Dopo qualche minuto le estrasse tutto il braccio dal culo, la sollevarono e la legarono nel palchetto posto nel mezzo della stanza. Era uno di quei soliti panchetti in cui ci legavano mani e piedi nelle gambe con appositi lacci per poi usarci a loro piacimento…questo però notai che era fissato nel pavimento con dei grossi bulloni.Davanti ai miei occhi mi apparve uno spettacolo impressionante: un buco di culo così largo non lo avevo mai visto neanche nei film porno più spinti che ogni tanto mio marito portava a casa! Gli restava così aperto che un uomo normalmente dotato avrebbe potuto incularla senza neanche toccarle lo sfintere!Quando fu sistemata, con la solita cinta in vita per far sporgere meglio il culo e per non farci divincolare, due cominciarono ad usarla, uno in bocca e uno nel culo, uno uscì dalla stanza.Poco dopo rientrò nella stanza con uno splendido cavallo, già con una paurosa erezione! Capii cosa stava per succedere ed ero così esterrefatta che non sentivo più neanche quelli dietro di me che mi inculavano a turno sempre con più foga!Sistemarono lo stallone sopra la rossa, due trattenevano la bestia eccitata per le briglie, mentre un altro indirizzava la spaventosa cappella nello sventurato sfintere!Appena la punta fu inserita lasciarono completamente libero l’animale che, infoiato, con un’unica spinta infilò il suo mezzo metro di cazzo (per un diametro indicibile) sfondando ulteriormente la splendida ragazza!Io, terrorizzata, pensai che l’avrebbe uccisa, la bestia eccitata cominciò a pompare energicamente, vedevo quell’arnese entrare e uscire completamente con un’incredibile forza. Capii a quel punto il motivo per cui avevano fissato al pavimento il panchetto: l’impeto del cavallo l’avrebbe trascinata via!La mia attenzione poi si spostò dal culo della giovane al viso: pazzesco…stava godendo!!!Dopo non molte spinte lo stallone inondò gli intestini sconvolti della giovane con un litro di sperma, che le provocarono un evidente orgasmo. Anche nei miei intestini ci sarà stata la stessa quantità di sperma visto che durante lo “spettacolo”, tutti 20 gli uomini mi avevano sodomizzata anche più di una volta!La slegarono e ci accompagnarono al bagno dove ci svuotammo e ci rinfrescammo. Rimaste sole le chiesi cosa aveva provato, lei mi rispose che era una esperienza esaltante, che raggiungeva il massimo del piacere in quel modo, lo praticava una o due volte al mese ed ogni volta era più intenso e meno doloroso! Mi disse che glielo avevano fatto fare con muli, cavalli, cani e che si stavano organizzando per farla inculare da un alce. Mi riaccompagnarono a casa, mi misi un po’ di ghiaccio nel mio culo devastato e mi infilai a letto. Il mese successivo, come preannunciato, ricevei la telefonata: era giunto il grande giorno. Come sempre sapevano benissimo che in quel weekend mio marito era fuori e dovevo farmi trovare pronta per le 20,00 con un abito nero a tubo corto, calze nere e giarrettiera, niente mutandine e reggiseno e dovevo farmi un bel clistere per essere “pulita”.Puntualissimi arrivarono in due mi ammanettarono le mani dietro la schiena e mi bendarono, uno mi passo la mano sotto la gonna per controllare che avessi ubbidito alle istruzioni. Tutto ok. Salii in auto dietro con i due ai miei lati e partimmo. Durante tutta l’ora di viaggio fui costretta a spompinarli a turno, ma notai che questa volta nessuno dei due mi inculò come invece di solito avveniva.Arrivammo a destinazione…mi introdussero dentro una casa mi tolsero l’abito, mi legarono mani e piedi rispettivamente a dei ganci posti al pavimento e al soffitto (ero appesa a testa in giù con gambe divaricate al massimo) e solo allora mi sbendarono. Ero al centro di un grande salone, qua e là c’erano una decina di panchetti con donne legate sopra pronte all’uso e circa un centinaio di uomini nudi, (sicuramente tutti membri della setta viste le gigantesche misure) con solo un cappuccio nero in testa.Erano tutti in attesa del Minotauro e avevano formato capannelli