Mia moglie Jessica ed io siamo sposati da più di quattro anni. Io ho 38 anni, lei 28. La prima volta che ci siamo incontrati l’attrazione fu immediata e incredibilmente intensa. Come se sapessimo di completare qualcosa di profondo l’uno nell’altro. Questi anni di matrimonio sono stati un periodo estremamente perverso, intenso e sessualmente gratificante, per lo meno per Jessica. Benché avessimo iniziato ad esplorare le nostre fantasie sessuali ben prima di sposarci, Jessica stabilì chiaramente che dopo il matrimonio non vi sarebbero state più fantasie – che tutto sarebbe diventato assolutamente reale. Ed il gioco di esasperazione del desiderio che lei amava tanto infliggermi non sarebbe più stato un gioco ma una realtà quotidiana, assoluta, per tutto il tempo in cui saremmo stati sposati. Mi avvertì che la nostra vita sessuale sarebbe “andata aldilà dei tuoi selvaggi sogni e incubi.”Non non vedevo l’ora di sposarla.La mia attrazione per Jessica è sempre stata feroce. Possiede questa vena di seduttività maligna, infantile, arrogante che mi ha da sempre conquistato. Assomiglia molto all’attrice Selma Hayek. Ha lunghi capelli neri, lisci, sempre tagliati alla moda, che le cadono sulle spalle. Il suo volto pare disegnato, con zigomi alti e un naso che sembra scolpito. Le sue labbra sembrano sempre imbronciate e sono molto espressive. È alta un metro e sessantacinque, snella, ben fatta, con un seno prominente e uno stupendo sedere. Persino i suoi piedi sono attraenti, una 38 scarsa, le unghie dei piedi sempre meticolosamente laccate.La prima notte della nostra luna di miele, regalmente sdraiata al mio fianco sul letto, Jessica stese le regole. “Non temere, dal tuo punto di vista le regole del nostro matrimonio saranno assai semplici da seguire. Ti sono richieste soltanto cinque piccole cose, e la prima è assai semplice da capire. Numero Uno, non ti permesso godere, punto. La seconda è un poco più complicata: Numero Due, ti permetterò di penetrarmi una volta all’anno, e soltanto per quindici minuti. Numero Tre, io ho il diritto di avere tutti gli amanti che desidero, dormire con loro spesso quanto mi gira, mentre tu non potrai avere nessun altro partner tranne me, benché nelle tue limitate possibilità. Numero Quattro, per essere sicura che non ti succeda di godere quando non sono nei dintorni, dovrai indossare questa cintura di castità, una specie di gabbia per uccellini diciamo, che ti impedirà di fare sesso, di masturbarti e persino di avere una erezione. Infine, il Numero Cinque, che mi riserva il diritto di cambiare le regole o aggiungerne di nuove anche senza chiedere il tuo consenso.”Detto questo, Jessica mi ha dato la cintura di castità, mi ha mostrato come funzionava e me la messa addosso. Dopo averla chiusa sul mio sesso, Jessica mi ha baciato appassionatamente e mi ha detto: “Questo matrimonio sarà molto divertente, perlomeno per me!” La regola numero due non ha mai funzionato come mi era stata spiegata. Devo ancora avere il permesso di fare sesso una volta con Jessica. Stando alle regole, avrebbe già dovuto succedere quattro volte, ma le cose non sono mai andate in questo modo. Per una qualche ragione, ogni volta quando arriva la notte in cui mi è permesso di penetrarla qualcosa va storto sempre all’ultimo istante. In qualche modo non mi è mai permesso di penetrare mia moglie Jessica e finisco sempre con il ritrovarmi a baciarle il sedere. Ogni volta che siamo sul punto di farlo, succede qualcosa che mi nega la mia occasione di soddisfazione sessuale annuale. Soddisfazione comunque incompleta, poiché non mi sarebbe comunque permesso di godere, in ogni caso.Riguardo alla cintura di castità, ci si abitua dopo un poco. Fortunatamente non è visibile sotto gli abiti consueti. Jessica