Dopo cena John si ritirò nella sua camera. Si stese sul letto e ripensò alla giornata intensa appena trascorsa: Emily gli aveva fatto un pompino e si era fatta leccare la fighetta. Come se non bastasse aveva visto Mrs.Brown, la madre di Emily, e la sua amica Jennie prendere il sole tutte nude. Gli era rimasta impressa l’esclamazione delle due donne quando lo avevano visto uscire dall’acqua coll’uccello al vento. Nonostante le fatiche della giornata il suo cazzo era in costante erezione. Gli passavano per la mente delle sensazioni e delle immagini terribilmente arrapanti: il sederone ampio della mamma di Emily; le grosse tette abbronzate di Jennie; il sapore del sesso di Emily. Galleggiando tra questi pensieri si addormentò.Risvegliatosi a notte fonda si alzò per andare in bagno e notò che da sotto la porta di Mrs.Brown filtrava della luce. A tavola aveva detto che aveva l’abitudine di leggere fino a tardi. Non poté resistere alla tentazione di dare un’occhiata dal buco della serratura. In silenzio si mise in ginocchio. Il cuore cominciò a pulsargli tanto che ne sentiva il rumore. Il respiro divenne affannoso. Appoggiò l’occhio alla toppa ed individuò Mrs.Brown in camicia da notte sdraiata sul fianco intenta a leggere qualcosa, forse una rivista. Una mano serviva da sostegno alla sua tempia mentre l’altra dopo aver voltato pagina si infilava sotto al lenzuolo. All’improvviso Mrs.Brown si alzò di scatto dal letto. John si spaventò e corse nella sua camera col cuore in gola. Trascorsi cinque minuti John decise di tornare al posto d’osservazione. Appoggiato di nuovo l’occhio al buco della serratura restò sconvolto. Il suo cazzo si indurì immediatamente. Mrs. Brown era seduta sul bordo del letto con la camicia da notte sollevata e si accarezzava la figa. Con tre dita della mano sinistra si penetravaritmicamente, con l’indice e il medio della destra si gingillava il clitoride. John restò a bocca aperta. Le sue esperienze a diciannove anni erano ancora limitate. Non aveva ma visto così nel dettaglio un sesso di donna. Rimase impressionato dalle dimensioni della grandi labbra. Attraverso il buco della serratura però non poteva vedere l’espressione del viso di Mrs.Brown. Dopo qualche minuto Mrs.Brown si sfilò la camicia da notte mettendo in vista anche il suo grande seno impreziosito da due larghe areole. Si lasciò cadere all’indietro sul letto e prese sul comodino un oggetto che poteva essere un grosso cetriolo. Se lo puntò fra le cosce spalancate e piano piano se lo infilò completamente nella vagina. Per poi sfilarlo fuori lentamente e per rispingerlo dentro sempre con maggior vigore.John aveva il respiro affannoso e l’occhio spalancato che teneva incollato al buco della serratura cominciava a dolergli. Il suo equilibrio sulle ginocchia anchilosate era ormai precario. Quando si accorse dell’espressione di Mrs.Brown che guardava proprioverso la porta umettandosi le labbra stava per cadere. cosa che fece quando improvvisamente il fragore di un tuono annunciò un temporalone estivo. Essendo già teso come una corda di violino, il tuono ebbe su di lui un effetto terribile; corse nella sua stanza, e si buttò sotto le coperte cercando di calmare il suo respiro affannoso Mentre ascoltava il rumore della pioggia la porta si aprì ed una figura entrò in silenzio e si avvicinò. Era Emily e gli raccomandava di stare zitto. John le raccontò tutto quello che aveva visto; la ragazzina gli spiegò che sua madre non stava con un uomo da troppo tempo e che in qualche modo doveva pur soddisfarsi. Emily gli raccontò poi come il suo uccello fosse il fulcro dei discorsi che aveva sentito fare da sua madre e da Jennie durante il bagno nel lago. Intanto Emily si era infilata sotto il lenzuolo e gli accarezzava dolcemente il pene duro come un sasso. Intanto il temporale sembrava diventare una vera tempesta. Le imposte cominciarono a sbattere. Il vento sibilava da paura. John e Emily corsero da basso a controllare che tutto fosse chiuso. Anche