intorno ai panchetti e “giocavano” . In uno se la inculavano a turno, si erano posti a cerchio e si alternavano nel culo e nella bocca in una sorta di girotondo. Un’altra era a smorza candela con il culo su un cazzo chiaramente di un diametro considerevole, lo prendeva abbastanza agevolmente, doveva essere ormai una veterana come me, poi le si avvicina un altro, gli si pone dietro e con il suo enorme strumento cerca di farsi strada nel buco già occupato dall’amico. Ai primi tentativi non ci riesce, fa stendere sull’amico la sventurata in modo che gli porgesse meglio i glutei. Quello sotto che era gia dentro, capite le intenzioni del socio, si eccitò ancora di più e svangava il povero culo con foga con una mazza di dimensioni impressionanti. La poveretta aveva uno sguardo sofferente e preoccupato visto quello che le aspettava. Il tipo da dietro si posizionò con cura, puntò lo strumento a fianco dal compare che nel frattempo si era fermato ben piantato, e cominciò a spingere con forza, senza tanti complimenti, la cappella si fece strada con urla strazianti della malcapitata, e non si fermò per aspettare che passasse il dolore continuò a spingere come uno stallone ingoiato e lo piantò pure lui fino in fondo. Lei piangeva per il dolore e loro incuranti dopo una piccola sosta piantati nelle viscere cominciarono a pompare con forza devastando quel giovane culo. Poi all’improvviso escono entrambi e se ne vanno lasciandola lì ansimante con il culo dilatato a dismisura che venne subito rioccupato da un altro socio che passando aveva visto quel bel culo libero e aperto. Un’altra era stata legata sdraiata sulla schiena con le gambe legate sopra la testa e due tipi si divertivano ad allargarle il culo con le mani. Le infilavano diverse dita delle due mani e aprivano il buco con forza, poi uno posizionò la mano a zeppa sullo sfintere e cominciò a spingere; vedevo tutta la mano scomparire dentro quel culo con relativa facilità, infatti dal viso della donna, non sembrava le dispiacesse, e quando l’altro uomo cominciò a leccargliela il suo godimento era evidente. La fecero godere e se andarono lasciando anche a lei una voragine nel culo. In un lato della sala erano sistemate le nuove, o le strette come le chiamavano, erano tre e a sentire dalle grida penso che strette non sarebbero rimaste a lungo. Infatti una veniva semplicemente sodomizzata da due energumeni tra i più grossi della sala, un’altra era a pecorina e due si divertivano ad allargarle il culo con una serie di dildi di varie misure, il quel momento erano riusciti ad infilarle un fallo nero di circa 10 cm di diametro, provavo pena per la sposina, so quello che stesse provando, c’ero passata pure io, sembra che ti straccino il culo, ti portano sempre al limite della dilatazione, per non provocarti danni, poi lo tolgono, ti fanno riposare e passano alla dimensione più grande, quando si stancano ed hai il culo devastato te lo riempiono di sperma.In un altro angolo vidi la rossa dalla volta precedente, era attorniata da uomini che la prendevano in tutti i modi; lei era una volontaria, cioè una che anche se ormai libera dal ricatto aveva scelto di restare nell’associazione a servire, il trattamento che le era riservato era diverso, veniva prestato attenzione anche al suo piacere, infatti in quel momento era sottoposta ad una doppia penetrazione, due in bocca e uno le leccava con cura la passera. La invidiavo, i tutti questi mesi di schiavitù la passera è come se non l’avessi, ero stata sempre e solo inculata, anche se ormai riuscivo a godere anche così, avrei desiderato prendere nel buco “giusto” uno di quei cazzoni.Io ero lì in mostra ma nessuno mi aveva ancora presa, mi si avvicinavano frugavano tra i miei buchi e facevano commenti sulle mie dimensioni, ma niente più. Si avvicinò a me la rossa che nel frattempo aveva svuotato tutti i cazzi con cui era alle prese poco prima, mi riconobbe e disse ” Ah sei tu la vittima per il Minotauro? Povera stella!! Speriamo non ti rompa, hai visto come