mi obbliga a indossarla 24 ore al giorno sette giorni su sette, con le sole eccezioni dei momenti in cui desidera tormentarmi in modo più completo. Me la toglie di dosso quando desidera condurmi sull’orlo dell’orgasmo e poi lasciarmi totalmente frustrato. Un gioco che le piace davvero fare. In effetti sarebbe corretto dire che il fatto di eccitarmi e poi negarmi sadicamente ogni piacere sia il vero cuore del nostro matrimonio. È il fondamento da cui muove ogni desiderio sessuale in Jessica. O, d’altro canto, potrei dire che è il fondamento da cui muove ogni suo desiderio sessuale nei miei confronti. In effetti ha tutti gli amanti che vuole, con cui conduce una vita sessuale indulgente e stravagante. Jessica gode ogni volta e così godono i suoi amanti. Per umiliarmi e mostrarmi come permette ai suoi amanti di godere, spesso Jessica torna a casa e mi obbliga a leccare il suo sesso ancora pregno del seme dei suoi amanti. Ma con me, suo marito, va in modo ben diverso. Con me ogni cosa è orientata a frustrarmi sessualmente. Nulla eccita e soddisfa Jessica maggiormente che il trovare nuovi e più crudeli metodi per frustrarmi. Per condurmi sull’orlo del piacere e poi negarmelo. A questo punto di norma diventa molto tenera con me. A modo suo, è molto amorevole nei miei confronti. Se doveste assistere soltanto alla fase dopo il gioco, dopo la fase del trattamento sadico e umiliante nei miei confronti, vedreste una moglie molto dolce e affettuosa con il suo marito amorevole. Ma sarebbe una immagine ingannevole, poiché le uniche occasioni in cui Jessica è dolce con me seguono momenti di terribile tormento sessuale su di me. 4°anno di castità Jessica mi ha appena chiamato dalla camera da letto. Mi accoglie sdraiata sulla schiena, sopra il letto matrimoniale. Indossa un rossetto rosso scuro, delle scarpe nere col tacco a spillo e null’altro, e mi indica la sua vagina. “Bene, penso tu sappia che notte è questa. Proprio quel momento dell’anno. Il momento dei tuoi quindici minuti di piacere. Di certo te li sei sudati… Quando è stata l’ultima volta che hai sentito il mio sesso tutto attorno al tuo pisello?” “È stato il 28 agosto del 1994″”Hmm, quindi prima che ci sposassimo.” Mi accorgo che Jessica sta iniziando a carezzarsi sulla clitoride con un lento movimento circolare. “Pensa, è stato più di quattro anni fa! Come corre il tempo.. Almeno per me corre. Eppure l’ultima volta che ho avuto un uccello dentro di me è stato la notte scorsa. E l’ultima volta che tu sei stato dentro di me risale a quattro anni fa, per cui, immagino che non sia proprio la stessa cosa. Certo devi ammettere che è piuttosto ironico. Ti sei sposato questa donna così sexy a cui avevi, per così dire, accesso illimitato prima del matrimonio, e adesso che è tua moglie ti nega totalmente ogni piacere. È quello che si ottiene a sposare una strega, immagino. Non puoi dire che non ti avessi avvertito.”Ora Jessica si strofina la clitoride con più forza e velocità. “E adesso guarda come le cose si sono messe per te. Sei sposato con questa donna così calda che ti nega il suo sesso mentre lo offre liberamente ad altri uomini, che ti domina così completamente e a cui non riesci a negare assolutamente nulla.”Posso vedere il sesso di Jessica brillare di succhi vaginali. Le labbra sono turgide e bagnate mentre continua a sfregarsi, come se fosse sempre più eccitata da quello che mi sta dicendo. Jessica mi indica di avvicinarmi a lei. Posa la sua mano sulla mia gabbia per uccellini. Inizia a toccare il mio sesso imprigionato nella gabbia. Immediatamente fiorisce una erezione, per quanto la gabbia la renda possibile, non di più di cinque centimetri. “Non mi sembri molto comodo… Immagino che essendo questa la tua grande notte dovrei