L’esperienza con Stefania fu veramente particolare ed unica per intensità e trasporto ma quello che mi riservava il successivo incontro con Marco superò ogni limite. Il fatto di aver saltato l’ultimo appuntamento mi faceva presagire una giornata particolare. Non mi sorpresi quanto d’innanzi alla porta della nostra solita camera Marco mi bendò. Era già successo e ciò confermava la mia convinzione che Marco avrebbe fatto di tutto per farmi “recuperare” la settimana precedente. Una volta bendata fu lui a condurmi all’interno della camera dove, come prevedevo, si dedico a me baciandomi e carezzandomi. Ben presto a Marco si è unita Stefania che ho riconosciuto per la dolcezza dei suoi baci. E’ stata lei, lentamente, a privarmi dei vestiti e quindi a farmi adagiare sul letto. Pochi minuti dopo oltre alla benda avevo anche le mani legate alla testata del letto. Supina, mi godevo la lingua di Marco e quella di Stefania che, dopo aver esplorato gran parte del mio corpo, concentravano ora le loro attenzioni sulle mie parti più intime e sensibili. Ero pronta al primo orgasmo quando entrambi si sono allontanati. Ho preso a supplicare Marco perché sapevo che ciò faceva parte del gioco e perché era forte il desiderio di godere e di essere posseduta da lui. Ho dovuto attendere diversi minuti prima di udire il ronzio di uno dei vibratori che custodivamo nella camera e che costituivano un più che apprezzato diversivo. Ho aperto le gambe invitandolo a saziare le mie voglie e finalmente sono stata accontentata. Ancora una volta però Marco mi ha impedito di sfogare il mio piacere sfilando il fallo artificiale dal mio ventre quando ormai ero prossima all’orgasmo. Sono rimasta così in attesa alla mercé del suo volere. Il gioco si è ripetuto più volte per lasciarmi sempre più desiderosa, vogliosa e supplicante ad un passo dall’ormai agognato orgasmo. Tenevo le gambe aperte e muovevo il ventre ebbra di desiderio. Il tocco delicato ed improvviso della lingua sul clitoride ha fatto fremere il mio corpo. Ho supplicato Marco di prendermi, di fottermi e finalmente sono stata accontentata. La mia vagina umida e dilatata è stata riempita questa volta da un vero cazzo duro e caldo che ho assicurato a me serrando le gambe intorno ai fianchi del mio uomo. Sono bastati pochi affondi per portarmi nuovamente alla soglia dell’orgasmo che, in preda ad una sorta di delirio, agitandomi furiosamente, ho finalmente raggiunto esternandolo con frasi oscene. Il mio corpo ancora fremeva dal piacere quando poche parole sussurrate in un orecchio hanno avuto su di me lo stesso effetto di una scarica elettrica. Stentavo a crederci, o più semplicemente rifiutavo di crederlo, ma l’uomo che finalmente mi aveva portato all’orgasmo non era Marco e, come se ciò non bastasse, le parole che rimbombavano nel mio cervello erano parole d’amore pronunciate da Miky, mio marito. Ho impiegato diversi minuti per riprendermi. Piangevo sconvolta ed incredula per l’accaduto. Per un tempo indefinito non mi sono neppure resa conto che Miky continuava lentamente a muoversi dentro di me incitandomi e ripetendomi, incredibilmente, parole affettuose. E’ passato del tempo prima che riuscissi a riprendermi ma poi Stefania ha preso il posto di mio marito. La sua lingua ha dolcemente riempito il vuoto lasciato tra le mie gambe poi è risalita sino a raggiungere la mia bocca. Mi ha baciata dolcemente e ripetutamente prima di chiedermi di farla godere. Ero ancora sconvolta e passiva. Stefania mi ha ripetuto la sua richiesta con tono supplichevole poi si è rialzata per posizionarsi con la fica proprio davanti alla mia bocca. Lentamente si è strusciata contro le mie labbra mentre con una mano esplorava e carezzava il mio pube. Quasi senza rendermene conto ho dischiuso le labbra e con la lingua sono andata a cercare il clitoride. Un primo tocco fugace è bastato per farmi percepire l’intenso sapore degli umori di Stefania e per dimenticare tutto ciò che mi circondava. Nel buio prodotto dalla benda sugli occhi ed immobilizzata al letto mi sono dedicata a Stefania con sempre maggior passione e trasporto. Qualche minuto