Ciao a tutti, il mio nome è Adriana…. sono la classica ragazza della porta accanto, almeno così gli amici mi definiscono per il semplice fatto che sono una tipa tranquilla, spesso fin troppo, dato che a 18 anni sono persino ancora vergine. Di fatto non mi sono mancate le occasioni, fisicamente sono molto apprezzata dai miei coetanei e non, sarà per il mio essere alta e snella, sarà perchè sono la classica brunetta mediterranea, saranno i miei seni sodi, sarà quel che sarà ma di certo, se non ho avuto ancora rapporti con l’altro sesso, eccezion fatta per qualche toccatina qua e là, è colpa di certo del mio essere spesso troppo timida e riservata. Ciò che è certo è che devo questa mia rettitudine al cattivo esempio di quattro anni vissuti nel “male” da Teresa, la mia biondissima sorella maggiore, che già alla tenera età di 15 anni aveva perso la virtù con un tipo dieci anni piu’ vecchio di lei. Il problema è che Teresa sempre stata una ragazza stupenda, già da piccola, capelli lunghi biondi, carnagione chiara, occhi chiari………… ma soprattutto quello che colpiva di lei erano, e sono tutt’ora, le sue forme. Vivendo in un paesino turistico situato sul mare, nel sud della penisola dove il sole spesso e volentieri picchia duro, è logico ci si vesta…o meglio “svesta” di conseguenza; mi capitava spesso, e mi capita, di vedere la mia sorellona in bikini, o in abiti succinti.. .. ebbene ha un corpo per il quale chiunque farebbe pazzie, gli uomini per possederlo, le donne per averne uno simile. Alta più o meno quanto me, circa 1.70, la cosa che piu’ colpisce di Teresa è certamente il sedere, alto e sodo, come sode sono pure le cosce e i seni, una terza abbondante è la sua misura, come la mia del resto…solo che i suoi hanno un non sò che di più attraente, forse la forma…certamente i lunghi capezzoli che spesso si intravedono al di sotto degli abiti che indossa. Ebbene la signorina oggi a 21 anni ha praticamente operato, dal punto di vista sessuale, tutte le esperienze possibili, dall’orale all’anale; da quel che si racconta in giro è persino diventata una preda facile, cosa che qualche anno fa avrei ritenuto impossibile visto il suo atteggiarsi da gran signora al cospetto mio, dei miei genitori, delle mie amiche, ma credo proprio al cospetto del mondo intero. Tornando a me, devo dire in tutta sincerità, che in fin dei conti la vita di mia sorella non è che mi interessasse molto, anzi al contrario; spesso se cercava un contatto con la sottoscritta, per un consiglio o più spesso per essere consolata da qualcuno, io voltavo le spalle e sussurravo “cazzi tuoi!!”, ma d’altronde che consiglio avrei potuto darle io che non so nulla di sesso e so molto poco di come soddisfare un ragazzo?? E in genere quella che ha bisogno di essere consolata non è certo lei….dato che sa sempre come ottenere quello che vuole. Tutto ciò fino a Carlo, l’uomo della provvidenza. Lo chiamo così Carlo perchè da subito il suo entrare nella nostra vita, prima nella sua s’intende, ha scombinato praticamente ogni mia certezza riguardo Teresa, ma soprattutto riguardo me stessa. Non credevo avrei mai potuto perdere la testa per un ragazzo così come è successo con lui, non credevo mia sorella potesse perderla allo stesso modo per un ragazzo sì bello, ma tanto carino, timido ed educato; in pratica completamente l’opposto di quelli che erano i suoi canoni di accettazione riguardo i maschi. Il “nostro” Carlo. Il resto è storia di oggi, anzi di un paio di giorni fa. Inutile lottare mi sono detta subito, tra me e Teresa non sarò di certo io la fortunata, viste le carezze che si scambiavano quel giorno sulla spiaggia; certo che vedere le mani