facevo a sentire tutti i gusti – continuai.Lei si fermò, mi sorrise colta di sorpresa e intenerita dalla mia reazione un pò infantile e rimase in attesa.Io non sapevo cosa inventare, con tutto il coraggio che non avevo ancora avuto mi avvicinai e le presi dolcemente il viso tra le mani guardandola, lei guardandomi mi lasciò fare pensando che volessi baciarla e l’idea non le sarebbe dispiaciuta.Sempre dolcemente le leccai le labbra e sentendo che lei stupita, mi stava lasciando fare, continuai tranquillizzato e euforicamente dentro di me pensando di avercela fatta, cominciai a sussurrarle:-Vaniglia …. pistacchio …. –Bravo, non ne hai azzeccato nemmeno uno- mi risposeCominciò a rispondere alla mia lingua anche lei dolcemente, ma ormai a entrambi bolliva il sangue , le nostre bocche si unirono in un bacio rovente, ci appoggiammo al portone che si aprì completamente e ci catapultammo all’interno della casa con lei che sbilanciata, per non cadere si era avvinghiata a me e io potevo sentire il suo seno che premeva contro il mio petto.Mi mise una mano su una coscia sopra i jeans, mentre continuava a baciarmi con ardore, mi appoggiai contro la parete e cominciò a accarezzarmi risalendo sempre più eccitata fino a raggiungere il mio cazzo : non appena me lo raggiunse iniziò a massaggiarmelo e io ricambiai insinuando una mano sotto la sua camicetta e le presi un seno stringendole un capezzolo con due dita.Sempre avvinghiata mi diresse nel sottoscala, in uno sgabuzzino e chiudemmo la porta insieme mentre furiosamente cercava di sbottonarmi i jeans.Ci riuscì, mi tirò fuori il cazzo ormai pronto e continuò a menarmelo con ardore perchè sentiva che io stavo per esplodere ed era quello che voleva da me, perchè sentivo che mi sussurrava: -Ora vieni … ora vieni … -Riuscii a infilare una mano nei suoi pantaloni, glieli abbassai leggermente e le misi la mano sul sesso iniziando a accarezzarla con due dita riuscendo a controllare il movimento, ma non sarebbe durato a lungo.Non resistevo più, sentivo che lei si stava dimenando sotto le mie carezze sempre più veloci, sempre più audaci, continuava a menarmelo anche lei sempre più furiosamente ormai incontrollata e io venni clamorosamente nelle sue mani mentre mi sussurrava appagata e confusa:-Era la crema … ora me l’hai data, la mia crema-Ci ricomponemmo mi diede il bacio della buonanotte e in silenzio ci salutammo.