Il viaggio di Bert

Nella mente di Hindy, immagini fascinose, ma non esattamente inebrianti.Nella notte risuona il vibrante bumbumbum dei tamburi indigeni. Al centro dell’accampamento arde un grande fuoco. La ragazza legata al palo si contorce in un bagno di sudore mentre le vampate del falò e gli scudisci branditi da mani scure le dilaniano il corpo. Bum, bum, bum Un giovane nudo si masturba a passo di danza in mezzo a donne e bambini… muto, teso… Bum, bum, bum. ” Immagina, senti, ascolta. Vieni. ” Bert era appena tornato da un altro dei suoi viaggi. Hindy lo guardava mentre cominciava a disfare la valigia. ” Venire? Come posso quando stai spacchettando? Dovresti spogliarti! Non voglio sentire parlare del tuo viaggio, di uomini nudi o no, voglio sentire… sai bene cosa! ” Bert aprì calmo e in silenzio la valigia e buttò una grossa bambola molle, come di stracci, a sua moglie. Le cadde nel mezzo delle cosce nude e aperte, a faccia ingiù, una gamba inanimata che s’andò a impigliare mollemente tra i ricci del groviglio pubico color bruno fulvo.” Una bambola? Bert, pensavo che fossi andato in Africa. Mi sembra una comune bambola americana, nera o no. Bert annuì e le prese la bambola dal grembo, sfiorandole con un paio di dita il cespuglio pubico. ” L’ho acquistata all’aeroporto di Addis Abeba. Non me ne hanno potuto dare una delle loro, per non andare contro le loro usanze tribali o qual cosa del genere, ma sarà anche questa all’altezza, suppongo. ” La valigia, ora chiusa, venne posata sul pavimento e la bambola sistemata sulla toletta. E Bert fu subito sul letto accanto alla moglie, nuda.” E stato un viaggio proficuo stavolta, molto proficuo. Dovrò farne presto un altro. Non ho avuto tempo di occuparmi di un altro paio di cosette interessanti… ” Svelto, per l’amor di Dio ! Sai che non vedo l’ora che tu ritorni a casa. Quali souvenir! Ah! La mano sinistra di Bert era al lavoro: l’anulare e il mignolo risalivano il retto, il pollice e l’indice accarezzavano lenti e in profondità la vagina. L’indice teneva leggero i contatti fra le altre due coppie di dita. Stringeva nella destra un seno e succhiava con la bocca l’altro mentre lei già si contorceva a bocca spalancata sotto il torso maschile. ” Sì, sarà questa una lezione che ti piacerà… una volta che avrai fatto tuo il metodo. ” Meto…? La mano destra smorzò delicatamente la domanda mentre le dita della sinistra entravano in lei fino alle nocche. Lui aggiustò la propria posizione, coprendola con il suo corpo e abbandonandosi quindi tranquillo su di lei. La mano destra tappava ancora la bocca, che lei spalancò quando sentì all’improvviso il pene pulsante solleticare il clitoride. Hindy allungò le mani per stringerlo alle radici. Le piacevano quelle lunghe, tortuose carezze che si estendevano dalla clitoride al solco anale; le piaceva il languido indugio del pene sulle labbra aperte, come se indeciso se entrare o meno. La mano sinistra, strappata con lentezza agonizzante dal proprio porto, massaggiava adesso decisa le natiche. Lei era così sensibile al più lieve tocco, e alle più semplici parole che all’occorrenza le venivano bisbigliate nell’orecchio, da saper venire quasi al contatto. Gli era occorso parecchio tempo per riuscire a condizionarla a tal punto. Condizionamento folle, selvaggio. Non avevano neppure bisogno di essere nudi. Per via o in un negozio, tanto per fare un esempio, poteva sfiorarle una scapola e bisbigliarle all’orecchio cose come: Ti piacerebbe che ti venissi qui sulla schiena e che ti frizionassi con il caldo sperma che sprizza dal mio pene dolcemente adagiato sul tuo collo? O poteva darle un buffetto sul sedere e dirle che le