A quell’epoca abitavo sempre negli appartamenti dei grandi condomini di lusso, per motivo di lavoro essente mio padre un direttore di banca, doveva ogni tre o quattro anni cambiare. A diciotto anni gli argomenti sessuali mi tormentavano. Ero un pezzo di fico una ghiotta preda per certi maiali. Ero ancora li, con le mie voglie e i giochini di tocca tocca con qualche rara compagna di scuola. Ma ero ancora vergine e ne soffrivo molto e la sessualità mi sembra piuttosto sporca. E’ stato allora che ho conosciuto una coppia che abitavano sullo stesso piano. Franca e Andrea mi hanno insegnato quello che era veramente il sesso sfrenato. Ho conosciuto Franca una mattina uscendo dall’appartamento scontrandomi con lei. Mi è piaciuta subito quella biondina flessuosa e ochetta, col volto pieno di strafica che solo al pensiero mi faceva arrapare. Quel giorno, Franca la troiona notava i miei sguardi, e lei mi ha parlato in modo esplicito. Mi ha detto che gli piacevo e voleva fare sesso con me, la sua confidenza mi hanno fatto un effetto tremendo. Da quel momento tutte le notti, ho fatto sogni erotici in cui vedevo Francesca nuda che mi faceva delle pompe fantastiche. Una sera mi chiamò e mi disse se volevo pernottare, essendo suo marito momentaneamente assente per lavoro. “Saremo come amici” ha sussurrato lei mettendomi un braccio sulle spalle. Quella sera abbiamo guardato un film, poi lei maliziosamente mi ha detto: “ho voglia di un porno!” Accende il videoregistratore e ci troviamo davanti a una scena di scambismo. Ero fuori di me. Non osavo guardarla, ero molto a disagio, mentre la porca, aveva la gonna sollevata e non indossava le mutandine. Ero un pò stranito dal suo modo di fare, con un’erezione al massimo della goduria. Lei invece la troia, si era insinuata una mano fra le cosce, e le sue dita s’infilavano nella sua grande e pelosa fica per sditalinarsi dentro con impido. Mi sentivo cosi coglione, il mio cazzo non ce la fà più di stare nei pantaloni, mi tirava molto, mi faceva un gran male boia. “Scusa devo andare al bagno!” disse la troia alzandosi e si diresse verso la toilet. Ero già pienamente eccitato, alla fine mi sono masturbato anch’io, ed è successo quello che doveva succedere. La troiona è entrata quando stavo per godere. “Ma guarda che birichino, fai le seghette!” Ha esclamato la stronza. Allora mi spogliai rapidamente lasciando cadere a terra, alla rinfusa, gli abiti. Quindi nudi, eravamo allungati sul divano, poi lei aveva optato per il letto. Franca si stende sul letto, ed io subito sopra a lei e le cingo con le braccia e le gambe stringendola a me. Metto le mani sul suo seno e cerco di baciarla sulla bocca. Lei freme, mi stringe ancora più forte, io vibro tutto, la voglio possederla. Ma Franca mi tocca dappertutto facendomi un sacco di complimenti. Io avevo chiuso gli occhi, ma assaporavo le sue carezze. Quando ho sentito il suo odore di fica, ho aperto gli occhi. Davanti a me vedevo l’apertura delle grandi labbra di fica e, con la lingua fuori, ho cominciato a leccare, dall’alto in basso, fermandomi ogni tanto sul clitoride, strappandogli un gemito ogni volta. L’orgasmo mi ha travolto e non potevo sentire la porta aprirsi. Ma non ho avuto il tempo di riprendermi dalla sorpresa che dietro a me è comparso Andrea. Feci un sobbalzo, da schizzare via dal letto, ma sua moglie mi ha stretto contro di lei, ero pietrificato dalla paura. Lui ha sorriso vedendoci e si è messo completamente nudo. Non sapevo più dov’ero i miei occhi nervosamente tornavano all’altezza del suo pube. E guardavo sbigottito quel grosso cazzo, mai visto cosi grosso, mi sono venuti i brividi. Dove Franca prontamente con le sue gambe mi blocca e allarga con forza le mie cosce, quindi mi divaricò le chiappe con le sue mani, aprendomi a lui le chiappe al massimo. “Dai spaccagli il culo a sto finocchio” disse Franca. Con lo sguardo impaurito fissai Il cazzo di Andrea apparve alla mia vista già duro e pienamente eretto. “Oh, Cristo, amico,” esplodo preoccupato, “mica penserai davvero di mettermelo nel culo tutta quella minchia, no? È troppo maledettamente grosso. Non sono frocio, io!” “Beh, lo sarai quando m’avrai fatto venire…” controbatté lui con un sorriso divertito mentre mi si avvicina menandoselo lentamente, e sputò su una mano e se la passò su quel mostruoso manganello di carne, che sembrò diventare ancora più grosso e duro, mentre i suoi occhi mi guardava con libidine il mio malcapitato culo. “Oh dio… No, lì no, amico, ti scongiuro…” gemetti, “Non ho mai preso niente lì nel mio… oh Cristo! no? Ti prego, non me lo mettere lì… Tu mi squarci, con quel p! alo che ti ritrovi fr a le gambe! Io non l’ho mai preso lì, te l’ho detto…” Lui lo ignorò completamente. Andrea allargò con forza le chiappe e vi si incuneò in mezzo, con una mano continuava a menarsi lentamente il