Seguito dalla XI parte.Nel prepararci per la serata dovevamo decidere che tipo di abbigliamento mettere, io ero per abiti formali consoni ad una serata con amici, Sandra era d’accordo ma obiettò:- Mi sta bene per la parte esteriore, ma sotto cosa dici di mettere o non mettere? — Mutande e reggiseno per te, non vorrei che ti giudicassero sfrontata a presentarti quasi nuda. — Tu pensi che conoscendo Janine la serata non finirà con un po’ di sesso? — Ne sono quasi sicuro che finirà in quel modo, e non mi dispiacerebbe affatto. — Nemmeno a me dispiacerebbe, sarà l’aria trasgressiva di Parigi, ma io una bella scopata me la farei molto volentieri. — Con me sicuramente. — Chi lo dice, se Andrea è il mio tipo non è detto, tu hai provato diversi tipi di patatine, voglio assaggiare anche io qualche salsiccia nuova. — Questo esula dai nostri patti, non puoi. — E’ vero. E se io ti dicessi che in cambio di una scopatina con Andrea ti concedessi finalmente il culetto? -La proposta mi attirava molto, fui combattuto tra il lasciare che un altro randello profanasse la sua fighetta ed avere in cambio il suo culetto ancora vergine, oppure rinunciare al sogno della vita che mi accompagna da venti anni ma essere ancora l’unico uomo ad avere intinto il biscotto nella sua fighetta.Mentre mi lambiccavo per prendere una decisione, Sandra si era spogliata e potevo, per l’ennesima volta, valutare come fosse ancora molto bella e desiderabile, lo sguardo cadde inevitabilmente sul culetto, lo desideravo molto, ero ancora assorbito nei miei pensieri e Sandra mi sollecitò a rispondergli:- Hai deciso cosa preferisci? Il mio sederino o l’esclusiva della patatina? — Li vorrei entrambi. — Non puoi golosone, devi scegliere, o questa… -Si era messa la mano sulla topa divaricando le grandi labbra con due dita messe a V:- …oppure questo. -Si voltò di spalle spingendo in fuori il culo e darsi una piccola pacca su una chiappa, a malincuore dovevo scegliere:- Io ti voglio bene e voglio che tu sia solo mia, posso sembrarti egoista ma è l’istinto naturale del maschio. -Sandra sorrise e si avvicinò per baciarmi, la strinsi a me facendogli sentire l’inizio della mia erezione, le mani scesero ancora una volta sull’oggetto del mio desiderio, la ribaltai sul letto, era già nuda ed io indossavo solo le mutande, ci sarebbe voluto veramente poco per una sveltina, ma lei si divincolò:- Sono contenta perché mi hai dato la risposta che io volevo sentire, ma adesso non si scopa, ti sei già sfogato questa mattina e sicuramente dovrai ripeterti questa sera, non voglio che tu mi faccia fare brutta figura spompandoti subito. — Non è mai successo e ne ho fatte di peggio. — Ma allora eri più giovane pisellone. -Mi rialzai a malincuore con l’uccello che aveva raggiunto una buona quota di erezione, gli diedi un consiglio per come vestirsi per la serata:- Perché non indossi quel modellino che ti ho preso oggi da Janine? — Quello con il cazzino? — No stupidina, quello rosso che ho scelto io. — Indossare quello ed essere nuda sotto il vestito è uguale. — Ma a me piace sapere che sotto non hai quasi niente, mi eccita anche se qualcuno riesce a sbirciare oltre il lecito. — Va bene ti accontento, però tu indossi quel perizoma che ho scelto io. — Non essere ridicola, sapendo che sei quasi nuda sotto mi tirerà l’uccello tutta la sera e quel coso non è abbastanza grande per contenerlo. — Tu hai scelto la mia biancheria intima ed io scelgo la tua. -Finimmo così la discussione in parità, sopra il perizoma indossai i soliti pantaloni giacca e cravatta, mentre Sandra scelse una minigonna rossa con ampio spacco sulla coscia destra, calze autoreggenti nere e una camicetta bianca molto attillata con i primi bottoni slacciati per mostrare una buona parte di seno a malapena coperto dal reggiseno rosso, i capezzoli si evidenziavano sotto la camicetta, appena si sarebbero eccitati avrebbero fatto bella mostra di se con il rilievo sul leggero tessuto, raccolse i capelli dietro la nuca evidenziando il bel ovale del viso, mi imbambolai a guardarla, era bellissima, lei mi sorrise riportandomi alla realtà:- Uuuh uuuh, ci sei ancora? -Mi scossi rispondendo:- Sei stupenda, starei tutta la sera a guardarti. -Si rimirò nuovamente allo specchio notando anche come quella minigonna modellasse alla perfezione il suo culetto:- Si! Questa sera mi piaccio, non so perché ma mi sento tanto troia. -Ci avviammo a prendere l’ascensore e scendere nella hall, trovammo un anziano signore davanti alla porta, attendeva che l’ascensore arrivasse al piano, quando entrammo ci chiese in inglese se eravamo diretti nella hall, risposi di si e pigiò il bottone corrispondente, l’ascensore non era molto veloce e per scendere al piano terreno dal dodicesimo piano avrebbe impiegato non poco.L’inglese adocchiava Sandra fingendosi indifferente, Sandra era di fronte a me e l’inglese al mio fianco, tutti e tre eravamo rivolti verso la porta, appoggiai una mano sul culetto di Sandra e lo massaggiai dolcemente, con la coda dell’occhio mi assicurai che l’inglese potesse vedere ogni mio movimento, strabuzzava gli occhi e deglutiva nervosamente, per sua fortuna l’ascensore arrivò a pianterreno prima che venisse colto da un infarto per l’emozione, appena la porta si aprì schizzò fuori sparendo ai nostri occhi.Sandra mi rimproverò per l’azzardo avuto nell’ascensore:- Cosa ti è venuto in mente di palparmi il sedere, se quel signore ti avesse visto che figura da zoccola mi avresti fatto fare. — L’ho fatto apposta per farmi vedere da lui e ti garantisco che ha visto tutto con una