Anna è felice quando deve portare dei documenti nello studio del notaio, si ferma davanti al portone del palazzo nel centro storico e guarda la gigantesca tabella in ottone “studio dell’avvocato notaio Bartolomeo Altieri”, sorride pensando al nomignolo “Notarbartolo” che le dipendenti hanno appioppato a quell’ultrasessantenne notaro, che ama farsi chiamare avvocato.Sottovoce tutte le impiegate lo chiamano così ed anche quando lei entra nello studio le colleghe la salutano dicendole: vai pure Anna, Notarbartolo ti aspetta nella stanza delle stipule.Anna ha venticinque anni e da quattro, dopo essersi diplomata ragioniera, lavora in uno studio di commercialista, e molto apprezzata sia dentro che fuori l’ambiente di lavoro, tanto che il notaio ogni qual volta necessita di qualcosa chiede di lei, che per tale ragione si sente molto gratificata.Si è sposata da qualche mese con Andrea, coetaneo ragioniere che ha trovato posto in banca, vivono una buona vita di coppia, appagante anche sotto il profilo sessuale, hanno posticipato l’idea di avere dei figli ed il tempo libero lo dedicano quasi esclusivamente al divertimento, d’estate la meta preferita è il mare ove stanno giornate intere ad abbronzarsi prima di finire le serate in discoteca.Il notaio la accoglie con la consueta cortesia e con quella voce roca che lo identifica in un accanito fumatore, è ancora un bell’uomo, elegante e signorile, inforca occhialini bifocali a mezzaluna che ristagnano instabilmente sul suo naso grifagno, dando sempre l’impressione di dover cadere da un momento all’altro; Anna ne apprezza l’arguzia e le battute di spirito, ma anche quel suo sguardo sornione, che cela un qualcosa di sottilmente malizioso ma mai intriso di volgarità.Sta finendo di firmare un pacco di atti che le deve consegnare, anziché nel suo studio è seduto nella stanza delle stipule, dietro la lunga scrivania rettangolare in cristallo:si accomodi Anna, ho quasi finito!Quel giorno d’estate ella indossa una gonna più corta del solito e quando si siede di fronte a lui accavallando le gambe, non può far a meno di notare lo sguardo che le penetra entro le cosce, con indifferenza come se fosse casuale; lei è una bella bionda, un po’ mingherlina ma molto ben proporzionata nelle zone che contano, non è certo una donna sexy che fa girare la testa per strada, sebbene quando la si ha di fronte se ne può apprezzare la freschezza e la sensualità.Malgrado cerchi di posizionarsi meglio sulla poltroncina, la corta gonna lascia scoperte gran parte delle cosce e di conseguenza anche il triangolo bianco delle mutandine fa capolino impudicamente; le occhiate del notaio proseguono senza che l’espressione del suo viso mostri particolare interesse, al pari Anna le accetta con una certa civetteria, non le spiace che quel vecchio la osservi magari arrapandosi, anzi l’idea che ciò avvenga l’induce ad alcuni movimenti che consentono maggior campo visivo.Ma si sbaglia se crede che quell’anziano donnaiolo ceda alla tentazione di lasciare a lei le regole del giuoco.Sa Anna a volte mi domando se sono ancora al passo con i tempi, una volta ero io che cercavo delle avances con delle belle fanciulle quale ella è, adesso constato invece che spesso sono loro a proporsi facendo sfoggio di candidi indumenti intimi.Per Anna queste parole giungono inaspettate, avvampa vistosamente e nella fretta di cercare una migliore posizione appoggia entrambe i piedi a terra, tentando di serrare le cosce, ottenendo come risultato che ora le mutandine sono più smaccatamente in bella mostra.Vede, insiste il notaio con apparente distacco, mi riesce difficile pensare quale senso abbia indossare quel minuscolo perizoma, che ben poco nasconde della sua rigogliosa passera, visto che lei ci tiene tanto a farsela guardare; la prossima che viene da me si liberi di tutto, vedrà che con questo caldo non fa male un po’ d’aria fresca in mezzo alle cosce, così consentirà anche a me di valutare nella sua interezza la fragranza del suo frutto migliore.Arrivederci Anna, buona giornata, sorride il notaio alzandosi per andare ad aprire la porta, mentre lei imbarazzata raccoglie i documenti e balbetta un saluto uscendo in tutta fretta.In strada ci vogliono parecchi minuti perché ritrovi la calma, mentre si incammina verso lo studio ove lavora una rabbia crescente le monta dentro……ma come si permette quel vecchio sporcaccione di trattarmi in questo modo, con chi crede di aver a che fare, mi ha preso alla sprovvista ma la prossima volta vedrà come gli rispondo per le rime……….Mano a mano che l’ira sbollisce, però, ritornano martellanti le parole ascoltate, si chiede dove volesse arrivare, immagina che non si accontenti solo di vedere la sua fichetta, ma che voglia anche toccarla, e che poi pretenda qualche lavoretto, magari obbligandola attraverso qualche subdolo ricatto.Quando arriva in studio è sudata molto di più di quanto imponga la calura, appoggia i fascicoli con i documenti e corre in bagno, si siede sulla tazza del water e rifiata, una strana eccitazione le morde lo stomaco, si abbassa le mutandine, dopo tanti anni da quando era ragazzina ripete dei movimenti che aveva dimenticato: le sue dita solleticano il pelo della fichetta, scorrono