Valentina è bellissima: la sua pelle candida splende sullo stupendo vestito nero attillato e cortissimo fatto da una minigonna mozzafiato ed un bolerino; i tacchi altissimi e la vita strizzata la rendono più bella che mai. “Ora andrò a conoscere Marco, se mi piacerà lo porterò qui: tu vestiti in modo adeguato ed attendi il mio ritorno”: i verdi occhi a mandorla brillano dell’attesa del godimento. Indossa un cappottino lungo ma sbottonato dalla vita in giù. Io invece indosso un vestito da cameriera nero ed una parrucca di un tenue rosso: il corpo è completamente depilato. Ma Valentina non si fa attendere molto. La porta si apre, Lei è con Marco: Marco avrà poco più di vent’anni, alto circa 1.80, capelli cortissimi biondo cenere, occhi cerulei e splendido viso. Ma è il corpo il suo forte: dalla camicia traspare un petto palestrato, i muscoli sono nitidi, guizzanti, ma non gonfiati, la vita è stretta ed il culetto tondo è sorretto da gambe lunghe affusolate e possenti. Valentina mi porge il cappotto di ambedue: mi guarda, ma non mi saluta. Si accomodano sul divano. “Bella casa e… Bella padrona!” esclama lui. Un largo sorriso accoglie il complimento “Beh, se ti piaccio, cosa aspetti: a me piace essere accarezzata dai bei ragazzi”. Lui non se lo fa dire due volte: la avvinghia alla vita “Ma che vitino splendido!”. Poi scorre le mani lento, ma deciso, lungo i fianchi. Ma il tragitto non è lungo: la gonna è talmente corta che le gambe sono raggiunte in poco tempo e così le mani risalgono sotto la gonna. Lei apre il bolerino offrendo un seno splendido, sodo e vellutato, sormontato da due capezzoli eretti. Passa la mano sulla nuca di Marco ed appoggia il suo viso sul seno. Marco succhia avidamente la freschezza dei seni. “E le mie gambe non ti piacciono?”- “Sono splendide” dice Marco, mentre sfila una calza palpeggiando ogni millimetro della coscia snella e tornita. “Passa la calza alla cameriera!”. Io la prendo in mano permettendo a Marco di ripetere con ancor maggiore lentezza l’operazione sull’altra gamba. “Scusa un attimo Marco!” dice Valentina afferrando sul mobile due pinze: si alza e si volge verso di me “Mostra il petto ed offrimi i tuoi seni!”. Io obbedisco. Valentina applica delle pinze, curando con attenzione di prendere la punta dei capezzoli; tiene i pesi in mano mentre mi dice: “Sai che ora proverò un lungo e spasmodico godimento con questo giovane stallone, il mio piacere sarà ancora maggiore nel vedere la tua sofferenza!”. Poi lascia cadere i pesi: io trattengo un gemito per il dolore intenso e penetrante. Nel frattempo Marco si è alzato in piedi e sul suo viso splende un virile sorriso di compiacimento. Le cinge la vita sussurrandole qualcosa all’orecchio. Poi lei ordina: “Vai a prenderci dello champagne!” mentre le sue braccia salgono al collo di Marco. I due sono stretti in un voluttuoso, intenso e profondo bacio in bocca, mentre mi allontano. Quando arrivo con i calici di champagne Valentina e Marco sono sul divano, impegnati in un petting bollente: le lingue dei due si attorcigliano tra loro, lui le palpa il seno con una mano, mentre infila le dita dell’altra nel sesso. Valentina ansima e sussurra a Marco: “Ah, non ce la faccio più ti voglio andiamo di là a godere!”. Gli amanti si alzano e prendono i calici di vino dal vassoio e si dirigono teneramente abbracciati verso la stanza da letto. Nella camera Marco si china tra le cosce di Valentina e la lecca, dopo poco si volta e strofina la testa contro la fica, nel mentre si toglie i calzini, poi si alza e si sfila la camicia. Con gesto lento e deciso si apre la cinta dei pantaloni che si cala in un attimo e Valentina si lecca le labbra con la punta della lingua: mai visto nulla di più bello e virile. Marco si avvicina a Valentina e le sfila la minigonna mentre lei si toglie il bolerino. Comincia a baciare le cosce, poi l’inguine, il ventre, poi afferra con la mano la vita strettissima di Valentina che si contorce attorno alla mani evidenziando fianchi e seni. Valentina prende il volto di Marco tra le mani e chiudendo gli occhi avvicina la bocca di lui sul suo seno. La bocca di marco è riempita dal seno della mia donna, poi lei prende il volto del ragazzo e lo sposta all’altro seno. Il corpo di Valentina si