grande invidia di non essere lui il proprietario della mano sul tuo bel culetto. — Sei uno stupido, ti piace così tanto toccarmi il sederino davanti agli estranei? Non è la prima volta che lo fai. — E’ una forma di orgoglio maschile, è come se dicessi a tutti, guardate che bel culo ha mia moglie, solo io ne posso godere i favori. — Sei come un bambino che mostra agli amichetti il giocattolo più bello. -Chiesi al portiere di chiamarci un taxi e fummo serviti, al taxista diedi l’indirizzo dell’abitazione di Yvonne e Andrea con la preghiera di fermarsi lungo il percorso in un negozio di fiori per acquistare un mazzo di rose per Yvonne, il taxista mi rispose che ve ne era uno proprio nella via in cui ci dovevamo recare.Il cielo si stava oscurando, era in arrivo un temporale, le prime gocce d’acqua caddero appena entrammo nell’androne del vecchio palazzo in stile dove abitavano Andrea e Yvonne.Il portiere ci indicò la scala informandoci che le persone che cercavamo stavano al primo piano, suonammo il campanello sotto la targhetta che portava i nomi degli amici di Janine che venne ad aprirci la porta, indossava una lunga e ampia tunica nera, da come vidi il seno abbondante ballonzolare capii che era senza reggiseno, ci salutò con un bacio sulle labbra, sentii il sapore del suo rossetto, era dolcissimo come il caramello, i capelli che in mattinata avevo visto un poco disordinati, erano curati e ritinti del solito biondo platino, aveva trovato il tempo di passare dal coiffeur.Alle sue spalle comparve un’altra bionda, capelli lunghi e lisci, della mia stessa statura, circa 1,80 con minigonna blu molto corta e top di lustrini che copriva appena le grosse tette rotonde, fin troppo evidente che erano il risultato del chirurgo plastico e del silicone, anche il culo non era male, si poteva definire una bella donna trentacinquenne, unico neo le gambe un po’ troppo muscolose, pensai che fosse il frutto di attività sportiva giovanile.Pure lei, come Janine precedentemente, ci baciò sulle labbra mentre venivano fatte le presentazioni, la bionda era evidente che fosse Yvonne e ci invitò ad accomodarci, gli porsi i fiori che avevamo appena acquistato, Yvonne ci ringraziò dicendosi lusingata dell’omaggio floreale.Appoggiai sul tavolino davanti a noi la bottiglia di cognac:- Questa è per Andrea. -Yvonne ci guardò leggermente meravigliata:- Andrea sta finendo di vestirsi, ha appena finito di cucinare e adesso è davanti allo specchio, il tempo che ci passa davanti è eterno. -Qualche lampo accompagnato da tuoni ancora in lontananza annunciò l’avvicinarsi del temporale, Yvonne aveva ancora tra le mani il mazzo di fiori e li odorava deliziandosi del profumo.Sentimmo una voce femminile alle nostre spalle che salutava allegramente, sia io che Sandra ci voltammo incuriositi, una magnifica rossa dai capelli vaporosi e ricci, non molta alta, meno di 1,70 e vestita di un solo body molto trasparente, i capezzoli erano evidenti sulle tette di una normale seconda ma sicuramente naturali a differenza di quelle di Yvonne, anche il cespuglietto scuro era sufficientemente visibile solo leggermente velato dal body color visone, solo allora mi venne alla mente che il nome Andrea in Italia è unicamente maschile, ma in diverse nazioni è femminile, Janine fece ancora le presentazioni e si ripeté il rituale di baci e abbracci, Andrea era di una sensualità elevata, anche il profumo era molto sensuale anche se non seppi definirlo.Spiegammo l’equivoco in cui eravamo incorsi e giustificare la bottiglia di cognac, finì con una risata generale, Janine fece anche una battuta:- Certo Andrea per essere un uomo sei una gran figa. -Andrea contenta del complimento andò a sedersi sulle gambe di Janine e la baciò sulla bocca, non era un semplice bacio ma un vero bacio “alla francese” con due lingue che si scambiavano gli umori, guardai Sandra che sorrise sussurrandomi:- Scommetto che non hai ancora capito niente. — Janine è bisex, lo sapevo, Andrea o è anche lei bisex o lesbica. — Tutto qui quello che hai capito? -La guardai negli occhi perplesso come a chiedere cosa altro c’era da capire mentre Sandra sorrideva del mio imbarazzo, Yvonne richiamò le due ancora impegnate a baciarsi:- Voi due baldracche smettete di limonare che è ora di andare a tavola. -Andrea ci invitò a prendere posto a tavola mentre Yvonne si dirigeva in cucina, un lampo seguito da un forte tuono era il segnale che il temporale era oramai sopra di noi.Janine prese posto a capo tavola mentre io Sandra eravamo seduti uno a fianco dell’altra, Andrea prese posto di fronte a me mentre di fronte a Sandra vi era la sedia vuota che avrebbe ospitato Yvonne.Rispuntò dalla cucina Yvonne con un grande vassoio ricolmo di cibi sfiziosi, notai subito che non aveva più la minigonna, si era coperta con un piccolo grembiulino da cucina, si appostò al fianco di Sandra per permettergli di servirsi di ciò che desiderava dal vassoio che teneva in mano, si spostò poi al mio fianco e quindi alla mia destra da Janine, in quella posizione Yvonne mi voltava le spalle, aveva il culo scoperto, non indossava nulla sotto il grembiulino, da dietro tra le gambe vidi qualcosa pendere, guardai con più attenzione, sembravano due palle, come poteva essere possibile, mi rivolsi verso Sandra molto perplesso che mi sorrise con aria di compatimento, anche Andrea e Janine si accorsero del mio stupore, Sandra scosse il capo prima di intervenire:- Sei proprio un’anima candida, come è possibile non avere ancora capito che Yvonne è un trans. — Veramente non l’avevo capito, anzi l’avevo