di mia sorella su quel corpo scuro per l’abbronzatura e duro come la roccia per il nuoto praticato da agonista, quelle mani scendere un po’ troppo giù durante le operazioni di spalmatura olio solare fin giungere sulle sue chiappette ricoperte da un piccolo costume nero, mi metteva una rabbia inverosimile, ma allo stesso tempo mi eccitava il pensiero, anzi il sogno, che potessi essere io al posto di quella viperaccia….e neanche a farlo a posta sentivo fluire qualche umore dalla mia fessurina, cosicchè per evitare imbarazzi, ho finito per freddare i bollenti spiriti tra le acque del mare. Ma la rabbia maggiore l’ho avuta certamente a pranzo quando Teresa ha tirato in ballo davanti ai nostri genitori il programma per la serata: “Stasera io e Carlo si va a ballare” e mia madre, come per girare il coltello nella ferita “Si tesoro, sono felice. Finalmente il ragazzo giusto per te, dolce ed educato.. un ragazzo pulito!! Mi raccomando, questo non devi fartelo scappare”; e Teresa volgendo lo sguardo verso di me: “No mamma, altrimenti se lo becca Adriana!!”. E tutti di li’ a scoppiare a ridere….. ma che avevano da ridere poi!! Forse non sapevano che era proprio il mio intento quello di fregarlo a Teresa. Ad ogni modo la sera, dopo la mia solita uscita coi miei amici, rientrata intorno alle 2 del mattino, passando dal soggiorno, noto la luce accesa nello studio di mio padre. Un colpo al cuore; subito pensai “ecco, lo ha portato a casa… non vi erano dubbi, deve farsi valere la mangiatrice di uomini”; ma accostatami alla fessura della porta realizzo l’inverosimile…Teresa era sola e sembrava pure delusa…molto delusa, triste. – ”Teresa !!!”Entro nello studio e mi siedo sulla poltroncina dinnanzi alla scrivania, accendendo il computer fingendo in pratica come di dover scaricare la posta elettronica, ma ovviamente la mie entrata aveva tutt’altro obiettivo. – “Adri, lasciami in pace…. ho sbagliato tutto!! Sono una sciocca, non dovevo…non dovevo!” – “Tere, non dovevi cosa?? “be’ guardando il modo nel quale si era vestita si intuivano le sue mosse….. ma mi chiedevo cosa avesse sbagliato una che certe cose non le sbaglia mai. Tacchi alti, gonna corta che mostrava ben oltre la metà delle sua cosce e camicetta bianca, quasi trasparente, che metteva in luce il pizzo del suo intimo e soprattutto la lunghezza dei capezzoli. – “Non dovevo chiedergli di venire a letto con me….. ma mi piace un casino…non ho resistito!”; da quelle parole in pratica ho avuto la mia risposta….Teresa non ha mica sbagliato a comportarsi, ha semplicemente sbagliato ragazzo. “Che bello” pensai, “è proprio un ragazzo fenomenale… resistere a mia sorella non è mica facile!!” – “Ma che hai fatto??” – “T’ho detto… stavamo ballando, ci strusciavamo, io l’ho baciato e lui ha risposto al bacio; poi siamo andati a prendere qualcosa da bere e gli ho chiesto se avrebbe voluto passare la notte con me!”; le parole di Teresa mostravano delusione sì, ma anche un velo di tristezza, devo credere che la sorellona è davvero cotta?? Mi sa che devo crederlo dato che per la prima volta ho notato una lacrimuccia sul suo viso; era tanto tempo che non la vedevo cosi’…. forse dalle medie o giù di lì! Presa da un po’ di compassione io: “Ma dai, vedrai che ti rifarai subito!!” – “No mi sa che non vorrà piu’ saperne di me, avrà pensato di me come una troia o simili, chiedergli di scopare al primo appuntamento!! Sono sciocca, sciocca, sciocca!!!!” una scena d’isteria soffocata solo dall’esigenza di non dover svegliare mamma e papà “Ma lo desideravo tanto, ne ho bisogno!” A tal punto non ho resistito piu’, l’ho presa per mano e fatta accomodare sulla poltroncina tra le mie gambe e accarezzandole i capelli: “E dai sorellona!! Guardiamo la posta e scarichiamo qualche suoneria per i nostri cellulari!!”