contorce dal piacere, il volto è incendiato dal godimento. Valentina si volta ed espone un culo tondo e sodo al maschio che con grande compiacimento lo bacia. Poi Marco fa scorrere le mani lungo il corpo sinuoso. Il pene è davanti la fica di Valentina. Lei mi guarda: vuole che afferri il pene del maschio e lo conduca con precisione nella fica della mia donna. Eseguo ed osservo da vicinissimo l’ingresso dell’enorme membro nel suo ventre. La solida e virile verga di Marco punta, come una lancia, verso la fica di Valentina. L’ingresso è lento ed accompagnato da un estenuante e crescente mugolio di Valentina, osservo il prepuzio allargare le labbra: quando la cappella è tutta dentro le labbra si richiudono dietro ed il mugolio diviene un urlo di soddisfazione liberatoria. Ma il pene continua il suo viaggio aprendosi il varco nel ventre di Valentina come una spada calda nel burro. La cavalcata comincia. I fianchi di Valentina sono afferrati dalle possenti mani ed accompagnano il corpo della mia donna nella penetrazione. Lei è a pecorina e vedo i suoi seni danzare la musica del ritmo estenuante del sempre nuovo virile penetrare di Marco. Ad un certo punto Marco fa scorrere le mani lungo il corpo facendola alzare sulle ginocchia. Lei gira il volto e si baciano. Lui la volta, la stringe e la bacia in bocca con un bacio lungo e profondo. Le mani di ambedue sfogliano il viso dell’altro. Lei lo ricolma di baci e di carezze. Poi lei si corica e mi chiede di reinserire il pene del suo amante: la monta continua. Valentina s’inarca urlando in faccia a Marco il suo godimento. Valentina mi chiede singhiozzando di goduria di tergere al fronte madida del suo amante. Marco afferra le splendide cosce di Valentina e si alza in piedi: lei stringe le gambe attorno al sedere di Marco continuando a goderne il pene. Marco si gira e mi dice “Reggi le spalle della tua donna mentre me la scopo!”. Eseguo e Valentina libra a mezz’aria, mentre Marco le infligge colpi forti e profondi. Non paga di vedermi aiutare la sua scopata con il suo amante, afferra i pesi che ho ai capezzoli e li tira al ritmo della sua penetrazione, canticchiando una cantilena da bambini. Quando anche io subisco il dondolare del corpo, i pesi ai capezzoli mi infliggono un dolore forte, pari solo al piacere degli amanti. Le mani di Marco solcano con compiacimento la pelle di Valentina lungo tutto il corpo: è sua completamente sua. Le urla di piacere di Valentina sono spezzate dalle risate liberatorie. Le dita di Valentina afferrano i muscoli turgidi e contratti del giovane stallone. Sembra non finire mai: eppure dopo un’ora i due amanti decidono di avere un momento di relax. Si recano in bagno dove Valentina mi ordina di lavarlo. Io lo faccio accomodare nella vasca e apro l’acqua, ma uno schizzo freddo lo raggiunge “Beh ti pare questo il modo!” esclama il giovane Apollo compiacendosi di tutta la sua virilità e della cognizione che il suo immenso piacere continuerà ancora a lungo. Quando l’acqua raggiunge la temperatura giusta, Marco si espone al getto assumendo posizioni quasi da culturista. Poi comincio a massaggiarlo con il sapone: scorrendo i solchi dei suoi muscoli sodi, comprendo il piacere che può dare ad una donna. Il servizio è accurato in ogni parte del suo splendido corpo. Poi è Lui che laverà ed insaponerà Valentina in ogni angolo del suo corpo, mentre lei ride compiaciuta. “Ora ridai rigidità al suo pene!” ordina Valentina uscendo dalla vasca ed indossando un morbido accappatoio. Mi chino ed afferro l’enorme pene di Marco, lo scappello e scopro che residui di sperma sono rimasti: li lecco con precisione per poi inghiottire il pene ripetutamente. “Forza fallo godere! Se lo merita!”. Io sono a pecorina e Valentina ne approfitta per inserire nel mio culo un grosso vibratore: i pesi ballano aumentando allo spasimo il dolore dell’inculata: un’altra umiliazione! “Vieni caro!” dice Valentina che cingendolo attorno alla vita lo accompagna teneramente in cucina dove mi fa inginocchiare: “Impara come si fa godere una donna!”