Una sera tornai a casa dall’ufficio e stranamente trovai Sandra indaffarata tra i fornelli, mi meravigliai molto, non che non fosse brava in cucina, quando voleva preparava dei veri pranzetti regali, semplicemente non era appassionata e normalmente ero io che mi davo da fare per la cena.Vidi Sandra di spalle. Indossava un paio di mutandine molto scosciate e il classico grembiulino da cucina che copriva solo davanti, mi avvicinai silenziosamente per baciarla sul collo mentre con una mano ero già sul suo magnifico culetto, gli infilai la mano sotto il leggero tessuto per percorrere il solco con le dita, Sandra rispose al mio saluto sorridendomi prima di liberarsi della mia mano impertinente e baciarmi sulle labbra:- Come mai questa bella novità tra i fornelli? — Questa sera abbiamo ospiti, cambiati e mettiti più figo che puoi, voglio che fai colpo sugli ospiti. — Ci sono questi ospiti così importanti? — Una è una ragazza di 22 anni che ha fatto domanda per essere assunta dalla società, mentre l’altra è la sorella. — Approfitti subito del tuo nuovo incarico di capo del personale per portarti a casa della figa giovane e fresca? — Non le ho invitate solo per me, Fiamma, così si chiama la richiedente l’assunzione, mi ha dato la chiara impressione di essere una troietta. — E perché hai invitato anche la sorella? — Stupidone, una per me e una per te. — Scommetto che Fiamma è bella ed è lesbica mentre la sorella sarà la classica cozza, tu ti prenderai Fiamma lasciando a me il “privilegio” della sorella. — Non so niente della sorella, so che Fiamma è bisex, spero che la sorella sia uguale così ci sarà da divertirsi. -Gli presi una mano e la appoggiai sul mio uccello che si stava eccitando dando inizio ad una bella erezione:- Senti qua sono già pronto, vuoi assaggiare un poco di salsiccia? — Stai buono che ho da fare, le ospiti saranno qui tra meno di un’ora, poi non voglio che ti spompi e mi fai fare brutta figura. -Dopo la doccia decisi cosa indossare per assecondare il volere di Sandra, quando lei diceva “più figo che puoi” non intendeva elegante, ma che risvegliasse qualche prurito nelle signore, scelsi un maglioncino azzurro attillato che metteva in mostra i miei pettorali frutto di ore di palestra, un paio di pantaloni neri sufficientemente stretti da modellarmi il culo come piace alle donne e impedirmi di nascondere un’eventuale erezione del pisello, anche se parziale.Mi mostrai a Sandra per chiedere la sua approvazione, mi guardò per bene facendomi girare su me stesso, si avvicinò per prendere tra le mani il mio uccello attraverso i pantaloni, lo strizzò leggermente per provocarmi l’erezione, mi scrutò di nuovo:- Non male, ma togliti gli slip e resta con solo i pantaloni, voglio trovare subito il tesoro appena ti abbasso la cerniera. — Vuoi proprio fare la troia fino in fondo questa sera? — Fiamma ha una carica sensuale elevata, solo facendogli il colloquio di lavoro mi sono bagnata, appena è uscita dal mio ufficio ho dovuto andare in bagno a farmi un ditalino altrimenti sarei scoppiata. — Cazzo! Deve essere una vera bomba di sesso. — Non è straordinariamente bella ma è molto sensuale, il viso è quello di una troia. -Sandra terminato in cucina andò in camera a prepararsi per ricevere le due ragazze.Comparve poco dopo, il solo vederla mi fece muovere l’uccello nei pantaloni, indossava una camicetta bianca senza il reggiseno sotto, la semi trasparenza del tessuto leggero lasciava intravedere il rosa scuro dei capezzoli, un bottone di troppo non era stato allacciato lasciando vedere una porzione abbondante di seno, una minigonna vertiginosa di colore rosso, si vedeva chiaramente il bordo più scuro delle calze autoreggenti, scarpe con tacco alto completavano il suo abbigliamento.- Scommetto che sei anche senza mutande. — Un indumento in meno da togliere al momento giusto. -Non feci in tempo a dare una risposta che sentimmo suonare il campanello dell’ingresso, mi diressi alla porta seguito da Sandra, come aprii restai meravigliato, c’erano due ragazze con un solo viso, erano due gemelle perfettamente identiche, quasi impossibili da distinguere.Le feci accomodare salutandole cordialmente, Sandra scambiò con entrambe il classici baci sulle guance, mi consegnarono i cappotti mostrandosi nel pieno della loro bellezza, erano vestite anche nello stesso modo, top luccicante di brillanti che modellava un paio di tette sode e rotonde, sicuramente una terza, entrambe erano senza reggiseno, lo si capiva dal leggero segno provocato dai capezzoli turgidi per il freddo, pantaloni elasticizzati perfettamente sagomati sul culo alto e rotondo, su entrambe non si notava l’antiestetico segno degli slip, entrambe bionde con capelli lisci e lunghi fino alle spalle, Fiamma era più ciarliera ed espansiva della sorella Stella un poco più timida.Le gemelle e mia moglie si accomodarono in salotto mentre io preparavo gli aperitivi, Sandra seduta sulla poltrona mentre Fiamma e Stella presero posto sul divano.Serviti gli aperitivi mi accomodai sulla poltrona libera di fronte a Sandra che maliziosamente disaccavallò le gambe tenendole leggermente aperte, non era una mossa involontaria, voleva che io vedessi la sua patatina per farmi eccitare, cercai di resistere alla sua provocazione non guardandola per vedere fino a che punto si sarebbe spinta.Sandra voleva a tutti i costi far vedere la mia erezione alle due ragazze, accavallando di nuovo le gambe fece risalire la gonna, aveva superato il limite delle calze autoreggenti, intravedevo il pelo del suo cespuglietto, sorrise appena notò un piccolo rigonfiamento nei miei pantaloni.Riportò le gambe leggermente aperte come prima e con la minigonna così scivolata in alto vedevo chiaramente la topa con le grandi labbra gonfie, sicuramente quel giochetto l’aveva eccitata ed era umida, inutile dire che a quel punto non riuscivo più a controllare la mia erezione che aumentò visibilmente, non feci nulla per nasconderla, anzi spinsi avanti il bacino sulla poltrona per mostrarla meglio.Tutte e tre avevano indirizzato il loro sguardo in mezzo alle mie gambe, il rigonfiamento era evidentissimo, Sandra aveva l’espressione divertita di chi era riuscita nel suo scopo, Fiamma nascondeva a malapena un sorriso malizioso, mentre Stella era rimasta a bocca aperta con gli occhi fissi sul mio pacco, appena si accorse che anche io la stavo osservando distolse lo sguardo girandosi verso Sandra.Il discorso si era indirizzato sugli amori avuti dalle due ragazze, Fiamma confessò di avere avuto storie con più di un ragazzo, mentre Stella timidamente negò di avere mai avuto un ragazzo, Sandra la prese di mira:- Possibile che una bella ragazza come te non sia mai stata