giudicata una bella donna. -Tutti risero e Yvonne si precipitò da me per baciarmi sulla guancia e ringraziarmi:- Grazie del complimento amore. -Durante la cena inevitabilmente il discorso prese una piega piccante, cominciai a sentire il mio uccello rialzarsi dal suo torpore, mi augurai che ci fosse un dopo cena all’altezza dei discorsi, mi sarebbe proprio piaciuto scopazzare Andrea mentre ero preoccupato per Sandra, un dubbio si era insinuato nella mia mente, il cazzo di Yvonne è attivo o un semplice accessorio per pisciare? Nel caso che fosse attivo non vorrei che lo infilasse dove solo io ho il diritto di entrare.Un nuovo lampo seguito da un tuono più forte fu la causa che fece piombare nel buio tutta la casa, era mancata la corrente e Janine ci rassicurò:- In questa zona succede spesso quando ci sono dei temporali, dobbiamo solo sperare che ritorni in fretta. -Sussultai nel sentire una mano depositarsi sulla mia patta a massaggiarmi l’uccello da sopra i pantaloni, la mano sconosciuta fece scorrere la cerniera per impadronirsi del mio uccello che era sfuggito dal piccolo perizoma ritrovando buona parte della sua erezione, una bocca calda lo avvolse e mi deliziò con sapienti colpi di lingua sul glande.Mi domandai di chi poteva essere la bocca che si stava prendendo cura del mio uccello, non poteva essere Sandra che sentivo al mio fianco, Janine fece scattare il suo accendino per alzarsi da tavola e sparire lasciandoci di nuovo al buio completo, restavano solo Yvonne e Andrea che non avevo notato se erano ancora di fronte a noi alla debole luce dell’accendino di Janine.Tornò Janine con due candele accese che depose sulla tavola, la fioca luce delle candele era più che sufficiente a farmi vedere che davanti a me e Sandra non c’era più ne Yvonne ne Andrea, guardai verso Sandra per interrogarla ma dai suoi mugolii capii che stava godendo, era chiaro che qualcuno gli stava riservando lo stesso trattamento rivolto a me.Ma chi mi stava facendo il bocchino? Andrea o Yvonne? Questo dubbio accelerò il mio orgasmo che mi fece riempire la bocca misteriosa con il mio sperma, infilai le mani sotto il tavolo per toccare la testa sconosciuta e capire dai capelli chi fosse la pompinara misteriosa, non feci in tempo ad arrivarci, si staccò dal mio uccello prima che io l’agguantassi.Rispuntarono dall’altro lato del tavolo sia Yvonne che Andrea contemporaneamente al ritorno della luce che illuminò di nuovo la casa, entrambe si passarono il dorso della mano sulla bocca per pulirla, il dubbio mi stava tormentando, non osavo rivolgere la domanda a loro perciò mi rivolsi a Sandra in italiano:- Mi hanno fatto un pompino. — Io ho ricevuto una leccata alla patatina veramente favolosa. — Ma chi è stato a fartela? -Se lei era riuscita ad individuare chi l’aveva deliziata, per deduzione avrei scoperto la mia pompinara:- Non ha importanza, l’importante che mi ha fatto godere. — Io invece vorrei saperlo. -Sandra si rivolse ai padroni di casa che ci avevano visto confabulare senza capirne il significato, nessuno di loro parlava italiano:- Mio marito è curioso e impaziente di sapere chi di voi due gli ha fatto il pompino. -Rispose Janine mentre Andrea e Yvonne si guardarono sorridendo:- E’ importante se è stata una o l’altra? Avete delle prevenzioni verso i trans? — Assolutamente no, mi è completamente indifferente la cosa, è mio marito che è curioso e non capisco nemmeno io perché. -Yvonne stava per prendere la parola ma Janine la anticipò:- Aspetta Yvonne, proponiamo un quiz al nostro ospite, spegniamo la luce e voi due gli fate un assaggio di pompino, vediamo se è in grado di capire chi è stata a farglielo poco fa, sei d’accordo? -La cosa mi allettava, male che andava ci guadagnavo un altro pompino:- Perché no? Sono quasi sicuro di riuscire a individuare la bocca misteriosa. -Intervenne Sandra:- Io so che è molto bravo a distinguere certi particolari, quindi direi di aumentare la difficoltà — In che modo pensi di aumentarne la difficoltà? — Se sei d’accordo Janine dovremmo unirci anche noi due al quiz, dovrà quindi individuare tutte e quattro le bocche che si alterneranno sul suo pisellone. -Tutte furono d’accordo, pensai di porre qualche obiezione al raddoppio della difficoltà ma ci ripensai cercando di portare a mio vantaggio la situazione:- Se identifico la bocchinara misteriosa cosa ci guadagno? -Le mie quattro avversarie si guardarono tra loro e si alzarono da tavola per riunirsi in un angolo della sala a prendere una decisione, terminato il conciliabolo vennero verso di me che le attendevo seduto a tavola, la portavoce era Janine:- Siamo disposte a fare una scommessa pesante, devi decidere tu se accettare o meno. — Sentiamo la proposta poi decido. — Se non individui la bocca incriminata hai perso in ogni caso e sarai il nostro schiavo per tutta la serata, contrariamente se sei così bravo da indovinare tutte e quattro le bocche sarai tu a decidere la nostra sorte e ti sarà concesso un desiderio su ognuna di noi. Accetti? -La proposta mi sembrava conveniente anche per la quasi certezza che avevo di identificare la dolce colpevole, qualche difficoltà in più a identificarle tutte:- Ok, accetto, però vi avviso che se vinco sarò molto esigente. — Anche noi lo saremo se vinceremo, non dubitare, in amore e in guerra nessuna pietà per gli sconfitti. -Andrea spense la luce e si disposero tutte e quattro dal lato opposto del tavolo, soffiarono sulle candele che erano ancora accese facendoci ripiombare nel buio assoluto.Un lampo del temporale che si stava allontanando illuminò per