Nel frattempo di era quasi arrivati al periodo degli esami, continuare nelle mie “osservazioni” e studiare era proprio difficile.Grazie al cielo mi sono sempre dedicato con buoni profitti allo studio quindi non mi serviva un gran lavoro per completare la mia preparazione a quel evento così traumatico per i ragazzi della mia età. Probabilmente la situazione che stavo vivendo mi aiutò a non cadere nelle frenesie e nelle ansie tipiche, infatti tutti i miei compagni mi credevano impazzito, ma non lo ero.Emulando mio nonno iniziai a tenere anche io una sorta di diario di bordo, anche se lo scrivevo al computer. Annotai tutto, da come iniziò l’avventura a come si svolgeva, quasi giornalmente annotavo qualcosa.Come vi dicevo la tensione sessuale che mi pervadeva mi preoccupava molto, avevo paura che mi avrebbe portato a fare qualcosa di cui mi sarei pentito.Dovevo trovare al più presto un modo per sfogarmi. Per mia fortuna mi accorsi di una mia compagna di classe, Giusi, che negli ultimi tempi sembrava si stesse interessando a me.Infatti come capitò l’occasione di parlare da soli lei iniziò a lamentarsi dei problemi che aveva nel trovare materiale per la tesina che doveva preparare e mi chiese aiuto, io le proposi di venire a casa mia cosi avremmo potuto fare una ricerca su internet e lei accettò subito.Il giorno dopo, nel pomeriggio, quando arrivò a casa e mi diressi con lei verso l’ultimo piano incontrammo Carla e le dissi che noi stavamo andando a studiare e che avremmo preferito che non ci disturbasse nessuno.Carla mi disse che ci avrebbe pensato lei e accennò un sorriso malizioso che Giusi non vide ma che a me non scappò.Una volta davanti al computer chiesi cosa dovevamo cercare e la mia compagna accennò ad alcuni nomi famosi, degli avvenimenti storici di una certa importanza, ma senza essere precisa su quello che stava cercando.La cosa non mi sorprese, anzi confermava la mia ipotesi iniziale di un suo interessamento suo nei miei confronti e non alle mie possibilità di ricerca.Comunque stetti al gioco ed iniziai a cercare tramite un motore di ricerca.Mentre fissavo il computer non la perdevo d’occhio e mi accorsi che si stava guardando intorno.Dopo un poco mi fece i complimenti per il posto e mi chiese era da molto che vivevo in quella soffitta.Allora io mi staccai dal computer e le raccontai, in linea di massima, che erano pochi anni che vivevamo in quella casa e che solo da un paio di mesi avevo deciso di risistemare e abitare quella soffitta che era stata in passato il luogo preferito di casa da mio nonno.Cosi iniziammo a chiacchierare e finimmo per sederci sul divano. Non ci volle molto prima che i nostri volti si avvicinassero e che ci baciassimo.All’inizio fui un poco impacciato, anche se avevo già baciato una ragazza e avevo una buona preparazione “teorica” mi serviva ancora della pratica.Dopo poco si svegliò qualcosa in me, forse si trattava della predisposizione genetica, comunque presi l’iniziativa e feci scorrere le mani sul corpo di Giusi.Le carezzai la schiena e sentii il suo corpo rabbrividire quando lo rifeci ma infilandole la mano sotto maglietta. Infilai il dito fra i suo reggiseno e la carne, proprio all’altezza del gancetto, ma non lo aprii. Lo feci scorrere, lentamente, arrivando al fianco e poi al seno.A quel punto portai tutta la mano sul suo seno e strinsi. Di certo non era come quello di mamma o Carla, anche se non li avevo toccati mi rendevo conto della differenza.Dato che Giusi rimaneva immobile le presi la mano e me la portai sui pantaloni, in modo che sentisse l’eccitazione. Da principio non si mosse, sembrava timorosa, ma dopo poco iniziò a massaggiarmi in modo splendido.Ciò mi permise di osare oltre senza tanti timori.La liberai dalla maglia e le sganciai il reggiseno. Cosi iniziai a baciare e succhiare quei dolci seni che avevano due capezzoli ben pronunciati.Feci scendere la mia mano e raggiunsi le sue gambe. Aveva una gonna sopra il ginocchio, raggiunsi l’orlo e presi contatto con la sua pelle, liscia e morbida. Quando la mano iniziò a risalire avevo paura che lei mi fermasse ma