Mrs.Brown scese. Voleva ritirare gli asciugamani che erano rimasti fuori stesi. Si propose di farlo John. Corse verso lo stenditoio, strappò le spugne e rientrò. Era fradicio.La tempesta intanto continuava tra saette e folate di vento. John tornò di sopra e andò in bagno ad asciugarsi. Uscì dal bagno con un asciugamano legato intorno alla vita. La camera di Mrs.Brown era aperta e la luce accesa. Madre e figlia se ne stavano sotto le coperte nel lettone. John si fermò a guardarle tremando per il freddo. Mrs.Brown lo ringraziò di essere uscito lui sotto quell’acquazzone e gli disse di coprirsi per evitare un raffreddore. Emily istintivamente alzò le coperte del letto invitandolo ad entrare. John nonostante un certo imbarazzo non se lo fece ripetere. Emily si spostò al centro del letto vicino alla madre e fece spazio a John che, tenendo l’asciugamano legato in vita, si infilò di fianco a lei. Spensero la luce e cominciarono a chiacchierare e Mrs.Brown raccontò come Emily fin da bambina aveva pauradei tuoni ed era solita rifugiarsi nel lettone in nottate come quella. Intanto Emily con la sua manina aveva sciolto il nodo all’asciugamano di John e lentamente raggiunse il sesso del ragazzo; lo strinse tra indice e pollice scappellandolo piano. Era bello starsene li in tre nel lettone sotto le coperte ad ascoltare la pioggia e il vento lasciandosi prendere dal sonno. John aprì gli occhi; aveva smesso di piovere e cominciava a filtrare un po’ di luce dalle persiane. Il tempo di realizzare dov’era che già il cazzo s’indurì. Era in quella situazione in cui l’unico pensiero è come raggiungere l’orgasmo. Si girò ed allungò la mano verso il corpo rannicchiato accanto a lui; era sul fianco e gli dava le spalle. Si insinuò sotto la camicia da notte e raggiunse le natiche. Palpandole si rese conto che non era il culetto sodo di Emily: era il bel sederone di Mrs.Brown. Si eccitò ancora di più. Si avvicinò sentendo un calore riempirgli i lombi. Sollevò la camicia in modo da scoprire completamente il sedere di Mrs.Brown. Con la mano si infilò tra le cosce. Fu a questo punto che Mrs.Brown si svegliò emettendo dei dolci gemiti; strinse forte le cosce bloccando la mano del ragazzo; poi le allargò consentendo a John di iniziare la sua esplorazione. Com’era bagnata! A quel punto John puntò il suo membro assolutamente rigido e con una spinta irresistibile la penetrò. Restò qualche istante immobile e poi cominciò a muoversi con ritmo regolare. Ad ogni colpo Mrs.Brown gemeva e John si esaltava prendendo sempre più sicurezza. Con le mani intanto aveva cominciato ad accarezzarle il seno e astringerle i capezzoli irti che al tatto sembravano ancora più grossi di quanto avesse potuto vedere in altre occasioni. Rallentò il ritmo facendo scorrere il membro nella vagina calda. Con le dita andò ora a raschiare la lanugine del pube. Riprese a pompare con vigore sbattendo il suo ventre contro le grosse natiche di Mrs.Brown. I gemiti della donna erano ormai degli urletti che lo invitavano a spingere sempre con maggiore potenza. Sentì l’orgasmo che siavvicinava lento ma inesorabile. Le prese i fianchi per dettare il ritmo. Mrs.Brown urlò per tutto il suo lungo orgasmo e finalmente anche John venne in un modo travolgente che mai aveva provato. Quando Emily tornò in camera sua madre e John se ne stavano sdraiati esausti apparentemente addormentati. Spostò il lenzuolo e prese tra le dita l’uccello semibarzotto del ragazzo. Era ancora viscido. Si avvicinò con la bocca, lo leccò con delicatezza e, scappellatolo per bene, cominciò a succhiarlo. Con la mano intanto massaggiava i grossi testicoli. Il cazzo tornò presto duro ed Emily prese a muovere la lingua intorno al glande soffermandosi sul filetto. Mrs.Brown intanto si era girata ed aveva aperto gli occhi; Emily incontrò col suo sguardo quello di sua mamma e lo sostenne mentre con la testa andava su e giù sull’asta di John.fine seconda parte
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