Vedendo entrare lino nella serra, Carmela ebbe un tuffo al cuore,stava risistemandosi il trucco sul viso, lavato via dalla pioggia di sborra che i tre uomini le avevano riversato sopra la faccia. — e veramente bella questa serra, piena di fiori meravigliosi, ma il più bello di tutti e la mia dolce sposina. — disse galante lino,mentre dava un bacio in bocca alla donna che era appena diventata sua moglie, non immaginando che lo strano sapore della bocca di lei era dovuto alla sborra che ingordamente aveva bevuto, del resto non era la prima volta che lo sentiva baciando Carmela. Intanto Mario era tornato alla panchina nel parco, dove trovò sedute le fidanzate dei testimoni, e in piedi il giovane assistente del fotografo, dopo un pò arrivò anche il gruppetto di maiali, insieme al cornuto. — prima di andare via, vorrei fare qualche foto con te Mario — le disse la sposina, dolcissima. —volentieri. — rispose MarioMentre il fotografo si preparava, suocero e nuora si diressero verso un cespuglio di rose rosse che avrebbe fatto da sfondo alle fotografie, mentre camminavano dando le spalle al gruppetto, Mario senza tanti preamboli mise al corrente Carmela di aver visto il suo show nella serra, Carmela barcollò, Mario la prese per un braccio credendo che fosse inciampata nello strascico del suo vestito da sposa, ma non era cosi, Carmela aveva avuto un orgasmo, aveva tenuto in mano tre bei cazzoni duri li aveva fatti sborrare, ma lei eccitatissima non aveva avuto la soddisfazione di essere chiavata, ed era rimasta con la figa vogliosa e insoddisfatta, poi alla rivelazione di Mario suo suocero, che l’aveva vista in abito da sposa farsi coprire la faccia di sborra le procurò un fantastico orgasmo spontaneo, rivoli di ciprigna le bagnarono le cosce fino ad inzuppare le giarettiere, le mutandine talmente bagnate al punto che sgocciolavano. — tutto bene ?—chiese lino da lontano. — tutto a posto, amore, sono solo inciampata. — le rispose Carmela sorreggendosi al suocero. — sei veramente una baldracca. — la ingiuriò Mario che aveva capito tutto. — non prendertela, avrei preferito godere con il tuo bel cazzone nella fica, che così. L’eccitazione che Carmela provava non accennava a diminuire, sarà perché era il giorno del suo matrimonio, sarà il vestito da sposa, Carmela non riusciva a spiegarselo, era perennemente in calore. — comunque ò deciso che oggi il mio buco del culo sarà solo per te. — giurò Carmela al suocero, mentre il fotografo scattava la foto. arrivarono al ristorante. gli ospiti avevano gia preso posto e attendevano l’arrivo degli sposi per cominciare a banchettare, il buon cibo e l’ottimo vino, era apprezzato da tutti , ogni tanto qualcuno gia brillo alzava il bicchiere gridando viva gli sposi, a cui seguivano battute di mano e auguri alla giovane coppia. Carmela aveva bevuto qualche bicchiere di vino, doveva andare in bagno, le sua amiche si offrirono di accompagnarla , lei rispose di non disturbarsi e di continuare a pranzare se la sarebbe cavata da sola. era il momento che Aldo aspettava, amico del proprietario del ristorante aveva suggerito di lasciare un bagno per uso esclusivo della sposa, Carmela alzandosi il vestito per non inciamparci si diresse verso il bagno, sulla porta un cartello con la scritta privato, entrò e ci trovò Aldo con il cazzo di fuori. — che ci fai qui e se ti vedesse qualcuno. — disse una sorpresa Carmela — non ci disturberà nessuno il personale cì coprirà. — la tranquillizzò Aldo, che aveva cominciato a tastare le parti intime della sposina. — lasciami prima pisciare porco. — disse Carmela a cui quella sorpresa in fondo non dispiaceva per niente. alzandosi la gonna spostandosi le mutandine, Carmela urinò, Aldo guardava la figa alla sposa mentre pisciava, il cazzo da barzotto divenne duro duro, —leccalo un po’ mentre pisci cosi risparmiamo tempo. — disse Aldo, mentre Carmela accoglieva per l’ennesima volta quel giorno un cazzo in bocca, finito di pisciare si alzò dalla tazza, e si poggiò con le natiche sul lavandino a gambe aperte mostrando la fica ad Aldo, che le disse. — girati, voglio farti il culo. Carmela scosse la testa. — no il culo e promesso in esclusiva ad un altro, dovrai accontentarti della mia fica. — chi si contenta gode. — disse realisticamente Aldo, mentre teneva il cazzo alla radice, pronto ad infilarsi nella fica che la sposa oscenamente le offriva, aldo le abbranco le chiappe, il vestito non era facile da gestire, ma il cazzo trovò la strada giusta è si insinuò nella fica bollente,la sposa godeva gemendo