non fu così.Raggiunto l’interno delle cosce Giusi mi sorprese allargando maggiormente le gambe allora io proseguii sino alla meta.Era fradicia di umori e caldissima. Staccai la mia bocca dalla sua e la feci sdraiare sul divano. Tirai su la gonna e le sfilai le mutandine. Pudicamente portò le mani sulla peluria che era in bella mostra ma quando mi chinai ed iniziai a baciarle le gambe afferrò la mia testa e mi tirò a se, portandomi con la bocca sulla sua fica.Quella fu la prima volta per me, non lo avevo mai fatto ma fu bellissimo. Giusi si dimostrò molto calda e sensibile, infatti raggiunse l’orgasmo in poco tempo.La lasciai riprendere fiato e mi tirai su, raggiungendo il suo volto per dargli dei piccoli bacini che lei contraccambiò.Mentre ci baciavamo iniziò a levarmi i pantaloni allora io mi alzai e l’aiutai a spogliarmi. Una volta nudo lei prese a masturbarmi fissandomi in volto. Poi, sempre tenendo gli occhi fissi nei miei, aprì la bocca e …Allora non ero in grado di rendermi conto di quanto inesperta fosse perché lo ero anche io inesperto ma questa comunanza mi permise di godere enormemente.Quando stavo per venire l’avvertii ma lei non si ritrasse. La cosa mi eccitò maggiormente. Giusi si prodigò a succhiare e ingoiare.Non mi abbandonò quando ebbi finito ma si impegnò a ripulirmi delle ultime gocce di sperma e quando ebbe finito mi ritrovai di nuovo duro e pronto.Mi sedetti sul divano e lei mi montò sopra, afferrò il mio cazzo e si impalò lentamente. Era stretta, era calda, era la mia prima volta, fu fantastico.Lei era li che si muoveva sopra di me ed io cercavo di andarle incontro con i movimenti del bacino. Io mi limitavo ad ansimare ma Giusi era come in delirio, la trovavo fantastica, si lamentava, temevo che da un momento all’altro si sarebbe messa a gridare.Infatti quando raggiunse l’orgasmo non passò inosservato.Mentre pensavo ciò mi sembrò di sentire dei rumori di passi che provenivano dalla porta, ma fu solo per un attimo. Forse Carla era dietro la porta ed aveva sentito tutto. La cosa non mi preoccupò affatto, anzi.Mi ripresi da questi pensieri giusto in tempo perché il piacere che stavo provando stava arrivando al culmine ed era meglio non rischiare di combinare un casino proprio la mia prima volta.Spostai Giusi per stenderla sul divano ma lei si inginocchiò ai fra le mie gambe e si attaccò con la bocca al mio cazzo, iniziando a succhiare e tormentare il mio glande con la lingua.Esplosi per una seconda volta nella sua bocca e per la seconda volta lei bevve tutto.Dopo esserci riposati un poco andammo a fare una doccia e ci rivestimmo.Quando scendemmo perché Giusi doveva tornare a casa incontrammo Carla nel corridoio che la saluto come al solito.Salutatala mi diressi in cucina dove presi un gelato dal freezer e mi sedetti a mangiarlo assorto nei miei pensieri.Trasalì dallo spavento quando vidi Carla appoggiata allo stipite della porta che mi fissava con uno sguardo divertito.Le chiesi cosa avesse da ridersela così e lei mi rispose che sembrava soddisfatta la mia amichetta dello studio che avevamo fatto di sopra a giudicare da quello che aveva sentito.Io le risposi solo con un’alzata di spalle e mi alzai per andare di sopra dicendo solamente che sarei risceso per cena.Quando scesi per mangiare i miei era già seduti a tavola e mia madre mi rimproverò per il mio ritardo ed io mi scusai dicendo che dovevo finire prima di studiare quindi fui perdonato.Carla sembrava divertita da quello che stava accadendo e mi punzecchiò durante il pasto porgendomi delle portate piuttosto sostanziose con la scusa che ne avevo bisogno per lo sforzo dello studio. Rimarcando quest’ultima parola con degli sguardi complici.I miei non si resero conto di nulla, assorti nei loro discorsi.Finito di mangiare mi alzai per ritornare al mio piano e, senza che i miei mi vedessero, diedi una pacca sul culo a Carla mentre uscivo dalla cucina, prendendola di sorpresa.Come era buffa la sua faccia quando, ormai in corridoio, mi voltai a guardarla.Quella sera dormi come un’angelo, cosa che ormai non facevo da molto tempo. Nei giorni seguenti