corteggiata da un ragazzo. — Anche troppi per quello che mi riguarda, ma non voglio legarmi a nessuno per il momento, devo pensare agli studi. -In quel momento suonò il campanello del forno, annunciava la fine della cottura della speciale pietanza, Sandra si alzò invitandomi a dargli una mano in cucina, a mia volta mi alzai dalla poltrona mettendo ancora più in mostra la mia erezione, Stella sgranò nuovamente gli occhi, la troietta aveva voglia di assaggiare il mio biscotto.Mentre ero solo con Sandra in cucina gli chiesi:- Voglio scopare Fiamma. — Fai pure, io voglio solo che Stella non esca da questa casa ancora vergine. — Dici che è ancora vergine? — Potrei scommetterci il mio culetto vergine. — Se vuoi mi scopo anche lei. — Stai buono pisellone, ci sono anche io. -A tavola ci sedemmo io e Fiamma da un lato del tavolo e Sandra con Stella dall’altro lato.Sandra non lasciava mai il bicchiere del vino di Stella vuoto, era chiaro che voleva fargli cadere i freni inibitori con l’alcol, per tenere alto anche il livello erotico Sandra fece una proposta, ognuno avrebbe raccontato la prima volta che aveva fatto conoscenza con il sesso, Fiamma accettò subito entusiasticamente, Stella cercò qualche scusa e la sorella la zitti subito:- Non cominciare a fare la santarellina, anche se sei ancora vergine lo so che le tue porcatine le hai fatte. -Stella arrossì leggermente e sorrise:- Allora comincio io. -Era Sandra che era intervenuta desiderosa di dare inizio ai racconti:- La mia prima volta è stato con il pisellone di mio marito, non eravamo nemmeno fidanzati, a casa di un’amica, ha approfittato che mi stavo divertendo con l’amica per sbattermi dentro il suo uccellone duro, l’ho anche odiato per la paura che mi avesse messo in cinta, però avevo goduto molto e l’ho perdonato. -Mi guardò strizzando l’occhio prima di continuare:- Sono sicura che anche adesso ha il pisello duro. -Allungò una gamba per arrivare a tastarmi l’uccello con il piede, rise divertita dopo aver constatato che era come pensava, Fiamma al mio fianco guardò maliziosamente il piede di Sandra che mi massaggiava l’uccello, si appoggiò al mio braccio con il seno facendomi sentire la consistenza delle tette, Stella sorrise senza capire cosa stesse succedendo:- Adesso tocca a me. -Fiamma si era proposta per il racconto:- La prima volta che mi sono fatta sbattere da un sano e duro cazzo…– Non potresti essere meno volgare? Cerca di usare termini più morbidi. -L’aveva interrotta la sorella rimproverandola:- Uffa come sei noiosa, io parlo come mi pare. Dicevo la prima volta che ho scopato è stato con il professore di latino al liceo, prima di lui avevo tentato con qualche mio coetaneo, ma ai ragazzi come prendevo in mano l’uccello nei bagni della scuola sborravano subito, perciò decisi che dovevo trovare un uomo con già dell’esperienza alle spalle. Con la scusa di qualche ora di ripetizione in latino feci credere al professore che fosse lui a conquistarmi, non aveva un gran cazzo ma ci sapeva fare, mi disse anche che non ero la prima alunna che si faceva scopare da lui per avere un voto più alto. — Adesso capisco perché sei stata promossa con un voto più alto del mio, tu che non avevi mai preso una sufficienza in latino. — Cara la mia verginella dove non ci arrivi con la testa apri le gambe. -A quella battuta fui io a ridere:- Bella morale e anche efficace, adesso tocca a te Stella. — Ma io non sono mai stata con un uomo, cosa posso raccontare? — Racconta dei giochetti che fai con la mamma. -Sia io che Sandra guardammo stupiti Stella, era arrossita ed aveva abbassato lo sguardo prima di rispondere alla sorella:- Sei invidiosa perché la mamma non gioca con te. — La mamma sa che mi piace il cazzo come piace anche a lei, non ti ho ancora raccontato che l’altro giorno, quando tu sei andata in biblioteca ed io sono tornata a casa, la mamma si stava facendo sbattere dal garzone del macellaio, dovevi vedere che pezzo di lonza gli infornava alla cara mammina. -Intervenne Sandra a smorzare l’aria di litigio tra le due gemelle:- Su, su, non è il caso di litigare per così poco. Stella siamo curiosi di sapere cosa fai con la mamma. -Gli aveva dato un bacio sulla guancia e riempito di nuovo il bicchiere di vino, Stella bevve un sorso ed iniziò il racconto:- Quando la mamma fa il bagno vuole che io l’aiuti, mi chiede di lavargli la schiena e il seno, poi mi ha insegnato a lavare bene la farfallina con un dito e a lei piace molto, anche quando lei lava la mia mi piace molto, sento un forte pizzicorino e un piacere indescrivibile, lo so che non si dovrebbe toccare la farfallina, ma e troppo bello. — Racconta anche quando hai fatto un pompino al papà. — Tu lo hai fatto, io no. — Assi? E come lo chiami quando gli hai preso in bocca il cazzo? — Io l’ho solo baciato. — E ti ha sborrato in bocca. — Non è vero, adesso ti racconto come è andata veramente, se hai coraggio dicci anche tu cosa hai fatto con il papà. -Io e Sandra lasciammo che le due gemelle si scontrassero, iniziò il racconto Stella:- Stavo facendo il bagno quando è entrato il papà per fare pipì. — Anch’io stavo facendo il bagno ed è entrato il papà per fare la pipì. — Ha sbottonato i pantaloni e tirato fuori il pisello…– E’ proprio il caso di chiamarlo pisello, mi aspettavo di vedere un bel cazzone, invece ha tirato fuori quel pisellino e ho capito perché la mamma cerca dei bei cazzoni con cui chiavare. — Era la prima volta che vedevo un pisello dal vero, ero sbalordita mentre papà lo scrollava…– Anch’io credevo che lo stesse scrollando dopo aver pisciato, invece si stava facendo una sega guardandomi le tette. — Quando si è accorto che lo guardavo è venuto verso di me e mi ha detto di aiutarlo perché gli prudeva e voleva che lo accarezzassi…– Uguale lo ha fatto con me, solo che quando gli ho preso in mano il cazzo gli ho chiesto se preferiva una sega o un pompino. — Poi mi ha chiesto di baciarlo mentre lo accarezzavo ed io l’ho fatto, dopo un po’ mentre lo baciavo sulla punta mi ha riempito la bocca con il succo che hanno i maschi. — Ti ha sborrato in bocca come ha fatto con me quando gli ho fatto il pompino, però io ho sputato mentre tu hai ingoiato tutto. — Me lo ha detto il papà che dovevo ingoiarlo, mi ha detto anche che ero stata brava e lo avremmo rifatto ancora, sulla porta del bagno c’era la mamma che ci guardava e gli ha raccomandato di lasciarmi fuori dalle sue porcherie. — Anche a me ha detto che sono stata brava, e più di te, mi ha chiesto anche se avevo già provato a scopare e gli ho risposto di si, non mi è sembrato molto contento, forse voleva sverginarmi lui. -Da un poco stavo massaggiando la coscia di Fiamma senza che lei opponesse