Nessuno avrebbe mai creduto che Rita avrebbe fatto sesso con un cane, tantomeno Rita. Ma talvolta le circostanze si presentano e noi scopriamo che non è affatto male. Infatti potremmo scoprire che può essere abbastanza bello. Rita si versò un bicchiere di vino, mise un CD nel player, accese il fuoco nel caminetto, gettò alcuni cuscini sul pavimento e si distese per rilassarsi. Non passò tanto tempo che Tigre entrò e le leccò una guancia. Tigre era il suo cane. Un pastore tedesco di due anni che lei aveva allevato fin da quando era cucciolo. Lei lo ha abbracciò e lo accarezzò sulle orecchie. “Tigre che cane sciocco che sei, sei sempre in giro finché non ho bisogno di te!”. Rita aveva in testa il pensiero di decidere se uscire o no, le sarebbe piaciuto andare al bar e ballare con il suo fidanzato. Lei era una a cui piaceva tanto fare sesso, normale per i suoi venticinque anni, per cui si annoiava al bar, anche per la gente che frequentava il locale. Se solo non avesse amato così tanto la sua libertà e indipendenza, avrebbe potuto pensare di sistemarsi con qualcuno se avesse trovato qualcuno all’altezza, “maledizione Tigre, perché non siamo nei racconti delle fiabe? ti bacerei e tu ti trasformeresti in un principe azzurro”. Tigre si sedette vicino alla sua faccia e la guardò stupito. “Cosa stai pensando, Tigre? Ti piacerebbe essere il principe azzurro?” Rita si è allungata bene a terra e si mise ad ammirare il suo corpo armonioso e sensuale. Sebbene lei fosse distesa sulla schiena, le sue tette sporgevano tanto dal suo torace. I suoi capezzoli erano talmente eretti che si notavano le punte da sotto il suo pigiama di seta. Si è accarezzata i muscoli tesi sullo stomaco e furtivamente si accarezzò anche la corta peluria sul suo monte di Venere. Li sentiva attraverso la stoffa, alzò una gamba e flesse il muscolo. I molti anni di danza classica le avevano lasciato le lunghe gambe armoniose e ben modellate oltre che sode. Si riempì il bicchiere di vino, era buono, le piaceva gustare qualche bicchiere dopo cena. Mentre era in completo relax sentì un calore che si espandeva in tutto il corpo, forse doveva ringraziare quello che stava bevendo. Un calore strano, forse eccitazione e la sua mano andò a cercare il monte di Venere e si lasciò andare a lascivi pensieri… Rita era una donna che spesso si eccitava, non aveva certo bisogno del vino per iniziare a masturbarsi, ma questo la aiutò. Sentì subito i suoi capezzoli indursi non appena il suo dito sfiorò la clitoride. Iniziò a strizzare uno dei capezzoli mentre iniziava il suo lavorio sul bottoncino… Non si faceva certo pregare non appena dell’umore buono, ma un rumore l’ha bloccata. Girò la sua testa e vide Tigre che si grattava. Le stava seduto di fronte con una delle gambe posteriori poggiata e l’altra occupata a grattarsi il torace. “Oh merda Tigre, non avrai di nuovo le pulci! Abbiamo appena finito di sterminarle” Non appena lei volse lo sguardo verso il cane, vide il suo pene rosso emergere dalla guaina pelosa. Per qualche motivo che non conosceva si sentì attratta da questo… sembrava ipnotizzata. Guardò il grande cazzo rosso che si affacciava dalla guaina forse a causa del movimento del cane che si stava grattando… Vide anche le sue grandi palle rimbalzare su e giù. “Tigre, sei come un ragazzo! mi vedi menmentre mi masturbo e cominci ad eccitarti” poi sorrise e riprese a toccarsi. Il cazzo rosso polarizzò la sua attenzione mentre la sua fica iniziò a bagnarsi… Il rosso piolo di carne era metà fuori dalla guaina e Rita poté notare una strana protuberanza alla sua base ancora prigioniera della guaina. Capì cos’era anche perché ricordava che qualcuno le aveva parlato dei membri dei cani e del nodo che gli veniva durante il coito. Lei non lo aveva mai visto prima ma ora era molto curiosa. Contemplava il pene dell’animale. Non aveva la punta gonfia come quella di un uomo ma al contrario finiva a punta. Fissandolo iniziò il viaggio nel piacere