. Lì cominciano a parlare scambiandosi tenerezze: poi la cinta dell’accappatoio di Valentina cade e vedo tutte le sue curve dal basso; so di non essere degna di toccarle. Ma Marco si: la afferra e la monta sul tavolo: sembra come se cominciassero ora…. Lei urla con goduria. Lui la afferra per il sedere e mentre la possiede in piedi comincia a camminare verso il letto, dove i due amanti rinnovano i loro piaceri, ma stavolta non sono ammessa, se non per portare da bere. Dopo una mezz’ora decidono di prendersi un po’ di riposo: ridendo e scherzando si avviano verso il salotto. Valentina indossa una vestaglietta corta e trasparente, lui rimane nudo: il suo pene, anche a riposo, rimane di dimensioni enormi e Valentina lo accarezza ammirandolo. Arrivati in salotto decidono di chiamare Leda. Leda è colei che li ha presentati: è una splendida 38enne, ma ne dimostra almeno dieci di meno. E’ titolare di una palestra per culturisti e lei è la prima ad avere una cura maniacale del suo corpo. Le sue misure non sono un mistero, le dice a chiunque: è alta un metro e settantotto misure 98, 57, 90, lunghissimi capelli neri corvini, gambe infinitamente lunghe e corpo assolutamente di marmo. E la sua palestra è una miniera di bellissimi ragazzi. Valentina, preso il telefono, descrive nei minimi particolari la sua scopata a Leda, soffermandosi meticolosamente nella descrizione delle mie umiliazioni. Marco l’ascolta estasiato, e nello stesso momento continua a toccarla. Valentina è un fiume in piena, e molto probabilmente al di là del filo, Leda ha raggiunto un grande senso di eccitazione. Lo si può notare da come Valentina insiste nel descrivere i minimi particolari senza essere interrotta. Io, ancora vestita da cameriera, sono in piedi, in paziente attesa di qualche ordine. Vedo lei che pronuncia frasi di fuoco, descrive attentamente gli amplessi che ha vissuto sia davanti a me, sia in camera. La sento che descrive attentamente i miei sguardi, i miei mugolii, le mie espressioni di sofferenza, mentre mi umiliavano di continuo. Vedo Marco che continua ad accarezzarla e, così facendo, è scivolato a sedere sul pavimento e vedo che lei apre le cosce lentamente. Valentina interrompe per un attimo il racconto per fissare Marco che piano piano le infila la testa tra le cosce. Lei sorride e avverte subito Leda di quanto sta accadendo, informandola pure che io sono davanti a loro, a testa bassa. L’umiliazione non ha sosta. Vedo Marco che comincia a leccarla con un certo vigore mentre lei, finito il racconto delle scopate precedenti, ora descrive quanto sta accadendo in tempo reale. Mi guarda, e mi ordina: “Leda vuole che tu spompini Marco mentre lui mi lecca. Cosa aspetti? Muoviti, voglio vederti godere, e Leda vuole sentire i suoi mugugni di piacere!”. Non conoscendo imbarazzo, afferro il membro di Marco tra le mani e comincio a leccare con la punta della lingua il glande mentre Marco continua a leccare la mia donna. Valentina ride, mentre inarca le reni per agevolare il lavoro di Marco. Apro la bocca ed ingoio il pene di Marco, spompinandolo energicamente: il ritmo è deciso e completo. Dapprima avvolgo con la bocca il pene di Marco fin dove posso e poi comincio a scorrere le labbra e la lingua fino a titillare la punta del membro. Sento l’orgasmo arrivare, ed una notevole quantità di liquido caldo inonda la mia bocca. “E’ venuto! Hai sentito che è venuto?” annuncia felice Valentina. Poi la vedo staccarsi dal telefono e la vedo stringere tra le cosce Marco e chiudere gli occhi. Sta godendo per l’ennesima volta. Sta godendo in bocca a Marco, che non accenna a staccare la bocca dalla sua figa. Vedo che riattacca il ricevitore, e si accascia sul divano, questa volta stanca. Lo sperma tracima dalla mia bocca: Marco si gira e osserva la mia faccia tutta impiastricciata. E’ sorridente e soddisfatto. Valentina mi guarda e mi ordina con voce decisa di andare a versare il seme sul sesso di Marco e poi di leccarlo nuovamente inghiottendolo tutto. Lei è molto soddisfatta del lavoro svolto e mi libera, invitandomi a rifare il letto. Li lascio soli, dirigendomi in camera a riassestare quel letto che ha visto le evoluzioni di Marco e Valentina. Dopo mezz’ora Valentina ritorna in camera. E’ stanca e vuole dormire. Si corica accanto a me annunciando: “Domani sera Leda ci aspetta nella sua palestra. Tutti e tre”. E, girandosi dall’altra parte, spegne la luce.
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