un attimo il locale dandomi la possibilità di vedere che erano sparite tutte e quattro, attesi con impazienza l’inizio della strana scommessa.Una mano mi afferrò l’uccello e lo stava segando per riportarlo ad una quota ideale per il pompino, mi concentrai sulle manovre che stavo subendo, la mano era decisamente femminile piccola e magra, scartai subito Yvonne che aveva le mani più grandi, mani da uomo, scartai anche Janine che aveva le mani grassocce, restavano Sandra e Andrea.La bocca misteriosa mi abboccò l’uccello completamente fino quasi alle palle per poi risalire con le labbra serrate alla cappella e circoscriverla con la punta della lingua, strinse la cappella tra le labbra per alcune pompate a bocca piena per poi ricominciare con il gioco precedente, erano le stesse manovre che aveva fatto la bocca malandrina, a questo punto scartai anche Sandra perché non mi aveva mai fatto un pompino in quel modo, decisi che doveva essere Andrea.Non terminò il lavoro portandomi all’orgasmo, cedette il posto alla seconda bocca, sentii una mano diversa impugnare la mia verga, era piccola e magra e leggermente più fredda della precedente, se i miei calcoli erano giusti, al pompino si stava esibendo Sandra, restai un po’ interdetto perché stava eseguendo le stesse manovre della bocca che l’aveva preceduta, ma optai per mia moglie forse tradita dalle mani sempre leggermente freddine, nemmeno lei mi portò all’orgasmo prima di cedere il posto alla terza bocca.Anche la terza eseguì le stesse manovre di bocca, si erano accordate per aumentarmi la difficoltà ed eseguire tutte il pompino nello stesso modo, cercai di concentrarmi maggiormente sulla bocca che stava operando in quel momento sul mio uccello, era leggermente più nervosa nei movimenti rispetto alle precedenti, non seppi a chi attribuire quella bocca, Yvonne o Janine? Anche il pompino al buio era stato fatto da una bocca piuttosto nervosa.La quarta ad esibirsi riuscii ad identificarla per le labbra più carnose rispetto a tutte le altre che l’avevano precedute, era sicuramente Janine, si attardò più delle altre a spompinarmi l’uccello pronto ad esplodere dopo un pompino a quattro bocche, riempii la bocca che si attardava sull’uccello con tutto il mio sperma, da quanto capii dai rumori provenienti da sotto il tavolo non aveva lasciato andato perso neppure una goccia.Una moltitudine di mani si dava da fare sul mio uccello, mi strizzarono le palle e mi costrinsero ad alzarmi leggermente dalla sedia per sfilarmi i pantaloni e il minuscolo perizoma, più di una lingua contemporaneamente si dedicò a ripulirmi delle ultime gocce di sperma, di colpo sparirono tutte lasciandomi libero e dopo qualche secondo si accese la luce, le mie quattro “nemiche” erano schierate davanti a me completamente nude.La prima era Janine più corpulenta rispetto alle altre con le grosse tette adagiate sul petto senza il sostegno dei suoi famosi reggiseno, il cespuglio folto e nero come piaceva a lei.La seconda era Andrea, la più piccola di statura e la più giovane delle quattro, il bellissimo viso con le maliziose efelidi erano perfette con le tette non grosse, una seconda dall’aureola rosa scuro e i capezzoli come due piccoli chiodi tanto erano aguzzi, il pelo del pube era la cosa più strana che avessi mai visto, il colore rossiccio, più scuro dei capelli, era rasato a forma di cuore con la punta rivolta verso il basso a contatto con la fessura tra le grandi labbra gonfie.La terza era Sandra, dieci anni più di Andrea ma ancora in grado di reggere il confronto, tette che riuscivano ancora a vincere la legge di gravità sostenendosi da sole e la passerina curata alla perfezione come sempre.La quarta era Yvonne, continuavo a chiamarla al femminile pur sapendo che non lo era, del resto avevo la prova tangibile davanti agli occhi, il suo uccello penzolava tra le gambe testimoniando più di ogni altra cosa la sua natura, le grosse tette al silicone dai capezzoli enormi formavano uno stridente contrasto.Janine mi distolse dalle mie osservazioni:- Stiamo aspettando le tue conclusioni, sei stato in grado di identificare l’ordine in cui ci siamo alternate sul tuo biscottone? -Lanciai un’occhiata maliziosa a tutte prima di dichiararmi, l’unico piccolo dubbio che mi era rimasto era tra la prima e la seconda, Andrea e Sandra, sparai la mia conclusione:- Tu Janine sei stata l’ultima, quella che ha gustato tutta la mia crema, la prima è stata… -Riflettei ancora un attimo prima di dare la risposta:- … Andrea seguita da Sandra e da Yvonne che è anche chi mi ha fatto il primo pompino. -Si guardarono stupite una con l’altra, era la conferma che le avevo azzeccate tutte, Sandra si mosse avvicinandosi a me:- Bravo pisellone non ne hai sbagliata una. Cosa desideri ora dalle tue ancelle? — Non lo so, devo ancora decidere. -Sandra mi aiutò a spogliarmi completamente, il mio uccello era a metà strada tra il riposo e la ripresa dell’erezione, mi condussero in camera da letto e mi fecero sdraiare su un letto enorme, più grande del normale, forse studiato apposta per le ammucchiate, loro quattro iniziarono a ballare intorno al letto con gesti sensuali per poi avventarsi contemporaneamente su di me riempiendomi di baci e di ogni sorta di delizia, Andrea mise la passera a due dita dalla mia bocca, la ricoprii di baci prima di penetrarla con la lingua, era fresca e profumata con la prima fuoriuscita degli umori segno della sua eccitazione, gli presi le tette piccole sode ed elastiche, i capezzoli erano turgidi e durissimi, ad ogni mia pressione con le dita ansimava, sentii