sulle grandi labbra pregne di umori salini, entrano nella vagina, si spostano sul clitoride duro come la scorza di una noce, lo strizzano, lo sfregano, in un crescendo di ansimante respiro che conduce al piacere.Mentre si rilassa e la tensione abbandona il suo corpo, dalle labbra le escono alcune flebili parole: ….porco, porco, guarda in che stato mi hai ridotta…….Quelle sera a casa avrebbe voglia di confidarsi con Andrea ma desiste, teme di essere mal interpretata e mantiene per sé quel segreto, che si riaffaccia prepotentemente ogni qual volta fa all’amore con il marito, non sa perché ma è come se il notaio fosse lì in un angolo a guardarli, lei da il meglio di sé stessa, è molto passionale e sa trasmettere più ardore al marito che la scopa come un forsennato.Passano alcuni giorni ed il notaio non si fa più sentire, anzi chiede di una sua collega per il ritiro di un plico, la cosa anziché tranquillizzarla la inquieta, al lavoro è nervosa, comincia a fare qualche errore di troppo, viene ripresa, solo all’interno delle mura domestiche ritrova la giusta serenità: stanno guardando un film alla televisione, non ha particolari scene scabrose, ma è sufficiente che lei veda un vecchio rigattiere che accenna a delle pressioni ad una giovane donna, per interpretarne un ricatto sessuale.Infila la mano entro l’elastico delle mutande del marito, scopre il pene, lo serra scappellando dolcemente il prepuzio, Andrea la guarda con un sorriso ebete, l’uccello fa presto a gonfiarsi, lei si abbassa e lo prende in bocca succhiandolo con avidità, quando la sborra si sparge copiosa nel palato ella la assorbe piano tenendo il cazzo tra le labbra, pensa al notaio e si autoconvince: è questo che vuole da me quel vecchio porco.Ma ancora una volta ha fatto male i suoi conti.La voce gutturale del notaio la raggiunge in ufficio qualche giorno dopo, nessun accenno nemmeno velato a quanto accaduto oramai da più di una settimana: buongiorno Anna, come sta, venga dopo le diciotto che debbo consegnarle un plico importante per il dottore!Quando nel tardo pomeriggio si incammina verso lo studio notarile una inconsueta calma interiore l’accompagna, attraversa la piazza ancora soleggiata e si sforza di non pensare alla richiesta della volta precedente, più si avvicina alla destinazione e più avverte uno strano formicolio in mezzo alle gambe, si arrabbia con sé stessa perché si sta eccitando, quando varca la soglia dell’ufficio è costretta a correre in bagno prima di entrare nella stanza del notaio.Questa volta la riceve nel suo studio sommerso da libri sparsi ovunque, la invita a sedersi ed ella nota che le due poltroncine davanti alla scrivania sono state spostate abbondantemente all’indietro, fuori dal bordo del tappeto, ed intuendone il motivo emette un lungo sospiro che evidenzia il suo stato emozionale.Oggi indossa una gonna più lunga che le arriva quasi alle ginocchia, per cui quando si siede senza accavallare le gambe, ben pochi spiragli restano allo sguardo del notaio.Egli fa buon viso a cattiva sorte, sorridendole sornione: allora Anna come va, bene immagino, la vedo in forma, ha seguito il mio consiglio?Sebbene in qualche modo se lo potesse aspettare, questa domanda produce un immediato rossore nel suo volto, ella china lo sguardo e fa un timido cenno di assenso con la testa.Suvvia, non faccia la preziosa, si tiri su l’orlo della gonna e mi faccia vedere la sua passerina, non bisogna mai mancare alle promesse fatte!Anna avrebbe voluto ribattere che lei non aveva promesso un bel nulla, ma non una sillaba esce dalle sue labbra, meccanicamente appoggia le mani su entrambe i lati della gonna e comincia a sollevarla, avendo cura di tenere le ginocchia unite per cercare di sbaragliare, almeno in parte, la visione a quel vecchio voyeur.Questa volta la voce del notaio si fa più pungente: più su avanti, se deve mostrarmela lo faccia per bene, su si allunghi un po’ ed apra le cosce, oh finalmente così va bene, divarichi ancora un poco le gambe, oh sì, bene, bene!E’ eccitata vero, mi sembra di notare una scia umida che le bagna la peluria, mi dica è venuta sin qui senza mutandine o se le è tolte prima di entrare nella mia stanza?Quell’uomo la sta soggiogando e lei non riesce a ribellarsi, anzi ogni sua frase che da l’impressione di essere buttata là con distacco, le produce una fitta di piacere, mormora con un filo di voce: le ho tolte qui nel bagno!Come? Cosa ha detto? Non ho sentito bene, parli più forte!Le ho tolte qui nel bagno.E dove le ha messe?Qui nella borsetta.Me le faccia annusare che voglio capire se era già eccitata ancor prima di arrivare qui!Anna estrae dalla borsetta, che aveva appoggiato a terra, il minuscolo indumento, sta per sollevarsi per porgerlo al suo interlocutore, ma lui la blocca: stia ferma, non si sposti, me le butti qui sopra!Il notaio agguanta le mutandine piovute sopra la scrivania e comincia ad annusarle aspirando profondamente: oh sì, ne ero certo, sono pregne di umori, lei è proprio come immaginavo, una cagnetta in calore, che si eccita al solo pensiero di mostrarsi con la passera al vento, sono certo che le piacerebbe farsela toccare, magari anche farsela leccare, ma per adesso si deve accontentare di farsela