ha ridotto a me!” e nel dire questo si girò allargò le natiche mostrando il suo buco completamente spannato, poi avvicino il viso al mio pube e cominciò a leccare, venni quasi all’istante al che lei se ne andò con un sorriso malizioso. Ad un certo punto venne annunciato l’arrivo del Minotauro, tutti si fermarono e si girarono a guardare nella direzione di una porta che si spalancò. Entrò un uomo enorme, alto più di due metri, nudo, con un mantello rosso sulle spalle una maschera taurina al posto del cappuccio degli altri soci. In mezzo alle gambe gli penzolava una proboscide fin sotto il ginocchio. Si avvicinò mi allargò le chiappe perlustrando il mio buchetto e domandò: “sicuro che sia pronta? Mi sembra ancora strettina.” ” ha subito il solito trattamento, ma oggi non è stata ancora presa da nessuno, ma vedrai che si aprirà” gli venne risposto. “Ok, preparatela!” e si andò a sedere nel trono che nel frattempo era stato sistemato al centro della stanza.Venni slegata, mi portarono sotto il trono e mi fecero accovacciare, mi legarono le mani dietro la schiena, le ginocchia mi vennero legate all’estremità di un bastone di circa 50 cm, che mi costringeva le gambe divaricate, poi con un anello posto al centro del bastone mi venne agganciato al collare che mi avevano sistemato al collo, con delle fasce, poi, mi vennero legate le caviglie con le cosce. Venni poi issata in quella posizione ad un paranco, che mi sollevò a circa 2,5 mt. da terra sopra il trono. Da sotto doveva essere un bello spettacolo, ero completamente offerta alla vista di tutti. Il Minotauro era esattamente sotto di me, seduto sul suo trono, e mentre guardava e si pregustava le mie intimità alcune ancelle (così venivano chiamate le volontarie) cominciarono a lavorare con la bocca e con le mani la sua tremenda mazza. Avevo lo sguardo fisso su quel pene inumano e guardavo con apprensione quanto potesse crescere. Due ancelle lo tenevano e lo masturbavano a quattro mani, un’altra gli leccava la punta (era impossibile metterlo in bocca). Dopo un bel lavoro raggiunse l’erezione: era pazzesco nei suoi 60 cm, ma quello che più temevo era la circonferenza… un tronco. Venni fatta calare, c’era un congegno elettrico che comandava il paranco, arrivata poco sopra l’animale, si fermò, un’ancella prese della crema lubrificante e me l’applicò con cura nel mio sfintere fuori e all’interno, finita l’operazione due ancelle presero a quattro mani il bastone e lo puntarono verso l’alto in direzione del mio buchetto e il paranco si rimise in moto calandomi. Arrivati al contatto mi fermarono di nuovo, le ancelle sistemarono l’arnese tra le mie chiappe, poi una cominciò a succhiarmi il clitoride per eccitarmi e favorire la dilatazione, dopo qualche minuto cominciai a godere e accorgendosene fecero segno al manovratore del paranco di calarmi: cominciava l’impalamento. Mi calavano in modo lentissimo, sentivo l’enorme cappella farsi strada, allargava… allargava, all’inizio lo accoglievo bene e grazie al lavoro che mi stavano facendo sulla passera stavo godendo. Ma l’allargamento non finiva mai, ben presto mi sentii tirare l’anello anale in modo incredibile, temevo che non reggesse, che mi si stracciasse il culo. Tutti gli occhi della sala erano puntati sull’incredibile penetrazione, ma era come se non ci fossero tanto ero concentrata a rilassare lo sfintere per accogliere senza danni quel super cazzo. La discesa era lentissima ma imperterrita, cominciai ad urlare per il dolore e a pregare che si fermassero, che non sarebbe mai entrato, che mi avrebbero sventrata. Il Minotauro stava immobile, ma la sua eccitazione era evidente, il suo palo era diventato come il marmo. Ad un certo punto quando stavo per perdere i sensi per il dolore si fermarono, le ancelle che sorreggevano l’enorme pene lo lasciarono e esclamarono ” è dentro!”, la cappella era entrata, ci fu un applauso, la leccatrice riprese il suo lavoro con maggiore impegno, il dolore diminuì fino a sparire lasciando il posto al piacere. Non