-La prossima volta che insisterò per venire con te sei autorizzato a darmi un pugno sul naso.-Otto ore di cammino e quattro di pioggia incessante avrebbero piegato la volontà di chiunque, figuriamoci quella, non proprio ferrea, di mia madre.Non credo esistano due cose al mondo più distanti di quanto lo siano lei ed il trekking: per questo avevo cercato di convincerla che il grand tour appenninico non faceva per lei.-Cosa pretenderesti che facessi allora, con tuo padre che non tornerà fino alla prossima settimana, a casa da sola per quattro giorni?-Argomentazione efficace e sguardo che non ammetteva repliche… Così, quella che doveva essere una meravigliosa marcia in solitaria tra le cime della foresta Casentinese, si era trasformata in un servizio di baby-sitting per una donna che per trentasette anni aveva considerato il massimo dell’avventura portare fuori la spazzatura senza mettersi il rossetto.-Non ti preoccupare, il rifugio Carlini non è lontano: dovremmo arrivarci prima di sera.-Proseguimmo in silenzio ancora per un paio d’ore, mentre la pioggia si trasformava rapidamente in nevischio, finchè, proprio mentre il buio stava cominciando a rendere difficoltoso il cammino, con mio grande sollievo arrivammo in vista del rifugio.Chiudemmo la porta alle nostre spalle proprio mentre cominciava una violenta bufera di neve.L’organizzazione di questo tipo di rifugi è tale da garantire un soggiorno confortevole anche in condizioni estreme.. per fortuna.Mi affrettai ad accendere il fuoco, mentre il vento gelido si abbatteva a raffiche contro le ante in legno delle finestre.-E adesso cosa facciamo?–Non possiamo fare niente, dobbiamo solo aspettare che smetta e poi tornare a valle appena possibile. Ma, prima di tutto, dobbiamo toglierci di dosso tutta questa roba bagnata, altrimenti domattina avremo una bella polmonite. –-D’accordo figliolo, sei tu il capo-Ci avvicinammo al camino acceso e cominciammo a spogliarci.Sotto gli spessi pantaloni e la camiciona di flanella, mia madre indossava un bellissimo due pezzi nero, anch’esso fradicio come tutto il resto, che sottolineava la splendida figura del suo corpo illuminato dal fuoco.-Non mi ero reso conto di quanto fossi bella, mamma–Ti ringrazio, sei molto caro. Se non stessi morendo dal freddo potrei anche apprezzare un complimento come questo…–Non è un complimento, è la verità- le dissi baciandola sul collo ed abbracciandola alle spalle.-Se hai freddo questo magari lo togliamo, è fradicio- dissi, sganciando il laccetto del reggiseno.-Hai ragione, e anche queste- mi fece eco divertita, togliendosi rapidamente gli slip.Mi sedetti a terra, sul piumone imbottito ai piedi del focolare, e rimasi a bocca aperta nell’osservare la perfezione dei suoi glutei mentre si allungava di fianco a me.-Ehi! La smetti di guardarmi? Mi vergogno!–Perché dovresti vergognarti? Sei fantastica. Una ragazzina–Certo, come no?- disse con sarcasmo.Allora le scivolai alle spalle e presi ad accarezzarle il collo. Si abbandonò nel tepore del mio abbraccio.-Vedi, conosco decine di ragazze che darebbero non so cosa per avere una pelle come la tua. Così morbida… Così delicata…-Le mie mani scivolarono più in basso, mentre sentivo il suo respiro farsi più pesante.-Una pancia così piatta e modellata, un ombelico così sensuale-Ormai stavo prendendo possesso del suo corpo, dalle sue spalle, centimetro per centimetro. E cominciavo a prendere coraggio.-Ed un seno così bello…-Con un po’ di timore appoggiai entrambe le mani sulle coppe del seno, come a soppesarle, e presi a massaggiarlo delicatamente.-Oooohh!!- mia madre si lasciò sfuggire solo un gemito prolungato che mi parve un chiaro invito a proseguire. Mi concentrai sui capezzoli, che sentivo irrigidirsi al mio tocco.-Sei così bella mamma, così bella!!–Piccolo mio, ma cosa dici? Ti rendi conto di cosa stai dicendo?–Certo. Sto dicendo che sei splendida e desiderabile, c’è forse qualcosa di male?–Tu sei pazzo!- mi rispose voltandosi verso di me.Le impedii di proseguire baciandola sulle labbra.Spalancò gli occhi, poi li socchiuse, ed in quel momento sentii le sue remore cedere mentre dischiudeva le labbra e la sua mano correva timorosa al mio membro.