guardare, ora può andare, arrivederci, si ricordi che la prossima volta preferisco che si spogli qui davanti a me!Anna è sbigottita, cammina barcollando, nessuno l’aveva mai fatta vergognare in quel modo, ma è altrettanto vero che pure nessuno era mai riuscito a farla eccitare così intensamente solo parlandole, senza nemmeno sfiorarla, sente gli umori che colano lungo le cosce, ritorna al lavoro ed è costretta a bloccarsi nella prima rampa di scale, ansima, serra le gambe, ha un orgasmo strusciandosi le cosce.Ormai ella passa i giorni, le ore, i minuti pensando a cosa possa pretendere da lei il notaio, non sa darsi una spiegazione logica, tutto quello che è successo in quei due incontri è irrazionale, chiunque nelle condizioni in cui ella si trovava ne avrebbe approfittato, lui no, allora quale fine lo anima? la vuole solo umiliare? Perché ha scelto proprio lei?Il tempo è diventato un incubo per Anna, freme dalla voglia di sentire quella voce rauca, che le martella costantemente le tempie anche quando tenta di scacciarla, aspetta con ansia di essere convocata, muore davvero dalla voglia di mostrarsi, per lei è diventato un tarlo che la divora dentro, non lo intuisce ma ha ormai imboccato la strada della sottomissione, un vero salto nel buio.Una telefonata la raggiunge al posto di lavoro, è lui, ha il cuore in gola nel sentire la sua voce, vorrebbe correre al suo studio ma è di ben altro tono la conversazione: Buongiorno Anna, allora come va, sente la mia mancanza, vorrebbe incontrarmi vero?…..Sì!Per qualche giorno ancora non posso riceverla, ma le telefono per sapere se in questi giorni si è masturbata pensando a me?Dopo una significativa pausa ella mormora: …Sì!Quante volte?Due, no tre!Allora due o tre?Tre, tre!E lo farà ancora nei prossimi giorni non è vero?Sììììì!Voglio che lo faccia anche adesso mentre parla al telefono con me: allora è pronta, è da sola, bene, infili le dita dentro le mutandine, si allarghi le labbra rosate, faccia conto che io sia lì e che la guardi, voglio sentire ogni suo ansimare, ogni rantolo, su cominci a toccarsi e mi dica a cosa pensa!La voce incrinata di Anna trafigge la cornetta: oh avvocato lei mi sta facendo impazzire, oh mio Dio sono tutta bagnata, sììì, sììì, vorrei che fosse lei qui a toccarmi, sono una sgualdrina non penso che a lei, al suo cazzo, vorrei prenderlo in bocca, succhiarlo, ingoiare tutto il nettare che mi spruzza in gola!Anna sta arrivando all’orgasmo, il notaio lo avverte dal come pronuncia le parole ed insiste:vorrebbe anche che la fottessi vero porcellona, magari che glielo mettessi anche nel suo bel sederino, si fa inculare anche da suo marito, risponda?No, no, didietro no, mai!E’ l’ultima parola che riesce a pronunciare prima di un lungo godoooooooo, che conclude la conversazione.Dopo qualche giorno, arriva trafelata nello studio notarile, lui l’ha appena chiamata dicendole di far presto perché di lì a mezz’ora aveva un appuntamento, si infila nella sua stanza dopo aver bussato, senza nemmeno aspettare la risposta, il notaio è in piedi che l’aspetta, elegantemente vestito, Anna lo guarda intimorita, l’eccitazione è alle stelle e sale ancora di più quando lui da un giro di chiave alla porta.Al posto delle poltrone davanti alla scrivania ha messo un tavolino basso in legno, il suo tono è sempre velatamente cortese, la tratta con distacco e fermezza insieme, le sue parole sono una serie di ordini a cui lei ubbidisce istantaneamente:via le scarpe e salga sul tavolino!Si sfili la gonna!Si sbottoni la camicetta e la tolga!Tolga anche il reggiseno!Nella foga del momento Anna sta per abbassarsi anche le mutandine, ma viene bloccata: no a quelle ci penso io!Il notaio non si avvicina, le gira attorno, osserva per qualche attimo in silenzio il suo corpo fremente, le coppe dei seni ballano tumultuose sul davanti tendendo i capezzoli duri ed eccitati, il volto accaldato di Anna ha delle stizzite contrazioni che lei non riesce a controllare, le labbra sono socchiuse ed il suo respiro è ansante, come il fiato della brezza di prima mattina.Come mai è così emozionata , non penserà di distrarmi, io ho ben chiaro quello che lei rappresenta: una cagnetta in calore che in questo momento sarebbe disposta a tutto pur di sfogare la sua libidine, alla ricerca di quel piacere carnale che solo l’orgasmo riesce a spegnere, non è vero?…..Sì, sì è vero, è proprio così!Lei è proprio una puttanella senza ritegno, non le basta più il giovane uccello del marito, ora ne cerca anche uno di maturo per saggiarne la differenza, guardi in che stato è ridotta, sta tremando come una foglia solo al pensiero che la fotta!Anna ha gli occhi umidi, vorrebbe sfogarsi in un pianto dirotto, si sente come una bambina in castigo e riesce solo a frignare, borbottando: la prego, la prego avvocato, non mi tratti così!Si irrigidisce pensando che finalmente lui prenda quell’iniziativa che aspetta oramai da troppi giorni, quando allunga le mani sui fianchi e si aggrappa all’elastico delle mutandine per poi farle scorrere giù sulle cosce, ove si tendono raggrumate tra le gambe divaricate.Ha quasi un mancamento quando le sfiora il pelo e le grandi labbra della fica, roride di umori, ma lui si ritrae