resistenza, avrei voluto liberare l’uccello che premeva contro il tessuto dei pantaloni facendomi anche male per l’estrema erezione, gli occhi di Sandra erano vispi e con la luce perfida che aveva quando la sua preda era alla sua portata, intanto stava riempiendo ancora il bicchiere di Stella con il vino:- Adesso tocca al mio maritino raccontarci con chi ha pucciato il biscotto la prima volta. — Tu lo sai benissimo, è stato con Carmen la tua amica (vedi Anni 60 la conoscenza) una vera donna da letto, prima di Carmen ero riuscito a farmi fare solo qualche sega dalle mie compagne di liceo. -Stella si era portata una mano sulla fronte, Sandra si preoccupò prendendogli una mano:- Non ti senti bene Stella? — Sento che mi manca il respiro, forse ho bevuto troppo vino. — Vieni con me a prendere un po’ d’aria che ti passa subito. -Sandra si alzò dalla sedia aiutando Stella e sorreggendola si diresse verso la camera da letto.Come furono entrate in camera io e Fiamma le seguimmo restando però fuori dalla camera, potevamo vedere ogni cosa dalla porta lasciata aperta di proposito da Sandra.Stella era sdraiata sul letto con Sandra chinata su di lei che gli stava sfilando i pantaloni:- Sono troppo stretti questi pantaloni non ti fanno respirare. -Stella mise in mostra un paio di gambe niente male e un piccolo tanga rosso che copriva appena una parte del pelo pubico piuttosto lungo e di colore castano chiaro.Sandra gli massaggiò le tette con la scusa di aiutarla a respirare, gli tolse anche il top liberando le tette che si alzavano e abbassavano al ritmo del respiro.Fiamma era davanti a me e gli stavo palpando il culo senza che lei cercasse di sottrarsi:- Mia sorella non ha niente è solo che non è abituata a bere vino, con un bel ditalino gli passa tutto. — E se invece del ditalino gli piantassi in mezzo alle gambe questo pisello? -Presi una mano di Fiamma e la poggiai sul mio uccello esasperato dal tanto tempo in cui era duro ed eccitato, Fiamma emise un’esclamazione di meraviglia:- Wauu, sei ben fornito. -Mi massaggiò un poco l’uccello sopra i pantaloni prima di trovare la cerniera e farla scendere, il mio uccello che non era costretto dalle mutande, trovò subito la via per l’aria aperta.Ero passato a massaggiare le tette di Fiamma sotto il top, erano sode e rotonde con i capezzoli turgidi, palpavo le tette di Fiamma e guardavo quelle di Stella:- Le tue tette sono belle come quelle di tua sorella? — Sono uguali, anche la passerina è uguale, però io tengo il pelo più corto. -Sandra era impegnata a succhiare e titillare i capezzoli di Stella con la lingua mentre con una mano strofinava sopra il piccolo tanga che era rientrato nella fessura lasciando le grandi labbra gonfie alla mercé della mano di Sandra, Stella manifestava con mugolii il suo gradimento per il trattamento a cui era sottoposta.Liberai Fiamma dal top per avere meglio tra le mani le tette:- Anche tu hai il tanga rosso? — Perché non controlli? -L’invito di Fiamma era eloquente e mi diedi subito da fare intorno alla cerniera dei pantaloni, prima di sfilarglieli infilai una mano per accarezzargli il cespuglio, lo trovai subito non coperto da alcun indumento intimo:- Sei una sporcacciona, non hai le mutande. -Sandra si sfilò la gonna mostrando a me e Fiamma il magnifico culo e la fighetta sempre con il pelo curato:- Anche tua moglie è senza mutande. — Anche a lei come a te piace fare la puttana. -Spinsi a terra i pantaloni di Fiamma e la rimirai, nuda era stupenda come la sorella che stava godendo dei colpi di lingua che gli venivano donati da Sandra nella figa, feci scorrere le mie mani sul culo di Fiamma mentre mi segava lentamente, le mie dita scorrevano nel solco alla ricerca del buchetto da penetrare, cercai di forzarlo con un dito ma trovai resistenza, Fiamma contrasse anche i muscoli delle natiche per impedirmi di continuare, si liberò della mia mano per girarsi verso di me:- No li non voglio, sono ancora vergine e voglio conservarlo per l’uomo che sposerò. -Mi sfilò la maglia per gustare con il tatto i miei pettorali e mordicchiarmi i capezzoli, mi liberai dei pantaloni per pressare l’uccello contro il suo corpo.Sandra si era sdraiata al fianco di stella e la stava baciando mentre con una mano giocava con i suoi capezzoli, precedentemente gli aveva preso una mano per dirigerla sul proprio sesso, Stella sapeva bene cosa doveva fare e la stava facendo godere con un ditalino:- Guarda tua sorella, è una verginella ma è anche una puttanella, sta facendo sbavare mia moglie con quel ditalino. -Fiamma voltò il viso verso Sandra e Stella per guardare mentre gli infilavo due dita nella figa che era un lago di umori, sentii un grosso grilletto sotto le mie dita che stimolato la fece godere subito, mentre con una mano la sditalinavo con l’altra gustavo ancora come fossero sode e rotonde le tette:- Vuoi che scopi tua sorella così non potrà più vantarsi di essere vergine? — Siii, falla godere del tuo grosso cazzo, rompigli anche il culo a quella puttana lesbica, godo, godoo… ancora. -Era venuta due volte nella mia mano che sfilai bagnata come se fosse stata immersa in una tinozza, ne assaporai il sapore e passai la mano a lei affinché gustasse il sapore dei suoi umori:- Voglio sentire anche il tuo sapore, voglio farti un pompino. -Si inginocchiò per iniziare il pompino, era brava, con la lingua mi torniva l’uccello per poi abboccarlo tutto, stavo per giungere all’orgasmo:- Fermati che ho un’idea migliore. -La aiutai a rialzarsi e la presi per mano, insieme entrammo in camera, Sandra e Stella si erano calmate e si stavano scambiando piccoli bacietti sulle labbra, Sandra si aspettava la nostra entrata mentre Stella fu sorpresa e cercò di coprirsi il seno e il sesso con le mani, Fiamma la derise:- Non fare la verginella pudica, ti ho visto come godevi delle slinguate di Sandra. -Pur facendo la pudica non toglieva gli occhi dal mio uccello enormemente eccitato, mi avvicinai a lei con Sandra che ci guardava sorridendo:- Prendiglielo in mano, senti come è caldo e grosso, non come quello di papà. -Timidamente lo toccò senza impugnarlo, mi spinsi più avanti ed arrivai a mettergli l’uccello quasi sulla bocca che lei non aprì ne cercò di sottrarsi, Fiamma al mio fianco si inginocchiò e giocorellò con la punta della lingua sulla cappella del mio uccello, anche Sandra dall’altro lato prese a fare lo stesso giochetto, alternavano la lingua sulla cappella e sulla verga, a turno cercavano anche la bocca di Stella per scambiare con la sua lingua il calore del proprio desiderio.Stella non tardò molto a cedere ed iniziò anche lei a colpire con la punta della lingua il glande rosso del mio uccello e a permettere che le lingue di