Alla stazione presi il treno per tornare a casa, senza neppure immaginare quello che il destino aveva deciso per me. Mi sentivo sola e triste; mi sentivo lontana dalla vita e dalle speranze… salii su quel treno e mi misi a cercare un posto tranquillo, uno scompartimento vuoto,desolato,… finalmente lo trovai. Mi sedetti e chiusi dietro di me la porta scorrevole, chiusi anche le tapparelle e restai al buio. Mi addormentai. Ad un tratto sentii come un brulichio, un leggero solletico, piacevole, sulla mia gamba… non aprii gli occhi, ma portai la mia mano alla gamba… ed incontrai un’altra mano, non mia…Era una mano caldissima, liscia,, morbida e grande…Prosegui a toccarla, mentre quella se ne stava lì, ferma, sulla mia coscia…Percorsi con la mia mano, quel braccio,…raggiunsi il collo,…e arrivai alla sua bocca, che baciò la mia mano. Allora aprii gli occhi e vidi quell’uomo, nella penombra; ben vestito, profumato, con gli occhi verdi, i capelli neri, il sorriso gentile…Gli presi la mano che stava sulla mia coscia e lentamente la feci salire tra le mie gambe, sotto la gonna,… fino alle mie mutandine… a quel punto oltrepassò la stoffa, quel pizzo bianco ed immacolato e raggiunse la sua meta. Si mosse in me con la sua calda mano. In preda ad un desiderio frenetico mi sbottonai la camicetta, mi tolsi il reggiseno e gli chiesi di nutrirsi di me, di baciarmi il seno, di passare la sua lingua sui miei capezzoli… e lui lo fece; mentre io gli slacciavo i pantaloni e li abbassavo insieme ai suoi slip. Lui mi tolse le mutandine. Mi sdraiai e lui venne sopra di me e mi penetrò… più e più volte entrò in me, sempre con più energia. Mai avevo provato quello che stavo provando; l’eccitazione dell’atto sessuale,insieme al timore di essere scoperti. Alla fine ci rivestimmo, aprimmo le tapparelle e restammo l’uno di fronte all’altra senza dire una parola. Non mi chiese dove fossi diretta, non mi chiese il nome, quanti anni avessi e se avevo un lavoro, una famiglia; non volle sapere nulla di me; né io di lui. Scese alla mia stessa fermata… io gli ero dietro… e lo guardai allontanarsi, perdersi tra la folla, domandandomi se un giorno lo avrei mai incontrato…
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