Quel pomeriggio me lo ricorderò per il resto della mia vita. Me ne stavo tranquillo e beato a casa mia quando ad un certo punto arrivò mia sorella Marta.- Ciao Piero sono io. C’è anche la mia amica Laura, stiamo un po’ di qua tranquille a parlare. — Va benissimo sorellina – le risposi.Eravamo abbastanza legati con Marta, 25 anni di 3 più grande di me, una di quelle sorelle molto affettive che mi pienava sempre di baci e di coccole fin da quando ero piccolo. A volte le mie fantasie si spingevano oltre al semplice rapporto fratello-sorella, ma, appunto, rimanevano sempre fantasie se non in quei pochi momenti di solitarie “riflessioni” sul sesso che mi concedevo. Allora la pensavo in ogni situazione, in ogni suo momento d’intimità, in ogni suo rapporto sessuale, che, a quanto si diceva in giro, erano molto focosi. E poi era fatta veramente bene: un bel seno, terza o quarta misura, un culo da schianto, due gambe lunghe e ben formate, ma soprattutto la bocca che ispirava pompini da infarto.E poi c’era questa sua amica Laura, anche lei ben formosa, con la quale Marta aveva sempre avuto un rapporto affiatato, so che si scambiavano spesso i ragazzi e in giro ne combinavano di tutti i colori. Le sentii parlare per un bel pezzo, mentre io me ne stavo nel letto ascoltando la radio, poi ad un certo punto tutto si fece silenzioso ed iniziai a sentire un ronzio come di un piccolo motore elettrico che m’incuriosì parecchio. Ma avvicinai quatto quatto alla sala dove erano le due, ma il rumore non veniva da lì; veniva dal bagno.Entrai di colpo e quello che vidi ancorami perseguita la notte: c’era Marta seduta sulla tazza completamente nuda e Laura, anche lei nuda, che infilava un vibratore nella sua fica e le leccava il clitoride appassionatamente. E Marta godeva, e come, in silenzio ma godeva e si toccava le tette con tutte e due le mani mentre con la lingua si lambiva le labbra rosse e carnose. Il mio arrapamento fu istantaneo. Marta si spaventò e cercò di coprirsi con un asciugamano, mentre Laura, del tutto inaspettatamente, mi guardò con molto interesse. Io rimasi sbalordito, non sapendo cosa fare, mentre l’amichetta di mia sorella mi si avvicinò con passo felino, mi s’inginocchiò davanti e iniziò a toccarmi il pacco già di notevoli dimensioni. Allora Marta irruppe:Lascialo stare, è mio fratello…E vuoi mandare sprecato tutto questo ben di dio? – Disse Laura tirandomi fuori il cazzo e iniziando a leccarmi la cappella, con mio grande godimento.- Guarda qui, è grosso e bello duro Mmmh me lo mangio tutto. Non fare tanto la santarellina Marta, va beh che è tuo fratello, ma ti conosco, e te un cazzo così non te lo faresti certo scappare dalla troietta che sei, non è vero?- In effetti – disse Marta alzandosi e venendomi incontro – il mio fratellino è messo proprio bene… che ne dici Piero, uno strappo alla regola lo posso fare? Quasi quasi ti scopo….A quel punto non ce la feci più, pensavo di scoppiare da un momento all’altro, ero talmente eccitato dal trovarmi lì mia sorella nuda con idee porche ed incestuose che non ci vidi più ed inizia a spogliarmi mentre le due puttanelle iniziarono a farmi un pompino a due prodigioso. Mentre Laura continuava a succhiarmi la cappella, Marta prese ad accarezzarmi con una mano le palle e con l’altra mi lisciava l’asta oramai imponente in tutta la sua lunghezza. Ed iniziò pure a tirare fuori la sua lingua, bella morbida ed umida, e a passarmela nel pisello, incrociando alle volte quella della sua amica con la quale dava vita ad una limonata da brivido. Le due linguette roteavano come due serpenti in amore lungo il mio cazzo in procinto di esplodere tutta la calda crema che portava dentro.- Si, puttanelle leccatemelo tutto e fatemi godere che fra poco vi do la ricompensa che vi meritate…- Vedi com’è brava a succhiare cazzi la tua sorellina – disse Laura – c’ha tanta esperienza, ne abbiamo succhiati a centinaia insieme, e ci piace anche tanto lesbicare e ficcarci dentro la fica ed il culo attrezzi grossi come questoPrese dal mobile il vibratore che ancora era in funzione, se lo infilò bene bene in bocca lubrificandolo e si avvicinò a Marta iniziando a strofinarglielo nelle cosce e sempre più vicino alla fica. La sorellina iniziò a dimenarsi dal profondo godimento che provava e prese a spompinarmi con un ritmo sempre più veloce e violento, fino a che Laura non glielo ficcò tutto dentro e Marta lanciò un urlo di piacere smettendo di leccarmi.