Sandra e fiamma si unissero alla sua.Le tre lingue sul mio uccello, ognuna aveva un modo diverso di colpire le mie parti più sensibili, mi provocarono un grandissimo piacere e presto arrivai all’orgasmo che da tempo aspettava di eruttare il fiume di sperma, il primo schizzo, anche il più sostanzioso, colpì la bocca aperta di Stella, gli altri schizzi la colpirono comunque sul viso, Sandra e Fiamma si occuparono di ripulirlo con la lingua, ma ne una ne l’altra ingoiavano il mio nettare, a turno lo portavano alla bocca di Stella che inizialmente fu riluttante, ma ben presto gradì quel farsi imboccare dalla sorella e da mia moglie.Le mie mani percorrevano tutto il corpo di Stella, dalle tette, che trovai perfettamente sode come quelle di Fiamma, scesi tra i riccioli del pube, stavo per infilargli un dito tra le grandi labbra gonfie e vogliose quando una mano di Sandra mi bloccò:- Fermati! E’ vergine la puoi rovinare. — Ho promesso a Fiamma che l’avrei sverginata, volevo solo sentire se è pronta. — Me ne occupo io, tu se vuoi puoi scopare l’altra puttanella. -Sandra si alzò dal letto ed uscì dalla camera, Stella era radiosa, forse per la prima volta stava provando cosa era veramente godere del sesso.Fiamma prese il posto di Sandra sul letto, mi misi di fronte a loro e guardai quelle due stupende fotocopie, erano identiche, una sola differenza le distingueva, il cespuglio castano di Fiamma era modellato, mentre quello di stella era naturale con il pelo anche leggermente arruffato.Le due gemelle mi guardarono entrambe sorridenti, feci segno a loro di allargare le gambe per mostrarmi la figa, prima Fiamma e poi Stella obbedirono divaricando le gambe per mostrarmi la vagina, entrambe erano imperlate di qualche gocciolina di umore, avevano voglia di godere ancora, mi inginocchiai sul letto tra le gambe di Fiamma ed annusai il profumo della sua figa in calore, ne assaporai anche il gusto con alcuni colpi di lingua, raggiunsi anche il grilletto facendogli provare un piccolo brivido che aumentò il suo desiderio.Mi spostai tra le gambe della sorella, anche con lei sentii prima il profumo, era leggermente diverso da quello di Fiamma, forse era il profumo della verginità, anche quando sentii il sapore con la lingua lo trovai leggermente diverso, più dolciastro, gli dedicai qualche colpo di lingua in più sul clitoride, ad ogni contatto tra lingua e grilletto Stella emetteva un sospiro, sicuramente l’avrei fatta godere in poco tempo se Sandra non mi avesse interrotto colpendomi con una mano sulle natiche:- Cosa stai facendo porco? -Mi alzai di scatto per il colpo ricevuto:- Gli stavo solo facendo vibrare il grilletto con la lingua, e come gli piace. -Stavo per ribattere ancora quando mi accorsi di come si era abbigliata, aveva legato in vita la cintura con il fallo di lattice che avevo comprato a Parigi nel sexi-shop di Janine, (vedi Io e Sandra VI parte la cura) era ridicola con quell’uccello diritto dove doveva fare bella mostra la sua passera, ma nello stesso tempo era eccitante, nuda, aveva tolto anche le calze autoreggenti, con quel bel cazzo sempre duro, lo presi in mano e iniziai il movimento della sega:- Vuoi che ti faccio godere bel cazzone duro? — Si! Ma mi piacerebbe metterlo dove vuoi sempre mettermelo tu. -Fiamma e Stella si erano sedute sul letto avvicinandosi a noi per gustare meglio la scena, entrambe ridevano divertite, Stella più ingenua della sorella non aveva capito cosa intendeva dire Sandra:- Ma lui non ha la farfallina, come fai a metterglielo dentro? -Gli rispose Fiamma deridendola:- Stupida, lui vuole metterglielo nel culo e lei lo vuole ripagare con la stessa moneta, lui voleva metterlo nel culo anche a me. -Stella mi guardò molto stupita e incredula, era stupenda con la bocca aperta e quell’espressione di chi ha sentito la cosa più incredibile di questo mondo, Sandra invece aveva messo le mani sui fianchi e mi guardava con aria di rimprovero:- Ma bravo. E’ proprio vero che il lupo non perde mai il vizio. -Cercai di sviare il discorso portandolo sulle dimensioni del mio uccello, tornato al massimo delle sue prestazioni, confrontandolo con il fallo di Sandra:- Guarda sono praticamente uguali. -Fiamma spostò la mia mano che stava ancora segando il cazzo di lattice per prenderlo in bocca e fare un pompino, lo abbandonò quasi subito per dedicarsi al mio uccello:- Io preferisco le cose naturali. -La fermai quasi subito:- Prima voglio vedere cosa vuole fare la mogliettina adesso che gli è cresciuto un randello in mezzo alle gambe. -Sandra si propose a Stella con il membro rivolto verso il viso:- Fammi un pompino. -Stella ridendo per la stravaganza dell’uccello che doveva spompinare si diede da fare diligentemente:- Devi insalivarlo bene, così scorre meglio. -Sandra dava istruzioni a Stella, io e Fiamma ci guardammo e gli sussurrai:- Adesso ti tromba la sorella. — Ho proprio voglia di vedere la sorellina che viene sverginata, sono tutta bagnata. -Con una mano controllai come fosse vero, gli infilai due dita nella figa, presi il grosso grilletto tra due dita e lo segai come se fosse un piccolo cazzo.Sandra invitò Stella a distendersi sul letto, gli fece divaricare le gambe quel tanto che bastava per permettergli di arrivare con la lingua alla figa, Stella cominciò a preoccuparsi:- Cosa vuoi fare? — Voglio farti provare il piacere più grande che tu abbia mai provato. — Ma prima mi farai male? — Sono una donna anch’io e so essere più delicata di un uomo brutale e intento solo al proprio piacere fisico, devi sapere che anche io sono stata sverginata da una donna. – (vedi anni 60 III parte Sandra)Fiamma completamente rapita dalle manovre di Sandra, si stava titillando un capezzolo mentre con l’altra mano aveva impugnato il mio uccello e lo segava quasi distrattamente mentre io continuavo il ditalino.Sandra aveva finito di insalivare la figa di Stella e la ritenne pronta ad accogliere il suo membro, vi si sdraiò sopra appoggiando la cappella di lattice sulla fessura dischiusa, Stella tratteneva il respiro mentre mia moglie la guardava in volto sorridendo, si spinse leggermente in avanti con il bacino forzando leggermente l’apertura, Stella ebbe un piccolo sussulto ma Sandra continuò ad avanzare molto lentamente per dare il tempo alle pareti interne del sesso di Stella di adattarsi all’intruso di lattice.Ad ogni centimetro guadagnato nel sesso di Stella, Sandra diventava più radiosa in viso, nel momento che la sua vittima si morse il labbro inferiore per un principio di dolore, diede l’affondo decisivo penetrando con tutto il suo membro finto, un urlo di dolore uscì dalla gola di Stella, Sandra si fermò ed abbassò il viso per raggiungere le sue labbra e