Questo sogno l’ho fatto quando avevo 18 anni e mi è rimasto particolarmente impresso. Eravamo in 6 in uno scompartimento di un treno espresso, di cui 2 coppie, il sottoscritto e una ex collega catechista, di nome Mary, di 45 anni, nubile, con un corpo da favola, che all’epoca mi arrapava da morire, diretti in Umbria per un campo scuola. Viaggiando di notte, per comodità, le 2 coppie si distesero abbracciati sui sedili allungati e uniti fra di loro, mentre io e Mary rimanemmo seduti, per ovvi motivi, anche se io anelavo a ben altra posizione. Giunti l’indomani a destinazione, quando la sera andai a letto feci il seguente sogno. Distese le prime 2 coppie, anche Mary chiede di distendersi, ma essendo io d’intralcio mi suggerisce di distenderci insieme. Lei ha un vestito intero chiuso sul davanti da una serie di bottoni che arrivano fino sopra al ginocchio, il resto invece libero, mentre io indosso dei pantaloncini e una maglietta. Distendendoci ci accorgiamo che davamo fastidio ai nostri amici e, quindi, io le suggerisco di distendersi su di me. Lei ha paura di dare fastidio, ma io le dico di non preoccuparsi e che ci saremmo dati il cambio dopo 3 ore. Io la sento salire su di me con quel corpo ben sodo e modellato. Sapendo cosa mi aspettava dopo, apro le mie gambe, dicendo che quella era la posizione più congeniale e comoda. La tengo abbracciata su di me e già sento il mio giacomino che chiede soddisfazione. Dopo un po’, essendo un sogno, sono già passate le prime 3 ore, e lei, guarda caso si sveglia. Io le propongo di cambiare posizione e lei accetta. Ci giriamo e ora sono io su di lei, la quale, memore della mia osservazione sulla posizione più comoda, apre le sue gambe. Già il pisello lo sento tirare e muovo le mie ginocchia in modo da farle credere che la parte inferiore del suo vestito intralcia. E’ così che lei mi permette di sbottonarle il vestito fino alle mutande e io dopo essermi riappoggiato su di lei comincio a provare il primo godimento, dandole leggeri sfrusciamenti col mio bacino. Lei prima mi osserva quasi per chiedermi cosa stia facendo, ma poi la vedo chiudere gli occhi e sospirare di piacere. Allora io allungo le mie mani sulle sue coscie e gliele accarezzo, andando su e giù con la mano, dal ginocchio al sedere. Mary comincia a sussurrarmi SI, DAI. Allora lascio perdere momentaneamente le coscie e le sbottono il resto del vestito. Mi accorgo che il reggiseno si apre sul davanti. E così gli scoprii i suoi bei seni. Li afferro e li bacio sentendomi sempre più inebriato. Sentivo che era l’occasione della mia vita, quella che da tempo avevo atteso. Quando vedo che lei è ormai eccitata al punto giusto, con una mano le tiro giù le mutande, abbasso i miei pantaloncini e i miei slip e dopo averle cercato e accarezzato la vagina, ancora vergine, la penetro dolcemente. Poi, con una mano sulla coscia, inizio a scoparla prima lentamente, poi sempre più velocemente. Mary emette suoni di piacere, vorrebbe urlare, ma non può svegliare gli altri. L’accarezzo dappertutto, freneticamente. Finché non vengo in sincronia con lei. Sento di avere ancora forze in me e continuo ancora a darci dentro fino a venire una seconda volta. A quel punto le sfilo il mio pene, mi tiro su i pantaloncini, l’aiuto a ricomporsi e solo così sentiamo che possiamo continuare a dormire. Ma ecco che sento aprire la porta dello scompartimento per far entrare il controllore. No, sono i miei amici di camera che, essendo orario di alzarsi, hanno fatto rumore svegliandomi da un dolcissimo sonno. Eh, magari fosse successo per davvero…
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