Ciao a tutti ,vorrei raccontarvi quello che mi è accaduto un pomeriggio di Dicembre.Mi chiamo Giorgio, ho 24 anni, vivo con i miei genitori, Carlo mio padre, Gianna mia madre, e Caterina mia sorella, io sto finendo l’Università, mia sorella e a Londra per specializzarsi nella lingua, mio padre è un Ingegnere in una Ditta di costruzioni, e mia madre anche lei laureata, un tempo insegnava, ma poi i due figli da crescere, lo stipendio di mio padre che è ottimo, ha smesso e si è occupata di noi dalla nascita.Ci eravamo trasferiti da poco in una villa sulla sommità di una collina, tutto il terreno intorno era nostro, quello era il sogno di mio padre, avere una casa grande e senza alcuno vicino, era di Giovedì,e papà era partito per andare a controllare un lavoro, sarebbe ritornato la Domenica sera, mia madre mi aveva chiamato se le davo una mano, voleva vedere e controllare il rifugio che i vecchi proprietari avevano fatto costruire sotto la villa, negli anni 60 andava in voga farsi il proprio rifugio antiatomico, e con la mamma eravamo scesi con la scala a chiocciola da un tombino che era nella cantina, eravamo a circa 10 metri sotto il livello della cantina, sotto era illuminato abbastanza bene, l’aria passava da condizionatori che si accendevano all’apertura del tombino, era composto da una camera con il letto stretto, una piazza e mezza, un piccolo bagno chimico, e un cucinino, e poi un armadio incassato nel cemento armato pieno di cibo conservato, mia madre stava controllando tutte queste cose, ma poi toccava un pannello per accendere il riscaldamento, ma sbagliava la manopola e dava il consenso di chiusura al rifugio, una volta chiuso il pannello dava una serie di controlli per poi aprirsi di nuovo, e contemporaneamente chiudeva anche gli accessi in tutta la casa, che era sopra di noi, mia madre iniziava ad urlare, diceva che saremmo morti sepolti vivi, per prima cosa l’abbracciai per cercare di tranquillizzarla, e poi lentamente riuscivo a farla calmare, infatti le dicevo,vedi mamma, noi siamo qui, ma non credere che siamo tagliati fuori dal mondo, abbiamo viveri a sufficienza, l’acqua non ci manca, c’è la televisione, abbiamo sia la radio trasmittente che il telefono, ma credo che non sia il caso di avvisare papà, lo metteresti in difficoltà per il suo lavoro, e poi se guardi l’orario di apertura è fra 72 ore, non avvisiamo nessuno e tempo tre giorni siamo fuori, che ne dici? se vuoi puoi chiamare tutti, ma non dire dove ti trovi, li metteresti solo che in difficoltà e apprensione, la mamma si era calmata un pochino, ma rimaneva seria e pensierosa sul da farsi, ma poi con un sorriso forzato mi dava un bacio sulla fronte e mi diceva, credo che hai ragione tu figlio mio, facciamo solo casini se avvisiamo qualcuno, e allora vediamoci un programma televisivo le suggerivo, e cosi si faceva, eravamo arrivati all’ora di cena il telefono squillava, era papà che era arrivato, le solite cose e poi me lo passava a me che lo salutavo scherzando, si cenava consumando un pasto assolutamente schifoso, a me le cose conservate in scatola non piacciono, poi un po di televisione e ci preparavamo per la notte, mia madre aveva una gonna lisa che usava per casa e null’altro, io ero con la mia tuta da ginnastica e le pantofole, di pigiami neanche a parlarne, a quel punto mia madre si toglieva la gonna e la casacca da casa, si metteva a letto con gli slip reggiseno e basta, io ero con le mutandine e niente altro, e debbo dire che molte volte avevo visto mia mandre anche al mare, ma quella sera la vedevo veramente bella e affascinante, lei è una donna di 1,70,bionda occhi azzurri come i miei, una terza abbondante di seno, e due gambe e un culetto che sono eccezionali, io mi mettevo sotto le coperte subito, cercavo di nascondere la mia erezione nel vedere la mamma in quelle condizioni, ma a lei non era sfuggita la mia situazione, e venendomi vicina con il busto mi aveva detto sottovoce, ma possibile che ti ecciti anche nel vedere la tua mamma? io ero rosso e imbarazzato dalla vergogna, ma sentivo che il mio manganello si era indurito ancora di più al discorso di lei, mi sentivo sul braccio il suo seno che mi spingeva, la mamma era nervosa da morire e voleva sdrammatizzare il terrore che aveva, infatti improvvisamente abbracciandomi mi diceva, tu credi che noi si riesca a ritornare fuori a vivere? io mi sento morire Giorgio è più forte di me, e continuava a stringermi forte e