e iniziò a fantasticare. Il cazzo di Tigre era lucido, tutto lucido e pronto per essere infilato in una fica in attesa, lei pensò. Rita venne presa dall’impulso di provare quello strano e magnifico cazzo… Si rovesciò sulla pancia e toccò con timore il palo scarlatto che la stava attraendo. Era caldissimo… duro e caldo. Non era veramente scivoloso come le era sembrato. Avvicinò la mano alla guaina pelosa e afferrò il resto del cazzo e volle sentire come era fatto quel nodo alla sua base. Infine lo toccò… Era durissima ed era di dimensioni doppie o triple del resto del pene e la pelle di Tigre era morbida, coperta di pelo morbido come la seta. Sfiorando il nodo duro, era incerta su quale tipo di reazione Tigre avrebbe avuto… rallentò la sua carezza ed iniziò a stringere delicatamente la protuberanza. Non somigliava alle palle degli uomini con cui lei aveva scopato, era molto duro al tatto. Rita ha iniziato ad accarezzare il cazzo all’interno della guaina. Tigre ha smise di grattarsi e si è alzò, ma non andò via. “Tigre, sei eccitato! Ti piace quello che ti sto facendo, vero?” “lo sai che, caro, che piace anche a me? Sono terribilmente eccitata!” Rita sentì un tremito, era ancora più eccitata per quello che aveva appena detto, sentì i suoi capezzoli che si strofinavano contro il suo pigiama. Una sensazione di dissolutezza si è impossessata di lei, e si posizionò sotto Tigre mentre continuava ad accarezzare il cazzo duro. Il pene stava crescendo sempre di più uscendo completamente fuori dalla sua protezione. Rita era sempre più eccitata e prese il cazzo facendo scorrere la mano arrivando fino al nodo e iniziò a masturbarlo, il cane a questa sollecitazione che iniziava a piacergli cominciò a muovere il suo bacino avanti e indietro come se stesse scopando… ed il suo attrezzo era mostruoso per la dimensione che aveva raggiunto: “Caspita Tigre, questo si che è un bel cazzo, e fidati, me ne intendo!” A questo punto Rita avvolse entrambe le mani intorno al cazzo. Lei avrebbe voluto farlo crescere ancora e continuò a masturbare il cane. Le sue dita a stento riuscivano a coprire la circonferenza. “merda, deve essere circa ventidue venticinque centimetri, che cazzo meraviglioso! Scommetto che con questo rendi felici molte cagne!”. Tigre incurante di cosa gli venisse detto continuò a scopare la mano di Rita che tolse una mano e la portò sul nodo afferrandolo mentre con l’altra continuò la masturbazione che ora era diventata frenetica. La donna non sapeva cosa volesse fare ma la sua prima voglia era quella di farlo venire nelle sue mani, sentire lo sperma del cane che la bagnava… e continuò la masturbazione velocemente per molti minuti. Improvvisamente il cane ha iniziato a spruzzare il suo sperma e fu colpita da quel liquido che le sembrò bollente, sembrava che gli schizzi non finissero mai e più continuava e più lei si stupiva di quanto fosse lungo quell’orgasmo e la quantità di sperma che il cane stava spargendo dappertutto. Il suo corpo era completamente fradicio aveva la sua sborra dovunque, sui seni sulla pancia… sulle mani e perfino in faccia. Rita prese un panno per asciugare il suo corpo e il pavimento. Poi spinta da un irrefrenabile impulso prese una goccia caduta sulla sua faccia e lo fece… assaggiò! Non era salato come quello di un uomo, un gusto leggermente diverso che lei non conosceva… un gusto che ora era penetrato nel suo cervello… Tigre si sedette e iniziò a leccarsi il cazzo ancora fuori dalla protezione, era ancora enorme ci volle ancora un bel po’ di tempo finché lentamente il paletto rosso scomparisse nella guaina pelosa. “E’ la prima volta che il mio partner dopo aver goduto si ripulisce da solo con la sua lingua… ” disse sorridendo. Rita si pulì e dopo essersi seduta si versò dell’altro vino. “Accidenti”, pensò, “non posso credere di avere appena finito di far godere il mio cane, che l’ho accontentato ed è stato divertente per me. Maledizione, vorrei ricordare chi mi