baciarla, con la lingua asciugò poi una lacrima versata da Stella, respirava affannosamente e si lamentò:- Mi hai fatto molto male. — Sssst amore, adesso proverai solo tanto piacere. -Fiamma stava godendo torturandosi il capezzolo, godeva per il mio ditalino e godeva per il dolore fisico della gemella che aveva perso la verginità.Sandra aveva iniziato un lento su e giù che sembrò placare il dolore di Stella.Fiamma era giunta al termine del suo orgasmo e si abbandonò sul mio petto estasiata a guardare la sorella che aveva sul viso un espressione di piacere, con un po’ di forza la feci sdraiare sul letto al fianco della sorella, senza dire nulla gli aprii le gambe e gli infilai il cazzo nella figa, scivolò dentro senza la minima difficoltà, mi misi subito a pompare con lo stesso ritmo di Sandra, scopavamo le due gemelle a tempo uno al fianco dell’altra, Sandra aumentò il ritmo ed anch’io aumentai, le due puttanelle gemevano e mugolavano, mi piegai verso Sandra ed altrettanto fece lei riuscendo a scambiarci un bacio frettoloso e tornare subito al nostro pompare all’unisono.Fiamma mi prese i capezzoli tra le mani e li tormentò provocandomi fremiti di piacere, Stella rifaceva su mia moglie i movimenti visti fare dalla sorella, Fiamma mi cinse la vita con le gambe per aumentare il suo piacere ed anche Stella lo fece a Sandra che aumentò ulteriormente il ritmo, la seguii aumentando a mia volta il ritmo della pompata.Pensavo che l’unica che non avrebbe avuto l’orgasmo sarebbe stata Sandra, invece fu la prima a lanciare un urlo che non lasciava dubbi sull’origine, stava godendo come poche volte l’avevo vista fare, fu subito seguita dalle gemelle che ebbero il culmine dell’orgasmo quasi contemporaneamente, Stella singhiozzava con una voce stridula manifestando tutto il suo piacere, spalancò la bocca per invitare Sandra a tuffarcisi dentro con la lingua ricevendo e donando un piccolo supplemento di piacere.Fiamma godeva guardando la sorella, gli prese una mano per stringerla nella sua, godeva del suo orgasmo e di quello della sorella, Sandra si era staccata da Stella e mi stava stimolando le palle che sbattevano contro il culo di Fiamma nel mio forsennato pompare,la pressione delle sue gambe intorno alla mia vita aumentarono nel momento che anche io diedi sfogo al mio orgasmo liberando schizzi di sperma caldo dentro lei.Terminato l’orgasmo tentai di non fermarmi nella speranza di riportare Fiamma ad un altro orgasmo, mi resi però conto che l’età mi aveva privato della freschezza e della resistenza giovanile, mi accasciai tra le due sorelle con il fiatone e Sandra che sorrideva, la prima a riprendersi fu lei:- Dobbiamo festeggiare Stella che è diventata donna. -Fiamma approvò subito e Stella si schernì timidamente, mi alzai dal letto:- Ci penso io. -Mi soffermai un attimo a guardare quei bei tre corpi nudi, due erano giovani ed uguali, ed uno con qualche segno lasciato dal tempo, ma ancora in grado di reggere il confronto nonostante i 17 anni di differenza.Su una coscia di Stella una leggera striscia di sangue testimoniava la perdita della verginità, sulle cosce di Fiamma un rivolo del mio sperma colava lentamente, in mezzo a loro Sandra aveva ancora applicato il fallo di lattice, era puntato verso l’alto in modo osceno con evidenti delle macchie di sangue frutto della penetrazione verginale di Stella, mi avvicinai e gli sganciai la cintura per toglierlo:- Sei brutta con questo affare. -Lasciò che la liberassi dall’intruso senza obiettare.Andai in cucina presi una bottiglia di champagne dal frigorifero e quattro coppe, ritornando in camera restai sbalordito, Sandra, Fiamma e Stella erano in ginocchio sul letto con il viso appoggiato sul cuscino e il culo proteso verso l’alto, una bellissima visione, tre splendidi culi esposti solo per me, le tre padrone di quei bei trofei li dondolavano graziosamente e ridevano per la mia meraviglia.Il culetto di Sandra era ancora il migliore, più piccolo rispetto ai due identici delle gemelle, ma ancora perfetto nella sua rotondità, restai impietrito per alcuni secondi a rimirare quello spettacolo, mi riportò alla realtà Sandra:- Hai davanti a te tre bei culetti vergini, ti piacerebbe intingere il tuo biscottone in uno di loro? — Che domanda? Se non vi muovete per un poco ve lo faccio a tutte e tre il servizietto. — Golosone. Ti diamo tre possibilità, puoi tentare con ognuna di noi e se riesci a convincerne una puoi fare quello che vuoi del suo popò. — E se non riesco a inchiappettare nessuna delle tre? — Allora rischi bello mio, saremo noi a farti il culo con il cazzone di lattice. -Il rischio era alto, non avevo nessuna intenzione di farmi infilare tra le chiappe quell’arnese, del resto convincere una di loro a darmi il culo non era un’impresa facile, Sandra me lo negava da sempre, Fiamma aveva deciso di immolare il trofeo posteriore solo al futuro marito, non aveva nient’altro di vergine da portare in dote, Stella aveva appena perso la verginità del primo canale, molto difficilmente avrebbe accettato di concedere il secondo canale nella stessa serata:- Allora pisellone, lo vuoi rischiare il tuo culo per uno di questi bei culetti? — E’ piuttosto alta la posta. — Occhio per occhio, culo per culo, perché dovete essere sempre voi uomini a farvi il nostro culo? — OK! Accetto, però chiedo la massima onestà da parte vostra. — Se riesci ad infilare anche un solo centimetro del tuo randello in uno dei nostri tabernacoli hai vinto, la sventurata non potrà rifiutarsi di farsi infornare, siamo già d’accordo tra di noi.-L’ultima affermazione di Sandra mi stupì non poco, ma non era il momento di pensarci, avevo accettato la sfida e dovevo darmi da fare per salvaguardare il mio culo e ricavare una bella inchiappettata in uno di quei bei culi vergini.Prima di dare inizio alla sfida riempii le coppe con lo champagne e invitai le mie avversarie ad un brindisi, il primo pensiero fu di Sandra:- A Stella che si è liberata della fastidiosa verginità. — Alla figa di mia sorella finalmente libera di ospitare tutti i cazzi del mondo. — A quella di queste tre splendide donne che mi donerà la verginità del culetto. -Bevemmo un solo sorso e accantonammo i bicchieri sul comodino, Sandra e le due gemelle si sistemarono in un angolo del letto in attesa che io scegliessi la prima avversaria, la domanda mi fu rivolta dalla mogliettina che sicuramente era l’ispiratrice di quella che temevo si rivelasse una trappola per la mia verginità, ma forse anche per il suo personale piacere di vedermi sodomizzare una delle ragazze:- Chi vuoi che sia la prima a farsi tentare dal tuo pisellone già bello duro? -Era vero, il mio uccello era diventato di marmo pregustando