-Siamo due pazzi…due pazzi!!- continuava a ripetere tra i sospiri, mentre le nostre lingue si leccavano sempre più appassionatamente.-Prendimi piccolo mio, non so domattina cosa succederà ma questa notte voglio essere la tua donna, la tua mamma, la tua puttana, tutto quello che vuoi!-La sdraiai delicatamente a terra e le allargai le gambe. Il chiarore del fuoco illuminava la sua folta peluria nera mentre allargavo le piccole labbra e cominciavo a leccare l’apertura della vagina.-Ooh piccolo mio, leccami dai! Lecca la tua mamma… ssssiii così cosiiì!!Con le cosce oscenamente spalancate, mia madre mi teneva la testa con entrambe le mani, spingendola con il ritmo del suo piacere.-Sei bravissimo piccolo ooohhh diiioo!! Leccami il bottoncino.. ecco.. ecco.. lì siiiii!Smisi improvvisamente di leccare e mi inginocchiai fra le sue gambe aperte.-Adesso voglio scoparti, mamma. Voglio prenderti qui!–Si, ma fai presto, fammi godere dai..-Appoggiai il membro alla sua fessura, indugiando maliziosamente sull’apertura per perdere tempo.-Dai stronzo, impalami!! Fammi sentire quel bastone di carne, non ti eccita l’idea di farti la tua mammina? Non vuoi farla godere?-Ormai era fuori controllo e decisi di accontentarla infilandola con un colpo secco.-Tieni! Prendilo tutto! Dai.. dai!–Aaaaahh! Si, sii, si!! Dai piccolo così.. cosiìì.. ah ahh!–Oh mamma.. come sei calda.. sei la mia puttana !!!-Si, sono la tua puttana, la tua troia.. sii! Dai! Dai! Dammelo tutto tuttooooo oohh!-Mentre continuavo a trafiggerla con colpi lenti e profondi, la guardavo, lì sdraiata, con i seni che sobbalzavano ed il viso contratto dal piacere, i denti serrati e gli occhi fissi su di me, le mani a terra a stringere il piumone, le gambe a cingermi la vita.-Oh mamma…quante volte in questi anni mi sono toccato sognandoti così, quante volte, ooohh, avrei voluto sbatterti cosi, si.. cosììì!!!–Mmmmmhhh lo so piccolo lo soo ooohhh! Oh Dio.. Dio sto per venire… continua dai, daaiii fammi godere!–Si.. anch’io.. VENGO MAMMA VENGOOO!!!!–OOHH SI, SSIIIII!!! PICCOLO, PICCOLO MIO, GODOOO!!!–SI, TI RIEMPIO… OOOHH SBORROOO!!-La inondai completamente, mentre la sentivo contrarsi attorno a me.Mi abbandonai su di lei, ma non ne avevo abbastanza, non potevo averne abbastanza.Solo il contatto del suo corpo nudo sotto di me mi aveva già procurato una nuova, prepotente erezione.Ancora sdraiato su di lei mi feci largo tra le sue gambe e , dopo averlo inumidito con i suoi umori, le infilai un dito nel culo e cominciai a muoverlo avanti e indietro.-Oddio… e adesso cosa mi vuoi fare.. cosa mi faaaii! Ahhh!-Continuando il movimento le sussurrai all’orecchio –Voglio farti il culo, puttanella.-Non incontrai resistenza, anzi si appoggiò lei stessa, con entrambe le mani, alla bassa cappa del camino offrendomi lo spettacolo osceno del suo culetto, che intanto muoveva avanti e indietro.Non mi guardava, ma era evidente che l’idea la faceva eccitare.Appoggiai il membro sul buchetto e, dopo averlo umettato di saliva, lo introdussi con un colpo violento che quasi ci fece cadere a terra. Poi cominciai a montarla.-SIIIII!!! OOOHHHH!! SIGNOREEE SIIIII!!!!-Inarcò la schiena per facilitare la penetrazione e prese a muoversi per venire incontro al duro bastone che la impalava.Presi a masturbarla con una mano, mentre con l’altra le massaggiavo un capezzolo.-DDIIOOOO COME SEI BRAVOOO, OOOOHHH DDIOOO NON RESISTOO OOOOHHH!! STO VENENDO! VENGO ANCORAAAHAAA!–DAI GODI MAMMA!! DAI MAMMMINAA GOODIIII!!! VENGO ANCH’IO!! VENGOOO!!Mi abbrancai a lei come un cane in calore, montandole senza alcun ritegno, mentre mia madre si contorceva letteralmente dal piacere.Alla fine, completamente stremati, passammo ore sdraiati davanti al fuoco a scambiarci lunghi baci appassionati.-Non ti senti in colpa per quello che abbiamo fatto?- dissi ad un certo punto con un barlume di coscienza.Non mi rispose, si strusciò sul mio corpo e prese il mio membro in bocca.-Oh, mamma!-
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