Sono l’amante di mia madre, madre affidataria non naturale che mi ha cresciuto, e sono anche il felice amante di mia sorella . Mia sorella, Martina, era già nata nel matrimonio quando sono arrivato io dall’unione di nostro padre con la figlia del fattore, quindi è mia sorella di padre e non di madre, in pratica siamo fratellastri. Siamo cresciuti insieme, amati tutti e due da nostra madre dopo che rimase vedova, e abbiamo vissuto insieme le vicissitudini sessuali di mamma. Cerco di spiegare un po’ l’albero genealogico della nostra strana famiglia. I miei nonni paterni ebbero 5 figli, 3 maschi e 2 femmine. Mio zio Ercole, quello col cazzo grosso che ha sempre cercato di fottere mia madre, che non è sposato ma convive con Teresa sua sorella, la secondogenita e la maggiore delle femmine;Giovanna, l’altra femmina che è l’unica a non vivere con noi in campagna pur tornando spesso a trovarci, mio padre che ci ha lasciato prematuramente e che sessualmente non era molto dotato in grossezza ma dotato nel fatto che era sempre arrapato, ed infine Elio, anche lui con un cazzo molto grosso, che ad un certo punto si chiuse in seminario dove divenne prete. Ora gli uomini della mia famiglia, ad eccezione di mio padre, erano tutti dotati di un bel cazzo enorme ed infatti nella zona erano soprannominati :quelli dalla voglia dell’asino. Mentre le donne erano , e lo sono, affette da elefantiasi, credo che si dica così di chi ha la vagina molto capace, e mia sorella Martina ha ereditato questa conformazione genitale. Anche mia madre soffre di elefantiasi ma perchè provocata dall’intrusione di cazzi fuori misura e non perchè nata in quel modo. Che mio zio Ercole fottesse con sua sorella, mia zia Teresa, lo so perchè ho dormito varie volte con loro e vedevo tutto quello che succedeva e anzi ho avuto modo di constatare quando larga fosse la fica di mia zia. Ora tutta questa gente faceva parte di una grande famiglia, di estraneo c’era solo il fattore, e si abitava in diversi appartamenti ma facenti parte di una sola cascina. Fin da bambini si era abituati alla promiscuità;Io andavo sul lettone degli zii, o mio zio Elio veniva sul lettone dov’ero con mia madre o con mia sorella, Quando ci si faceva il bagno chiunque poteva entrare e vedere perchè era l’epoca in cui non si sprangavano le porte;se mentre ero coi miei zii gli veniva loro voglia di fottere lo facevano senza problemi non ostendando ma comunque facendosi vedere. Quante volte mio zio Elio, prima di andare in seminario, ha giocato con me e mia sorella sull’aia, nel prato, nel fienile, nella stalla, e devo dire tutti i giochi finivano in modo che lui si facesse leccare la sborra da me o da mia sorella dicendoci che faceva bene alla pelle. Ricordo la prima volta che ha sborrato l’ha fatto mentre strusciava sul mio culo il suo grosso cazzo e leccava la fichetta di mia sorella. Pur sborrando sempre non ci aveva mai sverginato. In questo clima sono cresciuto con mia sorella. Poi mia madre rimase vedova e da allora oltre che diventare il suo fallo ho visto passare per casa tanti di quei cazzi. Da alcune crepe del muro assistevo con Martina alle performances di mamma . Manmano che capivamo ciò che succedeva anche noi ci toccavamo pur non provando gusto, fino a che poi pian piano abbiamo cominciato a sborrare anche noi, a godere toccandoci, leccandoci, sborrandoci in bocca pur non avendo mai un vero e proprio coito, non l’avevo mai penetrata col cazzo. Poi ci fu la storia di Giulio che mi sverginò il culo e poi la prima chiavata che feci con mia madre alla quale aveva assistito mia sorella, sempre dalla crepa nel muro. Qualche giorno dopo me lo disse che mi aveva visto e voleva che facessi con lei ciò che avevo fatto con nostra madre. Siamo andati nel fienile per stare tranquilli e lì l’ho fatta mia ma non donna perchè qualcuno era già passato. Indovina un po’!Nostro zio Ercole che veniva per casa per fottere nostra madre e nel caso che questa gli faceva in un modo o nell’altro svuotare i coglioni se ne andava , altrimenti ronzava intorno a Martina. Martina ha la fica molto capiente ed anche da bambina era molto larga tanto da non soffrire più di tanto nel ricevere il cazzo davvero grosso di mio zio. Sono stati amanti, si vedevano due o tre volte la settimana per un paio di anni quando sono subentrato io. La prime volte l’abbiamo fatto per scherzo, per provare ma poi ci siamo innamorati e lo siamo tuttora ed abbiamo capito che eravamo e siamo fatti l’uno per l’altra. Sono stato io a sverginarle il culo dopo che ne avevo parlato estaticamente esponendole quello che Giulio aveva