Caterina non poteva farne a meno! Avrebbe voluto smettere ma qualche cosa dentro di lei non glielo permetteva! Aveva l’aria di una normale liceale diciottenne, aspetto normale, voti medi, begli amici, buoni genitori, nessuna preoccupazione… non proprio, Caterina era una patita del sesso orale! Avrebbe succhiato chiunque, dovunque, in qualsiasi momento. Non era sicura del perché, ma tutto ciò che sapeva era che aveva un bruciante desiderio di avere la bocca intorno ad un cazzo duro o la lingua seppellita in una micia calda! Tornando a casa da scuola si era fermata in cartoleria a comprare ciò che le serviva per le lezioni! La commessa era un’anziana zitella di cinquantacinque anni che probabilmente non aveva mai avuto nessuno in vita sua, ma aveva sentito di Caterina da un suo collega così, quando l’ha riconosciuta, ha deciso di vedere se quello che aveva sentito era vero. “Vieni con me,” ha detto a Caterina e l’ha condotta nel retro del negozio. Incerta l’anziana signora lentamente ha alzato la parte anteriore del vestito; non ha detto niente, ha solo aspettato per vedere se Caterina gliel’avrebbe fatto veramente. Con suo stupore Caterina si è lasciata cadere sulle ginocchia, ha abbassato i collant della zitella e febbrilmente ha cominciato a leccarle la micia gocciolante. Non aveva mai sentito niente di tanto meraviglioso! Senza domandare niente, quell’attraente ragazzina le leccava il clitoride. Caterina non ne aveva mai abbastanza, ha succhiato e leccato fino a che la donna non ha cominciato a scuotersi nell’orgasmo. Quando ha finito, la signora ha tirato su i collant e le ha detto di aspettare là per un secondo. Dopo alcuni minuti è ritornata col direttore del negozio. “Deve solo mettersi davanti a lei” gli ha detto “lei farà il resto!” Scioccato il signor Gatti ha guardato Caterina aprire la zip dei pantaloni, gli ha tirato fuori il cazzo e l’ha succhiato profondamente. Mentre Caterina lo faceva, la donna, imbaldanzita, cautamente ha cominciato a sentire il torace sensibile di Caterina; non incontrando resistenza ha fatto scivolare una mano sotto la gonna della ragazza e ha fatto scivolare un dito dentro le mutandine. Si è accorta che Caterina gocciolava come un rubinetto che perde! Era passato molto tempo dall’ultima volta che aveva toccato il corpo di una giovane donna e Caterina era veramente una piccola cagna calda! Le ha abbassato le mutandine alle ginocchia e mentre usava ambedue le mani, le ha fatte correre su e giù sul suo culo e sulle, alla fine ha messo la bocca sull’inguine di Caterina e ha leccato la micia più dolce che avesse mai assaggiato. Sia Caterina che il signor Gatti si lamentavano di piacere e la ragazza ha succhiato con sempre maggior forza quando ha sentito le sue noci contratte emettere lo sperma che si è riversato nella sua bocca ansiosa. Un secondo più tardi l’orgasmo l’ha raggiunta mentre la sborra volava giù per la sua gola. Ha passato i seguenti cinque minuti a pulire il cazzo ora molle con la bocca e la vecchia zitella che non voleva perdere l’occasione di essere succhiata, si è messa accanto al signor Gatti, ha alzato il vestito e ha abbassato le mutandine così quando Caterina ha finito di pulire il cazzo ha cominciato a leccare la fessura pelosa della vecchia fica. Arrivata a casa sua mamma le ha detto che aveva chiamato Tommy ed aveva detto di richiamarlo non appena fosse ritornata a casa. Quando l’ha chiamato, l’unica cosa che si è sentita dire al telefono è sta “Alla biblioteca, stasera.” Caterina ha cominciato immediatamente a pensare al grosso pezzo di carne di Tommy! Era uno dei suoi favoriti. Di solito lui si prendeva anche cura di lei, ma la maggior parte dei ragazzi, una volta ottenuto il servizio, la lasciavano senza soddisfarla. Tommy era uno dei più premurosi, qualche volta la fotteva. Sarebbe stata una vera festa! Dopo cena si è scusata e poi si è diretta verso la biblioteca; distava solo quindici minuti a piedi e mentre camminava pensava al buon sapore dell’uccello di Tommy. Tommy l’aspettava davanti all’edificio, la presa sotto braccio e l’ha accompagnata al primo piano dove si sono diretti verso l’angolo nascosto dietro le riviste. Lui ha fatto scivolare la mano sotto la maglia di