ad abbracciarmi, ma con la gamba improvvisamente sentiva il duro del mio pisello che le spingeva sul ginocchio, faceva uno scatto per accendere la luce ,e nel farlo mi veniva sopra inavvertitamente, mettendomi quasi un seno in bocca, una volta accesa, toglieva la coperta e mi vedeva che avevo le mutandine completamente piene del mio cazzo dritto, me le scansava e con uno scatto veniva fuori tutta la mia erezione, rimaneva a guardarmi tra il serio e il divertito, e poi prendendolo in mano mi diceva, ma figlio mio adorato, tutto pensavo meno che ti avessi fatto così bello e benfatto, specialmente qui sotto, e me lo scappellava continuando a ridere e divertirsi, io ero nell’imbarazzo più completo, non sapevo che dire o fare, avevo mia madre che mi teneva il cazzo dritto in mano e che oltre tutto mi piaceva, infatti aveva cominciato a perdere dei goccioloni di eccitazione, lei mi guardava e poi intenerendosi mi diceva, credo che la colpa di tutto sia la mia amore di mamma, però adesso che ho fatto il guaio cerco di riparare, almeno dormi questa sera, io di lasciarti a queste condizioni non me la sento, e iniziava a farmi la più bella sega che mi avevano fatto in vita mia, aveva le mani morbide, nel segarmi era delicata, con l’altra mano mi aveva preso le palle a cucchiaio e me le massaggiava, a quel punto io le avevo preso un seno con una mano, e con l’atra le avevo raggiunto la fica, le entravo nelle mutandine e la sentivo che sotto era fradicia di umori, con il dito ero entrato a fondo nella fica e la stavo masturbando alla grande, aveva spalancato le gambe e si stava godendo il mio ditalino, e mi faceva una sborrata da campionato, avevo tutta la mano fradicia, e continuavo a farle il ditalino, avendo dei segnali inequivocabili che stava per ripetersi nella sborrata, infatti con un grido mi veniva di nuovo sulla mia mano, però anche lei si era accorta della mia quasi immediata sborrata, e aveva accelerato il movimento facendomi venire con una serie di schizzi che non avevo mai fatto, e da vera esperta con il pollice aveva parato tutte le mie bordate, e adesso aveva la mano piena di sperma, mi guardava soddisfatta negli occhi e mi diceva, credo proprio che ne avevi bisogno dolcezza mia, ne hai fatto un mare, e poi portandosi la mano vicino alla bocca con la lingua lo assaggiava dicendomi, sai di buono Giorgio lo sai? e poi girandosi vedeva che avevo il cazzo sempre dritto come un fuso, e meravigliata mi diceva, ma come, hai appena fatto una sborrata da campionato e sei ancora in queste condizioni? io guardandola le dicevo, come si comporta papà io non lo so, però a me va giù dopo la terza o la quarta, dipende da chi me lo prende e come lo usa, non avevo mai visto mia madre con gli occhi lucidi della lussuria, si alzava, toglieva gli slip e il reggiseno, aveva un triangolino castano chiaro meraviglioso, le labbra della fica gonfie di eccitazione, dove faceva capolino il clitoride dritto e rosso, andava nel cucinino, rivelandomi un culo a nudo da favola, aveva due chiappe sode e compatte che nel camminare le donavano ancora di più, ritornava con una bottiglietta d’olio, me la porgeva dicendomi, io quella meraviglia la voglio sentire dentro, però dal momento che non prendo la pillola, ti concedo il mio posteriore, tuo padre ne va pazzo, ma poche volte cedo, questa sera lo decido io che lo voglio nel culo, ungimi bene per favore e se fai piano quando entri poi fai quello che vuoi, si metteva alla pecorina e io prima ancora di ungerle il buchetto del culo, le davo qualche leccata, risultato mi faceva una sborrata quasi immediata, e poi mi implorava, inculami Giorgio per favore, non vedo l’ora di sentirti dentro dai che non ce la faccio più, le poggiavo il beccuccio della bottiglietta sul buco e ne mandavo abbastanza dentro, poi mi bagnavo la cappella con l’olio e la poggiavo sul culo, iniziavo a spingere lentamente, sentivo che lo sfintere mi stava cedendo, poi ero con tutta la cappella dentro, ma rimanevo fermo per farla abituare, e poi le dicevo, dai mamma spingi tu, così se ti piace continui ad incularti da sola, se ti fa male ti fermi, la sentivo che tremava sotto di me, era il piacere e l’eccitazione, io le avevo preso i seni, me li sentivo nelle mani ancora belli sodi e compatti, i capezzoli erano eretti e duri, lei aveva iniziato a spingerselo dentro da sola, godeva e si lamentava, e infine era tutto dentro al culo, lo sbattere delle palle sulle chiappe