cazzo e con l’altra mi palpava il culo, pregustandone la primizia del mio buco vergine. Ora tacevo, conscio che ogni mia preghiera sarebbe stata inutile. Lui si chinò in avanti e il suo corpo aderì alla mia schiena. Lo sento stendersi su di me, sistemarsi, la punta del suo cazzo nel mio culo. Poi mi sputò sul culo e la spalmò sulla fessura delle natiche, finché non diventò tutto scivoloso. “Hai fottuto mia moglie? Adesso io fotto te…” sibila Andrea, e puntando di nuovo il cazzo già in tiro e fremente sul buco del culo. “No lasciatemi figli di puttana…” Esplosi con rabbia e cercavo ancora di divincolarmi, emisi un lungo gemito acuto quando infine il suo cazzo, avendo la meglio su il mio ultimo disperato tentativo di difesa, espugnò con la forza il mio buco del culo che era ancora vergine. Giù in picchiata! Nel mio culo, pur stretto come era, non riuscì ad oppormi ! a lungo alla vigorosa pressi one di quell’asta poderosa. Lasciando ricadere la mia testa sul seno di sua moglie. “Baciami, ti prego!” Ha detto quella zoccola e complice del mio misfatto, mentre suo marito me lo infilava nel culo i suoi 20 e passa centimetri di cazzo in un colpo solo. Sento un dolore atroce, inarco le reni, vorrei gridare ma il grido mi si strozza in gola. Ho stretto i denti, un breve urlo di dolore mentre la troiona esultava felice. Sentivo un grande dolore. Stringo le chiappe disperato, ma lui mi affonda dentro con una serie di forti colpi, finché riesce ad infilarmelo tutto dentro. Andrea dava delle grandi spinte, ogni volta che me lo metteva sentivo le sue palle che mi sbattevano sul culo. Iniziò poi a fottermi con vigore, senza fretta e ad ogni colpo emetto un gemito. “Ahi, ahi, ahi, aah, aah, ahh…” guaivo con il ritmo che corrispondeva ai vigorosi colpi con cui mi trapanava sempre più a fondo. Morivo dal dolore, e di vergogna, di paura… Vorrei piangere: non ci riesco… Andrea mi fotte con vigore, stringendomi le spalle con le sue forti mani, io gemo, lui ansima. Gemetti ancora, le sue anche scosse da involontari sussulti frenetici. Lui fece una pausa, il suo membro completamente immerso nel mio buco di culo. Dopo alcuni colpi, i miei lamenti da: “ahi” ed “aaah” si trasformarono in: “oooh” ed “oooh siii”. All’inizio provavo dolore, poi incominciai a provare una sensazione piacevole e i miei urli divennero presto mugolii di piacere. Cominciai a muovermi con le anche verso l’alto alla ricerca del godimento, spingendo sempre con forza contro il suo pube che su di lui mi fotteva con crescente gusto. “Nooooo” mormorai con voce roca, “No, non fottermi così porco sennò vengo… Oh diiiio! Me l’hai fatto venire così duro, tu… Oh diiio… non ci posso credere…” esclamai con goduria. Franca se ne accorse e commenta “questo finocchio comincia già a prenderci gusto: è una vera troia da monta”. Lui non smise di fottermi. Fu solo questione di attimi e fu sufficiente per lui con un paio di colpi decisi piantò il proprio palo bene a fondo nel mio culo. Aumentò la velocità e subito dopo con un grugnito animalesco, Andrea ha cercato di ritirarsi dal mio culo, perché stava per venire, inarcai i! culo in su movendo i fianchi per facilitare la penetrazione. Finalmente Andrea raggiunge l’orgasmo spingendosi bene a fondo dentro il culo e lasciò partire una scarica di sborra. Mi sentivo schizzato nel buco del culo che, mi sentii immediatamente il culo bagnato di sborra, tanta sborra. Poi mi lasciò andare di colpo io ancora tremante, restai per alcuni istanti immobile, lo sentivo ansimante, la sua bocca a pochi centimetri al mio lobo. Mugolai e strinsi di nuovo l’ano con forza attorno al suo cazzone, ancora eretto dentro di me. “No, continua, voglio tutto il cazzo fino alle palle!” mormorai “non toglierlo. Non ancora, per favore.” “Ti è piaciuto, eh? Ti piace sentirtelo dentro.” Mi sussurra lui accentuando il mio sorriso. “Nooo.” ridacchiai smentendogli, “È solo che, se me lo togli… m’hai spalancato talmente il buco come un cratere di un vulcano che… ho paura che mi esca fuori le budella!” Poi Andrea si rilassa ansante e soddisfatto e si toglie di dosso a me, si alza con calma, scende dal letto. Io lo guardo con un’aria da cane bastonato. Lui mi scompiglia i capelli e dice: “Bene, una scopata… beh… non ha mai fatto morire nessuno.” Mi riassetto i capelli e dico pensieroso.. “Beh, m’hai fatto male ma m’hai fatto godere.” E poi scendo dal letto e mi vesto in fretta alla meno peggio. “Non dire niente a tuoi.” “Logicamente no, certo che sono scemo.” “E fai finta di non conoscerci, se c’incontri sul pianerottolo.” “Si capisce. Garantito che non ci conosciamo.” Andrea apre la porta e mi dice di sparire. Esco dalla porta e fuggo senza fiatare e senza mai guardarmi indietro. Da quel fatidico giorno, ho accolto molti altri cazzi di tutte le misure.
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