- Si troia, fammi godere con quel coso, mi piace… mi piace, dai sfondami la fica come solo sai fare teLaura iniziò a dare dei colpi a mia sorella con il vibratore, che sembrava scomparire così immerso nei suoi umori di gatta, che ormai colavano giù per le sue cosce. Dal canto mio mi inginocchiai ed iniziai a leccare la fregna di Laura che iniziò a mugolare, mi prendeva, con la mano libera, per la testa e mi strofinava al suo umido ventre, che grondava come una fontana. Marta, sempre più infoiata, mi prese il cazzo con le mani e iniziò a farmi una sega accurata, da brava professionista del sesso goduto. Eravamo così un perfetto triangolo di goduria, passione, lussuria e, la cosa che più mi eccitava, di sfrenata incestuosità.- Te la vorresti scopare? – mi chiese Laura – ti vorresti scopare la tua cara sorellina?- Si, scopami, fammi impazzire col tuo gran cazzone, fammi diventare la tua troia, scopami, scopa tua sorella.- Non chiedo di meglio, appoggiati al lavandino e apri le gambe, e tu Laura mettiti in ginocchio sotto le sue cosce e leccaci l’uccello e la fica, fatemi vedere di cosa siete capaci insieme.Così Marta si mise a gambe aperte sul lavandino e mi presentò la sua gattina incalorita, era arroventata e le sue grandi labbra chiamavano a gran voce il mio cazzo affamato di fica. Iniziai dandole qualche slappata e lei mi ringraziò inondandomi con i suoi liquidi aromatici. Poi, presi bene la mira e glielo sbattei tutto dentro fino alle palle, mentre da sotto Laura iniziò a leccare ardentemente in ogni direzione, sembrava avesse due lingue, una che leccava il clitoride di Marta e l’altra che mi lambiva la poca porzione d’asta che usciva dalla fica di mia sorella. Stavo veramente impazzendo, ero lì nel bagno di casa mia e mi fottevo la sorella, mentre la sua migliore amica stava sotto di noi gustandosi sia lo spettacolo, sia i sapori che da noi fuoriuscivano. Marta venne, ripetutamente, anch’io credo di avergli sborrato dentro un paio di volte, ma l’eccitazione era così alta che non mi dava modo di accorgermene.- Adesso sfondami il culo, te lo voglio dare, sfondamelo e riempielo della tua sbroda- Si, – intervenne finalmente Laura – spaccaglielo che io penso a questa fica fradiciaLa girai d’un colpo e la feci appoggiare a pancia in avanti sempre sul lavandino, Laura prese il vibratore ed iniziò a infilargielo dentro la fregna. Per un poco cercai d’entrare anch’io nella fica insieme all’attrezzo, e poi con un colpo secco le squarcia il buco del culo! Marta lanciò un urlo di dolore, ma subito dopo iniziò a godere visto che anche l’amica da sotto iniziò ad azionare il vibratore così bene che non gli dette modo di concentrarsi sulla sofferenza che le avevo causato. Godeva, con due cazzi in corpo, e si dimenava, mi offendeva e mi incitava a sbatterla più forte che tanto c’era abituata e il culo ormai l’aveva affondato. In effetti sembrava di entrare dentro ad un guanto, lo sfintere, oscenamente dilatato, mi faceva entrare calorosamente, come si fa entrare in casa un vecchio amico. Venne poco dopo, urlando di piacere immenso, e anch’io aumentai il ritmo e le mollai dentro un litro circa di sborra, che subito la sua mica si mise a leccare e a succhiare da quel buco ormai ridotto ad un cratere. Vidi che le allargò le chiappe bene bene, infilò la lingua dentro e prese a succhiare la mia sborra, da vera troia, mentre Marta continuava a godere. Questa mossa mi eccitò di nuovo e il cazzo tornò all’istante sull’attenti. Così mi misi in ginocchio e sfondai la fica dell’amica, che prese a godere e ad infilare le mani nella fregna di Marta. Si era ricreato ancora una volta il perfetto triangolo delle Bermuda, il perfetto triangolo di godimento che ci ha fatto impazzire ancora per qualche ora e perfino per diversi giorni a seguire. Non scopavamo mai da soli, ma sempre in tre, e se per caso non c’era Laura, io e Marta usavamo il vibratore che ormai è diventato compagno dei nostri giochetti incestuosi e ha così trasformato il nostro perfetto triangolo in un appassionato quartetto di strumenti accordati fra di loro.
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