le avevano procurato un orgasmo, poi era lei che mi diceva, ti prego Giorgio inculami tu, io godo troppo e mi piace quando lo sbatti, dai fai felice la tua mamma, adesso spingi forte e sbattimi come vuoi, l’avevo presa per i fianchi e ho cominciato ad incularmela con una foga bestiale, me la sbattevo con forza, e poi arrivava la sborrata, l’avevo avvisata che stavo per riempirla, e lei ormai libera dai suoi tabù cominciava ad urlare tutto il suo piacere, avevo appena sborrato, e facendo attenzione a non sfilarlo, facevo girare mia madre sempre con il cazzo dentro, e adesso eravamo di fronte una all’altro, le avevo messo due cuscini sotto i reni, e mi gustavo la sua fica aperta e gocciolante ma io sempre dentro al suo culo, ricominciavo a pomparla e lei sgranando gli occhi mi diceva, ma tesoro, gia mi stai inculando di nuovo, ma senti che cazzo duro che hai ancora, madonna quanto è bello, adesso ti faccio vedere che fa la tua mamma, e cominciava a farsi un ditalino davanti hai miei occhi, due dita se le mandava dentro la fica, e con l’altra mano si stava strusciando il grilletto che vedevo teso e rosso, e con quel trattamento aveva altri due orgasmi, ma anche io con tutto quello spettacolo avevo finito il mio tempo, e l’avvisavo che stavo per riempirla di nuovo, e questa volta la sborrata la facevamo insieme, e lei si sfogava gridando come un’ossessa, finalmente lo sfilavo da quel paradiso, lei aveva un culo meraviglioso, e la fichetta non era da meno, infatti me la guardavo con molta ingordigia, e lei essendo mia madre aveva capito quello che pensavo, si alzava da letto e mi invitava a venire al bagno, nel piccolo lavabo mi insaponava e lavava il cazzo, e poi mi diceva, adesso vai a letto che fra poco vengo, poco dopo ritornava pettinata e bellissima, aveva il sorriso di una ragazzina, mi baciava sulla bocca facendomi sentire appena la punta della lingua, mi si metteva sopra e cominciava a succhiarmi il cazzo, ma la sua fichetta l’avevo proprio sul viso, poi giratasi con il viso verso di me mi aveva detto, non era questo che volevi? l’ho capito da come mi guardavi la fica quando mi avevi sborrato ancora nel culo, e poi anche io non vedevo l’ora di assaggiarlo questo meraviglioso bastone sempre dritto, e me l’ho imboccava mandandoselo fino in fondo alla gola, il piacere e il gusto che provavo nel leccarmi quella fica era unico e meraviglioso, ma sentivo anche con che maestria mi stava succhiando il cazzo la mia adorata mamma, e alla fine ci siamo dissetati ognuno con gli umori dell’altro, lo facevamo come due assetati nel deserto che finalmente possono bere, poi siamo crollati in un sonno riparatore e ristoratore di fatiche, la mattina ci siamo svegliati abbastanza presto, io perché sentivo l’odore del caffè appena fatto da mia madre, e appena bevuto il caffè ci siamo abbracciati e ci siamo riprodotti in un sessantanove da sogno, in tutto il tempo che siamo stati dentro al rifugio, poche volte lo abbiamo passato a parlare o vedere la televisione, poi la Domenica mattina mia madre sapendo che il papà era a pochi chilometri da casa, le aveva detto quello che ci era accaduto, infatti poco dopo arrivava e ci apriva la botola, prima mia madre e poi io uscivamo da quel sogno che avevamo vissuto, e papà guardandoci ci aveva detto, madonna ragazzi che pallore che avete, sembrate due morti viventi, siete bianchi come lenzuola, e mia madre, ma Carlo lo sai che cosa significa stare tre giorni chiusi in quella tomba? E papà le rispondeva, sai cosa facciamo, lo faccio chiudere e non se ne parla più, e noi in coro, ma lascialo come si trova, non si sa mai quello che può accadere, e se per caso servisse? e papà guardandoci quasi divertito, ok fate quello che volete, il mio era solo un suggerimento, contenti voi? allora io guardando la mamma le dicevo sottovoce, io credo che noi saremmo contenti non ti pare? e lei mi rispondeva facendomi l’occhiolino, contenti noi contenti tutti non ti pare? Io a quel punto andavo nel mio bagno per farmi una doccia, e mentre mi stavo godendo tutta quella acqua calda sul viso pensavo, ma tra pochi giorni mia sorella ritorna e mamma e papà vanno dai nonni, e se portassi lei nel rifugio? Poco dopo, ero nel mio adorato letto e sprofondavo in un sonno bellissimo, sognando mia sorella bellissima che mi abbracciava perché aveva paura di morire nel rifugio, e ma…..ma questa è un’altra storia.
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