dopo Stefania si è girata ed i nostri corpi si sono trovati nella classica posizione del 69. Lo shock provato poco prima era già un lontano ricordo e nuove sensazioni di piacere stavano prendendo il sopravvento. Non mi ha minimamente turbata l’intrusione che di li a poco ha disturbato il nostro amplesso trasformando rapidamente un classico 69 in un’ammucchiata con un maschio che penetrava da dietro Stefania ed un altro che invece mi riempiva il ventre. Il mio comportamento deve aver rassicurato il “gruppo” ed infatti, nel cambiare posizione, qualcuno mi ha liberato le braccia. Finalmente libera mi sono stretta a Stefania ma, quasi subito, con mio grande rammarico, siamo state divise. Ho tentato di togliere la benda che ancora copriva i miei occhi ma sono stata bloccata e su invito di Miky mi sono posizionata sopra di lui tornando a riempire il mio ventre con il suo cazzo duro. Per agevolare Stefania, che da dietro si stava prodigando con la lingua sui nostri sessi, mi sono piegata in avanti andando a cercare la bocca di Miky. Ne è seguito un bacio estremamente sensuale che a scacciato ogni mia ulteriore remora. Non mi sono invece resa subito conto che, piegandomi in avanti, avrei offerto in maniera piuttosto palese il mio posteriore all’attenzione non solo di Stefania ma anche a quella di Marco. La cosa mi è stata chiara quando Miky ha poggiato le mani sul mio sedere allargandomi le natiche. La dolcezza di Stefania che con la lingua si è subito prodigata sul mio ano era l’ultimo preambolo a quello che ormai chiaramente costituiva il prossimo obiettivo. La sola idea di essere presa tra due uomini mi ha fatto fremere ma un ultimo scrupolo mi ha indotto a chiedere a mio marito se veramente mi voleva così. La sua risposta è stata più che rassicurante e sono tornata a baciarlo pronta al “sacrificio”. Mi sono fermata solo quando sulla mia rosellina posteriore si è poggiato il glande che si preparava a penetrarmi. Miky si è posizionato con il suo pene ben dentro la mia vagina ed anche Marco ha iniziato a spingere deflorandomi lentamente. E’ stato più facile di quanto pensassi e soprattutto era anche molto più piacevole rispetto alle mie precedenti esperienze in cui, il secondo membro, non era un arnese di carne calda e pulsante ma un freddo dildo di plastica. In breve i due si sono ben posizionati dentro di me ed hanno preso a muoversi con un buon ritmo. Mi piaceva, mi piaceva tantissimo ed io stessa ho preso ad incitarli. Non era certo necessario ma era così bello che in qualche modo dovevo esternare il mio piacere che, quando rapidamente sono giunta all’orgasmo, ho gridato in faccia a mio marito prima di tornare a baciarlo. Non mi sarei staccata da lui per nulla al mondo mentre aspettavo ansiosa di sentire i due cazzi, che mi riempivano in modo così sublime, pulsare e riversare dentro di me il loro caldo seme. Una mano però mi ha preso per la nuca inducendomi a girare la testa verso la mia sinistra. Subito un terzo uccello teso si è insinuato tra le mie labbra e quindi nella mia bocca. Le parole di Marco che mi chiedeva di succhiarglielo sono servite solo per farmi capire che quello era lui e che il mio culo era invece pieno del cazzo di un terzo uomo a me sconosciuto. Ormai però la cosa non mi turbava minimamente, anzi. Con la mano sinistra poggiata sul suo fianco ho attirato a me Marco spingendomi il suo membro quanto più potevo in gola. L’ho succhiato con foga ed ho continuato a pompare anche quando Miky mi ha liberata dalla benda. Il mio primo istinto è stato quello di andare a cercare gli occhi di mio marito. Ci siamo guardati, lui mi ha sorriso e io gli ho detto che lo amavo mentre le lacrime mi solcavano il viso. E’ stato solo un attimo. Asciugandomi le lacrime Miky mi ha risposto “così porca ti ama ancora di più” ed io non ho certo indugiato oltre quasi a volergli dimostrare che il suo amore doveva essere infinito quanto il piacere che stavo provando in quella situazione. Ho quindi volto lo sguardo verso Marco. Anche lui era chiaramente soddisfatto e come me ansioso di riprendere da dove aveva lasciato. Come sempre aveva ben chiaro