avrebbe cacciato il suo grosso pene nell’ano, senza una lubrificazione preliminare, lacerandola tutta.Simili allusioni avevano interessato ogni zona del suo corpo ed era giunta al punto che le bastava un lieve sfioramento, una semplice parola per mettere in schiumoso movimento i suoi succhi vaginali.E cominciarono giusto a fluire quando lo sentì bisbigliare:” Ti piacerebbe che ti facessi venire senza toccarti… e anche senza che tu ti tocchi? ” Hindy lo guardò con occhi sgranati, incredula; pensò per un istante che si fosse beccato una forte febbre tropicale anziché essersi impratichito di una nuova tecnica, ma lo scintillio avido dello sguardo maschile le disse che lui era serio e ansioso di cominciare. Dopo una leccatina finale che partì dalle dita dei piedi, la lingua dardeggiò fra le gambe femminili e sparì quindi in lei mentre il pene infilava la bocca spalancata. Bert terminò solleticandole il collo con il pene, seduto a cavalcioni dei seni penduli mentre la partner gli accarezzava con dita delicate l’ano sospeso. E poi si staccò da lei e tornò quindi sul letto tenendo davanti alla sua prorompente virilità la grande bambola nera dai seni grossi e dalle natiche strette insieme. La mise a sedere sul suo pene proteso.” I maschi Muktari fanno venire le loro donne senza ricorrere al tatto. E davanti all’intero villaggio. È questo il segno della raggiunta virilità.Anzi, il test. Se un giovane non sa prendersi una donna con la quale non sia stato precedentemente a letto e farla venire con questa, ” sollevò la bambola, ” semplicemente con questa, allora viene bandito dalla tribù. “Molto interessante, pensò Hindy, ma scopiamo o facciamo qualcosa del genere. Dio, sono calda e smaniosa. Ma sapeva per esperienza di dover tenere la bocca chiusa. Prima di passare all’esecuzione pratica, Bert doveva immancabilmente spiegare quanto sapeva sulla nuova tecnica. Faceva parte del prezzo che era tenuta a pagare. Ma finora non aveva avuto motivo di lamentarsene.Finora. Quella volta però nutriva dei dubbi. ” Soltanto la bambola, ” disse Hindy. ” Sembra incredibile. E se la ragazza finge? ” E si chiese se avesse dovuto fingere per soddisfare Bert. Sarebbe stata la prima volta, ma tutto doveva avere una prima volta.” Fingere? Da quanto ho visto, piccola, non vi erano finzioni di sorta. Anche se era lecito pensarlo, per liberarsi dalla scomoda posizione. ” ” Posizione? Non come la cosa che hai portato dall’Algeria, vero? ” ” Be’, no, niente del genere; anzi, diversissima, direi. Ma non so come me la caverò. Ci ho pensato, comunque, e parecchio: quelle otto ore di aereo mi hanno consentito di rifinire i dettagli e di adattare alcune idee alla nostra situazione. ” Si lisciò pensieroso la mascella.” Bert, non mi piacerà stavolta, lo sento. “” Ne andrai matta, come sempre. “” Io vado matta per tè, Bert, ma… “Lui si era alzato per andare a frugare nell’armadio. Poi si girò e si aprì in un largo sorriso. ” Quella è la mia ragazza. ” Si risedette sul letto, di fronte a lei. ” Permettimi ora di darti qualche altro particolare. Ti riscalderò un po’, nel frattempo, anche se è rigorosamente proibito. Tabù. ” Prese le cinture che aveva tolto dall’armadio e ne strisciò una lungo il suo corpo, dandole, come intermezzo, un colpetto sui seni. Sensazione piacevole, come quando le rigava con le creste dei denti la pelle. Avvertiva il dolore, d’accordo, ma sapeva che tramite il piacere dolore Bert intendeva mettere in chiaro che il padrone era lui.E il padrone parlò:” Tutti gli anziani del villaggio si radunano intorno al tradizionale falò e il neofita sfila a sedere nudo davanti a loro, protendendo il pene per l’ispezione. A volte