Era da parecchio tempo che cercavo di convincere mia moglie Dora a esibirsi di fronte ad un estraneo. D’altronde dopo dodici anni di matrimonio ci voleva qualche nuova esperienza per ravvivare il nostro rapporto. Finalmente, dopo anni di timidezza, ora al momento dell’orgasmo godeva molto nell’immaginare che un altro li guardasse. Ma farlo davvero era un’altra cosa. Mentre scopavamo le piaceva parlarne ma poi quando aveva goduto non riusciva a immaginare di superare i tabù e la timidezza che la inibivano. Inoltre l’idea di invitare a casa un amico e provocarlo o coinvolgerlo nei nostri giochi la impaurivano. Avrebbe potuto raccontare in giro le peggiori cose.E l’idea di un annuncio o di cercare un estraneo disponibile la terrorizzavano. Avrebbe potuto ricattarli!! Poi ho cominciato a confidarmi con Giulio, conosciuto tramite internet; all’inizio l’anonimato mi ha facilitato le cose, poi ci siamo incontrati e si è rivelato una persona simpatica, aperta ma soprattutto esperta. Già, perché lui aveva già aiutato altri mariti a raggiungere lo scopo.E adesso erano felici: le loro mogli si era completamente disinibite ed erano diventate delle meravigliose troie. Seguendo il suo suggerimento ho dapprima consigliato a mia moglie di iscriversi in un centro estetico, raccontandole che era convenzionato con la mia azienda e, quindi, molto conveniente. Lei ha accettato con entusiasmo. Ovviamente il centro benessere era quello dove lavorava Giulio come massaggiatore. Ha iniziato i trattamenti per il rassodamento del seno e dei glutei e, naturalmente, i massaggi. Giulio si è presentato a mia moglie come massaggiatore esperto di tecniche per il dimagrimento e il rassodamento del fisico, ma anche profondo conoscitore delle tecniche orientali di rilassamento. Mia moglie me ne parlò con entusiasmo sottolineando la pulizia dell’ambiente, la professionalità del personale e cominciando da subito a raccontarmi di Giulio. Non si sentiva assolutamente inibita o intimidita nel sottoporsi ai massaggi. Anche perché Giulio all’inizio evitava accuratamente le tecniche più intraprendenti. Ad un certo punto le suggerì di intensificare i trattamenti, proponendole di venire direttamente a casa per non costringerla ad aumentare la frequenza delle visite al centro. Come in precedenza mia moglie me ne parlò e io, ovviamente, le dissi che era importante farlo solo se si sentiva veramente a suo agio. Il fatto che Giulio fosse così professionale presso il centro, la sua affabilità e la mia disponibilità la rilassarono e accettò di buon grado. Così cominciarono le sedute a casa. Giulio mi spiegò che dopo un paio di incontri “leggeri” incominciò ad utilizzare le tecniche orientali e che Dora rispondeva pienamente senza alcuna reazione negativa alle carezze sempre più intime. Concordammo che in occasione del massaggio decisivo sarei stato presente; infatti dissi a mia moglie che sarei andato a lavorare mentre invece presi una giornata di ferie. Rimasi in attesa fino all’orario concordato; ero eccitatissimo, mentre salivo con l’ascensore cercavo di immaginare cosa stesse accadendo e me lo sentivo duro come un ragazzino. Aprii con estrema attenzione per non fare rumore e entrai in casa; si sentiva una musica di tipo orientale in sottofondo. Mi avvicinai alla porta del soggiorno, Dora era distesa a pancia in giù su un lettino da massaggio che aveva portato Giulio. Lei era in libertà; indossava solo reggiseno e mutandine. Lui era con maglietta e pantaloncini. Appena Giulio mi vide cominciò ad accarezzare l’interno cosce di mia moglie con carezze che risalivano fino al limite. Con naturalezza spostò le mutandine tra le natiche di Dora. Parlandole con voce calda e suadente mentre la massaggiava le slacciò il reggiseno. Lei si lasciava