il grilletto fremere ed aumentare di volume.Il mio uccello era finito nella bocca di qualcuno, non potevo vedere chi fosse e non sapevo nemmeno chi fosse a solleticarmi le palle con due mani, Andrea mi chiese a bruciapelo:- Mi vuoi chiavare? -Feci cenno di si con la testa, Andrea si spostò indietro per portarsi in corrispondenza dell’uccello, vidi che chi mi faceva il pompino era Sandra mentre Yvonne e Janine si stavano baciando con una mano sulle mie palle ed una sul culo di Sandra che stava anche segando Yvonne, era un trans ma gli tirava ancora bene il cazzo.Sandra lasciò libero il mio uccello per permettere ad Andrea di infilarselo a spegni candela, scivolò dentro senza il benché minimo sforzo, Sandra prese il posto che aveva prima Andrea e piazzò la patatina alla portata giusta della mia lingua, voltava le spalle ad Andrea che la abbracciò prendendogli le tette ed iniziando un su e giù lentissimo sul mio uccello, Sandra non riusciva a nascondere il suo apprezzamento sia per il mio lavoro di lingua che per i sapienti massaggi sulle tette operati da Andrea.Yvonne in piedi sul letto porse il suo uccello semi duro a Sandra da ciucciare, non si fece pregare e dopo averlo preso in mano segandolo con qualche colpo se lo infilò tutto in gola, ero geloso nel vedere Sandra per la prima volta con le labbra serrate su un uccello che non fosse il mio, nello stesso tempo quella scena mi eccitava esageratamente, Janine venne in suo aiuto a spompinare Yvonne mentre gli titillava i grossi capezzoli.Spostando un braccio mi trovai inavvertitamente tra le mani il folto pelo della figa di Janine, vi sprofondai dentro immediatamente prima due poi tre dita cercando e trovando il grosso clitoride da masturbare.Andrea attirò a se Sandra facendogli perdere la presa sull’uccello di Yvonne che restò preda unicamente di Janine, l’aveva attirata a se per cercare di unire la sua lingua con quella di mia moglie, erano molto scomode in quella posizione ma riuscirono ugualmente a intrecciarsi in un tortuoso bacio mentre entrambe raggiungevano l’orgasmo.Quasi inconsciamente avevo messo l’altra mano sul culo di Yvonne e l’avevo penetrato con due dita, appena me ne accorsi non le tolsi fino a quando non terminò l’orgasmo pilotato dal pompino di Janine che anche lei stava godendo per il mio ditalino, era il mio turno e riempii di sperma la figa di Andrea.Sandra e Andrea si lasciarono cadere sul letto continuando a baciarsi e a stuzzicarsi le tette a vicenda, Janine visto che il mio uccello era restato libero si precipitò a ospitarlo nella bocca per liberarlo dai residui di sperma e dagli umori lasciati da Andrea.Yvonne ancora una volta stava occupandosi del culetto di Sandra, lo baciava e lo succhiava particolarmente in prossimità della rosellina.Ribaltai Janine per salirci sopra sedendomi quasi sul ventre:- Vieni più avanti che ti faccio una spagnola. -Mi aveva letto nel pensiero, era quello che volevo fare, mi spostai in avanti a far adagiare l’uccello tra le sue grosse tette, Janine fece compressione con le mani sulle tette per avvolgere completamente l’uccello, sentii due strane protuberanze pressarmi la schiena, mi voltai quel tanto per vedere che era Yvonne alle mie spalle intenzionata ad infilare il suo cazzo nella figa di Janine e mi pressava la schiena con le tette siliconate, iniziò a pompare costringendomi quasi al suo ritmo, non mi dispiaceva il contatto con quelle strane tette, intanto Yvonne perlustrava tutto il mio corpo con le mani soffermandosi sui capezzoli che tormentati mi provocarono piccoli brividi, si spostò poi sul mio culo cercando di intrufolare un dito, senza riuscirci, nel mio buchetto più inviolato di quello di Sandra.Andrea e Sandra si unirono a noi mettendosi al fianco di Janine, una per parte, si dedicarono ai grossi capezzoli turgidi, abbandonavano a turno le tette di Janine per portare la loro lingua sulla mia cappella che spuntava a ritmo sostenuto dalla massa delle tette di Janine che ne approfittava per incrociare la propria lingua con quella dedicata alla mia cappella.Presi con una mano le tette di Sandra e con l’altra quelle di Andrea fin quando quest’ultima cambiò posizione per mettersi quasi seduta sul viso di Janine stando di fronte a me, aveva lasciato lo spazio sufficiente per permettergli di arrivare con la lingua a lambire la sua figa gocciolante umori.Sandra non aveva più spazio per occuparsi delle tette di Janine e si alzò in piedi sul letto mettendosi tra me e Andrea, mi porse la sua fighetta da leccare lasciando che Andrea alle sue spalle si dedicasse al culetto, aveva la patatina umida e vogliosa, si divaricò le grandi labbra con le mani per favorirmi nel raggiungere il grilletto, quando sentì arrivare lo stimolo dell’orgasmo si liberò della pressione esercitata da me ed Andrea per ritornare subito a parti invertite, ora io avevo lo stupendo culetto di Sandra e Andrea la figa grondante umori.Raggiunsi immediatamente il centro del solco tenendo divaricate le chiappe con le mani intrufolai la lingua nel buchetto più che potei, quando la sentivo fremere per l’avvicinarsi dell’orgasmo staccava il viso di Andrea dalla patatina lasciandomi però continuare a leccargli il buchetto.Yvonne che continuava a pompare Janine si strinse ancora più forte a me baciandomi sul collo e penetrandomi il padiglione auricolare con la lingua, ansimava e sbavava parole incomprensibili, sfilò il cazzo dalla calda e umida figa di Janine per appoggiarlo sul mio culo e finire di godere spruzzandomi tutto il suo sperma sul fondo schiena.Andrea era anche lei