SandraAcquisito l’equilibrio necessario Sandra, in piena luce e davanti a Franco, abbassa lentamente le mani e le porta a pugni chiusi lungo i fianchi. – Lo sai che hai delle tette bellissime? – dice Franco. – Ora continua…Il primo importante passo orma è fatto. Con delicatezza Sandra prende tra le dita l’elastico delle mutandine e le abbassa a fatica, come se pesassero centinaia di chili. Compare l’inguine: anche lei, come Clara, è completamente depilata. Franco non fa commenti ma continua ad osservare il riottoso e seducente centrotavola che sta svincolando gli slip dai piedi. – Perfetto – commenta Franco. – La seconda parte dello spettacolo è stata migliore della prima. Ora vieni a letto.Sandra, ormai rassegnata, scende dal tavolino cercando di tenere bene accostate le gambe in modo da non mostrare la vagina. Si avvicina al letto a lunghi passi, quasi di corsa, facendo sobbalzare il seno, e rapidamente si copre con il lenzuolo fino a sotto il mento, il tutto senza guardare in viso Franco. – No, no, non coprirti. Ti voglio vedere. Togli questo lenzuolo alla svelta.Il lenzuolo inizia una lenta discesa: appare il seno, il ventre, quindi l’inguine. Il sesso rimane però accuratamente nascosto dalle gambe che Sandra tiene nervosamente serrate. – Apri le gambe – intima Franco. – E’ la tua fica rapata che voglio vedere.Le ambe iniziano ad aprirsi a compasso, e le successive sollecitazioni di Franco valgono a farle completamente divaricare, lasciando così la vagina glabra completamente esposta. Franco appoggia una mano prima su un seno, poi sull’altro, saggiandone la consistenza. Sandra ha un brivido. La mano di Franco scende lentamente, accarezza un fianco, e sosta a coppa sulla vagina. Il tremore di Sandra diventa convulso quando un dito, dopo averne accarezzato lentamente i contorni, la penetra: è molto stretta, quasi ancora vergine. – In due anni tu e tuo marito avete scopato ben poco. Vero?Sandra arrossisce e non risponde. – Rispondi. – Mio… mio marito mi chiedeva delle cose che… che non po’… potevo fare… E’ oltre un anno che non… insomma, che non facciamo l’amore… ed anche prima, mi faceva male… anche tu ora mi stai facendo male… – Girati – dice Franco. – Voglio vederti il culo. – Vuoi dire che non… che non… – Che non ti scopo? No. Non ti scopo. Ora grati, allarga le gambe e solleva un po’ le chiappe.Relativamente tranquillizzata da quelle parole Sandra si gira, senza rendersi però conto che in quella posizione mette in bella mostra la vagina ed il grinzoso passaggio posteriore. Franco inizia ad accarezzarla con entrambe le mani partendo dalle spalle. Sandra riprende a tremare. Le mani scendono ancora lungo i fianchi, poi fa scorrere un dito lungo la colonna vertebrale arrivando fino al solco tra le natiche. Un attimo dopo un urlo di Sandra riempie la stanza: due dita le sono entrate simultaneamente nella vagina e nell’ano. Sempre urlando Sandra si divincola come morsa da una tarantola, riesce a liberarsi dalle dita che la sondano, e si gira con le lacrime agli occhi per il dolore, la vergogna, e la rabbia. – Sei matto ad infilarmi lì? Mio marito non ha neanche mai osato pensarlo, e tu… tu… Sei un porco, un sudicio maiale, un… un bastardo! – Ascoltami bene. Cosa pensi di essere venuta a fare qui questa sera? Te l’ho già detto: o si gioca con le mie regole o te ne vai. Decidi alla svelta. Se però decidi di rimanere, da ora in avanti non voglio più sentire una protesta, e tanto meno un insulto… Chiaro? – Rimango – dice Sandra dopo un attimo di esitazione. – Ti prego però di non farmi male. – Vedrai che ti piacerà – dice Franco. – In te c’è tanta libidine repressa che appena toccherò i punti giusti vibrerai come la corda di un violino. Ora spogliami.Sandra non dice più una parola. Si inginocchia sul letto, abbassa la lampo dei jeans, e non senza fatica, li sfila dai piedi. Alcuni tentennamenti, poi abbassa i boxer, liberando così il pene rigido e pulsante. – E’ tutto tuo, baby. Questo è l’archetto che ti farà vibrare.Sandra