fatto del mio. Martina ha trasmesso la sua elefantiasi a sua figlia che ha circa dieci anni e che io sono riuscito a penetrarla col cazzo senza romperle l’imene, praticamente è ancora vergine, eppure il mio cazzo non è tanto piccolo. Io ero con pieno titolo l’amante di mia madre quando non c’erano cazzi in giro;ero l’amante di mia sorella quando zio Ercole non poteva operare e si andava avanti così quando , in estate, venne a casa nostra a passare i mesi estivi, zio Elio, anzi zio Don Elio, perchè era prete officiante. Dopo pranzo in casa si aveva l’abitudine di fare il riposino pomeridiano e lo faceva anche zio Don al quale avevo ceduto la mia camera. Un giorno sono entrato non so perchè nella mia camera ed ho visto mio zio che dormiva a pancia all’aria, col cazzo che era uscito fuori dai boxer e mentre si ergeva in tutto il suo splendore e turgore eccolo che sborra, ha avuto una eiaculazione spontanea, chissà cosa sognava. Mi sono sforzato di non cercare di bere tutto quel ben di dio, un mare di sborra gialla, densa, cremosa che colava giù dal cazzo imbrattando anche le mutande. Mi sono ritirato a fatica temendo di essere scoperto, e da quel giorno lo spiavo per vederlo sborrare e pensavo a come fare per spompinarlo. Un giorno che era lì con sto cazzo duro diretto al soffitto ho svegliato mia madre che è corsa anche lei appena in tempo per vedere lo spettacolo dell’eiaculazione. Ho dovuto trattenerla perchè anche lei voleva correre a leccarlo. Me lo giocai mio zio. Nel senso che mia madre fece di tutto per farlo arrapare e fotterlo. Si presentava sempre con gonne che appena si abbassava mettevano in bella vista le sue cosce fino all’attaccatura, gonne strette che le modellavano il culo già formoso di suo, in casa era coi tacchi alti, usava camicette senza reggiseno che mettevano in mostra quasi tutto. Un giorno siamo andati in stalla per assistere alla monta della cavalla di cui si occupava il fattore. C’era un asino che serviva ad eccitare la cavalla che poi sarebbe stata montata dallo stallone. Più la cavalla si eccitava più umori le uscivano dalla fica più il cazzo dell’asino s’induriva e più lo stallone aveva voglia di fottere. Io e mia sorella ci siamo appartati perchè eravamo arrapati come ricci e abbiamo fatto all’amore dietro la stalla, nel prato. Ma dopo un po’ abbiamo sentito gemere qualcuno oltre la parete di legno che ci separava ed abbiamo capito che era mio zio che ci dava dentro a mia madre che avevamo lasciato poco prima con la bava alla bocca e le narici frementi come quelle della cavalla. Mi sono arrabbiato un po’ perchè mamma per avere quel bel cazzo mi aveva messo un po’ da parte. Senonchè qualche giorno dopo sarebbe stato il mio onomastico e mio zio disse che per ben festeggiarlo avrei dovuto confessarmi e comunicarmi. Nella mia camera lui si è seduto su una seggiola ed io in ginocchio, gli ho chiesto se era vero che per qualsiasi cosa gli avessi confessato lui era obbligato a tenere il segreto. Ricevuto risposta affermatica, come già sapevo, gli confessai che gli avevo visto il cazzo poderoso mentre sborrava nel sonno e per poco non sono andato a raccogliere la sua crema profumata. Gli ho confessato che chiavavo mia madre e gli descrissi ciò che facevo con lei. Lui aveva infilato una mano in tasca per toccarsi il cazzo arrapato sotto la tonaca mentre con l’altra mi carezzava i capelli. Quando gli descrissi per filo e per segno ciò che Giulio mi aveva fatto col suo grosso cazzo lui non ha resistito più ed ha detto che se avevo preso in bocca il cazzo di Giulio avrei potuto prendere anche il suo. Non feci in tempo ad ospitarlo nella bocca che subito venne inondandomi col suo sperma benedetto e che era copioso. Da quella volta in poi siamo stati per tutto il mese di agosto a fottere insieme a mia madre e fu quella l’unica volta che ho avuto il piacere di fare il trenino, cioè lo prendevo nel culo mentre inculavo mia madre. La primavera successiva si è spogliato come prete e si è vestito da padre di famiglia perchè si è messo con mia sorella, sua nipote cioè, ha formato una famiglia pur senza convolare a nozze e da lei ha avuto due figli. Non credo che lui sappia che io sono l’amante della sua concubina, ma anche se lo sapesse fa finta di non saperlo perchè crede che uno della famiglia sia preferibile ad un estraneo. Tra l’altro dopo che mia moglie si è fatto per amante Romolo , il portinaio, sta facendo le grandi manovre per farsi fottere da zio Elio di cui ho illustrato il manganello che ha in mezzo alle gambe. Ora sono stanco, narrerò il seguito appena ci saranno nuovi sviluppi.

