Avevo l’aereo alle 7 del mattino, l’arrivo era previsto per la sera verso le 8. Avevo scelto questa meta perché volevo un periodo di relax, divertimento e sesso sfrenato, dopo le ultimi vicende che mi avevano un po’ stressato, prima fra tutte il divorzio da mia moglie, con la quale ero stato sposato per quasi circa 3 anni. Nel mio viaggio, Mario s’era detto ben lieto di accompagnarmi per non farmi sentire solo, e quindi felici come non mai ci eravamo imbarcati. Sinceramente il sesso era la cosa che mi affascinava di più di Cuba, ma non avrei mai pensato che le cose sarebbero andate così… Infatti, giunti al chek in, avevamo notato delle belle donne già tra i passeggeri dell’aereo, e soprattutto tra l’equipaggio. Giunti ai nostri posti siamo partiti dopo poco e mentre Mario ne approfittava per fare un pisolino, io mi recai in bagno, davanti alla porta del bagno conobbi una delle hostess, con la quale intrattenni una lunga conversazione, alla fine fu lei a prendere l’iniziativa, e dopo essersi guardata intorno per verificare che non ci fosse nessuno, mi piazzò una mano tra le gambe, io sorpreso da ciò mi tirai indietro ed entrai in bagno, lei fece altrettanto. Una volta in bagno chiuse la porta a chiave e mi blocco contro il muro cominciò a spogliarmi, e a passare la sua lingua prima sul mio collo per poi scendere sul mio petto, e ancora più giù. Anche io ero tentato di afferrarla, solo che lei mi aveva bloccato inspiegabilmente le braccia alzate contro il muro. Continuò per un bel po’ a torturarmi in questo modo, quasi volesse violentarmi, senza mai toccare il mio sesso ormai sul punto di scoppiare. Finalmente decise che era giunto il momento di dedicarsi alla mia asta, cominciò a leccarmi la cappella, prima delicatamente e poi sempre più selvaggiamente, dopo un po’ affondò il mio cazzo pulsante nella sua bocca ansiosa e cominciò a farmi il pompino più bello della mia vita, mai nessun’altra donna mi aveva fatto perdere i sensi come lei, continuava ansimante a leccarlo con forza e continuava a farlo scivolare fino giù nella sua profondissima bocca. Approfittai della sua eccitazione per divincolarmi e liberare le mie braccia ancora bloccate contro il muro, l’afferrai e l’alzai la baciai profondamente, in modo da dare un momento di tregua al mio cazzo che era sul punto d’esplodere, le mie mani partirono subito alla ricerca della sua fica bagnata, ma una sorpresa vi era ad attenderle, infatti ciò che afferrai fu un cazzo di dimensioni notevoli ed in erezione, rimasi quasi paralizzato, non sapevo più che fare, io che non ero mai stato con un uomo ed ero un etero sessuale convinto, adesso mi stavo facendo fare un pompino da un trans che avevo pure baciato, lei o lui, approfittò di questo mio momento di sconcerto per finire quel favoloso pompino che aveva iniziato, ed io dopo un po’ venni copiosamente nella sua bocca ansiosa di bere il mio caldo sperma. Dopo avermi ripulito il cazzo fino all’ultima goccia, si risistemò ed uscì dal bagno, lasciandomi nudo con i miei dubbi e sensi di colpa, dopo un po’ uscì dal bagno e tornai al mio posto, Mario dormiva ancora e non ebbi il coraggio di dirgli ciò che mi era successo… Lei passò per prendere le ordinazioni per il pranzo e mi mise in tasca un bigliettino che diceva: “Grazie di tutto, ti prego non dire mai a nessuno ciò che è successo, rischierei il posto, ho pensato di farti un regalino…” Nel bigliettino vi erano 500 € che lei mi regalava per quello che le avevo fatto provare. Fui contento di accettarle come risarcimento dello schok che mi aveva provocato. Scesi dall’aereo consapevole che la vacanza era solo all’inizio e con la speranza di ritrovarla al ritorno ancora lì.
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