arrossisce violentemente chiudendo gli occhi per non vedere l’arnese che prima o poi penetrerà in lei. – Tanto per scaldarci – dice Franco, – leccalo un po’.Lei dice di non averlo mai fatto, ma abbassa il capo. Tira appena fuori la lingua e, come temendo di bruciarsela, sfiora appena il glande, scattando poi all’indietro. – Prendilo in bocca, troia. Deve arrivarti fino in gola.La donna lo guarda con occhi sbarrati: spera di non aver compreso bene. Gli occhi di Franco però non ammettono dubbi. Allora Sandra apre al massimo la bocca e vi fa entrare il prepuzio, senza sfiorarlo né con le labbra né con la lingua. Una mano di Franco si appoggia alla sua nuca e le spinge la testa verso il basso. La verga entra quasi del tutto, procurando a Sandra violenti conati di vomito che solo a tento riesce a reprimere. – Devi succhiarlo – dice Franco. – E voglio sentire solo le labbra e la lingua, niente denti. – poi le afferra una manciata di capelli ed inizia ad alzarle ed abbassarle il capo mugolando di piacere. Franco però non vuole goderle in bocca. Dopo un po’la strappa brutalmente dal suo boccone, trafelata e mezza soffocata, e la spinge con la schiena sul letto. – Apri le cosce – intima Franco.L’uomo si sistema nel triangolo che ha per apice la vagina, indirizza con un mano il pene congestionato sul paradiso ancora in pratica vergine, e vi affonda con un gesto deciso ma gentile, fino a quando i suoi peli non sono a contatto con la pelle glabra di lei. Penetrata quasi di sorpresa, Sandra non cerca neppure di opporsi. In fondo si trova lì per quello, inoltre, entrando, il pene non le procura dolore, e sente svilupparsi in mezzo alle gambe un gran calore, calore che con suo marito non ha mai sentito. Rimane rigida e tesa per un minuto mentre Franco, massaggiandole i seni e stuzzicandone i capezzoli, la fotte vigorosamente. Il calore nel basso ventre aumenta e Sandra inizia ad essere pervasa da un senso di appagante benessere, che ben presto si tramuta in piacere che aumenta affondo dopo affondo. Inizia a spingere il bacino verso l’alto in sincronia con gli affondi finché il piacere non prevale su tutto. Allora Sandra solleva istintivamente le gambe ed appoggia i calcagni sulle reni di Franco. Conscio dell’avvicinarsi dell’orgasmo, Franco accelera il ritmo, facendo gemere di lussuria ritrovata la donna sotto di lui che sta ricambiando colpo su colpo. L’orgasmo cresce di pari passo in entrambi finché, quasi nello stesso istante in cui il maschio, con un ultimo affonto, riversa il suo seme, anche la donna gode. – Godo… godo… finalmente… ooohooo… godoooo! – urla Sandra, e poi si abbandona sl letto come una bambola di pezza, sostenendo appagata il peso di Franco. Qualche istante dopo l’uomo le mordicchia un orecchio. Sandra apre gli occhi e sorride. Arrossisce e lo bacia con calore sulla bocca. Rimangono a lungo, bocca contro bocca, l’uno sopra l’altra. Il ghiaccio è rotto, e la libidine repressa della donna, di poco superiore ai trent’anni, ha avuto libero sfogo: anche lei, seppure inconsciamente, per godere del rapporto sessuale vuole essere posseduta. Franco scivola via dal corpo ancora sudato e trafelato della donna, le si corica a fianco, e prendendole una mano, se la porta sul pene svuotato. – Accarezzalo – dice. – Quando sarà duro prendilo in bocca e succhia.Sottomessa, Sandra lo masturba delicatamente, poi lo circonda con la bocca e lo succhia con forza facendo smaniare di piacere Franco che, con le mani incrociate sotto al capo, assapora il liquido massaggio. – Basta o ti sborro in bocca – dice alla fine Franco. – Ora girati pania sotto esolleva il culo. Sandra smette quasi con rammarico, guarda Franco come per avere una conferma, si gira, e per sollevare le natiche infila un cuscino sotto il ventre. – Hai un culo formidabile – dice Franco. – Sembra fatto apposta per le carezze.La lingua piatta lambisce la vagina odorosa di femmina e di piacere. Continua per alcuni minuti. Sente che la donna inizia a rilassarsi ed ad apprezzare la