quello che in quel momento avrei voluto e così ha preso a sbattermi in faccia il suo membro duro. In una sorta di lotta io cercavo di prenderlo in bocca e quando ci riuscivo lui me lo spingeva profondamente in gola costringendomi a tirarmi indietro. Tornava quindi a colpirmi sul volto, sulla bocca, sulla lingua protesa per poi spingersi nuovamente in gola. Non mi sono tirata indietro anche se le attenzioni rivolte a Marco mi distraevano dall’azione degli altri due uomini che si stavano godendo il mio corpo. Sono comunque rimasta delusa quando improvvisamente l’uomo che mi stava scopando il culo si è tirato indietro. Ho volto lo sguardo verso di lui rendendomi conto, solo in quel momento, che si trattava del Dott. Galasso. Ero stupita e turbata. Non tanto per i possibili “risvolti professionali”, ormai c’era ben poco di cui vergognarsi, ma soprattutto perché sapevo che Stefania era sua figlia. La stessa ragazza che potevo vedere proprio alle spalle del padre, piegata in avanti, con le mani poggiate contro la porta del bagno, con dietro di lei Cinzia che, chiaramente, la stava scopando; probabilmente con uno dei miei “giocattoli”. Non ho però avuto il tempo di pensare oltre al Dott. Galasso. Guidata da Miky e Marco mi sono rialzata e rapidamente sono stata raggiunta, sul letto, dalle due ragazze e, da queste, sono stata trascinata in un vero e proprio groviglio di gambe e braccia, bocche e seni, mani e fiche gonfie, umide, schiuse e vogliose. Gli uomini ci hanno concesso giusto qualche minuto poi sono intervenuti. Miky mi ha presa, mi ha fatta sedere sul bordo del letto e mi ha offerto il cazzo da succhiare. Gli altri hanno fatto lo stesso con Stefania che succhiava il cazzo a Marco e Cinzia al Dott. Galasso. Quando Marco si è spostato verso di me le coppie sono ovviamente cambiate ed inevitabilmente Stefania è finita con lo spompinare il padre. L’ho guardata ma per lei, come per tutti gli altri, la cosa era, almeno apparentemente, del tutto normale. Marco intanto mi ha nuovamente fatta sdraiare, mi ha sollevato le gambe e mi ha sbattuto con decisione l’uccello in fica. Qualche rapido affondo, mentre anche gli altri facevano la stessa cosa, poi si è allontanato per lasciare il posto al Dott. Galasso. Era strano guardare in faccia quello che fino a poco prima consideravo un serio e rispettabile dirigente di mezza età, con un incarico di prestigio nell’azienda per la quale anch’io lavoravo, che ora mi stava fottendo con non celato piacere. Era strano ma piacevole. Purtroppo però gli uomini hanno continuavano ad avvicendarsi troppo in fretta così mi è venuto spontaneo, all’ennesimo cambio, reclamare la mia voglia di piacere, di godere. Non lo avessi mai fatto. In un istante erano tutti su di me. Stefania per prima mi ha avvinghiata in un nuovo “69”. Mio marito mi ha presa da dietro e gli altri due maschi mi sbattevano in faccia i loro membri duri. Faticavo a succhiarli a dovere perché Miky mi stava sbattendo con decisione e la cosa non è migliorata neppure quando il Galasso ha preso il suo posto. Per diversi minuti sono praticamente rimasta al centro delle attenzioni di tutti. Anche quando Marco e Cinzia si sono defilati ero comunque più che piacevolmente impegnata con i due maschi che continuavano ad alternarsi e Stefania che concentrava l’azione della lingua sul mio clitoride sempre più gonfio e sensibile. Improvvisamente Cinzia mi ha nuovamente bendata. Ero confusa perché ho immediatamente sospettato che stessero tramando ancora qualcosa, come se per quel pomeriggio non mi avessero già riservato sorprese a sufficienza. Sono stata anche legata, questa volta con le mani dietro la schiena, e ciò mi ha “costretta” ad immergermi, con la testa, tra le cosce di Stefania ad assaporare i suoi umori vaginali. Nel frattempo avevo sempre un duro cazzo che mi riempiva alternativamente culo o fica. Gli uomini si alternavano tra loro passando da un buco all’altro con una facilità estrema. Mi rendevo conto di essere dilatata come non mai ma il piacere era comunque intenso e perverso. Con le mani legate non avevo grandi possibilità di movimento ed