. – “Ok Adri, stasera ho proprio bisogno di distrarmi un pochino!” Era tanto tempo che noi due non si andava così d’accordo, devo ammettere che la cosa cominciava a piacermi, d’altronde avrei potuto imparare tante cose dalla mia sorellona, ma soprattutto standole vicina avrei avuto l’opportunita di conoscere in tempo tutte le sue mosse ed agire di conseguenza; in guerra e in amore tutto è lecito..si dice!! Così tra un sito ed una suoneria, una battuta e l’altra, si è finite per diventare confidenti e, sinceramente cominciava a dispiacermi il fatto che non si fosse portata Carlo a letto; non mi sarebbe dispiaciuto una sorta di racconto erotico prima di andare a nanna, anche se, quello che sarebbe successo di lì a poco va ben oltre. – “Scommetto che si sta mordendo le mani, o magari si starà facendo qualche sega pensando a te!” – “E tu da quanto in quà pensi a certe cose?? Non starai diventando mica una porcellina??”; – “Non ho mica 15 anni, ricordati che ne ho ben 18 tesoruccio e certe cose le sò pure io!!”; – “Lo so!! come so’ che sei ancora un po’ inesperta con i maschietti”; mi guardo’ e sorrise, poi si spinse un po’ piu’ indietro sulla poltroncina e poggiò la testa sulla mia spalla: “Ma almeno riesci a soddisfarti??”; l’imbarazzo mi bloccò per almeno 10 secondi durante i quali non riuscivo più a connettere; continuavo a chiedermi “ma vedi che razza di domanda…. e ora che le rispondo?? Di certo non posso dirle che non mi sono mai toccata..non ci crederebbe neppure se fosse completamente ubriaca!!”; così tirai fuori di bocca le prime parole venutemi in mente: – “In che senso scusa?? Non capisco!”; – “E smettila di fare tanto la perbenista!! Hai capito cosa intendo….. avrai pur bisogno di sciogliere un po’ di tensione sessuale ogni tanto…. o sei frigida??”; effettivamente non si sbagliava mica!! A causa dei miei continui flop coi ragazzi sono spesso costretta a fare da sola, di conseguenza ritengo sia logico che abbia imparato a soddisfarmi. Quella mattina stessa, ad esempio, al ritorno dal mare, dove mi ero accaldata non poco osservando le effusioni dei due piccioncini, mi sono rinchiusa in stanza una ventina di minuti e ho fatto del mio meglio. Mentre mi passavano in mente le immagini delle spalle larghe di Carlo e di quei suoi pettorali così larghi e scolpiti mi passavo una manina sotto il costume stimolando la clitoride con movimenti circolari lenti, molto lenti; poi di tanto passavo la punta delle dita tra le labbra bagnatissime cercando di volta in volta di spingere il mio dito indice sempre più in giù fino a quando non sarebbe entrato del tutto, impresa davvero singolare per una ragazza di 18 anni tenendo presente che tutte e mie amiche sono già perfettamente aperte, e a dir loro si penetrano con un minimo di 2 dita. L’altra mano la tenevo invece sul seno per il quale provo una passione smisurata; stuzzicarmi i capezzoli mi manda in estasi profonda e col tempo ho imparato una serie di movimenti leggeri capaci di aiutarmi a raggiungere piacevoli orgasmi. – “Ma che frigida, certo che sò soddisfarmi!!”; certo che la discussione si stava facendo davvero strana, per di più la posizione nella quale eravamo adagiate mi metteva un po’ in imbarazzo; Teresa era letteralmente sdraiata sul mio corpo il quale era un po’ scivolato in giu’ dalla posizione eretta per via della forma anatomica della poltroncina, inoltre, vestivo solo intimo e camicia da notte la quale era scivolata in su nel momento in cui mia sorella si è seduta; in conclusione, le cosce mie e