continuai a stuzzicare Carla in modi diversi ma sempre nei momenti in cui per lei sarebbe stato un problema rimproverarmi per la presenza di qualcuno.Poi venne la fine dei giorni di scuola e avrei passato tutte le mattine solo in casa con Carla. La cosa poteva portarla a prendermi di petto sul mio comportamento. Anche se mi ero accorto che lei si divertiva più di me con il mio comportamento.Infatti, il giorno dopo che Giusi tornò a “studiare” a casa, lei mi affrontò chiedendomi cosa mi fossi messo in testa. Se mi sentivo un conquistatore solo perché mi portavo una ragazzetta in casa per scoparmela mentre i miei non c’erano e lei mi reggeva il gioco.Con calma le risposi che era inutile che facesse la scena con me, tanto avevo capito che anche a lei piaceva, e poi dissi che non mi sembrava corretto definire Giusi una ragazzetta, visto quello che sapeva fare.Allora Carla rise divertita e mi disse che probabilmente stavo esagerando, solo perché non avevo ancora abbastanza esperienza consideravo a quel punto le doti di quella “ragazzetta”.Mi balenò un’idea per la testa proprio in quell’istante. Era un poco pazza ma valeva la pena rischiare e metterla in atto.Alzatomi, presi Carla da un braccio e le dissi di seguirmi. Alle sue rimostranze le chiesi di assecondarmi per un poco che avrebbe capito tutto dopo.La portai di sopra e la feci sedere in una poltrona. Accesi il videoregistratore, misi una cassetta e premetti il pulsante facendo partire la visione.Sullo schermo apparvero le immagini del divano e di me e Giusi che ci stavamo baciando. Carla rimase a bocca aperta quando si rese conto di cosa si trattasse.Le chiesi se la reputava ancora una “ragazzetta” adesso e se le piaceva quello che stava vedendo ma non ebbi risposta, rimaneva con lo sguardo fisso al video.Poi sembrò quasi come si ridestasse da uno stato di trance e, giratasi per guardarmi in faccia, mi disse che ero proprio un gran porco. Ma non aveva un tono cattivo, sembrava quasi che mi volesse fare un complimento.Io mi limitai a rispondere che ero solamente una persona che cercava di vivere libero da pregiudizi e che volevo gustare tutto quello che la vita mi avrebbe potuto dare.Rise a questa mia affermazione, dovevo sembrarle comico, ma non me la presi, cercai di portare avanti il mio piano.Carla tornò a fissare le immagini che si susseguivano e quando mi sembrò che il suo coinvolgimento fosse al punto giusto mi chinai e le sussurrai all’orecchio che gliene sembrava di come Giusi si dava da fare.Mi rispose che avevo avuto buon gusto, che era un bel pezzo di femmina quella Giusi. Allora io mi feci audace e, sempre sussurrandole all’orecchio, le dissi che aveva un bel corpo con una pelle liscia e morbida ma che anche lei non era da meno e poi i seni di Giusi non potevano competere con i suoi, e le poggiai delicatamente una mano sul petto.Il suo respiro si stava facendo irregolare, aveva chiuso gli occhi quando iniziai a muovere la mano.Però quando le chiesi di sbottonarsi la camicetta per permettermi di ammirare meglio quel suo bel petto scattò in piedi, come se avesse preso la scossa, dicendo che non era possibile.Ebbi paura che si fosse sciupato tutto ma lei non scappò via, rimase in piedi, fra me e il video, continuando a fissare le immagini ed a ripetere che non era possibile.Non mi diedi per vinto e le poggiai le mani sul culo iniziando a palparlo delicatamente mentre le continuavo a parlare con un tono di voce che mi sforzavo di rendere il più suadente possibile.Lei accettò quelle carezze e sporse il bacino all’indietro per agevolarle ma scattò di nuovo lontana da me e questa volta si girò per guardarmi in faccia mentre mi diceva che non era possibile, che non potevamo farlo.Poveretta, era disperata, poi quando le chiesi di spiegarmi il perché non potevamo farlo sembrò sul punto di avere un malore.Teneva le mani giunte in grembo e le strofinava agitatamente, pensierosa, non sapeva proprio che dirmi.Riuscì a trovare qualcosa di plausibile da dirmi e cercò di spiegarmi. Io la lasciai parlare e quando ebbe finito, guardandola dritta negli occhi, le