aveva consigliato di provare col cane, vorrei parlargli adesso”. Si sforzò ma fu vano perché non riuscì a ricordare. Sentiva la necessità di condividere quel segreto con qualcuno che ne sapeva di più. Qualche altro bicchiere di vino e Rita andò a dormire. La mattina successiva si svegliò con qualche senso di colpa e convinse se stessa che era stato il vino la causa di tutto. E proprio in quel momento Tigre entrò agitando la coda. “non sperare che succeda ancora, cane, il fattaccio di ieri sera non succederà più, tu scoperai con i cani e io continuerò a fottere con le persone”. Tigre continuò ad agitare la coda e anzi quasi incoraggiato da ciò che non aveva compreso iniziò a strofinare il muso sulla pelle di Rita e lei lo abbracciò. “Bene, almeno so che non mi bacerai e non parlerai, questa è una cosa in tuo favore. E devo ammetterlo Tigre, quel cazzo è come pochi! “. I giorni successivi si annoiò salvo quando ripensava occasionalmente a quanto era successo e quanto era grande cazzo del suo cane e ricordava perfettamente il gusto della sborra sul suo dito. Rita era sempre stata sessualmente di larghe vedute, a lei piaceva fare sesso con le donne come con gli uomini e aveva avuto anche esperienze sado-maso. Per tutto quello che aveva fatto e per tutte le fantasie che aveva avuto, scopare con un cane, con il suo cane, non ci avrebbe mai pensato. Ora sembrava che la porta fosse stata aperto. Forse era solo il fatto che era terribilmente proibito, forse era perché ultimamente la sua vita sessuale era diventata noiosa, o ancora peggio perché stava pensando a nuovi piaceri sessuali. Lei comunque aveva deciso di avventurarsi in quel nuovo mondo. Aveva deciso che questa volta non avrebbe accampato la scusa dei molti bicchieri di vino. Tornò dal lavoro con la decisione presa di andare fino in fondo e fare quell’esperienza, prendendo tutto ciò che il grande cazzo di Tigre le avrebbe dato… eccitarlo e gustare i suoi schizzi… sentirlo dentro di lei… si sarebbe andata così. Avrebbe voluto sapere perché la cosa era fissa nella sua mente e la perseguitava. Alla fine della giornata di lavoro tornò a casa e preparò la cena. Dopo cena fece una doccia e si sdraiò sul tappeto dove sparse molti cuscini ed infine chiamò Tigre che la raggiunse volentieri iniziando a leccarle la faccia. La ragazza lo abbracciò ed iniziò a coccolarlo, mentre lui non la finiva più di leccarla ed agitare la sua coda. Non era questo che Rita voleva e passò ai fatti facendo scorrere la sua mano sotto il ventre dell’animale dove trovò l’oggetto del suo desiderio… e prese la guaina pelosa facendola scorrere e dentro c’era il bel cazzo dell’animale che tra poco sarebbe cresciuto nella sua mano… arrivò fino ai suoi testicoli e toccò anche quelli… erano grandi e duri forse di più di quelle di un uomo… “Ohhh Tigre adesso mamma ti fa godere, tanto non hai fottuto nessuna cagna nei giorni scorsi vero? No? Quindi scommetto che hai tanta di quella roba dentro di te da annegarmi vero?” Diceva queste cose con una voce roca da far venire i brividi… era eccitata da morire come non lo era mai stata… la sua fica già grondava… Rita ha afferrato quel pene tanto desiderato iniziando ad accarezzarlo. Continuando ad accarezzare quella forza della natura fino alla fine della guaina pelosa sentì che stava uscendo e lo vide… rosso cominciava già a gocciolare e lei lo prese totalmente nella sua mano, sensazione meravigliosa… liscio, bollente… “Mmmmhhhhh” rantolava, ed era solo un godimento cerebrale… Rita si sdraiò e mise la sua testa sotto il corpo di Tigre per guardare la carne rossa emersa dal fodero di pelo… era favoloso… ecco il nodo… Il suo ventre bolliva e senza toccarsi stava oramai bagnandosi tutte le cosce… i suoi capezzoli erano duri da morire e se li toccò… tirandoli, si contorse per il piacere e questa volta era meglio di quanto avesse provato la prima volta. Masturbò Tigre e il nodo era fuori della guaina, il cane iniziò a muoversi come in