repentinamente quasi fosse rimasto scottato, indi ribalta la frittata: non crederà davvero che io sia il suo zimbello, da usare per lenire le contrazioni della vagina ogni qual volta il suo istinto uterino la fa eccitare; se vuole che mi prenda cura di lei, che diventi il suo maestro, deve cominciare a controllarsi, solo e soltanto allora deciderò come e quando farla godere per mio tramite!Mi dica subito se vuole diventare una mia allieva, disposta a donare anima e corpo al suo maestro, lo decida subito e mi risponda, in caso contrario si rivesta e se ne vada, quella è la porta!Una crisi isterica si sta impadronendo di Anna che sussurra: no, no, non mi mandi via, farò tutto quello che vuole, sì, sì, controllerò il mio istinto, voglio che sia lei a guidarmi, la prego, vedrà non la deluderò!Il notaio le gira attorno ancora un paio di volte, poi le soffia su un orecchio: va bene voglio metterla alla prova, adesso però è troppo eccitata perché mi possa prendere cura di lei, lo farò al prossimo incontro se saprà meritarselo, ora se vuole può masturbarsi da sola, qui davanti a me, su avanti lo faccia.Lui si siede su una poltroncina davanti ad Anna che si contorce disperatamente, come se fosse stata morsa da un serpente, la sua mano corre a strusciare la fica, lo fa oscenamente senza alcun controllo, alla ricerca di quell’orgasmo che se raggiunto riuscirà a scemare il fuoco che si porta addosso.Come la vede sfigurarsi oramai nei pressi dell’apice del piacere, si alza e la blocca, la invita a rivestirsi mentre lei è ancora preda di alcune convulsioni: vada adesso, mi farò vivo io quando sarà il momento!Per Anna i giorni successivi sono da incubo, si sente come una bestia in gabbia, è diventata apatica, insofferente, facilmente irritabile persino con il marito a cui nega ogni approccio anticipatore di una notte d’amore, la testa le scoppia, ha un solo chiodo fisso: il notaio che la prende, la possiede, la rende succube, la sottomette.Quel mezzogiorno e trenta all’uscita dal lavoro mentre si sta recando alla fermata dell’autobus è talmente concentrata sul suo pensiero fisso che non vede nemmeno chi le passa a fianco, non si accorge quindi della Mercedes che accosta sulla destra ed ha un sobbalzo quando sente la sua inconfondibile voce che esce dal finestrino abbassato: salga, si muova!Come si siede vicino avverte una fitta al basso ventre, il notaio sa che il marito lavora in banca e che non rientra a casa per la pausa pranzo, si accorge che è già in stato confusionale, le sfiora un seno da sopra la camicetta sentendola rabbrividire e ordina: si sfili la gonna!Di solito quando rientra al lavoro?Alle quindici e trenta, balbetta Anna che ha già fatto scivolare sul tappetino anteriore la gonna.Bene, abbiamo tre ore a disposizione, è un tempo sufficiente per verificare se la anima una effettiva volontà di seguire i miei insegnamenti, per lei sarà come un salto nel buio, e come se perdesse ogni contatto con la realtà, ma pian piano scorgerà dei bagliori in lontananza, sarò io la sua unica bussola in questo percorso incidentato, è pronta a seguirmi?Sì, lo sono!Lui si sporge di lato, incolla la bocca alla sua, le lingue si infilzano, sembrano due spade che stanno duellando tra loro, Anna assapora l’aspro odore di tabacco che lui conserva nel palato, si abbandona lasciva scossa dal piacere di appartenergli, sente il palmo della sua mano che si infila sotto la camicetta e preme sullo stomaco.Le dita si insinuano oltre l’elastico delle mutandine, vellicano il pelo serico, affondano nella mucosa, lei si contorce voluttuosamente, è vero sta perdendo il confine con la realtà, resta in balia di quella ficcante manipolazione fintanto che il basso ventre esplode come un fiume in piena.Nel tragitto che li porta in una suntuosa villa fuori città, adibita a ristorante albergo, lui la interroga ed Anna, ancora frastornata dall’iniziale gesto d’amore, così intenso e così imprevedibile rispetto allo svolgimento dei primi incontri, si stupisce che le domande siano null’altro che effettive circostanze, che lui da l’impressione di conoscere in anticipo.Ha appena finito di rimettersi la gonna quando le chiede:ti sei fatta chiavare ancora da tuo marito in questi giorni?Anna non si rende nemmeno conto che per la prima volta le sta dando del tu, tanto ciò le sembri scontato, e risponde:no, non ci riesco più, non so cosa mi abbia preso!E’ molto semplice mia ingenua allieva, la tua mente ed il tuo corpo mi appartengono e solo io da adesso ne potrò disporre.La suite che il notaio ha a disposizione in quel luogo ameno si spalanca agli occhi di Anna che in un angolo vede già una tavola imbandita con medaglioni di aragosta, alcune tartine, carote e sedani crudi ad uso pinzimonio, un piatto di fragoloni e dell’altra frutta con un paio di banane.Il notaio la ferma in mezzo alla stanza, la benda, la spoglia completamente, la lega come un salame con le braccia che scendono lungo i fianchi, la fa girare su sé stessa per tre volte in modo che perda il senso dell’equilibrio, indi la spinge verso il letto e qui la fa ribaltare di schiena come fosse un sacco.La testa le gira e la vista negata le fa perdere ogni contatto con l’ambiente, dura solo qualche attimo perché