sue erano a stretto contatto, ed il fatto che lei di tanto si muovesse verso l’alto per evitare di scivolare giu’, sfregandosi, di certo non mi aiutava a mettermi a mio agio. Non sò cos’è che fosse, magari la novità della ritrovata intimità con mia sorella e le nostre discussioni un po’ sconcie, il pensiero di Carlo ricorrente, la tarda ora oppure la birretta bevuta poco prima di rincasare, ma mi sentivo un pò accaldata. Di certo non pensavo neppure minimamente alle spalle di Teresa sui miei capezzoli comunque già semiduri o alle sue gambe nude a contatto con le mie…la cosa mi sembrava assolutamente normale tra ragazze e sorelle, è vero però che di lì a poco dovetti ricredermi!! – “Usi le manine o hai qualche giocattolino in camera??”; – “Ma che dici ..scema!! Uso le mani!!”; Teresa prese la mia mano destra e la stringe nella sua come per farmi notare l’ennesima differenza tra i nostri due corpi, una cosa che di certo non dà nell’occhio, ma che mi parse davvero evidente: la mia in confronto alla sua era davvero la mano di una 12enne. “Certo che una mano così non deve aiutarti molto… è piccolina!! A meno che tu non la sappia muovere in maniera divina non vedo come possa portarti al piacere!!”; la sorellona era davvero riuscita a smascherarmi; avrei dovuto ammetterle che in materia di autostimolazione sono decisamente ben allenata!! – “Effettivamente non hai tutti i torti” risposi meccanicamente, non prevedendo però minimamente ciò che sarebbe successo di seguito e che mi avrebbe sconvolta. – “E allora perchè non me lo dimostri??” il tono della sua voce era ormai basso e sensuale ed i suoi occhi puntati contro i miei ad attendere risposta, la quale non tardò ad arrivare; e fu molto fredda “Non ho assolutamente voglia di masturbarmi adesso e poi anche se volessi non lo farei davanti a te!”. Non riuscivo a capire che cosa le passasse per la mente; in pratica ero convinta che avesse voglia di vedermi all’opera, forse voleva eccitarsi guardandomi dato che aveva fatto flop quella sera e si sentiva ancora un po’ accaldata…mi sbagliavo. “Io non ti ho chiesto di masturbarti, ti ho chiesto di farmi vedere cosa sai fare con la manina…tutto qui!”; – “Ma cosa intendi dire con ciò??” ero frastornata. Non rispose, almeno non lo fece con le parole; prese la mia mano e la portò sul suo seno sinistro al di sopra della camicetta. Io non sapevo proprio che fare, mi ha trovata davvero impreparata; e la mia mano adesso era sul suo seno. Mi sentivo come bloccata, non capivo cosa mi stesse succedendo; avrei potuto ritirare la mano subito e senza problemi, non lo feci; e non lo feci semplicemente perchè l’insieme di eventi aveva fatto si che cominciassi ad inumidirmi tra le gambe; e se la cosa da un lato mi sconvolgeva, dall’altro mi attraeva nonostante non avessi mai nutrito interesse alcuno per componenti del mio stesso sesso. “Ma che fai?? Sei pazza??” le dissi con voce ferma; – “Shhhhh.. .ho bisogno di rilassarmi!” La sua risposta con voce fina e sensuale mi mando’ nel pallone…. ma nel totale pallone!!Sentivo i miei capezzoli indurirsi sotto la mozione lenta delle sue spalle; sentivo il suo capezzolo indurirsi sotto la mia mano a causa delle mie carezze involontarie spinte dalla mano di mia sorella posta ancora sopra la mia… e tutto ciò contribuiva ad aumentare l’umido tra le mie gambe. Sebbene di li’ a poco cominciai a flettere un po’ le dita della mia mano per meglio strusciare il suo capezzolo; sebbene fossi eccitata, finii con l’aprire gli occhi ed analizzare lucidamente la situazione. Tirai fuori la mia mano dalla prigione creata ad ok dalla sua e cercai di alzarmi di forza dalla poltroncina; non ci