una scopata… Rita si toccò la clitoride e iniziò un estenuante movimento e afferrando in mezzo l’asta rosso rubino e la strinse, poi la accarezzò. Il grande cazzo era completamente fuori dalla guaina ed il cagnone continuava a muovere il bacino… quindi il nodo spinto fuori dal movimento venne completamente alla sua vista… Rita strofinava il grilletto selvaggiamente con il suo pollice ed aveva messo due dita dentro la sua fica allagata e faceva dentro e fuori… Sentiva la fica che colava mentre continuava a toccare il bollente pene del cane ed era piacevole avere quella cosa caldissima ed enorme tra le sue dita… si stava contorcendo per il piacere che stava provando. Aveva tutte le mani scivolose per lo sperma del cane che continuava ad eruttare in continuazione… i suoi occhi erano calamitati da quel bel cazzone rosso e quella strana protuberanza alla fine che era grande come una palla da tennis e per di più era eccitante vedere Tigre che scopava la sua mano muovendo freneticamente il bacino… “Ohhhhh, sssiiisss, ohhhhh, cazzzoooo che bellooooooo, ohhhhh”. La sua foga però spaventò Tigre, e dovette abbracciarlo per rassicurarlo. Mentre con l’altra mano continuava a masturbare il cane, che era contento di essere in quella situazione, ma Rita a questo punto voleva andare oltre e senza indugi portò la sua bocca vicino alla sua fonte di piacere e tirando fuori la sua lingua lo fece… lo leccò! Sentì ancora il gusto strano e questo la incoraggiò leccandolo dalla punta alla fine percorrendo tutta la lunghezza, gustando tutto quel sapore che la situazione perversa accentuava fino alalla follia… poi il nodo… fantastico… leccò cercando di prenderlo tutto in bocca ma era troppo… Stava impazzendo, nessun cazzo che aveva succhiato le era piaciuto a tal punto… la sensazione di quella palla nella sua bocca la stava facendo diventare matta… E si fermò per un attimo togliendo anche la mano che era su quel cazzo per estasiarsi della visione… le piaceva accidenti, ma Tigre evidentemente era ormai partito e continuava ad agitare freneticamente il suo potente bacino. Le piaceva leccare quello strano cazzo! Maledizione. Intanto la donna continuava con un dito a pastrugnare la sua fica grondante mentre la sua lingua scorreva su quella asta bollente… leccandola tutta… ma la sua mente era sempre a quella enorme palla alla fine del pene… La sua fighettta palpitava mentre le sue dita rovistavano all’interno e avrebbe voluto il suo vibratore dentro… ma non voleva fermarsi di fare tutto quello per prendere il cazzo finto, ne aveva già uno vero e palpitante… Continuò a leccare l’asta rossa e sulla punta ci trovò una gocciolina di piacere che si depositò sulla sua guancia, pensò che era solo il liquido pre seminale, aveva già visto quanto ne sparava nell’orgasmo… era una quantità enorme… quella cosa bollente sulla guancia… la prese in bocca… durissima… cominciò a succhiare. Ora Tigre la stava fottendo in bocca, infatti il cane la sentiva come una fica intorno al suo cazzo e continuava a pompare… Rita lo sentì fino in gola… le sue labbra scorevano sull’asta portandola dentro e fuori dalla bocca… le piaceva farlo col cane… e portò la lingua sul forellino da dove avrebbe ricevuto gli schizzi leccandolo… mentre la sua fica accogliente era tormentata dalle sue dita… Rita prese la sua clitoride tra pollice ed indice stringendolo… le provocò una fitta di piacere… mentre portava i suoi seni contro il torace di Tigre strofinandogli contro i capezzoli eretti. La sua fichetta ormai ardeva… il cazzo nella sua bocca ebbe un sussulto e si indurì ancora di più… “oddiooo, sta venedoooo” non fece in tempo a pensarlo che ricevette i primi schizzi di sborra bollete, non finiva più e inghiottiva… inghiottiva… inghiottiva… “siiiiii… ohhhhhhh… ahhhhhh… vengooo… sborro insieme a te… Tigreeee… ahhhhh… ahhhhh… eccolooooo… vengooooooooooooooo… ” il liquido bollente le scendeva giù per la gola, mentre si fotteva selvaggiamente con le