quando sentì il cazzo farsi strada nelle sue carni ;paradossalmente gli ospiti ignari che qualcuno nel bagno la stesse chiavando urlavano augurandogli figli maschi. Aldo la scopava con forza sbattendole la mazza nella fica, tenendola ferma con le mani bloccandogli le chiappe, Carmela godette a gambe aperte, mentre il cazzo continuava instancabile a scorrergli nella fregna, finchè non sentì il liquido caldo della sborra riempirgli l’intimità, per fortuna era gia incinta altrimenti ci sarebbe rimasta di sicuro anche questa volta, i due si baciarono in bocca lascivamente, il cazzo perdeva lentamente consistenza. mentre Aldo riponeva l’arnese, Carmela rimaneva appoggiata al lavandino, ancora a gambe aperte, fili biancastri di sborra le colavano tra le gambe. — che fai non vieni?. —-le domando Aldo,apprestandosi a uscire dal bagno. — no. vai da mio suocero digli che lo sto aspettando. — ah, e dunque a lui che hai promesso il culo. Aldo entrò nella sala, si diresse verso l’amico e le bisbigliò in un orecchio. — ce una troia nel bagno della sposa, che a voglia di farsi rompere il culo da te. Mario si alzò, e discretamente sparì dalla sala. aprì la porta del bagno e trovò la nuora piegata sulla tazza del cesso, il vestito da sposa attorcigliato sui fianchi, il culo scoperto le mutandine tra le ginocchia, era bellissima ed eccitante, senza proferire parola, le allargò le chiappe le leccò il buco del culo, infilò la lingua fin dove poteva, notò anche la sborra dentro la sua figa, dopo averle lubrificato per bene l’ano, tiro fuori il cazzo, a Carmela l’ uccello del suocero sembrava più grande ogni volta che lo vedeva. — reggiti forte. — le disse Mario puntandole la cappella sul buco del culo, poi la prese per le spalle stringendo forte le mani, rimase fermo, Carmela impaziente cominciò a muovere il culo a spingerlo indietro per farsi penetrare,non ci riusciva il cazzo si mise in verticale tra le sue chiappe. — che aspetti rompimi il culo Mario. — chiedeva, pregando la sposa. — devi chiamarmi papà, se lo vuoi nel culo puttana. — disse il suocero. — ohh, sì,sì sfondami il buco del culo… papà !— disse Carmela, con la bocca impastata di bava. Appena ebbè terminato la frase Mario cominciò a sodomizzare la nuora spingendo l’enorme cazzo duro come il ferro nel culo, che si apriva mano a mano che la cappella affondava nel retto, Carmela si sentiva il culo pieno, godendo incitava il suocero. — ahh papà, mi stai sfondandoo… si cosi, ooohh, papà, papààà. L’uccello stretto in quella guaina di carne, i mugolii della nuora che lo chiamava papà, resero Mario una bestia eccitata, senza ritegno inculava la donna che suo figlio aveva appena sposato, spingeva il suo cazzone nel culo gia ampiamente sfondato della nuora con tutta la forza, Carmela a pecorina sulla tazza del cesso, accoglieva il membro nel culo senza difficoltà anzi godeva come una pazza, il sesso anale era la sua droga, sentire il bacino degli uomini sbattere sulle sue chiappe le palle colpirle la fica bagnata, avere un cazzo duro nel culo era per lei la cosa più bella al mondo, raggiunse l’orgasmo senza toccarsi la figa solo con le sensazioni che le arrivavano dal culo rotto,godendo stringeva talmente il culo, che Mario si sentiva il cazzo schiacciare,quando sentì la sborra pronta ad eruttare sfilò il cazzo è sborrò una quantità di sborra impressionante sulle chiappe rosee e sode della sposa, indietreggiò aveva la visuale piena di Carmela a pecora, il buco del culo era talmente allargato che non riusciva a trattenere la bianca sborra, la figa sembrava pisciare per quanto liquido le colava fuori. Entrarono insieme nella sala, gli ospiti guardavano la coppia, al che Aldo per evitare imbarazzanti domande ai due, alzò il bicchiere, gridando evviva la sposa, tutti i commensali fecero altrettanto poi ripresero a parlare e a bere, nessuno aveva notato che la sposa faceva leggermente fatica a camminare, il suocero l’aveva sodomizzata per bene. Carmela riprese il suo posto di fianco allo sposo, lino vedendo la sua sposa un pò sbattute, le chiese premuroso. — tutto bene cara. — tutto bene amore mio sono solo un pò stanca !— lo tranquillizzò Carmela, sentendo una fitta di dolore arrivargli dal buco di culo gonfio e sfondato. per tutte le donne il giorno del matrimonio e unico, diverso da tutti gli altri, per Carmela era vero solo in parte: era stata scopata, inculata, aveva leccato cazzi e bevuto sborra ; niente di diverso quindi per lei da tanti altri giorni.
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