Finalmente sono cominciate le vacanze. Era molto tempo che io, Mauro e Fabio programmavamo di andarcene in campeggio a pescare e cercare di incontrare qualche giovane vacanziera come noi. Siamo partiti con la macchina carica di tutto il necessario per il campeggio e abbiamo raggiunto il posto programmato. Una volta montata la tenda siamo andati a pescare per procurarci la cena. la sera poi dovevamo andare a ballare e cercare di incontrare le pollastrelle designate. La serata è passata come volevamo me .. di pollastrelle nemmeno l’ombra. Siamo andati in tenda e ci siamo messi a chiacchierare e fantasticare sugli incontri che avremmo dovuto fare!! I nostri discorsi sono cascati irreparabilmente sul sesso; eravamo molto eccitati e nessuno s’è meravigliato troppo quando Mauro ha esclamato che se lo sarebbe tirato fuori e fatto una sega. Non era la prima volta che accadeva fra di noi; eravamo amici da tanti anni e ogni tanto abbiamo messo in pratica la ‘sega collettiva’. Questa volta però era un po’ diverso! Sarà stata la nostra notevole eccitazione o la mancanza di sesso ma comunque è accaduto. Nella penombra io e Fabio potevamo vedere Mauro che, completamente nudo ed eccitato si stava masturbando lentamente facendo racconti erotici ed eravamo affascinati dalla sua vista. Il nostro sguardo era fisso sul suo cazzo. Lo sapevamo già che Mauro aveva il cazzo più grosso di noi due; era quasi mostruoso vederlo. La sua cappella rossa e turgida aveva le dimensioni di un’albicocca ed il tronco, lungo circa venti centimetri, era larghissimo, sicuramente il doppio del nostro. Eccitatissimi ambedue di quella vista, ed anche un po’ invidiosi, ci siamo spogliati e ci siamo inginocchiati di fianco a lui per guardarlo bene mentre ci masturbavamo. Ad un certo punto non ho resistito e la mia mano libera è scesa sui coglioni e ha cominciato ad accarezzarli ed a stringerli con una certa forza. Quando Mauro ha visto cosa stavo facendo ha allungato la mano, ha scostato la mia, ed ha preso in mano il mio cazzo cominciando una sega lentissima mentre mi guardava eccitato negli occhi. Fabio, inginocchiato dall’altro lato non ci credeva e, scherzando, ci prendeva in giro dicendo che eravamo diventati degli abili finocchi. Quasi ci fossimo messi d’accordo, io e Mauro abbiamo allungato le nostre mani libere ed abbiamo cominciato ad accarezzarlo. Non rideva più! La sua eccitazione era allo spasimo! Mesi e mesi di carenza di sesso con le nostre compagne ci aveva ridotto in quello stato. Continuavamo ad accarezzarci ed a masturbarci ma questo, evidentemente, ad un certo punto non ci è bastato più. Io ho guardato Mauro negli occhi e gli ho chiesto se si sarebbe scandalizzato molto se gli avessi proposto di baciargli la cappella; avevo voglia di assaporare da vicino il suo odore forte, che avevo già avuto modo di sentire altre volte. Non se l’è fatto ripetere e, inginocchiatosi davanti a me e tenendo il suo cazzo alla base mi ha chiesto di succhiarlo; anche lui mi avrebbe ritornato il favore perciò non dovevo vergognarmi. Così, per la prima volta, ho avvicinato il viso ad il cazzo di un uomo e, con la lingua fuori ho cominciato a leccarlo come fosse un gelato. Il mio amico era in visibilio! Ho scoperto che non aveva mai provato a fare una cosa simile. La mia lingua lo colpiva ripetutamente sulla cappella dura facendogli muovere il bastone di qua e di la’. I suoi mugolii erano ormai continui. Fabio intanto s’era spostato ed avvicinato al mio viso per poter vedere meglio quanto stavo facendo. Anche lui, lo sapevo, era eccitatissimo, si stava masturbando freneticamente. Non sapevo se in quel momento invidiava la posizione mia o quella di Mauro. Ad un certo punto non ho resistito più ed ho spalancato la bocca, ho preso dentro la sua enorme cappella ed ho cominciato a succhiare con una certa forza. Mi sforzavo per prenderlo bene perché la cappella era veramente enorme ma piano piano mi sono abituato e, superati i primi conati ho cominciato ad ingoiare sempre più e facevo scorrere la bocca lungo la sua asta. Ad un certo punto ho sentito la mano di Fabio che ha preso in mano il mio cazzo ed ha cominciato a segarmi dicendomi che sembrava che io non avessi fatto altro che pompini nella mia vita. Anche lui chiedeva la sua razione; voleva provare il piacere di un pompino come quello. Mi sentivo eccitato ed inebriato. Una parte di me si vergognava di quanto stavo facendo ma d’altra parte, sentire quanto piacere stavo dando al mio amico, mi spingeva sempre più a dargli piacere. L’eccitazione di Mauro era ormai alle stelle; Fabio’ aveva dovuto zittirlo più volte. Ormai ero sicuro che stesse per venire e volevo godermi fino in fondo quel momento. Non mi bastava più sentire solo il suo sapore, l’odore del suo cazzo, volevo qualcosa di più! Volevo che mi scaricasse in bocca il suo seme. Non ho fatto in tempo a togliermi il cazzo dalla bocca, guardare Mauro negli occhi e dirgli che volevo che finisse il pompino dentro di me, riprenderlo dentro che ho sentito il primo fiotto caldo che mi colpiva il palato e finiva in gola. Da quel momento in poi è stato un susseguirsi di fiotti che mi riempivano la bocca. Era una scena da brivido! Mauro era sempre inginocchiato davanti alla mia bocca ed io, alla pecorina, muovevo la testa avanti e indietro e rumorosamente ingoiavo la sua sborra.
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