liberarti da questo oggetto crudele che ti faccio indossare tutto il tempo.”Jessica si avvicina e parla direttamente al mio sesso con una voce infantile: “Il piccolo pene deve sentirsi così disperato rinchiuso qui dentro. Ti piacerebbe venire fuori a giocare dentro la mia succosa, morbida e bagnata micetta? Ti piacerebbe? La mia micetta è pronta per te adesso, finalmente. Spero che tu ti ricordi questa notte molto a lungo, pisellino.”E mentre dice “pisellino” sblocca la gabbia con la chiave che porta sempre al collo. Rimuove la gabbia e accarezza il mio sesso per un minuto. Quindi si volta verso di me e dice: “Spero che tu ti ricordi ancora come si fa a scopare una donna! È passato tanto tempo che forse ti sei scordato come si penetra una vagina. Magari ti sei anche scordato come si fa a godere! Magari invece è come andare in bicicletta e non ce ne si scorda mai del tutto. Beh, un peccato che non lo scopriremo in ogni caso, vero?””Vediamo, non è stato un anno ma quattro da quando sei stato dentro di me. Devi essere molto voglioso ad oggi. E sono quattro anni che non ti permetto proprio di godere! Dio, ho così tanta voglia e sono venuta giusto ieri notte! Povero piccolo, chissà quanta voglia hai tu! Sono ben felice di non essere al posto tuo!”Jessica gives me an order. “Take off my shoes and start kissing my feet.”I start kissing her beautiful size seven feet. All the while Jessica continues to play with herself.Jessica mi dà un ordine: “Toglimi le scarpe e baciami i piedi.” Ubbidisco e le bacio i suoi stupendi piedini. Jessica continua a toccarsi. “Hmm. Mi sto preparando per te, ragazzo mio. Stanotte è la notte d’oro del maritino, non è vero? La prima volta che puoi fare sesso con tua moglie, in assoluto! Beh, non agitarti troppo, dopotutto il sesso tra marito e moglie è una parte naturale e bellissima del matrimonio. E succede che la prima volta che lo si fa possa anche non sembrare un granché. Ma non preoccuparti, ti darò un’altra occasione l’anno prossimo di sicuro.” Jessica fa una risatina. Ora la fica di Jessica gronda di piacere. E il mio sesso è duro e gonfio nell’aspettativa dell’imminente penetrazione.”Voglio essere bagnata per te. Siccome non avrai altre occasioni per scoparmi per un altro anno voglio davvero che sia una esperienza memorabile per te. Povero piccolo che ha dovuto attendere quattro lunghi anni per questo. Quindi voglio che tu sia davvero soddisfatto dopo tutti questi ritardi che hai dovuto subire… e sei stato così comprensivo, così paziente.” Jessica ci sta dando dentro davvero nel toccarsi. Io sono sempre più eccitato nel vederla toccarsi in questo modo. Anche se dice di farlo per prepararsi per me, sembra molto più concentrata sul suo piacere che su di me. E mi sembra anche avvicinarsi pericolosamente all’orgasmo. Inizia a sentirmi nervoso nel vederla così, poiché ci sono due cose che so a proposito di quando Jessica viene. La prima è che una volta che ha goduto, perde ogni interesse nel sesso per un po’, e la seconda è che può diventare terribilmente crudele.”Ti conviene sperare che io non goda per errore prima che tu mi possa penetrare.””Perché?””Perché, diciamo, non aiuterebbe esattamente la tua causa..”Inizio a baciarle i piedi con maggiore passione nella speranza che questo la renda più bendisposta nei miei confronti. Le prendo il piede sinistro in mano e inizio a baciarlo con estrema tenerezza. Sfortunatamente, questo ottiene l’effetto opposto di ciò che desideravo. Quando i miei occhi e quelli di Jessica si incrociano e lei può vedere la mia completa sottomissione alla sua richiesta di baciarle i piedi, la faccia di Jessica si atteggia in un’espressione sprezzante. E in quel preciso momento Jessica giunge ad un intenso orgasmo.Osservo mentre