dita… “ancoraaaa… daiiiii… siiiiii… fannnttaassicooooo… vengoooooooooooo”. Si rovesciò con la testa sul pavimento, rilassandosi. La sua bocca era un po’ irritata per quanto aveva succhiato quell’asta e così intensamente… era sotto il cane e ancora ammirava quel palo rosso mentre Tigre ancora muoveva leggermente il bacino. Il lungo cazzo ora ondeggiava sopra la sua faccia… si è sollevata un po’ e l’ha baciato. “Merda, devo essere matta ma, Tigre, il tuo è il miglior cazzo che abbia mai succhiato, Tu stupido cane,non sai neanche quanto vali” “Ohhh, maledizione. Io sono pazza!” Rita ora stava cercando di ricordare chi le aveva detto che fotteva il suo cane, qualche donna glie lo aveva raccontato, ma non ricordava chi fosse. Oppure lo aveva sognato? Si ricordò che non aveva bevuto a sentì il bisogno di bere qualcosa… mentre si alzava vide Tigre impegnato a leccarsi il cazzo. Ha guardato la grossa ligua intorno all’asta rossa e disse: “certo Tigre con una lingua come quella non hai certo bisogno di me!” A questo punto si versò un bicchiere di vino e crollò sul suo letto. Sembrava che il vaso di Pandora si fosse aperto… la prima volta un incidente provocato dal vino… ora però l’ho fatto deliberatamente, e mi è piaciuto… dove andrò a finire? Ancora un po’ di vino e qualche pensiero… poi esausta si addormentò. Quando si svegliò Rita ripensò a quanto accaduto la notte prima e con sua sorpresa non aveva sensi di colpa… si sentiva meravigliosamente bene perché avrebbe dovuto sentirsi in colpa? Non aveva fatto del male al cane che sembrava avesse apprezzato. L’unica cosa che la infastidiva era di non ricordare la donna che le aveva confidato di fare sesso con il suo cane. Al lavoro però per tutta la mattinata Rita ebbe difficoltà a concentrarsi… se non pensava a Tigre e al suo cazzo duro, pensava alla donna… la donna… rosso… il colore le ricordava una donna…… era una donna, lei era certa… una donna che aveva a che fare con il rosso… il Natale! Certo, era così! Era successo da Giovanna! La memoria le era tornata. Aveva ricordato che la donna un po’ ubriaca le aveva confidato di avere rapporti con il suo cane e le piaceva da morire… poi suo marito l’aveva interrotta e l’aveva portata via… “Ciao Giovanna, sono Rita… … . Tutto bene?… … Ti chiamo perché vorrei rintracciare una signora che ho incontrato da te a Natale… .aveva i capelli rossi ed era con suo marito… … trenta anni circa… … ho perso il numero… … ok sembra il suo… ..Grazia dici?… … grazie… ci sentiamo. Quella sera Rita chiamò Grazia, non sapeva ancora perché e cosa le avrebbe chiesto ma lo fece. Avrebbe voluto un appoggio, informazioni ma non sapeva cosa dire… “Ciao sei Grazia?” “Sì”. “Sono Rita, ci siamo incontrate a casa di Giovanna Rossi a Natale non so se ti ricordi di me” “Oh cara, ho paura che quella sera avevo bevuto troppo e di non ricordare” “Penso che quella notte lo avevamo fatto un po’ tutti, ma tu mi raccontavi del tuo cane”. “Oh no! Spero di non aver detto niente da metterti in imbarazzo!” “Oh no cara, per nulla, per nulla, da come ne parlavi sembrava che fosse molto speciale, anche io ho un cane e vorrei parlare con un’altra che ama i cani” “Oh mia cara, che modo interessante che hai di esprimerti, com’è il tuo cane, grande?” “Si, ho un pastore tedesco”. “Hmmm, sì bella dimensione. Io ho un Doberman. Ma c’è qualcosa in particolare di cui tu hai volevi parlare?” “Ummmmm, bene, io volevo chiederti cosa fai quando il tuo cane è agitato… voglio dire… .” “tu volevi dire quando il cane si eccita, hai notato che il tuo cane si eccita?” “Si volevo dire questo… ma tu avevi detto qualcosa a proposito… ma… forse… mi sbaglio… ho frainteso…” “No va tutto bene… ma perché non mi dici quello che ti ho detto quella sera, sai non ricordo nulla… ” “Beh… tu mi hai detto che ti piaceva farlo…” “Oddio, ma ti ho detto qualcosa sul sesso tra me e il mio cane?” “sì, è proprio così!” “e tu l’hai provato il tuo cane o vuoi provarlo?” “l’ho provato, ma