sente le mani di lui che le spalancano le gambe, le ginocchia vengono sollevate ed i talloni portati a contatto con il sedere, poi viene abbrancata sul fondo schiena un istante prima di essere trafitta dal randello teso che lui le schiaffa dentro con una sola stoccata.La vulva fradicia risucchia il pene pulsante che lui tiene conficcato sino in fondo, è un primo impatto che le da una vera sensazione di possesso, Anna segue i lenti movimenti lasciandosi sballottare come se stesse seguendo il riflusso di un onda in riva al mare, non è una scopata come le altre è il dominio del suo corpo, che viene preso, sollevato e catapultato nello spazio infinito, ove può raggiungere vette di piacere sconosciute, assapora con un ultima esclamazione strozzata l’attimo fuggente in cui lo sperma si propaga, denso e viscido, raggiungendo le più remote sponde della sua vagina.Viene sbendata e seduta su una sedia, è lui che la imbocca essendo lei ancora saldamente legata, quel pranzo frugale non è uno spuntino come altri ma un giuoco erotico, abilmente interpretato dal suo mentore, che ben ne conosce ogni contorno più sofisticato.Anna guarda abbacinata il fisico asciutto del suo improvvisato amante, ne apprezza la virilità ancora sufficientemente arcigna, le piacerebbe toccarla, guastarne il sapore in bocca, ma in quella costrizione ogni iniziativa le è impedita, sebbene lui riesca a leggerle nel pensiero.Vorresti succhiarmelo vero puttanella, ma non è ancora giunto il momento, devi imparare e concentrarti sul fatto che solo io posso decidere per te, quando e come donarti il piacere carnale.Il notaio raccoglie un medaglione di aragosta e mormora: c’è un modo più pratico per saggiare il mio seme!Strizza l’uccello sopra il medaglione fintanto che alcuni rivoli biancastri lo coprono come una salsa atipica, poi glielo infila in bocca e lei lo assapora prima di masticarlo, ha gli occhi lucidi per il piacere ed osserva con lo sguardo abbacinato quell’uomo che le sta fagocitando.E’ meglio preparare anche un po’ di pinzimonio, le sussurra lui mentre raccoglie una carota; Anna ha un riflusso di sangue nel vedere che gliela sta infilando dentro la fica ancora traboccante di sperma: intingiamola per bene, continua il notaio, che adesso è come se la stesse masturbando con quell’ortaggio.Anna ansima, è fuori di sé, travolta dalla libidine, aspetta con il cuore in gola le sue mosse, un paio di carote, poi il sedano, poi le fragole ed infine una banana seguono il medesimo percorso entro la sua vagina prima che lei possa succhiarle e divorarle con ingordigia, alla fine è talmente eccitata che il suo corpo freme convulsamente, solo allora lui si alza e le mette il cazzo mette in bocca. Può solo carezzarlo con le labbra mentre glielo spinge entro quelle avide fauci, avanti ed indietro con colpi lenti ma ficcanti, ella annaspa, si congestiona, il respiro diventa rantolo, teme di non riuscire a resistere ma un attimo dopo gli spruzzi densi le si spalmano in gola ed ella può rifiatare.Continua a tenerlo in bocca e strizzalo, mentre lui sussurra: assorbi fino all’ultima goccia, degusta piano, voglio sentirlo afflosciare entro le tue labbra.Lo stimolo dell’urina non tarda a venire ed il notaio le innaffia la gola, poi si sofferma ritraendosi per proseguire con il getto caldo sul viso, sulle tette e sulle cosce, raggiungendo anche la peluria della fica.Anna si abbandona al piacere di una doccia calda, restando sotto l’acqua scrosciante per diversi minuti, quando si affaccia dalla porta della stanza da bagno in accappatoio resta interdetta: il notaio si è già rivestito ma non è solo, con lui c’è una giovane cameriera venuta a sparecchiare, ella ha già riposto tutti i piatti e gli avanzi sopra un carrello e sta per andarsene ma viene fermata.Aspetti, venga qui!E’ seduto su un divanetto con il portafogli in mano e la cameriera si avvicina timorosa, fingendo ritrosia nell’accettare la mancia.Raccoglie la banconota che il notaio le porge infilandola nella tasca del grembiule e ringrazia arrossendo, ma lui non le concede ancora di andarsene.Lei è nuova non l’ho mai vista prima d’ora?Giovanna, così si chiama la cameriera ventenne dai capelli neri, è stata informata dalla direzione sul personaggio che occupa quella suite e balbetta un timido: sì signor notaio, sono qui da dieci giorni, sono ancora in prova!Anna è in una posizione defilata e guarda esterrefatta con una punta di rabbia mista ad eccitazione quanto succede chiedendosi: ma come, a me ha fatto passare le pene dell’inferno prima di sfiorarmi appena ed adesso con questa sconosciuta già allunga le mani.Le avranno già detto che sono un cliente molto esigente, vero?Sì, signor notaio!Si avvicini.La cameriera è affannata, Anna lo vede dal come il petto le sobbalza entro la divisa che indossa, ora la mano del notaio si è infilata sotto il grembiule ed è facile intuire che è arrivata alle mutandine anche per l’accorato sussurro di Giovanna: oh, la prego mi lasci andar via!Certo può andare risponde lui prendendo in mano il telefono sul tavolino, Giovanna resta interdetta ed ascolta impietrita: sì, mi passi il direttore, grazie! No, no, tutto a posto ma questa nuova cameriera che mi avete mandato da dove