Jessica grida di piacere mentre assapora un lungo, violento orgasmo. Le sue labbra si increspano mentre assapora l’estasi. Dopo alcuni minuti, Jessica dice: “Mmm. Questo si che era un orgasmo, mi tremano le dita dei piedi.” Jessica continua a gemere dolcemente nei postumi dell’orgasmo. Per tutto il tempo le continuo a tenere lo stupendo piedino tra le mani, baciandolo, il mio pene eretto che trema di eccitazione, mentre aspetto che mi ordini di possederla. Jessica spalanca gli occhi e li fissa nei miei. La sua espressione può venire descritta solo come un sorriso affettato di condiscendenza. “Mi stavo giusto preparando per te e tu ti metti a baciarmi i piedi in questo modo rendendomi impossibile resistere oltre. Che peccato per te! Ma puoi andare avanti a baciarmi i piedi per un poco se ti va. ” Jessica ricomincia a ridacchiare. Non essendo ben certo di che cosa intendesse, decido che è meglio restare sul sicuro e continuo a baciarle il piede. Dopo qualche altro minuto Jessica mi scalcia lontano dal suo piede. Mi guarda dritto negli occhi e dice: “Povero maritino, c’eri andato così vicino questa volta.”Jessica si gira e si mette a 4 zampe, sporgendo il suo stupendo sedere verso l’alto, di fronte a me. Mi dice di salire sul letto e piazzare il volto vicino al suo sedere, ed io ubbidisco. Ora che si sente sessualmente soddisfatta, ho la netta sensazione che le mie speranze di ottenere almeno un poco di piacere sessuale siano destinate a svanire. Con il suo ano grinzoso a 15 centimetri dalla mia faccia, la voce di Jessica assume un tono estremamente arrogante e annoiato, come se l’intera situazione le fosse venuta terribilmente a noia. Difatti annuncia in tono pragmatico: “Sai cosa? Potremmo rimandare sul fatto di fare sesso per quest’anno e invece di scoparmi ti potrei permettere di leccarmi il buco del culo. Che ne dici? Io ero così calda e pronta per te, così bagnata… proprio sul punto di dirti di scoparmi – non più di altri trenta secondi. Il problema è che ero così eccitata che quando avrei dovuto fermarmi sono andata avanti a toccarmi e alla fine mi sono goduta questo splendido orgasmo. E adesso mi è passata tutta la voglia, proprio tutta. Non ne ho più neppure un briciolo. Se ricordi ancora come sia avere un orgasmo concorderai con me che appena dopo essere venuti si perde ogni desiderio per un po’. Anche se dubito tu possa ricordare questa sensazione, dopotutto sono più di quattro anni oramai.” Jessica comincia a ridere.Ora che sono venuta mi sento molto di più nello stato d’animo di avere la tua lingua nel mio buco del culo piuttosto che sopportare il tuo pisello dentro di me. Prenditi un minuto per decidere, lo lascio a te. Puoi piazzarmi il pisello dentro e scoparmi per quindici minuti, oppure puoi fare quello che desidero io e abbandonare la possibilità di scoparmi per un altro anno. Cinque anni suona anche meglio, molto meglio di un impegno di quattro anni. Dà un’idea di maggiore completezza, non trovi anche tu? E per non renderla una perdita così irreparabile per te ti lascerei leccare il mio culo per, diciamo, cinque interi minuti. Mi pare onesto, non trovi? Dopotutto non tutti gli uomini che possono scoparmi possono leccarmi il sedere. Rinunciando a fare sesso con me per un altro anno ottieni il privilegio di leccarmi il sedere per cinque minuti! Però rammenta che la scelta è soltanto tua. Soltanto, ora come ora non sono proprio dell’umore per averti dentro di me, proprio per niente. Al contrario, dopo un orgasmo così soddisfacente sono pronta per averti a adorare il mio piccolo grazioso ano. Sarebbe la ciliegina sulla torta, sulla mia torta. Sarebbe un sacrificio così carino da parte tua nei miei confronti.”Avvicino il mio volto al suo ano grinzoso. Per un momento