riuscì, Teresa faceva resistenza tenendosi coi braccioli e spingendo di contro il mio corpo indietro. Ma alla sua resistenza fisica si associava una complessa opera psicologica fatta di sguardi tristi, bacetti e frasi da povera incompresa: “Adri ti prego solo 10 minuti, ho avuto una serata di merda, non c’è nulla di male!” Sul fatto che non ci fosse nulla di male non ero per niente d’accordo, carezze tra donne e per di piu’ sorelle!!! Proprio non dovevo, solo che non potevo non notare il fatto che fossi eccitata; Teresa doveva averlo notato dato che strisciava le sue cosce sulle mie con piu’ veemenza e con le dita faceva dei circoletti con le punte sull’esterno delle mie gambe nude. Era incredibile quello che pensai in quel momento; non so se mia sorella avesse mai “giocato” con qualche altra ragazza così come fece con me l’altra sera, però quello che sò di certo, e lo costatai di persone, è che col suo modo di fare riesce ad eccitare chiunque; sapevo ci riuscisse facilmente coi ragazzi, ma con quelli non credo sia difficilissimo per lei… basta che la guardino!! Ma riuscire a far eccitare la propria sorella penso sia qualcosa di diabolico. “Tere 10 minuti e vado via!” le dissi con voce ferma e convinta di me stessa; – “Ok sorellina, ma usa tutte e due le manine!!”. Detto, fatto. Porto l’altra mia mano sull’altro seno e comincio dei lenti movimenti rotatori cercando di infilare i due capezzoli tra le mie dita. Vado avanti per un po’ aspetto che essi siano totalmente eretti e comincio a pizzicarli. Alterno i pizzichi a delle forti pressioni sui seni, li stringo, li premo affinche’ si sfiorino e via di nuovo sui capezzoli che stiro e ruoto con le punte delle dita; Teresa deve avere un seno molto sensibile perchè sta li’ con gli occhi semichiusi e comincia pure ad emettere qualche mugolio; “Lascia perdere l’orologio, mi stai facendo impazzire; sei davvero brava sorellina! Però adesso vai giù sotto il reggiseno, però prima ricordati di bagnarle le tettine!!”; semplicemente le sbottonai la camicetta e le sollevai l’intimo di pizzo; quindi cominciai a leccarmi le dita a i palmi fino a quando non fossero praticamente saturi di saliva. Ricominciai il mio lavoretto cercando di fare il meglio possibile anche perchè Teresa di lì a poco aveva cominciato a ricambiare le mie attenzioni con qualche carezza mirata.Di certo ha due seni meravigliosi al tatto, hanno una forma e una compattezza incredibili e la sua pelle è così liscia! Così presa, non mi resi in pratica nemmeno conto che i dieci minuti fossero volati e che di contro se ne fossero aggiunti altri dieci; adesso non ero piu’ solo eccitata, ma di piu’; avevo posto in oblio tutte le mie riluttanze e mi stavo abbandonando al piacere. Era così bello sentire le sue mani fare su e giu’ sulle mi gambe, adesso si interessava di piu’ alle parti alte e di tanto con una delle due mi accarezzava il sedere mentre l’altra scompariva dietro di lei fino ad addentrarsi nelle mie parti piu’ intime.Quando le dita entrarono in contatto con la mia clitoride non riuscii a trattenere un sospiro prima, un mugolio poi quando cominciò a muoverle in circolo su di essa. “Che c’è sorellina?? Non sono brava?? Forse vuoi che smetta?” Nella sua voce lessi tante cose, dal piacere che provava ancora per le mie carezze, al desiderio che teneva di sapere se stesse facendo bene; forse non aveva toccato mai una ragazza e pensandoci bene solitamente non ha bisogno di autostimolarsi per godere visto il numero di ragazzi che controlla ed utilizza solo per certe cose! Ad ogni modo io non risposi con parole, ma avvicinai le mie labbra alle sue e la baciai teneramente, e devo ammettere