fare; era incredibile; mia moglie, così timorosa, così pudica, così impacciata, era lì che si faceva accarezzare e spogliare da un estraneo senza alcuna ritrosia. Anzi, sentivo che il suo respiro si faceva via via più evidente. Stava ansimando. La vista ai miei occhi era incredibile. Vedevo il culo di mia moglie muoversi ad ogni carezza sempre più insistente assecondando i movimenti delle mani che si insinuavano tra i peli della figa che era sempre più visibile. Giulio con movimenti rapidi le abbassò gli slip e continuando ad accarezzarla la spostò con il culo al limite del lettino. Stavo impazzendo. Lei era a novanta gradi sul lettino, gli slip abbassati alle ginocchia e spingeva il culo assecondando le carezze di un uomo che non ero io. A quel punto Giulio si piegò e cominciò a leccarla. Lei era al limite, mugolava e cominciava a respirare in modo estremamente affannato. Mi spogliai; cominciai a menarmelo. Sentii Giulio chiedere a Dora cosa volesse e lei, che con me aveva sempre faticato, disse in modo chiaro e netto che voleva il suo cazzo. Ma lui non si accontentò. Le disse che se voleva il suo cazzo doveva succhiarglielo. Senza farselo ripetere lei scese dal lettino si inginocchiò, tirò fuori l’arnese di lui e con una foga che mai avevo visto cominciò a lavorarlo. Lui le parlava, le diceva che era una succhiatrice di cazzi, che l’avrebbe scopata fino a farla urlare, che era una porca e lei interrompeva il pompino per confermare che era una troia e che voleva essere scopata. Non credevo ai miei occhi e alle mie orecchie. Dora era lì davanti a me e si comportava come se il sesso fosse la sua unica ragione di vita. A quel punto, Giulio la alzò, la rimise appoggiata al lettino a novanta e cominciò a massaggiarle la figa con la punta del cazzo; continuava a ripeterle che aveva la figa fradicia e a chiederle se voleva essere scopata; lei rispose di si che voleva il suo cazzo, di non aspettare, che non ne poteva più. Allora lui glielo infilò, prima lentamente e poi dandole dei colpi secchi. Dora restava con la bocca aperta e con voce roca diceva che lo voleva dappertutto, che ne voleva di più. Giulio mi fece un cenno e io entrai nella stanza nudo e con il cazzo duro come non mai. Non appena lei mi vide Giulio aumentò i colpi e Dora superò subito lo stupore. Era trasfigurata dal piacere. Lui le ordinò di succhiarmelo e lei docile ma vogliosa me lo prese in bocca con una foga incredibile. Da quel momento persi la lucidità. Lei volle provare di tutto. Ad un tratto mentre era sopra di me e mi scopava, chiese a Giulio di prenderla dietro. Mi sembrava impossibile. Giulio, da vero professionista, non perse la lucidità e le chiese di ripetere la richiesta. Dora disse che lo voleva nel culo, che voleva essere inculata davanti a me, che così sarei stato contento di vedere un altro uomo possederla e che se ci fosse stato qualcun altro avrebbe voluto un cazzo anche in bocca.Non ce la facevo più, era troppo. Venni come non mai, provando un piacere incredibile.Dora aveva ormai avuto parecchi orgasmi ma riuscì a godere anche così, mentre veniva inculata. Giulio decise che poteva bastare, uscì, la fece inginocchiare e le ordinò di succhiarlo ingoiando tutto. Senza obiezioni Dora eseguì guardando l’uomo negli occhi riconoscente.Restammo alcuni minuti senza parlare, poi Giulio si rivestì, smontò il lettino, baciò Dora, mi salutò strizzandomi l’occhio con complicità e se ne andò.Dora si alzò, mi si avvicinò e mi disse che era felice. Aveva sempre temuto di non essere capace di lasciarsi andare e quando le dissi che avevo organizzato tutto con Giulio, mi ringraziò. Mi disse che si sentiva molto appagata, che mi amava e che adesso che aveva provato un piacere così intenso era pronta a seguirmi in qualsiasi avventura.