mi fece raggiungere l’orgasmo, mi manteneva alta l’eccitazione, ma senza godere, se fossi venuta probabilmente non avrei sopportato un’intrusione simile.Quando lo sfintere si adattò, ricominciarono a calarmi; sentivo ora quel palo farsi strada tra mie viscere devastandole, e incredibilmente, mi provocava un piacere mai provato, mi sentivo aperta, spaccata, squassata, squartata ma godevo come non mai; era il momento: il gigante sotto di me, sino a quel momento immobile, cominciò a spingere e a scoparmi il culo prima lentamente e poi sempre più velocemente, fino a incularmi con foga, ad ogni colpo mi sentivo sollevare e quel mostro lo sentivo sempre più in profondità. Pensavo mi uccidesse, e invece arrivò l’orgasmo, come non ne avevo mai avuti, un calore incredibile partì dal mio culo devastato e mi pervase tutto il corpo, la testa mi girava, persi il senso dello spazio, del tempo, ero piacere puro…Ritornai in me, aprii gli occhi, un centinaio di persone immobili mi stavano fissando con uno sguardo misto di ammirazione e eccitamento, spostai lo sguardo verso il basso, ero ancora impalata, era dentro per due terzi (tutto era impossibile), sentivo quei 40 cm di carne palpitanti piantati in me. Mi sollevarono, percepivo quel palo granitico scivolare fuori da me, e gli sguardi dei presenti sul mio buco devastato, che, favorito dalla posizione, restava oscenamente spalancato. Mi sganciarono dal paranco e mi adagiarono sulla schiena su un panchetto, sempre legata in quella posizione (solo le mani mi vennero legate all’estremità del bastone assieme alle ginocchia). Il gigante si alzò dal trono, mi si mise davanti; da quella posizione potevo vedere in tutta la sua maestosità l’incredibile cazzo, che fino a poco tempo fa era nel mio culo e che, come intuivo, lo sarebbe di nuovo stato di lì a poco. Non mi sbagliavo, mi si avvicina ulteriormente, lo punta sul mio culo dilatato e lentamente lo penetra, non senza difficoltà, ma molto più agevolmente di poco prima. Comincia a pomparmi con forza, era difficile abituarsi a un simile strumento, mi sentivo nuovamente devastata. Era evidente che cercasse il piacere, che non tardò, dopo qualche minuto di strazianti spinte, mi allagò gli intestini di sperma, si trattenne ancora qualche secondo piantato il più possibile dentro e poi uscì improvvisamente dicendo: “ora è vostra”. Sentivo il liquido seminale che mi usciva da buco che non poteva chiudersi, e non ne ebbe il tempo perché venne subito riempito da uno degli astanti eccitato fino allo spasmo dallo spettacolo. Era un cazzo di dimensioni enormi, ma quasi non lo sentivo tanto mi aveva sfondata il Minotauro. Quella sera mi presero in tutti i modi, doppie penetrazioni, doppie anali, pompini su pompini, fist fucking anale e vaginale, anche in contemporanea, alla fine ero distrutta, probabilmente mi presero tutti i presenti, ero piena di sperma in faccia, in culo nella passera e tanto nello stomaco. Ero venuta decine di volte, mi sentivo una troia, ma l’incredibile orgasmo fattomi provare dal Minotauro non riuscii più a raggiungerlo. A fine serata venni portata al cospetto del capo che mi disse che ero libera, mi consegnò le video, e mi mise di fronte ad una scelta: potevo andarmene e non avrei più ne rivisto ne più risentito nessuno della setta, o potevo diventare volontaria. Il Minotauro mi aveva scelta come sua concubina, cioè sarei stata solo ed esclusivamente sua, gli ero piaciuta, ero riuscita a contenerlo e a godere, cosa rara, che gli provocava grande godimento, solitamente chi veniva inculata dal capo soffriva terribilmente fino alla fine. Quando avessi perso il ruolo di concubina (come la rossa), sarei stata a disposizione di chiunque della setta volesse usarmi. In ogni momento avessi voluto, sarei potuta andarmene: sarei stata una sorta di schiava volontaria.Presi un po’ di tempo per la risposta, ma in cuor mio avevo già deciso: non avrei potuto più fare a meno di un orgasmo simile!
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