che sentii come un brivido nell’istante esatto nel quale le nostre bocche si toccarono. “Teresa che mi stai facendo??” le sussurrai quando mi accorsi che aveva cambiato il modo di agire; entrambe la mani erano dietro di lei, tra le mie gambe, ma stavolta quella che prima mi stimolava la clitoride era all’interno degli slip e spingeva tentando di insinuare un dito all’interno della mia fessurina; l’altra mano aveva preso il posto della prima sulla clitoride ma questa si muoveva lentamente, al contrario di come faceva prima. Sentivo un piacere lieve, ma continuo, non piu’ intenso come prima; un piacere tale da permettermi di ragionare sul da farsi..anche se non c’èra molto da ragionare, ma solo da lasciarsi andare. – “Ti piace come ti accarezzo sorellina??” – “Si Tere, ti prego non fermarti!” – “Io continuo fin quando tu non decidi di fermarti sorellina. Sei proprio brava con le tue manine piccine; è tanto tempo che non provo tanto piacere solo stimolando i seni. Ma adesso, perchè non vai giù pure te? Non sei curiosa di sentire come è fatto l’interno di una fica??” Fu allora che mi protrassi in avanti col corpo per meglio scorgere la pienezza delle sue forme; la sua gonnellina leggera era davvero molto corta non giungeva neppure a metà delle cosce. In piena eccitazione pensavo a quanto queste fossero belle e la voglia di accarezzarle scoppiava dentro di me. Di conseguenza con la mano destra scesi giù lasciandola scomparire sotto la gonna cominciando quindi un lieve massaggio con le dita al di sopra degli slip. Teresa sembrava non vedesse l’ora di essere toccata tra le gambe; spinse il suo corpo un po’ piu’ in su sulla poltroncina divaricandole e lasciandomi così pieno campo di azione. Io, da parte mia, mi sentivo come posseduta, le sue dita continuavano ad avere uno stranissimo effetto sulla mia volontà; la voglia di smettere di circa mezz’ora prima era stata completamente ammutolita in seno alla mia coscienza dalla voglia irrefrenabile di raggiungere un meraviglioso orgasmo, ma di raggiungerlo insieme a mia sorella. Fu allora che abbandonai anche l’altro seno in modo da concentrarmi completamente sulla sua fica bagnatissima. Infilai subito la mano destra sotto le mutandine e mi diressi in fretta sulla fessura, come per magia il mio dito indice si insinuò tra le labbra senza che quasi me ne accorgessi; era così calda dentro!! La mano sinistra, invece, faceva adesso spola tra la clitoride e il capezzolo, anche se, di tanto, faceva pure una corsetta sino alla sua bocca dove si fermava per qualche secondo semplicemente per essere inumidita dalla sua lingua. “Metti un altro dito dentro e continua a muoverti così…..sorellina stai facendo divinamente; non smettere o ti uccido!”; sentitami incoraggiata non persi tempo ad aggiungere il dito medio all’indice, già all’opera da 5 minuti; cominciai quindi il classico movimento dentro-fuori cercando di muovere le dita il più possibile all’interno del suo canale; le ruotavo, le aprivo (per quanto possibile), stimolavo la sua clitoride con le dita dell’altra mano; vedevo Teresa lì, con la testa sulla mia spalla, gli occhi chiusi, e la sentivo gemere sempre più intensamente, era in estasi totale. Godeva talmente tanto, notai, che aveva smesso persino di stimolare le mie parti intime; il suo dito dentro me ormai completamente stentava a muoversi mentre l’altra mano era ritornata sulla mia gamba e di tanto quasi mi graffiava durante i suoi movimenti. Però non aveva raggiunto ancora un orgasmo anche se intuii che non fosse molto lontana da averne uno. “Adri piano, non avere fretta, abbiamo tutto il tempo che vogliamo ed io ho solo voglia di rilassarmi!!” mi