Mi chiamo Alessandra ed ho 19 anni, sono una ragazza molto attraente. Ho un sogno spesso ricorrente. Due estati fa ero in vacanza in un camping in toscana. Stavo uscendo dal bagno, quando ad un certo punto incrocio un signore di mezza età, mai visto prima. A descriverlo sembrerebbe brutto a chiunque, ma a me fece uno strano effetto, mi trasmise all’improvviso una carica erotica. Era un pò bassotto, grassotello e calvo, ma da subito me lo immaginai molto dotato. Dopo quell’incontro inizia a cercarlo spesso. Scoprii che era lì con la roulotte insieme a sua moglie e due figli più o meno meiei coetanei. Lui sembrava il classico sfigato a cui la vita non aveva mai dato soddisfazioni e si era sempre dovuto accontentare e a vedendo che tipo era la moglie la mia tesi trovava conferma. Sembrava il classico impiegato delle Poste frustrato. Ma a me arrapava da morire anche perchè me lo immaginavo un toro scatenato a letto. Un giorno lo segui mentre andava in bagno come tutti i pomeriggi. Lo aspettai fuori la porta e come stava per uscire io stavo per entrare ci incrociammo vicinissimi, lui mi guardò sorpreso. Entrai nello stesso bagno da dove era uscito e all’improvviso lo chiamai, lui si girò e mi raggiunse. Lo feci entrare e gli confessai tutto. La mia grande ammirazione e il mio ardente desiderio. Lui era imbarazzatissimo e sorrideva. Così vedendolo impacciato, presi io l’iniziativa. Volevo solo spompinarlo nel bagno così gli diedi un bacio passionale mentre gli accarezzavo la patta. Diventò subito duro. Avevo ragione lo sentivo grosso e largo, così non persi tempo, gli sbottonai quegli orribili pantaloncini da tennis che aveva e glielo tirai fuori. Rimasi sorpresa, era grande con tutte le vene e molto largo tanto che io non riuscivo a chiudere la mano. Lui era impietrito. Io gli dissi: “Come è grosso” e lui rispose sorridendo: “Lo so, lo so”. Aveva la cappella dura e lucida, così con dolcezza lo presi in bocca e iniziai a sponpinarlo. Sentivo il suo odore di maschio e non capivo più nulla ero stravolta. Lui anche ansimava con gli occhi socchiusi e la bocca aperta ed osservava come io me lo lavoravo. Gli leccai gli enormi coglioni. Ogni tanto ero costretta a fermarmi perchè era grosso e mi stancavo e perchè i suoi peli mi entravano in bocca. Lui mi ripeteva: “Mamma mia che bello, come sei brava, non fermarti”. Io aumentai il ritmo volevo vederlo sborrare, ma non volevo che mi venisse in bocca perchè a me piace molto vedere la sborra schizzare fuori violenta dappertutto. Dopo un pò lui mi fermò e mi disse: “Io non resisto più, la sento arrivare, tra un pò godo” era imbarazzato e aggiunse “come devo fare?”. Io gli dissi: “Quando è il momento dimmelo perchè voglio vederti sborrare da solo, mi piace vedere la sborra schizzare fuori”, lui mi rispose: “Ma a me ne esce molta”, io dissi “Meglio” e ripresi a spompinarlo, dopo poco spalancò gli occhi e mi disse: “Eccola eccola!” mi allontanai di poco e mi alzai, lui lo prese in mano tutto insalivato dalla mia saliva e inizio a farsi una sega era sconvolto capìì che da un momento all’altro sarebbe esploso e così fu. Il primo schizzo arrivò molto lontano ed era densissimo, colpì il muro, ne seguirono altri e 6 o 7 non ne avevo mai vista tanta. Gli schizzi finirono sul muro e sulla tazza del cesso, era bellissimo, lui godeva come un porco. Dopo, il cazzo ancora duro, si volto verso me e disse: “Mio Dio! che abbiamo combinato” e si mise a ridere, poi aggiunse: “Ora che facciamo, come puliamo?” io sorrisi e gli dissi: “Che ci frega!”. Così ci salutammo tutti e due dispiaciuti e ci ripromettemmo di rivederci per avere un rapporto completo. Io non stavo più nella pelle volevo levarmi quell’ultimo sfizio di sentirmi impalata su quell’enorme cazzo. Volevo esaudire quest’ultimo mio desiderio prima di ripartire, tanto ero sicura che non l’avrei più rivisto…
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