vorrei approfondire bene” “Oh mia cara, benvenuta nel club. Cosa vuoi sapere? Come devi insegnargli a scoparti?” Rita si sentì improvvisamente sollevata e disse: “Mah, in effetti io non l’ho ancora fatto mi stavo informando sul come fare…” “perché non mi dici quello che tu hai fatto finora e noi cominceremo da là? credimi cara Rita, ti piacerà tutto quello che ti aspetta…” Rita informò Grazia su quello che aveva combinato col cane finora. Grazia spiegò a Rita come insegnare a Tigre ad avere un rapporto completo e fotterla, le spiegò anche le sensazioni che si provano quando il cane ti infila il grosso nodo e della lingua sulla figa… Il nodo e la lingua… quello che Grazia le aveva detto le rimbombava nel cervello… Quella notte, Rita si è seduta sul bordo del letto, nuda e con le sue gambe spalancate mentre Tigre la stava guardando, guardava la sua padroncina che si infilava un dito nella fica umida… ad un certo punte lei lo fece avvicinare per odorare la sua umida grotta… e lui dopo aver annusato leccò il suo dito… Le stava leccando tutti gli umori che grondavano e lei si allungò ad accarezzare il membro di Tigre… accarezzando quel cazzo ancora dentro la guaina pelosa arrivò alle sue palle e si eccitò ancora di più. Il cane iniziò a leccare la sua fica spalancata. Tigre era partito alla grande… e mentre leccava la fica della sua padroncina il cazzo iniziava a venire fuori dalla protezione pelosa facendo vedere il suo colore rosso e Rita sentì il paletto bollente completamente nella sua mano mentre la lingua ruvida di Tigre continuava a leccarla provocandole sensazioni meravigliose… era già sul punto di venire… e per sentire di più allargò ancora le sue cosce. E più lei accarezzava quel cazzone più si eccitava e ancora di più i suoi succhi venivano leccati dal suo pastore tedesco… Rita aveva sentito tutto il pene completamente fuori e ormai sentiva anche il nodo alla base, era affascinata da questa parte di quel misterioso cazzo, la mano abbrancò quella protuberanza… e poi iniziò a masturbarlo velocemente… con il pollice strofinava la punta liscia da dove fuoriusciva il liquido in abbondanza… Tigre affondava la lingua nella sua fica… Mamma come la sentiva… nessun uomo o donna le aveva mai leccato la fica profondamente come stava facendo ora il suo cane… e poi era piacevolmente ruvida… mentre sentiva il naso freddo stampato sulla sua clitoride… voleva essere fottuta dal suo bel pastore tedesco sentire il cazzone dentro di lei… sebbene le dispiacesse interrompere quella fantastica leccata. A quel calore Tigre rispose iniziando a pompare nell’aria inarcando il suo bacino con il cazzone mostruoso che ballava nell’aria… Rita riprese il controllo e si fece scorrere il cazzone scivoloso nella sua mano Tigre ora la stava fottendo nella mano… ripensò a Grazia che le raccontava di essere impazzita per il piacere provocatole dal nodo e già lo immaginava. Il pene nella sua mano sembrava divenire sempre più grande e duro… mentre la lingua aveva un effetto delizioso sentiva ormai l’orgasmo che stava arrivando. Rita spinse la fica contro il muso di Tigre tanto forte che sentiva i denti strofinarsi sulla clitoride… la lingua sulle pareti della fighetta e sul monte di Venere. Ha dovuto lottare con se stessa per non gridare il suo orgasmo quando è arrivato e il cane sembrava stesse diventando matto per il sapore dei suoi succhi bollenti. La donna muoveva freneticamente il suo bacino al massimo del piacere sessuale e oramai impazziva dal desiderio di sentire quel pezzo di carne dura dentro la sua fichetta… e si spostò a sedere al bordo del letto… lo voleva… lo bramava dentro di se… e prese le zampe anteriori di Tigre e le mise intorno a lei portandosi il pene sulla fichetta in attesa… e lo strofinò sulle grandi labbra che colavano di umori… poi lo strofinò sul suo bottoncino e di nuovo sull’entrata scivolosa… e sentendo quel calore il cane iniziò a spingere in avanti cercando l’entrata… Rita continuava