esce? Giovanna può ascoltare la risposta che proviene dalla cornetta: spero che non si sia comportata male, altrimenti la licenzio ancor prima di assumerla, sa è ancora in prova!No male no, ma mi ha dato l’impressione di essere un po’ troppo sbrigativa, poco servizievole, d’accordo che è alle prime armi però…….La cameriera trema come una foglia, assorbe il ricatto senza fiatare, ad un cenno del notaio si riporta a portata di mano, tiene lo sguardo chino e si morde le labbra per arginare il respiro asmatico, le dita tornano a sfiorare il pube da sopra le mutandine, la paura e l’emozione l’hanno fatta inumidire, si vergogna di trovarsi in quello stato ma nulla può, anzi si eccita quando i polpastrelli si insinuano sotto il bordo laterale e le vellicano il pelo fulvo.No, no, per il momento non la riprenda le sarò più preciso la prossima volta che vengo, dice il notaio chiudendo la conversazione.Allora mi par di capire che ci tieni a questo posto?Sì signore, balbetta Giovanna, che continua a bagnarsi sotto gli abili toccamenti di quell’uomo.Non sei ancora sposata vero, forse hai un fidanzato?Sì ho un ragazzo con cui mi vedo!E dimmi cara lui ti scopa regolarmente e quante altre porcherie fate assieme?Oh, la prego signor notaio, mi vergogno, mi vergogno………Per la prima volta da quando lo frequenta Anna lo sente irritarsi ed alzare la voce, egli si alza, le molla un ceffone che fa rigare di lacrime il volto della cameriera, la sovrasta con la sua figura incombente mentre sibila: adesso basta frignare, non ho molto tempo da dedicarti, sbrigati a rispondere!Facciamo all’amore due tre volte alla settimana, a volte si accontenta di un pompino, ma quasi sempre vuole andare fino in fondo, lui sa che prendo la pillola.E lui te la lecca?Giovanna ha il viso rosso fuoco quando balbetta: sì, solo qualche volta!E ti lecca anche il culo?…..no, no, mai!Vorresti dirmi che dietro sei ancora vergine?Sì, sì, Signore, lo giuro!Bene, bene, vuol dire che controlliamo subito!Un attimo dopo la cameriera si trova distesa bocconi sul letto con le gambe penzoloni sul fondo, Anna guarda estasiata la scena, è come rapita da quei gesti autoritari che non consentono repliche: il grembiule viene sollevato, le mutande strappate all’ingiù e sfilate dalle caviglie, le gambe divaricate fintanto che resta completamente esposta agli occhi di quell’uomo che la sta dominando.Le dita prima si imbevono del succo mieloso che secerne la fica, poi il medio affonda entro le mezzelune fermandosi a contatto con l’orifizio, lo solca, lo stuzzica e poi affonda facendola irrigidire, trovandola tesa e stretta!Avevi ragione sei proprio inesplorata qui dietro; Anna portami della crema dal bagno!Anna si scuote da quella specie di torpore che la teneva bloccata con gli occhi in fissità, entra nel bagno e corre verso di lui con un tubetto di crema per il viso.Giovanna sente il contatto freddo del beccuccio sul forellino, poi uno schizzo, poi un altro, poi un altro ancora che le entra dentro dandole come un senso di sollievo.Mentre le lubrifica il retto il notaio è molto chiaro nella sua esposizione: sei vuoi davvero questo posto io posso garantire per te, tu in cambio dovrai esser umile e servizievole, capisci cosa voglio dire, vero?Ormai Giovanna e tutta un fremito, ha capito cosa l’aspetta, si aggrappa con i palmi sulle lenzuola stringendole, mentre balbetta: sì, sì, ho capito, Signore!Anna è stordita quando lui le si rivolge: su cosa aspetti, togliti l’accappatoio e distenditi vicino a lei, carezzale la fica e masturbati anche tu con l’altra mano!Non se la ripetere due volte, ormai è bagnata fradicia, e si abbassa accanto alla cameriera facendo scorrere una mano sotto la pancia fino a raggiungere la clitoride che trattiene tra pollice ed indice sfregandolo al pari di quanto sta iniziando a fare con la sua fica.Giovanna si sente pronta al sacrificio, vibra come una corda di violino, è eccitata allo spasimo, ha già avvertito l’uccello duro sbatterle sulle natiche, si sorprende eccitandosi ancor più quando lui glielo infila nella fica, penetrandola a fondo con rapide stoccate, mugugna voluttuosamente, crede di aver scampato il pericolo e si rilassa partecipando attivamente, ma si sbaglia.Quella era una manovra diversiva per intingere di umori il pene, la cui punta gonfia e violacea viene spostata all’improvviso in mezzo alle chiappe, è un percorso difficile, molto più aspro di quello iniziale, gli affondo sono misurati ma sistematici, ella sente il peso di quell’oppressione, si lamenta debolmente sbavando sulle lenzuola, si dimena roteando il culo mentre il bruciore aumenta.Un’ultima stoccata le allarga la parte più oscura dei tessuti, ora lo avverte tutto dentro, si sente posseduta, lui si sofferma entro quel buco appena violato: ora lo senti bene puttanella, ti ho rotto il culo, non è poi così male vero, devi essere tu a chiedermi che ti chiavi nel culo su cosa aspetti!Il notaio ha già cominciato a muoversi impercettibilmente quando Giovanna esplode: sì, sì, inculami vecchio maiale, porco, porco, mi stai rompendo il culo, sfondami, sborrami dentro!Falla tacere questa sgualdrinella, sali sul letto e fatti leccare la fica!Anna è già al limite di un orgasmo, non l’ha mai