Ero solito soffermarmi nella veranda di Paolo dopo aver trascorso le serate in compagnia all’interno del campeggio dove andavamo ogni estate. Con lui condividevamo i racconti delle serate passate con le girl del posto, che andavano davvero matte per i ragazzi di città. Tra me è lui nei mesi era nata una relazione che andava ben oltre il platonico, culminata più volte nel sesso. Cominciammo quasi per gioco, quando una notte due ragazze ci diedero buca proprio sul più bello. Quella notte ci ritrovammo imbarazzati con i nostri membri dritti a fumare una sigaretta a tavola, dopo che le ragazze di turno se l’erano filata perchè troppo tardi; nonostante i loro 23 anni, le famiglie imponevano ancora il coprifuoco dalle 4 di mattina. I nostri arnesi non ne volevano sapere di arrendersi e allora spinti da chissà quale mano ci ritrovammo arrovigliati, uno a manovrare l’arnese dell’atro. Paolo, biondo e alto, era davvero ben dotato, tant’è che più volte era interpellato da registi di film hard amatoriali. Io non ero certo da meno, e grazie al mio addome scolpito, pur avendo qualche centimetro in meno di lunghezza, risultavo ad un primo colpo d’occhio alla pari se non più dotato perchè più generoso di circonferenza. Lui aveva il prince albert, il piercing sulla cappella, e questo a dir la verità mi ha sempre intrigato. Il rumoreggiare dell’acciaio del piercing sui miei denti mi faceva tremare sempre di più le cosce. L’esperienza di Paolo come attore mi faceva ben sperare nel caso avesse voluto andare più in la… Entrambi rasati, perchè era un nostro rito pre-mare, una specie di stratagemma per mostrare i nostri arnesi alle ragazze con un simpatico pretesto, ci lanciammo in un gioco di bocca che non pareva aver fine, perchè accompagnato dal dolce scivolare delle lingue sulla pelle liscia. All’improvviso, il nostro viaggio nell’estasi tanto pura quanto semplice e primordiale, venne interrotto da una luce. Accidenti, era Claudia, la figlia del ristoratore del campeggio che credeva fossimo ancora alzati come nostra consuetudine. Rimasi fermo immobile davanti al cappellone rosso di Paolo, che mugugnando disse a Claudia che stavamo già dormendo. Lei, non capendo, si affacciò nella veranda e vedendo due corpi nudi si scusò e si allontanò rapidamente. Questo evento ci traumatizzò, e ci spinse ad andarci a preparare per la notte. Incamminandoci verso i bagni del campeggio intravedemmo Claudia con la sua sigaretta fumante e le braccia incrociate per ripararsi dall’arietta tipica dell’alba, la quale alzò la testa al primo rumoreggiare della ghiaia calpestata dai nostri anfibi. Mano a mano che ci avvicinavamo temevamo per la sua reazione e per ciò che avrebbe costituito lo spargersi di una voce relativa alla nostra bisessualità. Ma appena Claudia aprì bocca, capimmo che non aveva ben inteso cosa stesse accendendo da Paolo, infatti, mi chiese dove fossi mentre quello sporcaccione se la spassava. Guardai Paolo e contemporaneamente scoppiammo a ridere come per spezzare le tensioni muscolari accumulate per la paura. Claudia chiese a Paolo se poteva lasciarmi parlare con lei da soli nel camper, e lui acconsentì. Ci avviammo abbracciati verso il camper, e nel tragitto lei confessò la grande attrazione che nutriva nei miei confronti, fin dai primi tempi in cui ci presentammo a 19 anni. Tutti e due ne avevamo ormai 28 anni, coetanei e sfortunati in amore, ma molto attivi sessualmente. Entrati nel camper, lei fece subito scivolare la sua leggera camicetta nera e rimase imponente davanti a me, con una gonna corta e la sua inseparabile cintura borchiata, le zeppe infradito nere, e la sua 4a misura naturale abbellita dai capezzoli rivolti verso l’alto sui quali capeggiano maestosi due anelli argentati. Dalla gonna corta si intravedeva il tanga a retina nera e il tatuaggio che le copriva la parte destra dall’addome fino alla coscia. Era davvero fantastica, mi tese la mano per farmi salire le scalette del camper e, appena salito, mi fece accomodare sul letto per cominciare il suo gioco di bocca. Era davvero eccezionale, partiva dalla punta per scivolare fino al bucchetto del sedere, x poi soffermarsi a lungo sulle palle per succhiarmele. Il suo piercing sulla lingua mi faceva provare nuove ed inaspettate emozioni, tremolii. Claudia, si girò di scatto per mettermi il suo sedere in faccia. Io non mi tirai certo indietro e cominciai a leccarla con passione, contento del fatto che era bella rasata e profumata, come se si fosse preparata per l’occasione. Spiazzandomi di brutto, in quanto non mi era mai successo prima, Claudia si infilò due dita nel culo mentre la leccavo, la cosa mi fece impazzire. Sentivo che sarei venuto da un momento all’altro, e lei ne era probabilmente consapevole perchè d’un tratto si girò e cominciò a insalivarmi incredibilmente il mio uccello. Sempre di scatto si girò di nuovo per sedersi su di me, impugnando e tenendo stretto stretto il mio cazzo per indirizzarlo nel sul bel buchetto del culo. Fu incredibile, scivolò velocemente dentro di lei, che giocava con i muscoli per farmi letteralmente impazzire, sentivo un caldo pazzesco, non avevo mai goduto così tanto prima d’ora e dopo pochi minuti sentendo aumentare l’intensità dei miei respiri, Claudia girò la testa e baciandomi mi disse di venirgli pure dentro, di non preoccuparmi perché prendeva la pillola e quindi non avrei dovuto preoccuparmi dello scivolare delle goccie dal culo verso la figa. Venni estasiato, scoppiai letteralmente nel suo culo pulsante, mentre la sua calda bocca mi risucchiava la lingua e le gambe vibravano incredibilmente, incontrollabili, probabilmente per l’orgasmo. Continuerà?…