disse con voce spezzata dal respiro affannoso; io la guardai negli occhi, le diedi un bacino sulla guancia e praticamente fermai le dita. Lei spostò la mano che teneva sulla mia coscia tra le sue gambe, esattamente la posò sulla mia mano e cominciò a dettarmi il tempo dei movimenti. “Ecco sorellina, adesso è rilassante”. Non passarono neppure 10 secondi dalle sue ultime parole che sentii il suo dito riprendere vigore dentro di me. Trascorse un ora di lì a poco, per tutto quel tempo eravamo state li’ zitte zitte totalmente prese dalla nostra masturbazione reciproca; era tutto così piacevole che in certi aspetti mi sembrò persino pulito il nostro scambio di effusioni; non avevo mai goduto così tanto prima d’ora, era come un lento spingersi verso l’orgasmo che sapevo di li’ a poco avrei avuto. Teresa di tanto apriva gli occhi e mirava con lo sguardo ai movimenti ritmici al di sotto della sua gonnellina, dove la sua mano era tornata sulla mia non per dettare il ritmo stavolta, ma solo e semplicemente per accarezzare il dorso della mia mano, quella che le stava regalando un discreto piacere. La prima a spezzare quel magico silenzio fui io: “Tere sto per venire!”; Teresa fece a quel punto una cosa che mi fece impazzire. Si scosto’ lievemente dalla sua posizione, si volto verso di me e posò una sua mano sul mio seno, lo strinse forte, lo rilascio, poi si spinse sotto la camicia da notte e comincio a stuzzicarmi il capezzolo; io venni nel preciso istante in cui mia sorella cominciò a leccarmi il collo… era troppo, i circoletti effettuati dalla sua lingua erano molto di piu’ che un semplice solletico dato che sempre piu’ spesso si univano a veri e propri baci. Quello che era stato un giochino un po’ spinto fino ad allora cominciò a quel punto ad instaurarsi di passione. Il mio orgasmo fu violento, intenso e lungo; ma ripresi i sensi non persi tempo. Ricominciai a stantuffare con le dita con molto più vigore di quanto non avessi fatto fino a quel punto; Teresa ne risentì subito, riprese la posizione originaria sulla poltroncina ma stavolta con una variante: le sue gambe erano accavallate sulle mie in modo tale da essere la piu’ aperta possibile. Le mie due dita dentro di lei scivolavano a questo punto troppo facilmente; le misi dentro un terzo dito, il mio gesto fu accompagnato da un gemito più acuto del solito. La sorellina comincio’ a muoversi in unisono con le spinte della mia mano, il suo respiro era sempre piu’ affannoso, eppure aveva sempre quello splendido filino di voce: “Adri mi stai facendo morire. Sorellina ci siamo mi stai facendo venire.. non fermarti… continua..ohhh”. Anche il suo orgasmo dovette essere di un’intensità superiore alla norma, lo’ intuii dal suo scuotersi impazzita su di me per qualche secondo. Io restai lì continuando a muovere le dita dentro di lei molto piano adesso, erano quasi ferme. Teresa giaceva immobile sul mio corpo, era tutta sudata, gli occhi erano chiusi, lo sguardo sereno. Nessun gesto tranne qualche sporadica carezzina alla mia mano, alle mie gambe. Quindi qualche minuto dopo, con un gesto che sembro’ essere una carezza, tiro’ fuori le dita e la mia mano che ricomparve da sotto la gonnelina circa un’ora e mezzo dopo esservi sparita, la poso’ sui suoi fianchi. Riposiziono’ velocemente il suo reggiseno si abbottono la camicia e si alzo’. A quel punto mi prese per mano e mi abbracciò, restammo strette l’una all’altra per circa un minuto, senza fiatare. Dopo che ci staccammo mi mise una mano sulla nuca e spinse le sue labbra sulle mie: “Dormi bene sorellina!” e mi lasciò con aria felice e soddisfatta.
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