fatto con una del suo stesso sesso, non si fa certo pregare, è al colmo della libidine, corre ad inginocchiarsi ai lati della testa della cameriera, gliela solleva e gliela schiaccia sul pube, l’altra pare timorosa ma è solo questione di qualche attimo, la lingua fa il suo dovere e scorre veloce ad assorbire il piacere di Anna mentre un fiume di sborra defluisce nell’intestino.Sono in perfetto orario quando ritornano in ufficio, durante il tragitto il notaio allunga una mano per carezzarle le cosce fino a raggiungere il pube scoperto: ma possibile che sei sempre eccitata, dimmi ti è piaciuto farti leccare la fichetta dalla cameriera, piacerebbe farlo anche a te?Anna e scopertamente succube di quell’uomo, non sa mascherare è limpida come uno sgorgo d’acqua pura, arrossisce vistosamente e deglutisce un paio di volte prima di mormorare: sì, sì!La prossima volta tocca a te farmi dono del tuo buchetto grinzoso, ma tu non sei una serva, sei la mia allieva, ti concederò di prepararti per bene, su apri lo sportello porta oggetti: Anna ha un spasmo nel vedere un dildo rosso vivo entro un sacchetto di cellofan, lo prende e lo apre.Dai succhialo un po’ e poi mettitelo nella fica, così diventa più fluido!Anna esegue meccanicamente, oramai è in preda ad una tensione emotiva difficile da controllare, esegue allungandosi sul sedile, poi comincia ad ansimare mentre lui cerca una piazzola ove fermarsi.E’ il notaio che le blocca lo strumento di piacere, la catapulta nello spazio con un bacio travolgente, nel contempo sposta l’oggetto in lattice dentro le natiche, le forza quell’apertura intonsa, si spinge all’interno quasi con delicatezza, la progressione è lenta ma costante, lei solleva le ginocchia per facilitare quel soffocante compito senza riuscire a frenare le concitate vibrazioni che il suo corpo emette.Oh mio Dio balbetta un paio di volte sei riuscito ad infilarmelo tutto dentro!Quando la lascia nei pressi del suo ufficio le raccomanda di usarlo ogni qual volta può appartarsi così che la sodomizzazione prossima futura diventi meno dolorosa.I giorni successivi passano per Anna immersi in una nebbia mentale che sfiora la schizofrenia, ha relegato il marito a comprimario, avverte un fastidio epidermico quando lui si avvicina, i suoi pensieri sono esclusivamente rivolti all’uomo a cui ha ormai deciso di appartenere, deve solo aspettare, con ansia crescente, di venir chiamata.Ha il cuore in tumulto quel venerdì che riceve la telefonata tanto attesa, ma le delusione è duplice perché può solo ascoltare la voce attraverso la cornetta in cui le viene anticipato che non è ancora giunto il momento del prossimo incontro, ed anche perché lui la invita esplicitamente a fare intensamente l’amore con il marito, dopo diversi giorni di stagnante impasse.Anna è confusa, quasi ferita nel rimuginare quelle parole, teme che il notaio si sia già stancato di lei, gli è entrato nel sangue e questo pensiero la angoscia ma non si sottrae al suo ordine: quella notte Andrea è felicemente stupito quando la giovane moglie gli si avvinghia addosso, vogliosa di quel sesso sfrenato da qualche tempo interrotto, ripetendo gli stessi preliminari anche la sera successiva in cui gli amplessi hanno trovato maggior vigoria.La domenica mattina Anna è ancora assonnata quando alle nove e trenta sente suonare il campanello al piano di casa, pensa che sia quella rompiscatole della vicina a cui manca sempre qualcosa in cucina, apre la porta senza nemmeno chiedere chi sia e rimane senza fiato nel vedere la faccia sorniona del notaio che la saluta.Dopo una interminabile pausa, bisbiglia…..in casa c’è anche mio marito!Lo supponevo, è già sveglio?No, no, dorme ancora della grossa però potrebbe svegliarsi da un momento all’altro!Anna indossa una pigiamino leggero sopra il corpo nudo, nell’imprevedibilità di quell’incontro sono rimasti sull’uscio con la porta spalancata e lei ha un brivido caldo che si trasforma in evidente paura, quando lui comincia a sbottonarle la camicetta del pigiama chiedendole: hai seguito le mie disposizioni, ti sei fatta fottere da tuo marito?Sì, sì, balbetta lei frastornata, entra dai, andiamo in cucina qui è troppo pericoloso!In fondo al corridoio oltre l’ingresso vi è infatti la camera da letto da cui potrebbe comparire Andrea mentre lì sul pianerottolo vi sono altre due porte di appartamenti dei vicini di casa, dalle quali potrebbe uscire qualcuno all’improvviso.No, sta ferma qui dove sei, mormora il notaio che sta già palpandole il seno che balla tumultuoso, oggi è il giorno che ho destinato al mantenimento della promessa data, sei pronta per il tuo dono sacrificale, lo sai che voglio romperti il culo!Anna è presa dallo sconforto, ha gli occhi umidi e frigna con un filo di voce: ma non è possibile, come si fa, qui non si può, come faccio a venire da un’altra parte, quale scusa posso inventarmi con mio marito per uscire da sola di domenica?Non temere so ben io cosa fare, adesso voglio che mi racconti quello che hai fatto con tuo marito e quanto di nascosto da lui con quel bel fallo che ti ho regalato?Anna è ridicolmente imbarazzata sull’uscio di casa, con il pigiama aperto sul davanti ed ora anche con le braghe abbassate sulle cosce, racconta