a deliziarsi del calore del cazzo sulla sua clitoride ma lo voleva tutto… lo portò al centro della fica e… “ahhh… si… .daiii… finalmenteeee…spingi… quanto è bollenteeee… siiiii… ahhhh…” il cazzo di Tigre era entrato facilmente e l’istinto gli aveva detto che cosa doveva fare. Il cane ha iniziato a pompare in Rita mentre con le zampe stringeva i fianchi della sua cagna per la paura che scappasse mentre la scopava a ritmo frenetico e faceva sentire a Rita tutta la durezza ed il calore… stava impazzendo di piacere… non era mai stata scopata così bene… e perdi più sentiva il nodo che sbatteva contro le sue grandi labbra ma incapace di entrare… martellava la sua clitoride provocandole sensazioni paradisiache. Il cane continuava a pomparla senza mai smettere… e Rita provò ad allungarsi per infilare quel grosso nodo dentro, sapeva che le sarebbe piaciuto voleva incastrarsi con lui… dentro la sua fica grondante quel nodo duro come l’acciaio… e la donna mise le sue gambe intorno al bacino di Tigre e lo tirò verso di lei. Voleva quel nodo dentro di lei. Impazziva per il desiderio di quel duro cazzo di cane e spingendo la sua fica verso il cane guidandolo dentro di lei, mentre il pastore tedesco spingeva in lei con enorme energia. Rita ha messo le sue dita intorno al nodo e l’ha spinto nel suo foro bagnato mentre andava incontro a quel maglio rovente ed infine i suoi sforzi furono ripagati perché il nodo le stava allargando le pareti della sua fica dilatandola fino all’inverosimile… il cane era felice delle sensazioni provate e spingeva ancora ma la corsa era corta data la grandezza del nodo dentro quella cagna della sua padrona era inserito profondamente in lei… e Rita rantolava dal piacere. Ripensando alle sensazioni descritte da Grazia riconobbe che le aveva detto il vero il nodo dentro la fica era grandioso e lei stava esplodendo in milioni di pezzi… sentiva che Tigre stava sparando il suo sperma caldo nella fica in cui alloggiava e la quantità era incredibile questo le stava provocando l’esplosione del suo piacere mentre il cazzo di Tigre rimaneva duro come l’acciaio dentro di lei pompando fuori sperma in abbondanza che lei sentiva come piombo fuso… Il nodo era bloccato tra le pareti vaginali che erano diventate come un morsetto che tenevano l’animale in lei il quale la stava inondando di sperma… lei sentiva gli schizzi… e questo la incitava a rispondere alle spinte dell’animale andandogli incontro con il suo bacino a quel magnifico strumento di piacere non voleva che finissero mai. Alla fine Rita si rilassò sul letto con le gambe aperte, sentiva la sua fica larghissima dopo che Tigre aveva tirato fuori il suo mostruoso arnese con il suo nodo… e il cane che leccava la fichetta con la sua lingua ruvida… leccare lo sperma che uscivano da lei insieme ai suoi fluidi ma era troppo… “ahhh… ti prego Tigre smettiiii… ahhhhrrr… vengo ancoraaaaa… godoooo… siiiii… ancoraaaa… nooooo… ancora… .impazziscoooo… Tigreeeee… aaaoooo…” Il cane continuava a leccare lo sperma dalle sue cosce e abbassando lo sguardo lei vide il cazzo che ancora duro pendeva fuori dalla guaina. Se solo lei avesse avuto ancora energia era sicura che Tigre l’averbbe montata di nuovo ormai era la sua cagna e difficilmente ne avrebbe potuto fare a meno. E infine si alzò era felice… soddisfatta ma le doleva e dovette fare dei bagnoli freddi per calmare il bruciore, appena ebbe finito andò al frigo e prese una bistecca per il suo amante e chiamò: “Tigre… vieni qui ti meriti tutto… riprendi energia… mangia amore…” Rita sorrise dopo aver detto questo, e il giorno dopo telefonò a Grazia informandola di come era andata e questa le rispose che era stata brava e fortunata perché non tutti i cani riescono subito e questo a detta di molte donne… Rita le chiese se erano molte le donne che scopavano con i loro cani e Grazia le disse: “Tesoro se mi inviti a casa tua ne parleremo insieme e mi farò accompagnare dal mio doberman…” e riagganciò.