ero quasi obbligata a subire passivamente gli affondi che andavano facendosi sempre più decisi. Di ciò però non mi lamentavo affatto. Semmai a rimetterci era Stefania. Costretta sotto il peso del mio corpo continuava a deliziarmi dedicandosi al mio clitoride ricevendo, da me, ben poche attenzioni. Il successivo ulteriore intervento di Cinzia l’ho considerato un inutile distrazione. Si è sostituita ai maschi. Si è data da fare sulle mie parti più intime con la lingua e poi con le dita. Due, tre dita che, ben lubrificate, scivolavano agevolmente dentro di me. Non che fosse sgradevole ma un cazzo è tutta un’altra cosa ed ho finito per invitarla a smettere perché gli uomini potessero scoparmi come meglio volevano. Così è stato. Non ho avuto il tempo di rallegrami perché non appena Cinzia si è fatta indietro il mio posteriore è stato repentinamente penetrato da quello che, per la dimensione spropositata, ho faticato ad identificare subito come un pene umano. Le due ruvide mani sui miei fianchi, che mi impedivano di sottrarmi alla dolorosa penetrazione, ed il contatto con un corpo hanno velocemente cancellato ogni dubbio. Nel frattempo il mio ano si dilatava oltre ogni misura lasciando che quel pene penetrasse dentro di me riempiendomi l’intestino. Nonostante fossi sicuramente più che preparata ad accogliere un cazzo, anche nel culo, quello che mi stava succedendo andava oltre ogni immaginazione. Il bruciore era forte e le spinte violente. Per il dolore ero sopraffatta ed incapace di reagire con quel grosso membro che spingeva contro le pareti intestinali quasi volesse realmente sfondarmi. Ho stretto i denti e, superato lo choc iniziale, ho supplicato di fare piano ma è stato inutile. Solo con il passare dei minuti il dolore e soprattutto il bruciore si sono attenuati ma il piacere era qualcosa di impensabile. Neppure l’incessante attenzione che Stefania riversava sul mio clitoride mi era di sollievo. La situazione è leggermente migliorata quando mi hanno fatto cambiare posizione. Lo sconosciuto si è sdraiato sul letto ed io, praticamente di peso, dandogli la schiena, sono stata calata sul suo palo di carne. Ancora una volta il mio culo era la vittima sacrificale. Il bruciore iniziale pareva ancora più intenso ma, questa volta rapidamente, si è attenuato su livelli sopportabili. Seppur ancora con le mani legate con le gambe riuscivo a regolare il ritmo opponendomi alle spinte del maschio che, trattenendomi per i fianchi, mi impediva di sottrarmi alla sodomizzazione. Qualcuno mi ha spinto indietro costringendomi a sdraiarmi sul corpo dell’uomo che ho scoperto grasso e sudaticcio. Il pensiero, confermato in seguito, è subito andato al “portiere” della pensione che ci ospitava. L’idea delle sue mani sul mio ventre, il sentire sul collo la sua lingua, la sua bocca, mi hanno nauseata tanto da farmi quasi dimenticare cosa stava facendo del mio corpo. Quel pensiero spiacevole è stato però scacciato via da mio marito. Quasi avesse capito il mio stato d’animo mi ha dolcemente baciato sulla bocca. Mi ha confermato il suo amore mentre il suo pene si spingeva nella fica resa straordinariamente stretta dall’ingombrante presenza nel mio posteriore. Ero schiacciata tra i due corpi ma soprattutto ero presa tra due cazzi di cui uno disumano. I movimenti di Miky, da prima lenti, sono andati man mano salendo d’intensità. Sorprendentemente anche il mio piacere è andato aumentando. Miky era particolarmente dolce. Continuava a baciarmi, a carezzarmi il viso, a stringermi come se fossimo due giovani innamorati che per la prima volta si lasciano travolgere dalla passione. Forse anche grazie alla benda sugli occhi nella mia mente eravamo solo noi… e quel grosso membro nel mio posteriore. Indubbiamente però la cosa è diventata sempre più piacevole e quando Miky ha ulteriormente aumentato il ritmo della penetrazione ho stretto le gambe intorno ai suoi fianchi e mi sono lasciata andare raggiungendo l’orgasmo con lui. Ondate di piacere hanno sconvolto il mio corpo ad ogni caldo schizzo di sperma che Miky riversava sul mio utero. Un orgasmo interminabile. Lungo, intenso, tanto