qualcuno, uomo o donna, si permette un’occasionale succhiatina o gli caccia un dito nell’ano o gli agita i testicoli come se volesse saggiarlo per il mercato degli schiavi. Dopo un sacco di grida e di risate e di roba del genere, il neofita, vedi, da inizio alla sua danza cerimoniale.” Vedo, pensò lei, mentre le dita maschili si perdevano in danza frenetica sulla sua pelle tesa, e l’intero suo corpo rispose prontamente al ritmo selvaggio. Pure la sua fica danzava in attesa dell’affondo di qualcosa, di qualsiasi cosa. Le dita scavalcarono l’apertura vaginale e formicolarono lungo l’interno delle cosce e la tensione in lei aumentò. Prestando scarsa attenzione a quanto le andava dicendo, Hindy allungò le mani verso il pene che si era in parte afflosciato, smaniosa di riportarlo a vita. Con le sue dita saettanti, Bert la fermò a pochi centimetri dalla meta e l’ammonì con un ” Lo voglio così, morbido, come richiesto dalla parte. ” La rovesciò quindi sul ventre e le fece scorrere una delle cinture fra le gambe, due dita che indugiarono all’esterno dell’orifizio anale prima di entrarvi delicate per rinvigorire il flusso passionale. Nella sua confusione mentale, lo sentì dire che, terminata la danza, il neofita riprende a sfilare davanti agli anziani del villaggio finché la sua virilità non si sia afflosciata del tutto e poi entrano in scena il palo e la ragazza. Con scudisci di cuoio ” Mi sono scordato di comperarne qualcuno, ma dovrebbero funzionare pure le cinture ” colpiscono la ragazza legata al palo, alzato a distanza di sicurezza dal fuoco, e la musica riprende. Il solenne cerimoniale prevede quindi l’ingresso della bambola di grandezza naturale e molto simile a una creatura in carne e ossa che il capo consegna con una mano al giovane mentre con l’altra impone il silenzio al gruppo rituale la cui tensione ora è parecchio alta. ” E poi, senza toccarla… la creatura vivente, voglio dire… la fa venire. Così. ” Dopo un ultimo affondo digitale, Bert s’alzò su di lei e le tirò la cintura da frammezzo le gambe. La rovesciò nuovamente sulla schiena e le divaricò gambe e braccia sul letto. Mentre le assicurava gli arti alle quattro estremità del letto, le spiegò che la ragazza traeva parte del piacere proprio dalla sua incapacità a muoversi. Egli prese da sotto il letto una lunga corda usata in precedenza è già fissata a un’estremità, gliela passò sull’addome e la legò sicuramente dall’altra parte. La corda l’avrebbe segnata dolorosamente in vita qualora avesse tentato di muoversi.” Sei al palo, Hindy, vicino al fuoco. Okay? La folla è calma e io sono il tuo giovane. Vieni per me, Hindy, vieni per me. ” Si alzò in piedi davanti a lei e Hindy lo guardò portarsi la bambola davanti alla faccia. Notò poi che il marito o il fabbricante (ma sospettava che fosse stato Bert) aveva praticato dei fori della grossezza di un dito in corrispondenza delle varie aperture naturali. Si sentì un po’ ridicola e, di fatto, per nulla eccitata. Non voleva raggelare l’entusiasmo di Bert ma era sicura che quella volta la cosa non avrebbe funzionato. E guardando il pene floscio cominciò a nutrire dei seri dubbi pure sull’entusiasmo del partner. Era ricorso a quella messa in scena forse perché il viaggio non aveva partorito nient’altro di interessante. Spesso in passato si era venuta a trovare in una situazione del genere, ma doveva ammettere che i risultati erano sempre stati gratificanti.Fino a quel momento, ricordò a se stessa. Spostò lo sguardo dal pene alla faccia del marito. Mio Dio, stava proprio baciando la bambola, come se fosse un essere vivente. Stringeva per le natiche la bambola flessuosa, la lingua nell’orecchia