In vacanza in un villaggio io sono li con la mia famiglia tu con i tuoi, siamo alloggiati in due bungalow adiacenti Ci siamo visti già in piscina e sono corsi sguardi languidi tra di noi. La notte, usciamo dai bungalow mentre tutti dormono. “Non riesci a dormire nemmeno tu?” tu mi dici, ti faccio cenno di no con la testa e comincio ad avere una sensazione crescente di eccitazione mentre ti avvicini lentamente a me, le tue labbra, carnose e turgide e l’ombra del tuo corpo che si intravede dalla camicia da notte illuminata da dietro da un lampione, mi eccitano. Ti avvicini quel tanto che posso sentire i tuoi capezzoli strusciare sul mio petto nudo e li sento rizzare, ti passo il mio braccio dietro i fianchi e ti attiro a me cercando le tue labbra che si uniscono con le mie e la tua lingua comincia a frugare la mia bocca, a passare sulle mie labbra, sul mio collo, sul petto, attorno a i capezzoli, scendi e risali lentamente tenendo la lingua puntata contro la mia pelle, ti chini e dopo avermi accarezzato sui boxer che ormai non nascondono più nulla, sfiori con le labbra chiuse la punta del mio cazzo, la mia asta è ormai tesa verso l’alto. E’ una vera tortura di emozioni, le tue labbra schiuse che mi sfiorano appena, poi ad un certo punto la tua bocca mi accoglie, cominci a succhiarmi con foga, vedo le tue labbra affondare e ritornare su e sento il calore della tua bocca, ti strappo con forza da quella posizione, voglio darti anch’io piacere. Ti porto un po’ più lontano dai bungalow tenendoti incollata a me, la paura di essere scoperti un po’ ci atterisce un po’ ci eccita Le mie labbra cominciano a stringere con forza i tuoi capezzoli, sono durissimi, la mia lingua passa molte volte sopra le tue aureole e mentre ti bacio il seno tu continui ad accarezzarmi la schiena, mi chino, tu resti in piedi e la mia lingua ti sfiora le grandi labbra, se i bagnatissima di tuo, la punta della mia lingua inizia una lotta personale con il clitoride, lo sfiora, lo lambisce, le mie labbra lo succhiano stringendolo, la lingua affonda improvvisamente mentre le dita ti tengono aperta pronta ad accogliere tutta la mia voglia. Continuo fino a quando non ti sento gemere, mi fermo e tu ti giri appoggi le mani al muro, ti chini in avanti, e mi dici “fallo”. Non mi alzo subito, continuo a sfiorare la tua fica da sotto con la lingua e risalgo piano piano lungo il solco delle tue natiche sode, la mia lingua indugia a lungo sul tuo buchino che è morbido e bagnato, spingo dentro un dito, tu emetti un lungo gemito e mi ripeti: “fallo…” . Mi alzo, le mie mani ti afferrano per i fianchi, il mio cazzo è così duro da farmi male, appoggio la cappella infuocata tra le tue natiche, proprio sul buchino, mi fermo, tu senti le mie pulsazioni, resto fermo un po’ spingendo lentamente, sento che ti stai aprendo ma non voglio prenderti subito perché so che dopo un attimo entrambi rischiamo di consumare tutto il nostro piacere, è troppa la voglia. Tu però mi sorprendi, dai un colpo di reni improvviso e ti penetri da sola gemendo come non mai e stringendomi con i tuoi muscoli, e in un attimo tu vieni e io ti riempio di piacere caldissimo che senti scorrere a lungo dentro di te.
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