di impalare uno di quei bei culetti:- Da te, voglio coronare il mio sogno di infilarti nel culo questo salsicciotto. -Lo avevo preso in mano per mostrarglielo:- Wuauu, che onore. -Sandra si spostò in mezzo al letto e si mise in ginocchio nella posizione della pecora:- Sono pronta mio prode pisellone. -Mi accostai a lei ed iniziai a massaggiare il suo bel culo, percorsi con le dita il solco più volte soffermandomi sempre sul buchetto senza fare nessuna pressione, presi una coppa con ancora dello champagne e ne versai una parte sul suo culo, mi tuffai poi con la lingua per bere tutto il liquido prestando maggior attenzione alle parti più sensibili, la passera e la rosetta posteriore.Le due gemelle guardavano con occhi molto attenti, dai capezzoli turgidi di entrambe capii che la scena le eccitava, era uno dei miei scopi, sapevo di avere pochissime possibilità con Sandra ferma e decisa a non concedermi quel benedetto culo, versai goccia a goccia il restante champagne della coppa direttamente sul buchetto per poi cercare di assorbirle insinuando la punta della lingua nel forellino, sentii Sandra ansimare per il piacere e decisi che era il momento di tentare il colpaccio, mi sollevai per avere il culo di Sandra alla portata dell’uccello, con una mano gli tenni divaricate le chiappe mentre con l’altra manovravo l’uccello intorno al buchetto solleticandolo, gli ansimi di Sandra erano aumentati, mi feci passare la bottiglia dello champagne da Fiamma e irrorai per bene l’uccello, lo puntai poi all’ingresso del desiderio dei miei sogni, spostai una mano verso la passera per sditalinarla e distoglierla dal punto critico, tentai di forzare l’inviolato buchetto spingendo con il bacino ma Sandra teneva i muscoli serrati e mi impediva di guadagnare anche un solo millimetro, nel momento che aumentai la forza della spinta lei ebbe un orgasmo, sicuramente in quel momento la sua difesa si era allentata, ma la sorpresa dell’orgasmo mi spiazzò e non approfittai del momento favorevole.Non fu un orgasmo lungo ed al termine si liberò della mia presa per abbandonarsi sul letto, mi sorrise e mi fece i complimenti:- Bravo, quasi quasi ci riuscivi, non eri mai arrivato così vicino a farmi il culo. — Questo mi fa sperare che un giorno ci riuscirò. — Non ci contare. Ora con chi vuoi fare il secondo tentativo? Fiamma o Stella? -Avevo notato come durante la mia prima prova Fiamma si era accarezzata la topa più di una volta, mi era anche sembrato di vedere che si era infilata anche un dito per attutire qualche prurito eccessivo:- Fiamma, voglio provare con lei. -La seconda prescelta si alzò dall’angolo dove si trovava con la sorella per andare al centro del letto sculettando baldanzosa, mi voltò le spalle mostrandomi il bel culo dondolante:- Guarda come è bello il mio culetto, aspetta solo che un bel uccellone lo allarghi, chissà come sarà bello sentirselo dentro. — Allora mettiti a novanta gradi che il cazzo duro e pronto per accontentarti ce l’ho io. -Fiamma si inginocchiò e prima di prendere la posizione a pecora mi sfiorò l’uccello con le labbra e mi strizzò l’occhio provocandomi ulteriormente.Inizialmente gli riservai lo stesso trattamento di mia moglie, quando versai lo champagne sul culo ed iniziai a berlo usando la lingua in ogni punto delicato, la sentii mugolare come una gattina in calore, gli infilai la lingua nella figa e fui subito investito da un fiume di umori, era basto accarezzargli il grilletto con la punta della lingua per fargli avere un orgasmo, mentre godeva riuscii a forzargli il buchetto con il dito mignolo, forse non si accorse nemmeno del dito tanto era infervorata nell’orgasmo che stava avendo.Sandra mi stava guardando anche con un poco di invidia, avrebbe voluto esserci lei al mio posto con la lingua sprofondata nella figa di fiamma, intanto giocava con i riccioli della sua patatina.Stella era come in trance, gli occhi sbarrati fissava il mio dito nel culo della sorella che roteava dentro di esso stimolandolo.Fiamma stava esaurendo l’orgasmo continuando ad ansimare per il mio dito instancabile, decisi che era il momento giusto, innaffiai l’uccello con lo champagne e lo puntai sulla rosellina del culo dopo aver tolto il dito, prima di affondare il colpo decisivo gli infilai il collo della bottiglia nella figa, lo accolse con un lungo sospiro e lei stessa prese la bottiglia con una mano per masturbarsi.Spinsi con decisione l’uccello per vincere la sfida inculando Fiamma e salvando il mio culo, non riuscii a forzare l’orifizio, provai ad aprire la strada con un dito più grosso del mignolo ma non riuscii nemmeno in questo, il dolore che provava gli fece contrarre i muscoli dell’ano rendendo vano ogni mio tentativo.Innervosito e con l’uccello sempre più duro e dolorante per il lungo periodo di attesa per sfogare il desiderio represso, diedi una forte pacca al sedere di Fiamma che gli fece perdere l’equilibrio, cadde sul letto con ancora la bottiglia infilata tra le gambe, rideva divertita per essere riuscita ad impedirmi di sodomizzarla, il poco champagne rimasto nella bottiglia si riversò nella vagina colando poi lungo le cosce misto ai suoi umori, Sandra si precipitò ad assorbire il vino aromatizzato, dopo poche leccate alle cosce stava praticamente bevendo direttamente dalla coppa formata dal sesso di Fiamma, era così insistita quella manovra che ben presto un altro orgasmo scosse il corpo di Fiamma, per la prima volta vidi che le due gemelle si toccavano nelle parti intime che prima, per pudore, non avevano nemmeno sfiorato, Fiamma con una mano cercava di infilare un dito nella figa di Stella che non opponeva resistenza mentre lei titillava i capezzoli della sorella, diedi lo stop al loro divertimento:- Mi sembrate tre baldracche, non è leale quello che state facendo, io ho ancora una possibilità di riuscire a sverginare un culo prima che voi tre troie vi facciate il mio. -Sandra abbandonò il succoso calice di Fiamma, che peraltro aveva già goduto di un orgasmo:- E’ passato alle parole pesanti “baldracche,troie” segno che sente in pericolo il culo. -Mi pentii subito di aver esagerato nel lamentarmi, così facendo avevo evidenziato la mia paura, guardai Sandra per scusarmi, mi sorrise come per farmi capire che faceva il tifo per me, ripresi coraggio:- Vado a prendere un’altra bottiglia di champagne. -Quando fui in cucina, oltre a stappare una nuova bottiglia di vino, spalmai il mio uccello con dell’olio d’oliva per renderlo scivoloso al massimo, lo unsi per bene e il leggero massaggio, sembrava che mi stessi facendo una sega, servì anche ad alleviare il dolore per il troppo tempo che era duro in attesa di sputare schizzi di sperma.Tornai in camera con