all’orgasmo sotto il sapiente slinguamento di Janine sul clitoride, Sandra non trattenne più l’orgasmo e lasciò che i suoi umori si riversassero nella bocca avida di Andrea, Yvonne infilò di nuovo l’uccello nella figa di Janine per poter dare quegli ultimi colpi che la fecero godere e urlare mentre si scuoteva come un’indemoniata, la zittii con uno spruzzo violento di sperma che la colpì in pieno sul viso e parte nella bocca aperta, deglutì immediatamente per abboccare tutto il mio uccello e ricevere il resto, non molto per la verità, del mio orgasmo sotto forma di sperma.Yvonne mi ripulì dal suo sperma succhiandolo e leccandolo, mi piacque sentire la lingua rasposa sulle natiche e insinuarsi nei punti più sensibili come il solco e in prossimità del foro anale,Andrea e Sandra, ancora una volta insieme, si dedicarono a rimuovere gli schizzi del mio sperma rimasti sul viso di Janine, mi lasciai cadere sul letto seguito da Yvonne che si mise al mio fianco, Sandra, Andrea e Janine si sedettero sul bordo del letto scambiandosi bacietti, c’era stata subito una forte attrazione tra Sandra e Andrea, lo feci notare a Yvonne:- Non hai notato come mia moglie e Andrea si cerchino sempre. — Andrea è un puttana, appena sente l’odore di un bella figa di suo gradimento non riesce a trattenersi. — Anche mia moglie preferisce la figa al cazzo. — A me invece piace questo delizioso bastoncino lecca lecca. -Prese con due dita il mio uccello e ci giocherellò con il risultato di rivitalizzarlo, sicuramente era quello che desiderava, lo lasciai fare, non mi dispiaceva affatto.Decisi che era giunto il momento di far valere il diritto della mia vincita:- Per concludere la bella serata credo che sia un mio diritto chiedere il pagamento della mia vincita. -Tutte mi prestarono la loro attenzione e solo allora mi accorsi che Sandra si stava gustando due dita nella figa, uno era di Andrea e l’altro di Janine, il doppio ditalino che stava subendo, a giudicare dall’espressione del suo viso, gli piaceva enormemente e sembrava sull’orlo di un nuovo orgasmo, lei stessa aveva le mani impegnate, due dita di una mano davano lo stesso piacere che provava lei alla amata Andrea, mentre l’altra mano era quasi totalmente sprofondata nel sesso di Janine, ritrassero le mani come se le avessi scoperte a rubare la cioccolata, Andrea chiese quale fosse la mia richiesta:- A me piacerebbe concludere facendo alloggiare il mio scettro fra due dolci colline morbide. — Se vuoi un’altra spagnoletta devi scegliere tra me e Yvonne perché Sandra e Andrea hanno le tette troppo piccole.- Janine mi aveva strizzato l’occhio nel rispondere:- Non intendo quello, è un mio diritto chiedere che una di voi mi conceda il culetto. -Rispose ancora Janine:- Devi solo scegliere allora, ne hai a disposizione tre già avvezzi a questo piacere ed uno ancora vergine. -Si girò mettendosi in ginocchio con la testa sul letto ed il culo invitante rivolto verso l’alto, Yvonne si precipitò al suo fianco imitandone la posizione, guardai Sandra, il suo sorriso era forzato, temeva che avessi scelto il suo culo che desideravo da molto, tardò a mettersi in posa come Janine e Yvonne, Andrea la prese per un braccio e la invitò a seguirla sistemandosi al fianco di Yvonne.Davanti ai miei occhi avevo quattro culi invitanti, mi avvicinai a quella strana mostra e appoggiai le mani sulle chiappe di Janine, le accarezzai facendo scorrere nel solco le mani fino a trovare il foro centrale, feci scivolare dentro due dita senza alcun problema, sapevo quanto gli piaceva essere sodomizzata avendolo già provato, dopo averle fatto provare qualche brivido gli diedi una pacca sul sedere e mi spostai di fianco sul culo di Yvonne.Il culo di Yvonne poteva benissimo essere messo alla pari con quello di una donna come bellezza, morbido e sodo nello stesso tempo mi faceva una strana sensazione palparlo, mi creava uno strano stimolo all’uccello, fui tentato di piantargli subito il cazzo nel culo ma passai oltre.Dopo Yvonne c’era Andrea, un bellissimo culo bianco come il latte, leggermente inferiore solo a quello di Sandra, con le mani assaporai il velluto della pelle sulle chiappe, penetrai nel solco con tutta la mano indirizzandomi sulla rosetta, spinsi dentro un dito trovando un minimo di resistenza, Andrea emise un gridolino e si scosse emettendo piccole esclamazioni tra il piacere e il fastidio, pensai che non fosse una pratica a cui si dedicava molto, mossi delicatamente il dito nel suo sfintere mentre con l’altra mano infilai due dita nella figa, emise un sospiro di sollievo, sentii il grilletto vibrare, avrei dovuto smettere perché quelle mie piccole manovre l’avevano portata sulla soglia dell’orgasmo ma non mi sembrava giusto lasciarla così con il desiderio lasciato a metà, impiegai pochissimo a farla sbrodolare di piacere, si lasciò cadere sul letto contenta e sorridente, il suo sguardo cercò quello di Sandra che lo ricambiò e si spostò per baciarla sulla bocca.Mi spostai davanti all’oggetto del mio desiderio che la sua proprietaria stava ancora intrecciando la lingua con quella di Andrea, da parecchi anni il mio sogno era di spingere il mio uccello in quello stretto buchetto vergine, Sandra me lo aveva sempre negato ed aveva sempre dichiarato che non sarebbe mai successo, ora avevo l’occasione di esaudire il mio grande sogno, appoggiai le mani sul culetto rotondo e sodo, lo accarezzai e percorsi il solco diverse volte prima di fermarmi in prossimità del buchetto, lo solleticai come piaceva a lei e cercai di forzarlo con il dito mignolo, Sandra era tesa