con voce impercettibile quello che lui vuol sentire, mentre la sta portando all’orgasmo con un ditalino e strizzandole un seno.Raggiunge in pochi attimi, quasi con sollievo, il piacere estremo e fa appena in tempo a ritrarsi di lato nel sentire lo scrocco di una porta vicina che si apre, un signore saluta avviandosi sulle scale ed entrambe ricambiano, poi ancora una volta Anna sussurra: ti prego entra!No resta ancora qua, aprimi la patta e succhialo, voglio sborrarti in bocca così potrai dare il risveglio a tuo marito baciandolo con le labbra ancora pregne del sapore del mio seme.Piegata in avanti Anna sugge quel randello gonfio che le sbatte sul palato, la precarietà della posizione e la tensione incombente per la paura di essere sorpresa in quell’inequivocabile atteggiamento, hanno effetto liberatorio precoce anche per il notaio, che le scarica in bocca lunghi fiotti di sperma.Andrea viene svegliato con un bacio in bocca ed avvisato della presenza del notaio, ancora in vestaglia viene a farne la conoscenza.Mi spiace per l’imperdonabile intrusione di domenica ma ho già chiesto al commercialista di poter usufruire della signora Anna per recuperare in ufficio una serie di documenti che mi sono assolutamente necessari per un atto da stipulare domattina.Non c’è problema non si preoccupi, Anna si sta già vestendo, basta che me la riporti a casa per l’ora di pranzo!Ma no su si vesta, venga anche lei, così quando abbiamo finito in ufficio potrò almeno sdebitarmi del disturbo offrendovi un aperitivo in centro città.Anna è appena entrata nel salotto e resta come paralizzata nell’ascoltare la richiesta del notaio, lo guarda interdetta cercando di carpire il motivo del coinvolgimento del marito, ma non scioglie le sue perplessità anche perché Andrea si affretta a rispondere: molto volentieri, mi bastano una decina di minuti per prepararmi e vengo con voi, grazie.Come Andrea sparisce dalla loro vista, il notaio la prende per un polso e la distende sulle ginocchia, le mette due dita in bocca facendosele succhiare, poi le infila sotto la gonna, sposta appena il filo posteriore del tanga e la penetra a fondo per saggiare l’elasticità del buco allargato dai ripetuti passaggi del dildo.Anna emette un lungo sospiro prima di bisbigliare: basta, basta, ti prego è troppo pericoloso!Davanti alla porta d’ingresso dello studio ove lavora Anna invita il marito a comprare un quotidiano nell’edicola vicina mentre il notaio aggiunge: sì sua moglie ha ragione, ne avremo per almeno una mezz’oretta, così potrà non annoiarsi nell’aspettarci che fotocopiamo i documenti che mi servono.Andrea si accomoda in saletta d’attesa a due stanze di distanza dal locale fotocopie ove si dirigono la moglie ed il notaio; quando rimangono da soli lui fa andare a vuoto la fotocopiatrice, il rumore della macchina copre le urla soffocate di Anna che subisce un assalto veemente piegata sopra un tavolino.La spregiudicatezza del notaio accresce in entrambe l’eccitazione, il ritmo dell’inculata è esasperato come i gemiti della donna, che riesce a rilassarsi solo quando avverte lo sperma insinuarsi, con ondate dense e prolungate, fino all’intestino.Mentre Anna si ricompone il notaio si avvia verso la saletta d’attesa: ancora qualche minuto Andrea, abbiamo quasi finito, abbia pazienza e mi scusi ancora!Anna subisce queste continue ed imprevedibili iniziative del notaio con evidente subbuglio interiore, teme che qualcosa non vada per il verso giusto e che il marito possa accorgersi si qualcosa, ma non sa sottrarsi anzi si abbandona al bacio incandescente che lui le dona quando rientra nella stanza, stringendola forte a sé.Ma non è finita, la siede su una sedia e torna a sfoderare l’uccello: su puliscilo porca, non vorrai mandarmi via con il cazzo imbrattato!Un lampo di depravazione percorre gli occhi di Anna prima che imbocchi l’asta rammollita, è lui che accompagna la suzione per poi bloccarla: ora devi bere tutta la mia piscia se non vuoi che ti sporchi il viso ed il vestito!Anna ha ancora gli occhi lucidi per lo sforzo compiuto quando escono con il notaio che tiene sotto il braccio un pacco di fogli bianchi, riposti dentro delle cartelline, ma Andrea non si accorge di nulla e poco dopo sono seduti al bar per il meritato aperitivo.Sa Andrea sua moglie è molto apprezzata nel suo lavoro ed io sarei disposto a farle la corte pur di assumerla nel mio studio ma lei è riluttante, ed ha ragione perché malgrado possa offrire un trattamento economico migliore non si tradisce chi ti ha trattato bene fino ad ora, senza prima una meditata riflessione.Andrea ascolta inorgoglito le parole del notaio che arriva ad offrire fino al cinquanta per cento in più dello stipendio che ella sta percependo.Anna invece è sbigottita non capisce dove lui voglia andare a parare essendo quella la prima volta che sente una proposta di lavoro dal notaio, lo asseconda dicendo che deve ancora pensarci, poi lui mentre li accompagna a casa si rivolge nuovamente ad Andrea: ragionateci su assieme così che magari una prossima volta vi invito a cena e ne parliamo più compiutamente.Quasi all’unisono entrambe rispondono: va bene grazie avvocato.
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