la determinazione di vincere il culo di Stella, le mie tre contendenti stavano parlando tranquillamente, ordinai immediatamente a Stella di prepararsi.Un poco impaurita dal mio tono perentorio si spostò in mezzo al letto camminando sulle ginocchia, prima che assumesse la posizione della pecorina gli passai la bottiglia dello champagne:- Bevi una sorsata. -Stella bevve solo un piccolo sorso, la ripresi:- Non ti ho detto di assaggiarlo appena. -Mi guardò sorridendo maliziosamente:- Mi vuoi fare ubriacare? — No voglio solo allargarti questo bel culo. -Nel riprenderla gli diedi una pacca sul culo prendendo una chiappa e stringendola forte, Stella riportò la bottiglia alla bocca ed io la bloccai costringendola a bere molto più di quanto volesse, buona parte del vino non riuscì a deglutirlo e gli colò sulle tette per proseguire fino ad arrivare sulle cosce, lasciai la bottiglia per dedicarmi a succhiare i capezzoli intrisi di vino, li titillai con la lingua aggiungendo piccoli morsi, mi alternai ora ad una ora all’altra tetta.Insinuai la mano che tenevo sul culo tondo e sodo nel solco accarezzando e strusciando le zone più sensibili, Stella vibrava come una corda di violino, spostai la mano dal culo alla passera, come gli infilai un dito sospirò e si piegò leggermente in avanti, era bagnata fradicia come una cagna desiderosa del sesso del maschio, la troietta voleva un altro orgasmo ed io ero disposto a darglielo ma solo nel momento in cui sarei stato pronto a infornare il biscotto.Appoggiai la bocca alla sua per fargli aumentare il desiderio, con la lingua cercai di forzare le labbra che dopo una piccola resistenza si dischiusero, le nostre lingue si intrecciarono e si scambiarono i caldi e lascivi umori, sentivo il sapore del desiderio nella sua bocca, decisi che era il momento di tentare il tutto per tutto, o il suo culo o il mio.Mi staccai da lei e gli ordinai di mettersi in posizione come avevano fatto Sandra e Fiamma prima di lei.Mentre Stella eseguiva il mio ordine vidi che Sandra e Fiamma si stavano facendo un ditalino a vicenda mentre guardavano molto interessate i miei armeggi.Stella era a carponi, mi misi al suo fianco e ripresi il lento e dolce massaggio al culetto, feci scorrere la mano nel solco solleticando il buchetto e spingendomi fino ad infilare le dita nella figa che era un vero lago di umori, uno due colpetti sul clitoride e subito fuori per tornare sul culo, cercavo di portarla al limite della sopportazione, volevo che esausta dal desiderio mi implorasse di chiavarla.Il mio viso era a contatto con il suo e gli sussurravo parole eccitanti alternandole a sapienti colpi di lingua sul lobo dell’orecchio e nel padiglione auricolare:- Ti piace puttanella? Lo sento sai che hai voglia di farti chiavare dal mio cazzone. — Si ho tanta voglia di sentire dentro di me un vero cazzo. — Sai è molto meglio di quello di gomma che ti ha infilato mia moglie. — Dai fammelo provare, trombami che voglio godere. — E tu cosa mi dai in cambio? — Non ho niente da darti. — Si che ce l’hai, — Cosa? — Il culetto, dammi il culetto e godrai ancora di più che a scopare. — Non lo so se devo. — Ora ti faccio godere come non lo hai mai fatto, poi deciderai se darmi il sederino o no. -Mi spostai alle sue spalle per baciargli le chiappe ed arrivare a lambire con la lingua la rosellina e dedicarmi poi alla fighetta che colava abbondanti umori sulle cosce, bevvi golosamente parte di quel nettare prima di solleticare il grilletto con la lingua, cercai di non esagerare per non farla godere prima di quando avevo preventivato.Sandra e Fiamma stavano godendo del loro orgasmo reciproco, oltre ad avere le dita impegnate nella figa dell’altra si stavano baciando intrecciando le lingue in giochi armoniosi.Insalivai abbondantemente il buchetto di Stella ed inumidii il dito medio con gli umori della sua vagina dopo aver solleticato ancora una volta le grandi labbra, riuscii ad infilare il dito lubrificato nell’ano senza trovare eccessiva resistenza, infilai un dito dell’altra mano nella figa ed aggiunsi subito un secondo dito, muovevo le mani alternativamente, quando spingevo a fondo le dita nella figa retrocedevo con il dito nel buco del culo e viceversa, la stantuffai per poco, era così carica che stava per esplodere, senza togliere le dita da quel lago di piacere mi alzai in piedi sul letto e appoggiai la grossa e rossa cappella dell’uccello al mio obiettivo senza però cercare di forzare l’entrata, aumentai il ritmo delle dita intorno al grilletto, Stella era in estasi, dalla sua bocca usciva ogni sorta di ansimo e mugolio.Nello stesso momento che sentii uno spruzzo più caldo sulle dita con il clitoride vibrare come un diapason accompagnato da un urlo e un sospiro di sollievo, spinsi con tutta la forza in avanti il bacino riuscendo con il colpo decisivo a sfondargli il culo favorito dall’oliatura praticata all’uccello, i suoi ansimi di piacere si trasformarono in un disperato urlo di dolore, cercò di divincolarsi ma la mia presa salda ai fianchi glielo impedì, iniziai subito a pompare con calma per lasciare che l’ano si dilatasse e rilassasse, Stella non smetteva di lamentarsi per il dolore, venne in mio aiuto Sandra che si intrufolò sotto di lei con una sapiente opera di lingua nella passera ancora bollente e vogliosa alleviando il dolore al posteriore, non ci volle molto perché il tono dei suoi urli si trasformassero dal dolore al piacere, anche Fiamma volle partecipare a far godere la sorella, si impossessò delle tette e gli succhiò e tormentò i capezzoli.Stella sentitasi al centro dell’attenzione fu presa dalla frenesia sessuale e incitava a non fermarsi:- Godo, godo, godo e voglio godere di più, ancora di più. -Stavo sborrando un’enormità di sperma da troppo trattenuta, non mi fermai dopo avergli riempito l’intestino, continuai a stantuffarla nel culo con maggior vigore, sentivo il mio uccello immerso nel mio sperma che non aveva perso che una minima parte del suo vigore.Sandra lasciò il compito di slinguare la figa di Stella a Fiamma che si dedicò subito con diligenza ad aumentare il piacere della sorella, non tralasciando di palpare e strizzare le mie palle che sbattevano sul culo di Stella nel mio pompare frenetico.Ceduto il posto a Fiamma, Sandra si spostò in avanti mettendo la sua patatina, desiderosa di godere, appoggiata al viso di Stella che inizialmente si ritrasse, ma Sandra gli prese la testa con una mano riportandogli il viso a contatto con il suo cespuglio, a Stella non restava che accontentarla lavorando di lingua, ma Sandra non si accontentò di essere servita a puntino, riprese il fallo di lattice e dopo avergli staccato la cintura lo indirizzò alla figa