di grandezza naturale. La lingua si spostò poi lungo il collo e sulle scapole e Hindy vide la saliva gocciolare dal braccio. Bert sollevò una mano e massaggiò la scapola. ” Aspetta fino a quando sentirai là il mio sperma, ” bisbigliò. ” S’incanalerà caldo lungo le tue braccia e si diramerà fino alle dita; sperma dolce e viscoso nelle tue mani, mani che stringeranno il mio pene e che sentiranno la sua pulsante rigidità rispondere al calore del tuo tocco. ” E all’improvviso lei, Hindy, cominciò a sentirlo. Impossibile, visto che non era vicino a lei, ma… Bert abbassò quindi le proprie mani su quelle della bambola e ne portò una intorno al pene ora in espansione. E si massaggiò mentre inseriva un dito nel retto della bambola, impalando Hindy stessa con quel dito lontano che s’alzava e s’abbassava ritmico. Hindy si sentì contrarre involontariamente lo sfintere e la sensazione si propagò in brivido ai muscoli vaginali. S’immaginò le grosse dita del marito in lei, la mano sul suo pene, le dita aperte a forbice alla base del pene stesso e piegate a coppa sui testicoli tesi, pieni. Sentiva le nocche di Bert contro le proprie natiche mentre l’indice maschile si perdeva in lei completamente. Voleva staccare gli occhi dal marito e dalla bambola, ma non poteva, riusciva soltanto ad augurarsi che il dito s’incanalasse nelle sue viscere fino a uscirle letteralmente di bocca. Avvertiva l’estatico flusso dei propri succhi anali, sensazione che non mancava mai di sorprenderla. E la passione colava dall’ano sul letto, allargandosi a pozza… Le piaceva quella sensazione di umidità in cui avrebbe diguazzato ricordando il dolce sfregamento che l’aveva prodotta. Succhi caldi, dolci, viscosi cui s’aggiungeva il sudore che grondava abbondante dalle ascelle e dai pori in generale della sua pelle.Bert teneva ora la bambola davanti a lei, unbraccio di traverso sui seni della bambola di lei· e la mano che le massaggiava il capezzolo destro. Hindy avvertì una familiare sensazione di solleticamento quando i suoi capezzoli s’inturgidirono, in attesa dei taglienti morsi che sapeva che sarebbero giunti, che sarebbero dovuti giungere. Il suo corpo reagì al movimento delle mani maschili sulla clitoride della bambola, la carezza in movimento dell’indice che veniva seguita dallo sfregamento del palmo della mano che indugiava ^ sulla clitoride mentre le dita penetravano nella ‘sua umidità di donna. Hindy cominciò a dimenarsi, avvertendo il pungente morso della corda che le tagliava in due l’addome. Ma il dolore non poteva fermarla, doveva muoversi, alzarsi incontro alle dita che dovevano scendere in lei profonde. Percepì il palmo della mano fregare lento contro il suo rigonfiamento pubico e si arcuò alla sensazione; e quando sentì il pene gocciolare sul suo stomaco, si lamentò e aspettò la carezza dell’altra mano sull’interno delle cosce. L’interno delle cosce che osannava a ogni tocco.E dov’era ora la lingua? La lingua che bruciava in lei, sulla sua pelle, nelle sue orecchie, intorno ai suoi denti e che si muoveva in guizzante duello con la sua stessa lingua? Era là, che pascolava lenta sul suo corpo mentre due mani la stringevano giocose per le natiche, le dita indugianti sull’apertura. Rimase in attesa della penetrazione, tendendo i muscoli, rendendo così più dura l’entrata, ma non poteva farci niente. Amava quell’entrata, ma ne era immancabilmente spaventata: temeva che potesse farle male.Il dito era adesso in lei, in ruotante e progressivo avanzamento. Voleva gridare. Si tendeva ora contro la corda che la tagliava in due e strattonava le altre che la tenevano assicurata al letto. I seni le dolevano, tanta era la voglia di