e sentii i muscoli dell’ano serrati come una morsa, per forzarlo dovetti fare molta forza e riuscii ad infilargli solo la prima falange, tolsi quasi subito il dito, massaggiai ancora un poco il culo e sputai sulla rosellina per renderla più scivolosa, puntai la cappella rossa e gonfia di desiderio per riuscire finalmente a violare quel buco che mi era stato sempre negato, feci un leggera pressione, Sandra era ancora più tesa e in quel momento sarebbe stato difficile far passare uno spillo, non avevo intenzione di approfittare dell’occasione, volevo solo scherzare alle spalle di Sandra. La mia preferenza tra quei quattro culi era senza dubbio di farmi quello di Sandra, ma sarebbe stato come obbligarla a darmelo in forza del gioco fatto, non era così che lo desideravo, volevo che fosse lei spontaneamente a donarmelo.Le nostre amiche avevano assistito senza commenti al mio gioco, Andrea e Yvonne avevano saputo in quel momento da Janine che Sandra era ancora vergine nel culetto, ai loro occhi sembrava che avessi scelto di allargare il culo di mia moglie, non era così.Presi tempo per decidere quale prendere tra il culo di Andrea e quello di Yvonne, entrambi mi attizzavano anche se per motivi diversi, misi sul piatto della decisione chi delle due avrebbe gradito maggiormente la mia trapanazione.La decisione cadde obbligatoriamente su Yvonne, diedi una pacca sul culo di Sandra e la lasciai per spostarmi quel tanto che bastava per tornare sul culo di Yvonne che emise un gridolino di gioia:- Voglio il tuo culo Yvonne. -Guardai Sandra che mi sorrideva sollevata dal pericolo scampato, Janine si diede subito da fare per insalivare il buco del culo di Yvonne mentre Andrea si occupò del mio uccello insalivandolo per bene con un principio di pompino.Yvonne si mise in posizione, come avevo già constatato aveva un bel culo e se non fosse stato per quel pendaglio tra le gambe avrei detto che era un bel pezzo di gnocca, la presi per i fianchi mentre Sandra mi metteva il cazzo nella posizione migliore per infilarlo nello scuro orifizio, spinsi leggermente e superai il primo ostacolo senza trovare la minima resistenza, spinsi a fondo e fui dentro con tutto l’uccello, Yvonne emise gemiti e gridolini, mi assestai bene aspettando qualche attimo che i muscoli interni dell’ano si distendessero ed iniziai a pompare.Sandra si chinò e baciò Yvonne sulla bocca intrecciando le lingue, come si staccarono Yvonne si rivolse a lei:- Amore fammi un pompino mentre tuo marito mi sfonda il culo. -Sandra strisciò sotto di lei e prese in bocca il suo uccello che penzolava tra le gambe, stantuffando le mie palle sbattevano sul culo di Yvonne a due dita dal viso di Sandra, la vidi ingoiare golosamente quell’uccello non completamente duro, ancora una volta fui geloso nel vedere un cazzo non mio nella piccola bocca delicata di Sandra, mi infastidiva e eccitava nello stesso tempo.Andrea si distese di fianco a Sandra mettendo la testa dove lei aveva i piedi e viceversa, incrociarono le gambe per far combaciare le loro fighe e strusciarle una contro l’altra, Janine si sdraiò al loro fianco tenendo le braccia larghe arrivava comodamente sia alle tette di Sandra che a quelle di Andrea, si divertiva a tormentare i capezzoli già turgidi, si piegò in avanti sprofondando il viso nelle due fighe struscianti, riusciva ad infilarsi con la lingua ora in una ora nell’altra.Andrea ricambiò spingendo una mano tra le gambe e infilando tutta la mano nella larga figa di Janine, Andrea aveva mani piccole ma mi meravigliai ugualmente per la capienza della figa di Janine e per la violenza con cui Andrea muoveva tutta la mano dentro lei.Sandra, eccitata maggiormente dallo sfregamento della figa di Andrea e dalla lingua guizzante di Janine, succhiava e lappava il cazzo di Yvonne con più gusto, vedevo la sua bocca ingoiare quel piccolo uccello semi duro sotto il mio cazzo che entrava ed usciva dal culo di Yvonne, lo titillava sulla cappella con la punta della lingua, dovette tenerlo con una mano quando si avvicinò all’orgasmo ed era finalmente completamente duro.Lasciai i fianchi di Yvonne per spingere le mani verso le tette, era la prima volta che stringevo tra le mani delle tette di silicone, sentire quella strana elasticità gommosa mi diede una strana sensazione leggermente mitigata dai capezzoli grossi e duri, stringendo le tette gommose quasi mi aspettai che suonassero come i pupazzi di gomma dei bambini, le strinsi forte prendendo anche i capezzoli per strizzarli con tutta la forza, sapevo che stavo provocandogli dolore e lo avvertii anche dai lamenti di Yvonne ma non allentai la morsa, era come se mi sentissi di punirla per cazzo che aveva nella bocca di mia moglie.Yvonne però ne traeva un ulteriore piacere al tormento delle mie mani, sentii salire il piacere dell’orgasmo aumentato dalla violenza dei colpi con cui la penetravo, stavo per esplodere, volevo spruzzare il mio sperma sul viso di Sandra per manifestargli il mio disappunto dovuto al pompino che stava facendo ad Yvonne.Sfilai l’uccello dal culo di Yvonne nel momento stesso in cui sparavo il primo spruzzo di sperma, colpii in pieno viso Sandra che lasciò il cazzo di Yvonne per spalancare la bocca e ricevere direttamente in gola parte della sborra.Intanto anche Yvonne stava eiaculando sul viso di Sandra che non aveva smesso di segarlo quando aveva tralasciato di spompinarlo per ricevere il mio sperma, mi spostai appena terminato l’orgasmo, uguale fece Yvonne.Restammo al fianco delle tre donne che continuavano il loro gioco lesbico con lo scopo di