violento nel suo apice quanto tenue nello sfumare. Un orgasmo che ci ha lasciati immobili uno sull’altra a scambiarci tenere effusioni. Sono stati momenti interminabili scanditi dal battito dei nostri cuori e dal ritmico movimento del “portiere” che non desisteva nella sua ricerca del piacere. In quella che era ormai una vera e propria orgia altri reclamavano la loro parte ed io evidentemente rappresentavo l’oggetto, o meglio il corpo, del loro piacere. Così quando Miky si è fatto indietro è stato subito sostituito. Avevo la fica ancora piena dello sperma di mio marito quando il Dott. Galasso vi ha spinto dentro il suo uccello. Si muoveva frettolosamente alla ricerca dell’orgasmo con ben poca partecipazione da parte mia. La mia mente, i miei pensieri, erano ancora rivolti a quanto successo poco prima con Miky ed all’intense piacevoli sensazioni provate. Comunque anche il Galasso ha trovato soddisfazione. Poco prima dell’orgasmo si è tirato indietro riversando sul mio ventre un primo schizzo di seme e riservando i successivi per la mia bocca dove, questa volta con la dovuta partecipazione, l’ho accolto non senza una piacevole soddisfazione. Pensavo che anche Marco approfittasse della situazione ma probabilmente era impegnato in altro. Infatti, pur sentendomi al centro delle attenzioni di tutti, a tratti percepivo chiari segni di altri “rapporti”. Neppure gli altri hanno voluto ulteriormente “approfittare” del mio corpo che è rimasto a completa disposizione, per non dire in balia, dei desideri del superdotato “portiere” il quale, con non poca fatica è riuscito a ruotare su un fianco e quindi a porsi sopra di me. Per alcuni istanti ho temuto di restare schiacciata sopra il suo peso ma alla fine abbiamo assunto una posizione più “felice”. Ho finito infatti col ritrovarmi in ginocchio a lato del letto con il corpo piegato in avanti e poggiato su di esso. Nel muoverci il mio culo, ormai forzato oltre ogni limite, è stato liberato dall’ingombrante presenza rappresentata dall’uccello del “portiere” e, una volta assunta la nuova posizione, quest’ultimo ha rivolto le sue attenzioni sulla mia passera. Non appena ho sentito poggiare la punta del membro sulle labbra aperte, umide, gonfie e sensibili, gli ho imposto di fermarsi. Fermo, faccio io gli ho detto con tono deciso e così è stato. Non appena le sue mani hanno lasciato i miei fianchi ho cominciato a muovermi lentamente roteando il bacino. Con altrettanta calma ho spinto indietro lasciando che quel pene, un centimetro dopo l’altro, penetrasse dentro di me. Sembrava non finire mai. Mi sentivo dilatata e piena ma sapevo che era solo l’inizio. Ho iniziato a muovermi avanti e indietro lasciando che il membro si sfilasse quasi completamente per poi tornare a spingerlo sempre più in profondità. Così facendo la cosa, ben presto, è diventata particolarmente piacevole ed i miei movimenti da misurati, contenuti e controllati sono diventati sempre più decisi e convulsi. Non mancava qualche fitta di dolore perché ormai ero completamente piena e spesso i colpi sul collo dell’utero erano troppo violenti ma il piacere continuava a crescere. Gli effetti piacevoli non sono svaniti neppure quando, dopo avermi saldamente afferrato per i fianchi, con una possente spinta che mi ha lasciato senza fiato, il “portiere” è tornato a controllare la situazione e a dettare il ritmo ora ben più deciso. Ma ormai anche lui aveva individuato la soglia oltre la quale il dolore prendeva il sopravvento e, salvo rare eccezioni, riusciva a mantenersi entro quel limite. Così nulla è cambiato anche quando, con un movimento repentino, ha sfilato la sua verga dalla mia fica per sbattermela nuovamente nel culo. Un attimo di “adattamento”, giusto per “assorbire” il colpo, e poi tutto è tornato bello. Intense sensazioni di calore andavano estendendosi a tutto il corpo ormai percorso da fremiti continui. Quando è tornato a riempirmi la fica ormai non avevo più alcuna padronanza del mio corpo e della mia mente. In preda al piacere, scossa da colpi sempre più potenti, ho chiamato Miky e, come per renderlo partecipe, gli ho detto