carezza. Lecca poi il solco tra le natiche che ad ogni passaggio si allarga sempre più. Un dito umettato di saliva sostituisce la lingua, e Sandra non protesta quando questo la penetra nel buco vergine: il dito da un nuovo tocco di proibito all’azione di Franco, e la cosa la eccita maggiormente. Ormai il suo piacere è focalizzato in quel punto. Franco estrae ed introduce più e più volte il dito infine, mantenendo il ritmo, sostituisce al dito la punta tonda del pene, e Sandra se ne trova, quasi senza accorgersene, alcuni centimetri affondati nello sfintere. Grugnisce sordamente, tira un sospiro, diventa paonazza, e le sue mani corrono alle natiche per divaricarle.<<…Davanti è stato piacevole e ho goduto come non mai… non mi ha atto male… Mi apro bene… così… aaah… no… no… aaah… non così… Non posso aprire di più…E’ dentro… mi fa male… troppo male…>> – Franco, mi fai male… molto male. Esci, ti prego, ci riproviamo tra un pochino…Franco rimane un attimo interdetto poi si ritira e subito dopo infila la verga nella vagina, iniziando a scoparla. Sandra non dice nulla, allarga di più le gambe per facilitarlo, e sente di nuovo il piacere crescere.<<…Oooh… mi piace… nella fica mi piace… è bello… godo di nuovo…>> – Ti piace? Vero troiona che ti piace? – dice Franco. – Ti piacerà anche nel culo, ne sono sicuro. Aspetta solo che la tua sbroda mi abbia lubrificato per bene…Dai gemiti di lei, Franco capisce che è nuovamente sull’orlo dell’orgasmo. Con una mano le apre le natiche ed in un unico affondo le infila il membro rovente nell’orifizio già in parte violato, mentre con l’altra mano le masturba la vagina eccitata. – Sei… sei… aaah… sei tutto dentro? Non mi fa più male come prima… mi sento piena… Continua ad accarezzarmi la fica, mi piace… infilaci un dito e muovi il cazzo… Ho letto che molte donne godono anche di più a prenderlo nel culo… Fammi piano, ti prego, un po’ brucia ancora… – Certo, baby. Certo. Ti inculerò piano piano, e ti farò godere come non hai mai goduto… Prendilo… prendilo tutto e godi… godi porcona, godi…Franco continua ad entrare ed uscire ritmicamente dallo stretto budello finché Sandra inizia a dimenarsi non più per il dolore ma per il piacere. Un piacere diverso, il piacere di essere posseduta totalmente, di sentire che l’uomo l’ha fatta sua fino in fondo. Afferra le mani di Franco e se le porta ai seni. – Strizzami i capezzoli… spingi… spingi di più… sfondami… Non ti fermare…continua… oooh, sììì… cosììì… Quel… quel cornuto di mio marito voleva che lo succhiassi… mi faceva schifo… ora mi piace prenderlo nel culooo… Sììì… sono una troia… mi piace… lo sento fino in gola… ahhh… sto per sbrodare… vengo… vengo… veee… nnngooooo!!Franco si trattiene. Quando Sandra apre gli occhi sconvolta dal piacere provato, si trova il pene rigido davanti alla bocca. A fatica si rizza su di un gomito ed inizia, con evidente gusto, a succhiare. – Succhia, troia. Succhia e prendilo fino in gola. Hai sbrodato come una porca ed ora è il mio turno. Bevimi tutto.Non impiega molto tempo a farlo godere. Sente il pene toccarle il palato e prende tra le mani i testicoli e li stringe dolcemente. Franco rantola. I rantoli aumentano quando la lingua di lei lo solletica attorno alla cappella, e diventano un urlo di godimento quando, sforzandosi al massimo, Sandra lo prende tutto in bocca per sentire il caldo seme schizzarle copioso in gola fino quasi a soffocarla. Franco rimane sul letto immobile, quasi senza fiato. Sente Sandra alzarsi. Apre gi occhi. Lei si sta già abbottonando la camicetta. – Mi hai dato un’ora di sesso – dice Sandra. – Mi hai posseduta in tutti i modi, e questo lo dovevo a Clara. Nonostante tutto mi è piaciuto però, a meno di esserci costretta, non tradirò più mio marito, e forse dopo questa notte saremo felici. Addio.<<…Vai a capire le donne. Era un pezzo di ghiaccio e l’ho riscaldata, forse ho impedito il fallimento del suo matrimonio, e lei afferma che con me non ci tornerà più… bella riconoscenza… Forse però è meglio così: una botta e via… anche con Clara…. no, con Clara no, con lei è tutta un’altra cosa.