considero le mie opzioni: scopare Jessica ora, per la prima volta in quattro anni, oppure rinunciare a questa occasione di piacere con lei per leccarle semplicemente l’ano per cinque minuti, un atto che Jessica mi richiede assai spesso. Con una voce insolente e annoiata Jessica dice: “Insomma, scopami o leccami, non mettiamoci tutta la notte.” Il suo tono arrogante mi spinge oltre il limite. La mia scelta è fatta. So cosa devo fare. So cose Jessica vuole che io faccia. Poso le mie labbra sul suo ano e comincio a baciarlo appassionatamente.”Ecco un bravo bambino!” esclama Jessica. Mentre continuo a baciarle e leccarle l’ano Jessica continua a schernirmi. “Tutta questa faccenda è colpa tua, lo sai bene. Se solo mi avessi detto di piantarla di toccarmi lo avrei fatto e ora come ora staresti spingendo il tuo pisello dentro di me, sentendo la mia micetta succosa tutta stretta attorno al tuo cazzo duro. Se soltanto non mi avessi baciato i piedi in quel modo così appassionato.” Jessica ricomincia a ridere. “E poi, quando ti ho dato la scelta tra scoparmi e leccarmi il buco del culo tu hai scelto di leccarmi l’ano. Hai rinunciato a scoparmi per la prima volta in quattro anni per poter leccare il mio ano per cinque minuti! Sei così patetico da meritarti il mio culo sulle labbra!” Sbircio allo specchio che sta sulla parete di fronte al letto per vedere la faccia di Jessica mentre mi dice queste cose. Mi sta guardando con un ghigno beffardo. E mentre mi insulta in questo modo la mia adorazione per il suo ano e per il suo sedere giunge ad un picco febbrile. Più mi umilia e degrada più appassionatamente le lecco e bacio il sedere. Jessica, accorgendosi che sto cominciando a provarne troppo piacere guarda l’orologio e annuncia: “Ne hai avuto abbastanza. Sono passati solo tre minuti e mezzo ma sono stanca e voglio dormire. Tutto questo umiliarti e frustrarti mi ha davvero provato.”Gusto un ultimo bacio adorante sull’ano di Jessica e mi sdraio sul letto al suo fianco. Jessica si gira sulla schiena e mi scivola vicino, cosicché il mio pene turgido si trova a pochi centimetri dalla sua vagina. Il tono di Jessica cambia. Lei cambia spesso da arrogante a infantile, a tenera e di nuovo insolente. È una parte del suo fascino. “Per me va bene se vuoi mettere il tuo coso vicino alla mia micetta. Così potrai sentire come è bagnata e calda. Voglio che tu senta almeno un poco di quello che ti sei perso.” Ubbidisco alle istruzioni di Jessica e poso il mio cazzo sopra la sua vagina bagnata e bollente. È una sensazione incredibilmente soave e al tempo stesso terribilmente frustrante. Più frustrante che piacevole, alla fine. Jessica inizia a baciarmi teneramente il viso, poi si mette a leccarmi la faccia. Sa quanto questo mi ecciti. Ora diventa molto dolce. Dolce nel senso che Jessica intende, ovviamente.”Tesoro, temo di aver dimenticato di dirti una cosa che probabilmente avrei dovuto dirti prima. Prima che tu facessi la tua scelta, intendo dire. Ooops. Suppongo che in tutta quella eccitazione mi sia scordata di spiegarti le nuove regole che ho deciso.” Jessica lecca la mia faccia come un gelato provocandomi ancora maggiore frustrazione. “Il fatto è che quando ti dò la possibilità di fare sesso con me e tu rinunci, anche se ti ho chiesto io stessa di rinunciarvi, invece di perdere un altro anno prima di poter fare sesso di nuovo con me tu rinunci per sempre al diritto di fare sesso con me. Immagino che avrei dovuto avvertirti a proposito di questa regola speciale prima di chiederti di scegliere ma me ne sono scordata, che peccato.” Jessica continua a baciarmi teneramente il volto mentre mi spiega..”Probabilmente non mi immaginavo che dopo tutto questo tempo tu avresti potuto sottometterti ad una richiesta così