che mi aveva rotto il culo e che ora mi stava riempiendo e sfondando la fregna. Gli ho detto che con quel cazzo enorme mi stava facendo godere martellandomi l’utero, squassandomi il ventre. Poi il mio respiro si è interrotto mentre il corpo sussultava sconvolto dal godimento giunto al suo apice. Quando mi sono ripresa il “portiere” non era più dentro di me. Miky, che mi aveva tolto le bende dagli occhi, mi guardava soddisfatto con il suo volto a pochi centimetri dal mio. Ci siamo baciati poi il mio sguardo è stato attratto dalla possente figura del “portiere” che, completamente nudo, in piedi, era oggetto delle attenzioni di Cinzia la quale, dopo avergli sfilato il profilattico ed averne bevuto il contenuto, ha ripetutamente cercato di spingersi in gola, vincendo a fatica i conati di vomito, quanto più poteva di quel randello di carne. Anche Marco è venuto a sedersi accanto a me e, per alcuni minuti, siamo rimasti a guardare le prestazioni da “fachiro” di Cinzia. Poco dopo Stefania ed il padre, che nel frattempo si erano rivestiti, hanno lasciato la stanza. Io ho invece approfittato del bagno per lavarmi e rinfrescarmi cosa di cui avevo particolarmente bisogno dopo tutto ciò che era successo. Quando sono uscita dal bagno nella camera erano rimasti solo Miky, ormai vestito, e Marco seduto sul letto ancora completamente nudo. Ho avvisato Miky che sarei stata pronta in un attimo ma lui, sorprendentemente, mi ha invitato a fare con comodo, mi ha quindi assicurato che mi avrebbe atteso a casa e che si sarebbe occupato lui dei bambini. Mi ha quindi salutata con un bacio e, come se fosse una cosa del tutto normale, ha lasciato la stanza. A quel punto, richiamata da Marco, sono andata a sedermi accanto a lui. Abbiamo parlato di ciò che era successo quel pomeriggio, ed in particolare delle mie sensazioni e dell’atteggiamento di Miky. Durante la conversazione Marco si è sempre più avvicinato a me e ben presto ha cominciato a carezzarmi. Quando le sue attenzioni sono diventate più intense gli ho confidato di essere piuttosto stanca e di averne avuto abbastanza per quel giorno. Marco però mi ha messo in condizione di non potermi tirare indietro svelandomi di non aver ancora raggiunto l’orgasmo che voleva condividere da solo con me. Inevitabilmente siamo finiti uno nelle braccia dell’altra. Ero realmente quasi commossa per quello che consideravo come un gesto d’amore e, nonostante il mio stato non ottimale, mi sono offerta a lui. Marco non ha avuto fretta. Mi ha dedicato mille attenzioni e si è preso cura del mio corpo con infinita dolcezza. Particolare cura è stata riservata alle mie parti più intime, provate dalle ripetute e prolungate penetrazioni subite ma, specialmente, dal passaggio di un cazzo dalle dimensioni eccezionali che aveva finito con il segnarmi fisicamente provocandomi più di una piccola lacerazioni alla vagina ma soprattutto all’ano. Ciò nonostante ho finito con il desiderare ancora una volta di essere scopata e quando Marco si è reso conto che ero pronta ha delicatamente spinto il suo membro nel mio ventre. Sotto di lui, con le gambe aperte, assecondavo i lenti e misurati movimenti ricambiando i sempre più appassionati baci. Mi sono sempre più stretta a lui avvinghiandolo con braccia e gambe lasciandomi, ancora una volta, trasportare dal piacere che, a sua volta, Marco, guardandomi con passione, ha scaricato in me sotto forma di denso e caldo sperma. E’ rimasto dentro di me ancora a lungo. Sopra di me ha continuato a carezzarmi e baciarmi sino a quando il pene, perdendo l’erezione, lentamente è scivolato fuori dalla vagina seguito da un rivolo di sperma che si è insinuato tra le mie natiche provocandomi un certo bruciore all’ano. Marco stesso, con un fazzoletto, mi ha ripulita e poi aiutata a rivestirmi. Quando siamo usciti era ormai tardi. Mi ha accompagnata a casa dove, dopo aver controllato i bambini, che già dormivano nelle loro camerette, mi sono coricata al fianco di mio marito il quale mi ha abbracciata lasciandomi addormentare stretta a lui come non avveniva da anni.
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