Da un po’ di tempo mi frullava per la testa di far l’amore con una sconosciuta in un posto strano. Qualche tempo addietro…ero in biblioteca per una ricerca scolastica che dovevo consegnare dopo qualche giorno. Stavo consultando un libro, quando mi accorsi di una ragazza sui vent’anni lì vicino. Pallida, con gli occhi blu, aveva un vestitino aderente e nero che lasciava indovinare pregevoli forme. Mi avvicinai e riuscii a farla distrarre un attimo dalla lettura. Le sorrisi e lei ricambiò il sorriso, Anzi mi squadrò ben bene e mi fece l’occhiolino! Subito si allontanò rifugiandosi nella stanza accanto, seduta sulla panca al bordo della finestra. Aveva tirato su il suo abito fino alle anche, mi mostrava il suo pelo nero, e mi faceva intravedere le grandi labbra già scarlatte e gonfie. Nella mano destra teneva un libro ma la sinistra si esibì in una voluttuosa carezza sui seni e scivolò poi verso la passerina. Cominciò a leggere il suo libro. La mia patta era già sul punto di esplodere. Poco a poco mi avvicinai sedendomi accanto. Le sbottonai qualche bottone e accarezzai le tette piccole ma dai capezzoli turgidi e decisi. Poi la baciai sul collo. Sentii il suo respiro accentuarsi e gli occhi farsi languidi. La penetrai dolcemente con le dita. Sussultò e lasciò cadere il libro per terra. Poi, sempre senza dir nulla, fece uscire il mio affare dai pantaloni ed iniziò un dolce su e giù, masturbandomi lentamente attardandosi sulla cappella in fiamme. Rabbrividii e chiusi gli occhi, continuando a penetrarla con le mie dita. La fichetta era morbida, calda e bagnatissima, sembrava risucchiare le mia dita. Dopo un po’ ,mi supplicò di venire insieme e lanciò un grido. Subito le misi la mano libera davanti alla bocca mormorandole: sssss. Allora mi prese due dita e se le ficcò in bocca succhiandole vigorosamente, come se spompinasse un bel cazzo. Ripresi a maneggiarla con passione, lasciò le mie dita e mi buttò le braccia al collo dicendomi di farla godere. Si sedette a gambe divaricate su di me facendosi penetrare senza difficoltà la scivolosa passera. Sentii col cazzo la forza delle sue pareti vaginali che mi serravano in una morsa. Mi cavalcò selvaggiamente facendo sconci rumori di risucchio ad ogni affondo. Dopo qualche minuto sentii il suo respiro arrestarsi per un istante, la sentii quindi irrigidirsi ed avere un altro orgasmo. Scese da cavallo e mi domandò di chiudere gli occhi. Lo feci senza fiatare. Le sue mani si riappropriarono della mia asta che riprese a masturbare con foga. Poi mi accorsi che era la sua bocca calda che la accoglieva completamente, e sentivo il fondo della sua gola sul mio glande. Faceva movimenti di su e giù continuando a succhiare. Ad un certo punto, continuando il suo movimento succhiatorio mi affondò un dito in culo. Non resistetti piu’ e le riversai la semenza in gola. La sentii deglutire, senza smettere di succhiare. Mi ripuli ben bene l’uccello con la lingua e dolcemente lo ripose dove lo aveva preso. Mi guardò fisso negli occhi, si rivestì e se ne andò senza dirmi neppure il suo nome. Mi chinai a raccogliere il suo libro e lessi: vieni qui tutti i primi martedì del mese. Sono diventato un topo di biblioteca, ma non l’ho piu’ rivista!
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