egoista e crudele da parte mia. Probabilmente ho pensato che dopo quattro anni senza poter fare sesso con tua moglie non ti saresti mai fatto dissuadere. Ho creato questa regola come una specie di prova del nove, così che se mai ti avessi posto di fronte a una scelta di quel tipo ne avresti saputo abbastanza da resistermi e scoparmi una buona volta. Ma in effetti avrei dovuto dirtelo. Penso che un simile deterrente non funzioni se tu non sei affatto informato. Oh, beh, sbagliando si impara.” Jessica strofina la sua vagina contro la mia erezione vibrante. “Povero piccino che non ottiene mai un po’ di respiro.” Jessica muove i fianchi su e giù sfregandomi la vagina contro il cazzo dalla clitoride lungo le labbra. Parlando con tono materno Jessica dice: “Povero piccino che viene punito ogni volta che accondiscende la sua crudele mogliettina! Non è mica giusto! Ecco qui una egoista che gli chiede di rinunciare al suo momento di piacere e rimandare ogni gratificazione e poi siccome lei è stata pigra e avara lui finisce penalizzato ancora una volta! Non è affatto giusto, non ti pare?”Jessica ricomincia a leccarmi la faccia. “Sarebbe stato probabilmente più onesto se tu avessi saputo che assecondando la mia richiesta egoistica avresti rinunciato per sempre al diritto di fare sesso con me, non credi?”Annuisco.”Povero maritino, non hai un attimo di tregua dalla sua crudele mogliettina?”Scrollo il capo.”E viene sempre punito.”Annuisco.”Il maritino ama la sua mogliettina?” Annuisco.”Il maritino muore dalla voglia di fare sesso con la sua mogliettina?” Annuisco.”Il maritino ama di più la sua mogliettina proprio quando lei è così crudele con lui?” Annuisco.”Quindi, più la mogliettina è crudele con lui più lui la adora, giusto?” Annuisco.”Per cui il maritino ha capito bene che non potrà mai più avere un orgasmo nè penetrare la sua mogliettina?” Annuisco.”Povero maritino, la mogliettina ottiene tutto e lui nulla” Annuisco.”Dimmi quanto mi ami.””Ti adoro, non potrei amarti di più di così.”Jessica lascia la stanza e torna con un pacchetto di ghiaccio. Mi applica il ghiaccio sul mio cazzo gonfio e purpureo. Dopo pochi secondi il mio sesso comincia a ridimensionarsi per via del freddo. Jessica prende la gabbia di castità e rapidamente me la rimette addosso.”Scommetto che quando mi hai sposata non immaginavi che avresti passato la maggior parte del tempo con il cazzo chiuso in una gabbia di metallo e mai dentro la vagina della tua bella mogliettina. Ma scommetto che in qualche modo quella gabbia sia una tua seconda natura. Penso che ti faccia bene. Sai, è sicura, protettiva. Non sentirai più la sensazione della vagina di tua moglie oramai. È tutta morbida e calda, per nulla simile alla tua gabbia, tutta metallica, fredda e costrittiva. Scommetto che oramai pensi alla gabbietta come a tua moglie. Devi restare fedele alla tua moglie di metallo, non credi? Non sarebbe carino se tu facessi sesso con me. La tua moglie metallica si sentirebbe tradita, non trovi? No no, non sarebbe affatto corretto.”Jessica ricomincia a parlare direttamente al mio pene, come all’inizio di questa nottata. “Povero piccolo pisellino, non sei riuscito ad entrare nella mia calda e succosa micetta. E adesso non potrai mai più provare questa sensazione! Oh, povero piccolo pisellino.”E mentre pronuncia la parola “piccolo” chiude il lucchetto, assicurandomi nella mia moglie metallica. Poi sfrega la sua vagina contro il mio cazzo chiuso nella gabbia. Mentre lo fa ridacchia tra sé, perché sa che posso sentire un minimo del suo calore attraverso la gabbia.”Bene, buona notte a tutti e due, e cerca di tenerlo a freno!” Jessica ride della sua battuta.Mentre ride, mi bacia tutta la faccia, poi si volta dall’altra parte e si addormenta.