>>AnnetteFranco dorme saporitamente fino a quando non lo sveglia l’abbraccio di un corpo caldo, morbido, ed indiscutibilmente nudo. Prima di essere completamente sveglio capisce che si tratta di Clara. La donna dorme russando leggermente, evidentemente molto stanca.. Franco le accarezza teneramente il viso, richiude gli occhi, e si riaddormenta. Si sveglia a mattina inoltrata e Clara non è più nel letto, in compenso, dopo aver bussato, entra Annette con un enorme vassoio. – Buongiorno, signore. Le ho portato la colazione ed il giornale. Se non le dispiace apro le tende.Mangia un’abbondante colazione, legge i titoli del giornale, e dopo la doccia scende al piano sottostante. Nel salone trova Clara intenta a sbrigare la corrispondenza. – Buongiorno, dormiglione – lo saluta lei. – Allora? Il nostro mandrillo si è divertito? Ho saputo che Sandra è venuta a trovarti. – Buongiorno a te, bellissima. Questa notte non ti ho svegliata e stamani non c’eri più… Sì, ho molto gradito il tuo regalo. All’inizio era un po’ legata, poi però si è scaldata… lo sai che in pratica era ancora vergine? – Sì. So che con il marito in sostanza non c’è stato niente, e anche prima… Ma non doveva dirti che l’ho mandata io… Benedette ragazze, non sanno né parlare né tacere. – Allora, cugina? Qual’è il programma della giornata? Io sono libero come l’aria. – Questa notte tu ti sei dato da fare ed oggi mi voglio divertire un po’ io e vedere all’opera quel tuo pendolo diabolico. Ho addocchiato una ragazza, Barbara, figlia di una conoscente, e la vorrei nel mio letto. Non dovresti avere problemi perché nel pomeriggio mi sono offerta di accompagnarla dal mio ginecologo e poi di portarla qui a vedere gli animali del parco. – Perfetto. Mi ci vorrà meno di un minuto.Clara lo accarezza sulla patta dei calzoni e lui le strizza una tetta, poi un casto bacio e Franco esce per ritornare nel suo appartamento. Appena nel salotto suona una volta il campanello. Pochi minuti dopo Annette è davanti a lui. – Il signore desidera? – Vieni avanti, Annette, e chiudi la porta.Franco siede su una poltrona con noncuranza. – Annette, le porti le mutandine? – Ce… certo, signore. – Fammi vedere di che colore sono. – Sono di pizzo bianco, signore. – Annette, ti ho detto d farmi vedere il colore, non di dirmelo. Tira su la gonna e mostramele!<<…Ci siamo, mi vuole portare a letto… Me l’aspettavo, con lo stipendio che mi danno… Però speravo in un modo un po’ diverso… Pazienza…>> – Come desidera, signore.Annette risponde con falso distacco. Prende la corta gonna dall’orlo e la solleva fino all’inguine scoprendo la biforcazione delle gambe ed un pezzetto di pizzo bianco. – Più su – dice Franco. – Non vedo bene.<<…Altro che il colore vuole vedere… Mi vergogno un po’… Eccoti accontentato…Avanti, portami a letto e poi lasciami andare…>> – Perfetto. Ora toglile e dammele. Da questo momento, e finché sarai al mio servizio, non devi più portarne.<<…Come sarebbe a dire? Questo è matto… Vuole farmi andare in giro nuda… non posso…>> – Ma signore? Non pretenderà mica che le tolga qui davanti a lei e che giri per casa senza? Mi sentirei tremendamente a disagio. – Annette, ti ricordi gli ordini della signora? Fai come ti dico.La ragazza rimane un attimo indecisa se ribattere o meno, poi risolutamente lascia cadere la gonna, sfila lesta le mutandine, compie alcuni passi, e le depone nella mano tesa di Franco. – Va bene, Annette. Ora vai pure.<<…Mi fa andare via? Mi fa togliere le mutande e non mi tocca neppure… forse è un feticista e si eccita con la biancheria intima… Mah, meglio così…>> – Grazie, signore.<<…Non mi ha sbattuta sul letto… credevo proprio che lo facesse… Però la storia di andare in giro senza mutande non mi piace perché con la gonna così corta basta che mi chini e mostro il sedere… Ora me le vado a rimettere… è sufficiente che le tolga quando lui mi chiama…>>
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