Caterina e ha giocato coi suoi capezzoli e le sue tette che, lo sapeva che lei era senza reggiseno e mutandine. I capezzoli sono diventati duri quando li ha torti tra le sue dita, poi le ha chiesto cosa voleva e lei ha bisbigliato “Succhiare il tuo pene.” “Prima fammi vedere le tue tette, alza la maglia e mostramele” Caterina ha tirato su la maglia esponendo il torace al giovane stallone che si è chinato, ha preso in bocca un capezzolo duro ed avidamente ha succhiato la protuberanza. Dopo alcuni minuti si è alzato, ha aperto la patta e ha ordinato a Caterina di tirargli fuori la verga. Lei si è inginocchiata, ha fatto scivolare la mano nei pantaloni di Tommy e ha trovato il cazzo duro. Delicatamente ha tirato fuori il grosso pesce e ha cominciato a baciare la testa del membro completamente eretto. Era in momenti come questi che Caterina era contento di essere una femmina Non c’era niente di più bello di succhiare il cazzo di un giovane stallone, specialmente quando era notevole come Tommy. Mentre lo succhiava, ha cominciato a pensare a quanto era successo sei mesi prima. Era andata a nuotare con un suo amico ma era dovuta tornare a casa perché si era accorta di aver lasciato a casa la tessera d’entrata in piscina. Arrivata a casa si è stupita di vedere la macchina di papà parcheggiata davanti all’edificio, avrebbe dovuto essere al lavoro almeno fino alle cinque trenta mentre era solo l’una. Dirigendosi verso la sua stanza stava per gridare “sono qui!” quando ha sentito suoni strani provenire dalla camera da letto dei suoi genitori. Suo padre si lamentava come se avesse dei dolori; la porta della loro camera da letto era parzialmente aperta, così si è avvicinata senza far rumore e ha gettato un’occhiata dentro. Non poteva credere quello che vedeva, in ginocchio e nuda, sua mamma succhiava il pene di suo padre! Caterina non aveva mai visto il cazzo del padre ed è rimasta stupita per le sue dimensioni! Il papà si lamentava e quasi implorava “Succhia più forte, Patrizia!” Sua mamma l’ha guardato e gli ha detto “Ti piace la mia bocca sul tuo uccello, non è vero?” “Oh sì” si è lamentato e nei dieci minuti seguenti Caterina ha guardato sua mamma spompinare il grosso cazzo di papà. Proprio quando stava pensando di ritirarsi suo papà ha gridato “Sto venendo!” e poi della roba bianca a cominciato a volare fuori dalla punta del cazzo. Sua madre non solo non ha cercato di tirarselo fuori, ma anzi sembrava cercare di averne il più possibile in bocca. Dopo che il papà si era calmato, Caterina era scivolata nella sua camera a prendere la tessera ed aveva lasciato la casa. Benché non avesse mai detto a nessuno quello che aveva visto, la vista di sua madre che succhiava un grosso cazzo le aveva fatto ritenere che succhiare fosse una cosa naturale e giusta da fare. Tommy ora stava facendo quello che suo papà aveva fatto sei mesi prima, si lamentava ed implorava di sborrare nella bocca di una donna. Più che felice di accontentarlo, Caterina ha mosso la bocca su e giù sul pene eretto, fermandosi di tanto in tanto per dare una bella succhiata alla cappella. I gemiti di Tommy e le sue palle che si contraevano hanno detto a Caterina che il ragazzo stava per venire. Caterina sapeva che la sborra di Tommy era dolcissima e quando si è precipitata nella sua bocca e sopra la lingua, l’ha assapora prima di ingoiare quel nettare prezioso. Dopo essersi ricomposto, Tommy l’ha baciata Caterina profondamente e ha fatto scivolato una mano sotto la sua gonna. Non c’erano mutandine! Il suo dito ha trovato subito il clitoride e lentamente ha cominciato a masturbarlo, Caterina gemeva mentre l’orgasmo riempiva la sua micia e lei si appoggiava a Tommy, la sola maniera per non cadere. Dopo aver sistemato l’abbigliamento hanno abbandonato la biblioteca abbracciati. Caterina si sentiva sulla cima del mondo e Tommy probabilmente si sentiva anche meglio. Tommy le ha dato appuntamento per la settimana seguente, baciandola sulla guancia e se n’è andato nella notte mentre Caterina si dirigeva verso casa sua. I suoi pensieri comunque continuavano ad andare a cazzi e fiche che le piaceva tanto succhiare, era nata proprio per quello!
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