raggiungere l’orgasmo, Sandra, il cui viso era una maschera di sperma, aveva tra le mani una tetta di Janine e ne strizzava il grosso capezzolo che ansimava e gemeva, stava godendo nella mano di Andrea sprofondata nella sua figa, non smise di far guizzare la lingua sulle due fighe pregne di Sandra e Andrea che sicuramente avevano il clitoride eccitato al massimo per il continuo sfregamento non ancora interrotto.Le due belle amanti giunsero all’orgasmo ancora una volta contemporaneamente, vidi i loro umori colare sulle bianche cosce ben tornite e mischiarsi tra loro.Solo allora Janine cambiò posizione, diresse la sua attenzione al viso di Sandra per ripulirlo dallo sperma mio e di Yvonne, la seguì quasi subito Andrea ed a loro si unì anche Yvonne, le tre lingue ispezionarono ogni millimetro del bel viso impastato, Sandra rideva divertita sotto il mio sguardo accondiscendente, per non essere da meno mi dedicai a ripulirla con la lingua degli umori suoi e di Andrea sulle cosce, riservai lo stesso trattamento ad Andrea che quasi raggiunse un altro orgasmo, era una donna magnificamente calda e vogliosa, un vero peccato essere così distanti nella vita di tutti i giorni.Quella fu l’ultima ammucchiata a base di sesso della serata, restammo ancora a parlare scambiandoci impressioni e complimenti per le varie prestazioni, feci notare come tra Andrea e mia moglie ci fosse una grande intesa sessuale, le due si tenevano ancora per mano come due innamorati, Andrea si espresse liberamente:- Tua moglie è una gran figa e mi è piaciuta subito, se fosse possibile dividerei il mio cuore tra lei e Yvonne e farei di tutto per portartela via. -Mi rivolsi a Yvonne:- E tu Yvonne non sei gelosa? — No! Perché dovrei esserlo? Hai sentito anche tu che ha detto di amarmi come io amo lei e come amo Janine, avrebbe ogni diritto anche lei di avere due amori. -Ci lasciammo che era quasi mattino con i soliti baci e abbracci e la promessa di restare in contatto per rivederci e tornare a giocare insieme, l’ultima raccomandazione fu di Janine:- Mi raccomando solo di non lasciare passare altri sette anni prima di farvi rivedere. -Feci la promessa che ci saremmo fatti vivi presto, fu però una promessa che non mantenei mai, il motivo lo racconterò nelle prossime puntate.Il giorno seguente mentre in taxi ci recavamo all’aeroporto Sandra mi fece la domanda che mi aspettavo fin dal momento che avevamo lasciato la casa di Yvonne e Andrea:- Quando dovevi decidere quale dei quattro fondo schiena dovevi trastullare, eri intenzionato a farti il mio o stavi solo scherzando? — Tu cosa hai pensato in quel momento? Ma sopratutto cosa sarebbe successo se avessi scelto il tuo culetto tanto desiderato? — Speravo con tutto il cuore che non avessi scelto proprio me ma avrei dovuto stare al gioco, forse dopo ti avrei odiato perché non è quello il modo in cui desidero farti dono della sua verginità. — Quindi contrariamente a quanto mi hai sempre detto, cioè, che non mi avresti mai dato il culo, un giorno mi lascerai coronare il mio grande sogno. — Si! L’ho deciso questa notte, ma come e quando succederà lo deciderò solo io. — Cosa ti ha fatto cambiare idea? Il cazzo tra le chiappe di Yvonne. -Sandra sorrise prima di rispondere:- Sicuramente no, non so nemmeno io cosa di preciso mi ha fatto cambiare idea, all’improvviso ho pensato che non fosse giusto negarti un così grande desiderio. -Gli presi una mano per stringerla dolcemente e la baciai sulle labbra, il taxista ci adocchiava sorridendo dallo specchietto posteriore:- Un’altra cosa vorrei chiederti. — Dimmi? — Eri geloso quando mi sono esibita nel pompino a Yvonne o quando lui mi leccava la patatina? — Si un poco, però mi eccitava veramente molto vederti comportare da puttana con un uccello non mio tra le labbra. — Se ti eccita così tanto cosa ne dici se faccio un pompino al taxista che è un bel figo. — Non esagerare, se capisce quello che diciamo che figura ci facciamo? — Non penso che capisca la nostra lingua. -Arrivammo all’aeroporto, il taxista ci mise le valige su un carrello, lo pagai lasciandogli il resto come mancia, lui ci ringraziò in italiano e strizzò l’occhiolino e mi fece gli auguri per il gran giorno, io e Sandra ci guardammo in viso e scoppiammo a ridere.In aeroporto mentre attendevamo la chiamata per l’imbarco Sandra stranamente non era tesa come all’andata, non era del tutto rilassata, ma niente in confronto al terrore che gli si leggeva sul viso tre giorni prima.Pochissimi minuti prima della chiamata prese la sua borsa e si recò alla toeletta, ricomparve quasi subito ma camminava in modo un poco strano, pensai che cominciasse ad agitarsi per il volo.La presi sotto braccio e gli chiesi come si sentiva:- Sto benissimo, e tra poco starò ancora meglio. -Una risposta così era l’ultima cosa che mi aspettavo:- Sei così strana, cosa hai fatto in bagno? Ti sei drogata o ubriacata per caso? — Ho fatto di meglio, ho indossato quelle particolari mutandine di Janine, quelle con il cazzino, camminando dal bagno a qui ho già avuto un piccolo orgasmo, all’andata ci hai pensato tu a calmarmi, ora non ci sarà bisogno del tuo dito. -Aveva risolto il problema della paura di volare, durante il volo restò calma e tranquilla per tutta la durata del tragitto, il rollio dell’aereo favoriva i suoi orgasmi.All’arrivo mi confessò di aver perso il conto di quanti orgasmi era riuscita ad avere:- Quando saremo a casa voglio anch’io la mia parte. — Non dubitare che ti lascerò sostituire il cazzino con il tuo pisellone. –
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