sentire la pressione circolare delle mani. Con occhi annebbiati di passione, vide il pene ora in completa erezione passare tra le gambe della bambola. Alla spinta del pene, avvertì la lenta, montante, solleticante tensione che risalendo dalle sue profondità minacciava di esplodere esternamente in fuoco pirotecnico. Tese i propri muscoli vaginali, sapendo che la tensione avrebbe a un tempo intensificato e ritardato l’orgasmo. Era ormai pronta ma, come sempre, temeva di perdersi il resto venendo troppo prematuramente. Desiderava sentire le dita formicolare sull’intero suo corpo, dita sue, dita di Bert, di qualsiasi. E desiderava un pene, prima bilanciato sulle sue slabbrate labbra vaginali e poi in lenta e progressiva entrata, centimetro dopo centimetro. Una breve pausa mentre le labbra vaginali ne leccavano e ne mungevano la punta, mentre familiarizzavano con il grosso e rosso turgore. E avrebbe quindi sentito il pene diramarsi in lei, riempirla fino a mozzarle il fiato, farle schizzare fuori occhi e cervello prima di trovare lo sbocco della bocca. E sarebbe venuto nella bocca e nella fica, contemporaneamente.Ed era quanto stava effettivamente succedendo. Il pene febbricitante e sobbalzante di Bert era adesso sulla guancia della bambola, gocciolava sulle sue labbra, in attesa che la lingua guizzasse fuori per leccare lo sperma agognato. Passandosi la lingua sulle labbra intorpidite, Hindy gustò l’agrodolce viscosità. E sentì il pene avanzare verso la gola. Ne succhiò decisa la punta, l’accarezzò con la lingua in tutta la sua lunghezza e poi cominciò a succhiarlo con andamento ritmico. Nella mia bocca, vieni nella mia bocca, gridò la sua mente mentre le guance si gonfiavano per ricevere il caldo sperma schiumoso che bramava tanto disperatamente. I testicoli le solleticavano il mento e desiderò prendersi in bocca pure quelli, per gustarsi il loro lento e pulsante svuotamento. E mentre la sua bocca sapeva ancora di lui, la lingua maschile guizzò nella vagina e il retto assaporò nel contempo la frizione di due dita vagabonde.Tré peni? Si, aveva tre peni in lei, e sul suo corpo il peso e il calore di un animale in contorsione che morsicava e leccava e cercava profondità sempre nuove. E s’inarcò urlante di passione verso la furia che impazzava su di lei e in lei; la mente che cercava di non perdere il contatto con l’uragano che imperversava nelle viscere… ribollire schiumoso, creste spazzate da venti turbinosi, mulinelli vorticanti e lei che tentava di cavalcare l’occhio stesso dell’uragano finché…L’esplosione devastante fuse mente e corpo. Le ondate di marea la spazzano mentre lenta e riluttante aspetta il brivido finale. Poi giunge la serenità e la pace, che l’ammantano dell’euforica incandescenza che definisce tutto quanto v’è di buono nell’universo.Aprì gli occhi. Bert le era a cavalcioni, la bambola sparita, dimenticata. Lui sorrise e Hindy lo vide accarezzarsi con una mano il pene. Naturalmente, pensò lei, il pene avrebbe avuto bisogno… Hindy si rianimò, sorpresa di sentire l’eccitazione montare di nuovo in lei. Afferrandolo per le gambe, tentò di tirarselo sopra ma Bert rise e, piegandosi verso la sua faccia, diede una carezza finale al suo pene venato e pulsante, liberando il caldo, cremoso sperma bianco che lei era sicura di avere sentito scaricare da un’eternità nelle proprie viscere. Lo sperma le lavò la faccia mentre lui sprofondava il capo nei seni. Bert allungò poi una mano e le spalmò il caldo liquido viscoso sulle palpebre, sulle guance, nella bocca. Poi si ritrasse e si sorresse sulle braccia, sfiorandole con il pene l’ombelico.Bert rise. ” Stupendo. Sei andata benone, Hindy. Benone. “