dissi che sapevo del suo “non piccolo” segreto che custodiva fra le gambe e che non mi importava niente e le ricordai che avevo già affermato che avrei voluto gustare tutto ciò che la vita mi avrebbe potuto dare, specialmente in campo sessuale.Sembrava che stesse per svenire, la feci sedere ed aspettai che si riprendesse da sola dallo shock.Quando pensai che era il momento giusto mi avvicinai a lei e le diedi un bacio. Chi sa cosa mi pensavo, fu un bacio normale, se cosi posso definirlo. Nel senso che non mi veniva in mente che stavo baciando un uomo ma una donna.Carla si sciolse e si abbandonò. Ci sdraiammo sul divano e ci baciavamo. Iniziai a slacciarle la camicetta. Poi feci “sgusciare” una tetta fuori dal reggiseno e concentrai le mie attenzioni al capezzolo.Nel frattempo lei iniziò a liberarmi dei pantaloni, naturalmente l’agevolai nell’operazione. Maneggiava il mio cazzo in modo magnifico, di certo non aveva niente a che fare con le mie passate esperienze.Mi fece alzare per potersi sedere e poi farmi piazzare davanti a lei, in piedi fra le sue gambe. Iniziò a menarmelo piano per poi avvicinarsi con il viso per dare il via ad un pompino da favola che mi fece quasi svenire quando venni nella sua bocca.Era talmente brava che mi fece tornare in tiro in poco tempo. Allora mi lasciò andare e mi chiese se volevo provare il suo culo. Io rimasi senza parola per la proposta, si trattava di qualcosa di nuovo per me. Carla interpretò il mio silenzio come un problema da parte mia ad accettare il suo regalo e mi disse che non se la sarebbe presa se le avessi detto di no.Al che io mi ripresi e le dissi che non vedevo l’ora ma che non avevo mai praticato la sodomia e lei mi disse che mi avrebbe insegnato come fare dato che era un’esperta in tale campo.Ci trasferimmo sul letto dove Carla per prima cosa si spogliò del tutto. A quel punto potei vedere dal vivo quell’affare che aveva fra le gambe, veramente notevole.Rimasi li a fissarla, com’era strano quel corpo, un corpo di donna con al posto della fica un cazzo.Si accorse che la fissavo ma non mi disse niente, si chinò e mi insalivò abbondantemente, rinvigorendo l’erezione che avevo, poi si mise a quattro zampe al centro del letto e mi disse che adesso toccava a me.Io mi misi dietro di lei e poggiai il glande al suo ano, quindi iniziai a spingere piano ma deciso.Non incontrai una grossa resistenza, mi fermai quando ero ben piantato dentro di lei.Assaporai il momento e le sensazioni che provavo. Afferrai Carla per i fianchi ed iniziai a muovermi dentro di lei.Mi chinai sopra la sua schiena ed iniziai a martoriarle le tette, giocando con i capezzoli.La sentivo gemere sotto di me.Poi mi accorsi che aveva portato la mano fra le gambe e si stava masturbando.La cosa mi colpì molto e senza rendermi conto allungai il braccio sino a quando la mia mano non si ritrovò a contatto con il suo arnese.Prima mi limitai a seguirla nei suoi movimenti poi le scansai la sua mano e afferrai quell’arnese che sentivo caldo e viscido fra le dita.Avevo già visto altri membri oltre al mio ma non li avevo mai toccati, specialmente in quel modo.Carla fu particolarmente felice di questa mia intraprendenza e quando non resistetti più e le venni nelle viscere lei godette, fra le mie mani, abbondantemente.Franammo sul letto stanchi ed abbracciati. Carla si girò e mi baciò delicatamente ringraziandomi e stringendomi al suo petto mi disse che avrebbe fatto tutto quello che io volevo d’ora in avanti.A quel punto feci una battuta che la gelò, le dissi che gli mancava mio padre e si sarebbe portata a letto tutta la famiglia.Mi chiese come facevo a sapere di sua madre ed io le risposi che mi capitò per caso di assistere ad un loro incontro e di essere rimasto ammirato dalla sensualità che loro due insieme sprigionavano e che avrei dato qualsiasi cosa per poter essere incluso in quel menage.Carla si mise a sorridere e mi disse che ero un guardone ed un pervertito se avevo intenzione di scoparmi anche mia madre.Io la ringraziai dei complimenti che mi aveva fatto e scoppiammo a ridere entrambi.
Aggiungi ai Preferiti