di Fiamma, la puttanella appena percepì cosa si stava infilando tra le sue gambe, le divaricò per favorire la penetrazione.Stella stava avendo un altro orgasmo con Fiamma avvinghiata maggiormente per bere il nettare della sorella, anche io stavo per avere un’altro orgasmo preceduto da Sandra che manovrava la testa di Stella sul suo sesso, era uno dei suoi orgasmi violenti, a volte capitava a Sandra di avere la necessità di insultare il partner e vomitare volgarità:- Troia rotta in culo leccami la figa puttana, tua sorella ti lecca la figa con un cazzo piantato nella fregna, siete due gemelle troie. -Dal mio uccello iniziò ad uscire un’altra scarica di sperma, non lasciai che si scaricasse ancora nel culo di Stella, lo sfilai dal caldo foro per farlo abboccare a Fiamma, parte degli spruzzi la colpirono in pieno viso ma i seguenti furono preda della sua bocca golosa.Fiamma era sdraiata tra le mie gambe con in bocca il mio uccello che scaricava le ultime gocce di sperma succhiate avidamente mentre manovrava lei il cazzo di lattice che Sandra gli aveva infilato tra le gambe, iniziò a godere muovendolo freneticamente e Sandra prese Stella, liberata dalla mia morsa, per i capelli per spingerla a pulire il viso della sorella sporco del mio sperma:- Pulisci con la lingua la puttana che sta facendo un pompino a mio marito. -Effettivamente Fiamma era passata dalla pulizia ad un vero e proprio pompino, Stella un poco riluttante raccolse con la punta della lingua quel liquido che non aveva mai assaggiato, gli risultò gradito e con poche lappate ripulì il viso della sorella, non contenta cercò di contendere il mio uccello alla gemella cercando di scansarla, si divertirono a passarsi il cazzo di bocca in bocca, le loro tette si sfregavano tra loro, dovevano anche provare piacere, presi una tetta di Fiamma con una mano e una di Stella con l’altra mano, due tette di due ragazze diverse ma era come avere tra le mani le tette di una donna sola tanto erano perfettamente uguali.Sandra per un po’ stette a guardare quella scena che aveva provocato, poi prese la bottiglia dello champagne, ancora mezza piena, si mise in piedi davanti a me che ero in ginocchio, mi offrì la figa da baciare mentre faceva colare il vino che si versava sulle tette, arrivai con la lingua facilmente al clitoride gonfio di voglia e lo titillai mentre il vino scorreva sulla mia bocca, ma in maggior parte colava sulle cosce come se stesse pisciando ricadendo sul corpo delle gemelle sdraiate sotto di noi.Le due puttanelle si davano il cambio tra il continuare a farmi il pompino e bere il vino sostituendomi nello slinguare Sandra, cedetti completamente il campo a Fiamma che lasciò alla sorella il compito di finire il pompino, Sandra si inginocchiò per favorire il lavoretto di Fiamma e poter scambiare con me un lungo e caldo bacio e arrivare contemporaneamente all’orgasmo.Non fu un orgasmo lungo anche se intenso, al termine ci spostammo per lasciare libere le due gemelle che restarono sdraiate a guardarci sorridenti, Sandra le interrogò:- Come vi è sembrata la serata? — Cazzo una vera figata, non avevo mai goduto così tanto come questa sera, avevo capito quando mi hai invitato a cena che dovevi essere una bella porca e ti sarebbe piaciuto sbattermi, ma non pensavo che fossi così perversa. -Fiamma si era espressa nei suoi modi naturali, mi aspettavo che Stella avesse conservato la sua timidezza nei confronti del sesso, invece:- Sono diventata una puttana e sono contenta, se penso quanti ragazzi volevano donarmi il suo uccello pulsante da succhiare o sbattermelo dentro che ho rifiutato, mi viene da piangere, ma da oggi non ne lascerò perdere più nemmeno uno, tutti i cazzi che mi capiteranno a tiro non potranno scappare. -Sandra sorrise, era riuscita nel suo intento, a lei piaceva quando riusciva a rendere troia una ragazza “per bene”:- Vi manca ancora una cosa però ragazze. — Che Cosa? -Chiesero stupite in coro:- Io e mio marito vi chiediamo un regalo. — Vuoi che ti lecchi ancora la figa mentre mia sorella fa un altro pompino a tuo marito? .- No! Voglio che voi due vi lecchiate la patatina in un bel 69 mentre noi vi guardiamo. -Fiamma e Stella si guardarono in viso, scoppiarono in una risata:- Non l’abbiamo mai fatto tra di noi ma rimedieremo da oggi in avanti. -Fiamma aveva appena terminato di rispondere che Stella gli si era già rovesciata sopra di lei affondando la lingua nel sesso della sorella che fece altrettanto, si davano da fare con gusto lasciando presagire che da quel momento in avanti si sarebbero dedicate maggiormente a darsi il piacere reciprocamente recuperando il tempo perso.Io e Sandra seduti al loro fianco guardavamo quei due giovani corpi identici divertirsi anche per noi:- Ti è piaciuto farti il culo di Stella? — Certamente, ma anche tu ti sei divertita quando l’hai sverginata. — Ho provato un piacere immenso. — Toglimi una curiosità, tu sapevi che Stella avrebbe abbassato la guardia a sufficienza da lasciare che io potessi incularla? — Ne ero quasi certa ma sapevo che tu dovevi metterci del tuo per riuscirci. — E se non ci fossi riuscito mi avresti infilato veramente quel cazzo nel culo? — Se io avessi ceduto al tuo tentativo su di me avresti avuto il coraggio di infilarmi il tuo pisellone nel mio culetto? — Si! Era quello che volevo. — Uguale avrei fatto io. — Allora ho corso un bel rischio. — Si e no, ti faccio una proposta, io ti do il culo se tu mi dai il tuo da allargare con il cazzo che mi hai portato da Parigi. — Mi chiedi un prezzo molto alto. — Uguale a quello che tu chiedi a me. — Ma tu sei una donna. — Perché voi uomini dovete sempre pensare che qualsiasi buco di noi donne è fatto per infilargli il vostro uccello, il nostro culo è uguale al vostro. -Le due gemelle stavano godendo gemendo e ansimando, al termine si sciolsero e si buttarono su di noi per baciarci e ringraziarci per quello che avevamo fatto per loro. Fiamma fu assunta nel grande ipermercato dove mia moglie era diventata una dirigente, capitava spesso che Sandra mi raccontasse di come aveva passato dei bei momenti tra le gambe di Fiamma, o nel suo ufficio o nel bagno, dopo ogni racconto mi faceva un pompino e diceva:- Questo te lo manda Fiamma. -Invece Stella prese un’altra strada, Fiamma ci diede sue notizie saltuariamente, dopo la laurea era stata in Inghilterra per uno stage, con il trasferimento di Fiamma in un’altra città perdemmo i contatti.Sandra non ebbe più occasione di incontrarle, mentre io incontrai Stella per uno strano caso del destino sei anni dopo i fatti appena raccontati, non posso anticipare in che occasione successe, è un’altra storia.
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